In pochi conoscono la vera storia di Margaret Sanger, attivista americana che nel 1921 fondò l’American Birth Control League, all’origine della futura Planned Parenthood Federation of America. Potrebbe infatti risultare imbarazzante sapere che affermava: «la cosa più misericordiosa che una famiglia numerosa possa fare a uno dei suoi membri più piccoli è ucciderlo». Aggiungendo: «il controllo delle nascite deve ultimamente condurre a una razza più pulita». In pochi sanno che teneva conferenze presso le sezioni femminili del Ku Klux Klan e che ne era molto contenta.
Interessante la tempistica con cui Planned parenthood ha deciso di rimuovere il suo nome dai suoi fondatori. Secondo la signora Merle McGee, responsabile di Planned Parenthood of New York City, l’idea di eliminare il nome della Sanger è «nata da uno sforzo per affrontare il razzismo internamente e migliorare le relazioni con gruppi guidati da donne nere che sono state diffidenti nei confronti delle origini di Planned Parenthood. Probabilmente, la signora McGee, dovrebbe riuscire a spiegare come mai la maggior parte delle cliniche di Planned Parenthood (il 79%) siano dislocate all’interno di comunità abitate principalmente da minoranze etniche. O come mai, la comunità afro americana, che è il 13% della popolazione americana complessiva, è quella col maggior numero di aborti procurati (30% del totale).
La rimozione del nome della Sanger sembra una risposta politicamente corretta alla “rabbia” del movimento Black Lives Matter, che in queste settimane è emersa in modo particolare. “Rabbia” che forse dovrebbe rivolgersi a chi, considera la pratica dell’aborto come uno strumento di salute riproduttiva.
Nel mondo pro life americano ci sono state alcune reazioni alla scelta di Planned Prenthood of new york city. Lila Rose (Presidente di Life action), ha dichiarato che: «Il male che Margaret Sanger ha iniziato fondando Planned Parenthood 100 anni fa impallidisce in confronto alle atrocità messe in atto oggi. Ogni giorno Planned Parenthood uccide 900 bambini. 900 irreplicabili, preziose, vite umane distrutte». La presidente della March for Life degli U.S.A, Jeanne F. Mancini, invece si è dichiarata «contenta di vedere Planned Parenthood of Greater New York che alla fine rinnega Margaret Sanger per le sue visioni eugenetiche». E ha proseguito dicendo che «Planned Parenthood of Greater New York dovrebbe ora disconoscere (e smettere) di usare l’aborto per colpire la comunità afroamericana». Infatti, «nel 2012 un numero maggiore di bambini neri sono stati abortiti a New York rispetto a quelli nati». Il professore di etica Thomas D. William ha curiosamente fatto notare che «Planned Parenthood ha consegnato con orgoglio il Margaret Sanger Award – il “massimo onore” – a Hillary Clinton nel 2009 e Nancy Pelosi nel 2014».
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