Di lui, della leggenda dello sci di fondo italiano, ne hanno fatto un film. Si intitola A passo d’oro e ha vinto diversi premi cinematografici, forse perché racconta di una leggendaria vittoria, quella di Franco Nones alle Olimpiadi invernali di Grenoble nel 1968. Nato a Castello di Fiemme nel 1941, Nones vinse la 30 km divenendo in un colpo solo il primo olimpionico italiano della storia dello sci di fondo e il primo atleta a interrompere il dominio nordico. «Un montanaro figlio della sua montagna», dice di lui padre Serafino Tognetti, monaco che i lettori del Timone conoscono bene. E come tale «capace di avere obiettivi chiari nella vita e di raggiungerli con sacrificio».
Nones, cosa ricorda di quel 7 febbraio 1968?
«É sempre un bel ricordo perché in quel momento gli scandinavi avevano la totale supremazia su tutto il resto del mondo. A dire il vero, li avevo già battuti qualche volta nelle mie trasferte in Scandinavia e in cuor mio sapevo che poteva succedere un po’ di tutto. Così ho trovato la giornata giusta e li ho battuti alle Olimpiadi: come dicevano i giornali svedesi era “scoppiata la bomba italiana”»…
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