Usa, profanata la statua di Junipero Serra. Riprende la campagna di odio contro il santo francescano
Mentre domenica 27 settembre, all'aeroporto internazionale di Filadelfia, Papa Francesco chiudeva il viaggio apostolico negli Stati Uniti ricordando: «E stato particolarmente commovente per me canonizzare san Junípero Serra, il quale rammenta a tutti noi la chiamata ad essere discepoli missionari», la tomba dell'apostolo della California nella Mission San Carlos Borromeo del río Carmelo (la seconda fondata dai francescani nel 1770 e quartier generale dell'opera del grande evangelizzatore) veniva presa d'assalto. L'hanno imbrattata di vernice rossa e lo stesso hanno fatto con una statua che lo raffigura, per di più alla fine abbattuta. Chi? Ignoti, su cui la polizia sta indagando per hate crime, ovvero un delitto che rientra tra quelli a sfondo razziale e di discriminazione religiosa, ma che non è difficile raffigurarsi....
Putin sul suicidio morale e demografico dell’Occidente che rinnega le sue radici cristiane
Dal discorso di Vladimir Putin al forum internazionale organizzato dal Valdai Club a Sochi, il 19 settembre 2013.
Quando una fotografia spiega meglio di mille parole cosa sia davvero la famiglia
Un padre e suo figlio s'inginocchiano sulla nuda terra del Benjamin Franklin Parkway durante la Messa celebrata da Papa Francesco a conclusione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie di Filadelfia il 27 settembre. Questa fotografia della Reuters, semplice, emblematica, essenziale, vale più di mille parole, di mille teologie solipsistiche, di mille distinguo capziosi.
In Nepal l’induismo degli estremisti ha un solo ordine del giorno: sradicare il cristianesimo
Attacchi dinamitardi contro chiese evangeliche dopo l'approvazione della nuova costituzione nepalese. Gli estremisti indù emettono un comunicato in cui definiscono il cristianesimo 'il principale ostacolo all'unità religiosa della nazione'
La nostra battaglia non è contro creature di sangue e di carne. Ci protegga la spada di San Michele
Oggi la Chiesa ricorda l' Arcangelo Michele e, nel Novus Ordo, anche Gabriele e Raffaele.La festa liturgica dell'Arcangelo San Michele ricorre il 29 settembre, data indicata nel Sacramentario Leoniano e nel Martirologio Geronimiano. Dal 1970 la festa è unita a quella degli Arcangeli San Gabriele e San Raffaele.Il suo nome, Mi-ka-El, «chi è come Dio?», è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato «capo supremo dell'esercito celeste», cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell'Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.In Oriente San Michele è venerato con il titolo di 'archistratega', che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera composta da Leone XIII recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior, riportata di seguito.Invochiamo il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. Invochiamo il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime. AmenIl 13 ottobre 1884, dopo aver terminato di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana, Leone XIII restò immobile una decina di minuti e si precipitò nel suo studio senza dare spiegazioni a chi lo aveva visto profondamente turbato. Compose immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, dando istruzioni perchè fosse recitata ovunque al termine di ogni Messa bassa. Successivamente il Papa darà la sua testimonianza raccontando (sinteticamente) di aver udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell'inferno: «Ho visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve S. Michele e ricacciò gli spiriti malvagi nell'abisso. Poi ho visto S. Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l'Arcangelo».Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale: «che la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a S. Michele Arcangelo... Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo».Se, invece di chiedere, l'avesse ufficialmente ripristinata sicuramente sarebbe stato più efficace.
Rientrato a Roma dal viaggio a Cuba e negli Stati Uniti, coronato dall'incontro mondiale delle famiglie a Philadelphia, papa Francesco ha ora di fronte l'impegno ben più gravoso del sinodo, che si aprirà il 4 ottobre, la domenica dell'anno liturgico nella quale - come in un gioco della provvidenza - nelle chiese cattoliche di tutto il mondo risuoneranno le parole di Gesù: 'L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto'.Il sinodo durerà tre settimane e ancora non sono state rese note le procedure che vi si adotteranno, pur così influenti sull'esito dei lavori.Di certo non vi sarà un messaggio finale, non essendo stata costituita alcuna commissione deputata a scriverlo.Un altro dato certo, anticipato da papa Francesco, è che 'si discuterà un capitolo alla settimana' dei tre nei quali è suddiviso il documento preparatorio:Quindi non vi sarà questa volta nessuna 'Relatio post disceptationem' a metà dei lavori, dopo una prima fase di libera discussione su tutto, come nel sinodo dell'ottobre 2014. La discussione si scomporrà subito in ristretti gruppi linguistici, ciascuno dei quali riassumerà i propri orientamenti in rapporti destinati a rimanere riservati. Al termine delle tre settimane si voterà una 'Relatio' finale e il papa terrà il discorso conclusivo.Nemmeno si prevede che come in passato, a distanza di qualche mese, una esortazione apostolica postsinodale arrivi a chiudere il tutto. La discussione resterà aperta a sviluppi futuri. A fare testo delle conclusioni provvisorie basterà il discorso del papa al termine dei lavori, che di fatto sovrasterà e oscurerà tutte le altre voci.Nonostante la conclamata valorizzazione della collegialità, infatti, anche la prossima tornata del sinodo vedrà all'opera in Francesco un esercizio monocratico dell'autorità papale, come già nella sessione di un anno fa, al termine della quale il papa ordinò che fossero mantenute in vita anche le proposizioni che non avevano ottenuto i voti necessari per essere approvate. Ed erano proprio quelle relative ai punti più controversi, divorzio e omosessualità.Un segno indiscusso di questo esercizio monocratico dell'autorità papale è stata la pubblicazione, lo scorso 8 settembre, dei due motu proprio con i quali Francesco ha riformato i processi di nullità:Una riforma delle cause matrimoniali era attesa da tempo. Ma Francesco l'ha messa in opera tenendone fuori il sinodo riunito per discutere proprio di famiglia, che sapeva non incline ad approvare ciò che egli aveva in mente. Ha costituto la commissione preparatoria nell'agosto del 2014, prima della convocazione della prima sessione del sinodo. E ha firmato i motu proprio lo scorso 15 agosto, prima della seconda sessione dello stesso, fissandone l'entrata in vigore il prossimo 8 dicembre.La novità più rilevante delle nuove procedure è che per ottenere la dichiarazione di nullità avrà 'forza di prova piena' la semplice parola dei richiedenti, senza necessità di altre convalide, e la presunta 'mancanza di fede' farà da passe-partout universale non più per migliaia, ma per milioni di matrimoni decretati nulli, con procedura ultrarapida e con il vescovo del luogo come giudice unico.Su questo, i padri sinodali si trovano quindi di fronte a un fatto compiuto. Ma è difficile che non ne discutano. Lo storico della Chiesa Roberto de Mattei ha addirittura ipotizzato che alcuni padri sinodali possano chiedere l'abrogazione di questo atto di governo di papa Francesco, 'fino a questo momento il suo più rivoluzionario'. E ha citato il precedente storico della ritrattazione fatta nel 1813 da Pio VII - imprigionato da Napoleone Bonaparte - di un suo atto di sottomissione della Santa Sede alla sovranità dell'imperatore: ritrattazione invocata pubblicamente dal cardinale Bartolomeo Pacca, pro-segretario di Stato, e da altri cardinali 'zelanti', oltre che da un grande maestro spirituale come Pio Brunone Lanteri, futuro venerabile...
Se c'è acqua, allora vuol dire che su c'è vita. O c'è stata, o ci sarà. Ma non è per nulla così facile. A dirlo molto bene è l'astrofisico dell'Accademia dei Lincei Giovanni Bignami, intervistato da 'La Stampa'
Contrordine compagni: il Celacanto non è più dei nostri e per spiegare il darwinismo è inservibile
Su «Le Scienze» un articolo che ribalta la teoria fin qui sostenuta sul Celacanto che fino a ieri era ritenuto una prova del passaggio della vita dall'acqua alla terra ferma. Contrordine… da adesso sarà anche una prova del passaggio della vita dalla terraferma all'acqua.
Abuso (liturgico) di smartphone: se anche il sacerdote perde il senno per un selfie
Foto dalla Messa celebrata da papa Francesco sabato scorso nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Filadelfia. Nella terza immagine, l'autore del selfie è padre Stephen Paolino, parroco della parrocchia di St. Aloysius a Pottstown, Pennsylvania.
Perchè per Wojtyla la lotta contro il sacrificio umano dell’aborto era una lotta contro Satana
Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale, da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione, da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente, si elevi una supplica appassionata a Dio, Creatore e amante della vita. Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e più efficaci contro le forze del male (cf. Mt 4, 1-11) e ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni non si scacciano se non in questo modo (cf. Mc 9, 29). Ritroviamo, dunque, l'umiltà e il coraggio di pregare e digiunare, per ottenere che la forza che viene dall'Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne, che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell'amore.N. 104. Nel Libro dell'Apocalisse il «segno grandioso» della «donna» (12, 1) è accompagnato da «un altro segno nel cielo»: «un enorme drago rosso» (12, 3), che raffigura Satana, potenza personale malefica, e insieme tutte le forze del male che operano nella storia e contrastano la missione della Chiesa. Anche in questo Maria illumina la Comunità dei Credenti: l'ostilità delle forze del male è, infatti, una sorda opposizione che, prima di toccare i discepoli di Gesù, si rivolge contro sua Madre. Per salvare la vita del Figlio da quanti lo temono come una pericolosa minaccia, Maria deve fuggire con Giuseppe e il Bambino in Egitto (cf. Mt 2, 13-15). Maria aiuta così la Chiesa a prendere coscienza che la vita è sempre al centro di una grande lotta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre. Il drago vuole divorare «il bambino appena nato» (Ap 12, 4), figura di Cristo, che Maria genera nella «pienezza del tempo» (Gal 4, 4) e che la Chiesa deve continuamente offrire agli uomini nelle diverse epoche della storia. Ma in qualche modo è anche figura di ogni uomo, di ogni bambino, specie di ogni creatura debole e minacciata, perchè — come ricorda il Concilio — «con la sua incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo». Proprio nella «carne» di ogni uomo, Cristo continua a rivelarsi e ad entrare in comunione con noi, così che il rifiuto della vita dell'uomo, nelle sue diverse forme, è realmente rifiuto di Cristo. E questa la verità affascinante ed insieme esigente che Cristo ci svela e che la sua Chiesa ripropone instancabilmente: «Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me» (Mt 18, 5; «In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25, 40).
Cristo percorre foreste e pianure della Santa Russia. Ecco lo spirito cristiano di un popolo
Seguito da San Nicola, da San Sergio e dal principe Boris, Gesù attira a sè l'intero popolo avido della sua parola. Un quadro emblematico di Mikhail Nesterov
Chiune Sugihara, il giapponese che in Lituania salvà migliaia di ebrei dalla deportazione nazista
«La mattina del 18 luglio 1940 vedevo alle finestre del consolato un grande numero di rifugiati ebrei che cercavano visti per scappare dai nazisti. Ho scritto al ministero degli Esteri a Tokyo che mi ha proibito di farlo»
«Permanere nella verità di Cristo»: un importante convegno in preparazione al Sinodo sulla famiglia
Il 30 settembre a Roma si svolgerà il convegno «Permanere nella verità di Cristo», promosso da «La nuova Bussola Quotidiana», «Il Timone, «L'Homme Nouveau', 'Infovaticana' e Dignitatis Humanae Institute. Quattro giorni dopo si aprirà il Sinodo ordinario per la famiglia. I promotori chiedono ai padri sinodali di superare l'astratta contrapposizione tra verità e carità, dottrina e pastorale, dando giusto spazio all'esperienza delle famiglie che vivono e testimoniano la bellezza di un amore indissolubile, capace di attrarre e illuminare le tante famiglie che vivono nelle tenebre
Falso dire che Gesù non ha condannato l’omosessualità . I Vangeli dimostrano il contrario
L'assordante propaganda omosessualista e omofila, sostenuta da tutti i grandi mezzi d'informazione, in crescendo nell'imminenza del Sinodo sulla Famiglia del 5 ottobre p.v., continua a ripetere a beneficio dei cattolici un vieto ritornello e cioè che Gesù Cristo non avrebbe mai parlato dell'omosessualità, ragion per cui la sua condanna non si potrebbe reperire nei Vangeli ma solo nelle Lettere apostoliche, segnatamente in quelle di san Paolo. Come se questo, annoto, facesse la differenza! Le Epistole paoline non vengono lette durante la Messa come «Parola di Dio», allo stesso modo dei Vangeli? Ma prescindiamo da questa scorretta separazione tra le varie parti del corpo neotestamentario, del tutto inaccettabile, spiegabile solo alla luce della miscredenza attuale, che vuole escludere di fatto l'insegnamento di san Paolo dalla Rivelazione con l'argomento singolare che egli dettava norme e concetti validi solo per il proprio tempo!...
I numerosi seminaristi presenti all'incontro del Papa con i vescovi statunitensi, mercoledì scorso a Washington, nella Cattedrale di San Matteo, si sono visti omaggiati di una copia dell'ormai celebre ultimo libro del cardinale Robert Sarah «Dio o niente». Un regalo della nunziatura apostolica. Allegato al libro, un biglietto di cui il blog di padre John Zuhlsdorf ha pubblicato la foto:«In occasione della visita di Sua Santità Papa Francesco negli Stati Uniti D'America, la nunziatura apostolica è lieta di presentare questo libro ai futuri religiosi e religiose dell'America e ai suoi futuri sacerdoti». Firmato, Carlo Maria Viganò, nunzio apostolico.
Ex benedettino diventato Rebecca oggi fa la tata e la dog-sitter. Non sappiamo se ridere o piangere
Al 'Grande Fratello 14' c'è ex monaco benedettino diventato Rebecca che oggi fa la tata e la dog-sitter. Non sappiamo se ridere o piangere
Per L’Acton Institute è giunto il momento di un’enciclica del Papa sulla persecuzione dei cristiani
Certo, così facendo il papa non guadagnerebbe l'approvazione di chi preferirebbe che quest'argomento non fosse sollevato così pubblicamente e drammaticamente. Ma una tale enciclica renderebbe più difficile per loro, e a gran parte del resto del mondo, continuare a ignorare o relativizzare l'ombra della morte che attualmente incombe su alcune delle più antiche comunità cristiane del pianeta.
Fuoco in Slovacchia: in un Paese di 5 milioni di abitanti, 85mila presenze alla marcia per la vita
Un successo forse inatteso, che a margine dell'evento ha fatto parlare di «miracolo» il coordinatore Marek Michalcik. Segno del fatto che la mobilitazione della Conferenza episcopale e degli oltre mille volontari è stata proficua.La marcia, quest'anno, ha avuto l'obiettivo di porre attenzione sulla proposta di modifica legislativa in materia di protezione della vita e di aiuto alle donne in gravidanza in situazione di crisi. Ciò che si prefigge il progetto è di arrivare a proteggere in modo egualitario la vita di «tutte le persone senza distinzione, anche i bambini non ancora nati».
La gamba ferita di Junipero Serra. Che camminà 35 anni sul dolore per conformarsi a Cristo
[...] La piaga alla gamba si era formata al suo arrivo in Messico, procurata probabilmente da una puntura d'insetto. Portò infezione e lui l'ha portata pazientemente, questa piaga, per i 35 anni in cui è stato missionario. Ha viaggiato sempre a piedi: solo in una circostanza gli fu prestata una lettiga, proprio negli ultimi anni, quando era sofferente, ma ha camminato sempre sul dolore e questo certamente per un desiderio di conformità a Cristo, per un'offerta più autentica della sua vita e proprio perchè si riteneva un nulla. [...]
Finalmente qualche spiraglio in Israele per i cattolici, anche sul fronte delle scuole
Ad AsiaNews il vicario patriarcale di Gerusalemme parla di «cambio di rotta strano» ma positivo. I molti fronti di scontro aperti con la Chiesa avrebbero spinto Israele a conciliare. Spiragli di accordo per gli istituti cattolici, pronti a iniziare l'anno scolastico. A breve prevista la firma di un'intesa resa possibile dalla «solidarietà ricevuta da ebrei, musulmani, gruppi laici».
C’è del marcio in Danimarca. Van di moda le mamme single, donne da inseminazione artificiale
Grazie all'inseminazione artificiale e ai donatori di sperma, una «valanga di donne» fa figli e poi li cresce da sola. E il «piano B» di una società dove il tasso di fertilità è sempre più basso
Il card. Robert Sarah: «Come non ringraziare Paolo VI per il suo coraggio nella “Humane Vitae”?»
«Credo che la storia darà ragione alla Chiesa, poichè la difesa della vita è la difesa dell'umanità. Oggi, la Chiesa deve combattere controcorrente, con coraggio e speranza, senza temere di alzare la voce per denunciare gli ipocriti, i manipolatori e i falsi profeti. In duemila anni la Chiesa ha affrontato molti venti contrari, ma alla fine delle strade più aride, ha comunque riportato la vittoria».
La realizzazione di padre Bob Simon, esposta in questi giorni a Philadelphia dove si sta svolgendo l'incontro mondiale della famiglie, a cui è atteso il Papa.
Lo ha detto durante una conferenza. Al termine, l'arcivescovo Luigi Bressan ha esortato i cattolici trentini a non entrare nella battaglia sulla questione del «gender»
«Sabato mattina è venuto qui il segretario della nunziatura, per dirmi che circa 150 persone erano invitate la sera a dare un benvenuto informale al Santo Padre. Mi ha detto di venire, ma di essere discreta. Alle 15,30 sono uscita di casa con mio marito, ma quando siamo arrivati all'incrocio tra Via Blanca e Lacre siamo stati intercettati da una pattuglia della polizia. Ci hanno fatti a salire in auto, e ci hanno portati nel commissariato di Alamar, Habana del Heste»
Come funziona la propaganda Lgbt. Guida per giornalisti alla visita del Papa negli Usa
di Enzo Pennetta Il viaggio di Papa Francesco negli USA non poteva che essere un momento fondamentale per il confronto sull'ideologia del Gender, di questo ne sono stati sin dall'inizio consapevoli proprio i movimenti LGBT che per l'occasione hanno redatto e diffuso una guida per i giornalisti finalizzata a volgere a proprio favore l'occasione.Il pamphlet è stato redatto dall'associazione GLAAD (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation) che l'ha pubblicato con il nome di The papal visit, scaricabile in formato PDF. Sarah Kate Ellis, la Presidente e CEO della GLAAD, apre la pubblicazione con un suo intervento nel quale spiega che nella Chiesa le istanze LGBT sono presenti e sotto rappresentate, si specificherà poi che la Chiesa non è sinonimo di «Vescovi» o «gerarchie», un richiamo vero ma che viene proposto per essere strumentalizzato al fine di creare spaccature e a indurre ad un comportamento indipendente dalle indicazioni gerarchiche.Non possono poi che esserci le immancabili statistiche di provenienza non chiarita e in genere basate su domande che spesso sono ambigue, da usare per convincere chi le legge di una tendenza ormai chiara e inarrestabile, in questo caso proprio la parte laica della Chiesa che viene indirettamente istruita su quello che deve pensare: se le statistiche dicono che i fedeli sono contro le gerarchie, ogni fedele che la pensi diversamente si sentirà parte di una minoranza destinata ad essere sconfitta.Segue un glossario di termini da usare e da evitare da parte dei cronisti, nonchè una lista nera di nomi di esponenti della Chiesa irriducibili avversari del Gender, probabilmente da attaccare, e altri più possibilisti da presentare come campioni di modernità, vengono poi riportate storie di comunità LGBT che collaborano con istituzioni cattoliche e di attivisti LGBT cattolici, proprio come la Presidente e CEO della GLAAD, storie esemplari di armonia per formare l'immagine di una incompatibilità sbagliata.Ovviamente ci sono anche le raccomandazioni a riportare storie di 'discriminazione', come quelle scuole che hanno inserito nei loro contratti la clausola che impegna a non promuovere in alcun modo i rapporti con lo stesso sesso.Siamo di fronte ad un agile manuale che riassume le tecniche di persuasione che ormai sono conosciute da chi si è preso la briga di informarsi al riguardo...
Quella di Pinocchio è una favola massonica? Di sicuro o quasi era un libero muratore Carlo Collodi
Scrive Giovanni Malevolti, del Grande Oriente d'Italia, in un articolo riportato sul portale massonico «Pietre-Stones»: «Esistono secondo me due chiavi di lettura per «Le avventure di Pinocchio»: la prima chiamiamola «profana», nella quale il lettore, certamente un bambino, prende coscienza di quelle che io definirei «disavventure», piuttosto che avventure, del povero burattino di legno. La seconda è una lettura in chiave massonica dove uno spiccato simbolismo si integra, pur senza sostituirla, in quella che è la semplice e lineare narrazione dei fatti. L'appartenenza di Carlo Collodi alla Massoneria, pur non comprovata da alcun documento ufficiale, è universalmente riconosciuta e i riferimenti in tal senso sono numerosissimi. Aldo Mola, non massone ma che comunemente viene definito come lo storico ufficiale della Massoneria italiana, dà per certa l'appartenenza dello scrittore alla Famiglia Massonica. Alcuni fatti biografici inoltre sembrano convalidare questa tesi: la fondazione nel 1848 di un periodico liberale intitolato «Il Lampione», che come ebbe a dire il Lorenzini stesso doveva «far lume a chi brancolava nelle tenebre», la partecipazione alle prime due guerre d'indipendenza, con i volontari toscani nel '48 e come volontario arruolato nell'esercito piemontese nel '59, e la sua estrema vicinanza ideologica con il Mazzini per la quale egli stesso si definiva «Mazziniano sfegatato»». Il resto dell'articolo si può leggere qui.
Quando una cosa è bellissima e pure riuscita benissimo non si dice forse che è “divina”?
Ad Aleppo una donna siriana viene coinvolta in un attacco missilistico e la bimba che ha in grembo viene fatta nascere con un cesareo d'urgenza. La piccola ha una scheggia di proiettile piantato nella piccola fronte ma tutto, miracolosamente, va a finire benissimo. Alla bambina viene imposto il nome di Amal, speranza in arabo, e se lo merita.
Dall’altra Cuba il grido delle «Damas de blanco»: «Ci hanno impedito di salutare il Papa»
«Siamo state fermate dalle autorità e non abbiamo potuto avvicinarci a Francesco». Il breve saluto, non un'udienza, poteva avvenire sabato davanti alla nunziatura o domenica pomeriggio alle porte della cattedrale
19 settembre 1846. E Maria apparve a La Salette piangendo per il tradimento del «suo» popolo
Nel sud-est della Francia, in una regione delle Rhône-Alpes, nel dipartimento dell'Isère, all'interno dell'antica provincia del Delfinato, in un villaggio denominato La Salette, la SS. Vergine apparve a due ragazzi che portavano a pascolare le loro mucche. Si chiamavano Massimino Giraud e Melania Calvat, di rispettivamente 11 e 14 anni. La Signora apparve in lacrime seduta sopra un sasso e, dopo essersi alzata in piedi, affidò loro un messaggio con l'incarico di «farlo sapere a tutto il suo popolo»...
Scrive il commentatore di cose ecclesiali Matthias von Gersdorff, sul suo blog: «Non passa giorno in cui il portale di informazione della Conferenza episcopale tedesca, Katholisch.de, non offra un contributo in cui viene messo in discussione qualche punto della dottrina cattolica. Oggi, 17 settembre 2015, è apparso per esempio un commento sul tema di moda dell'omosessualità scritto da Simon Linder, studente di teologia a Tubinga. Quello di Linder è l'ennesimo intervento sull'argomento, con una tesi peraltro non particolarmente originale: la Chiesa cattolica deve cambiare la sua posizione sull'omosessualità.Da quando è stato convocato il Sinodo sulla famiglia questo articoli appaiono con una frequenza sempre maggiore. Il messaggio che vuole comunicare Katholisch.de (e almeno una parte della Conferenza episcopale tedesca) sembra essere il seguente: il magistero non è l'insieme dei pronunciamenti vincolanti della Chiesa, ma una materia sulla quale si può dibattere all'infinito. Il magistero viene in sostanza degradato a un insieme di spunti di riflessione».---------Più della metà dei cattolici ha pensato o pensa di tanto in tanto di lasciare la Chiesa, idem per i protestanti. E quanto emerge dal volume Wie wir Deutschen ticken, presentato lo scorso agosto, frutto di un progetto di YouGov, istituto di sondaggi e rilevamenti statistici di Colonia.Dei cattolici tentati di uscire dalla Chiesa, il 46% dice di restare alla fine per «comodità», il 14% per la paura di un passo così radicale, il 4% perchè ha ritrovato la fede. Il restante 36% non fornisce motivi. Secondo il curatore del volume, lo psicologo Holger Geißler , si rileva una grande distanza tra i fedeli e la Chiesa come istituzione. Ma il principale motivo della mancanza di fiducia non riguarda la dottrina, bensì la prassi: 5 intervistati su 6 trovano sbagliato il sistema della tassa ecclesiastica, il prelievo «forzoso» sui redditi con cui la Chiesa si autofinanzia.
L’indissolubilità e l’unicità del matrimonio tra un uomo e una donna. Persino laicamente parlando
Livio Gastaldello e Gianna Della Libera raccontano una storia bella e antica, di quelle che si raccontano sempre meno perchè fa così antiquato, bigotto, dire che il matrimonio ha ancora senso. Che il loro «finchè morte non ci separi» è pure andato oltre.
Spermatozoi creati in laboratorio a partire da cellule prelevate dai testicoli di un uomo sterile. E l'annuncio che arriva dall'Istituto di genomica funzionale di Lione, e in particolare da Kallistem, azienda nata dal Centro nazionale delle ricerche francese. Si tratta della conferma di una notizia lanciata ai primi di maggio, quando la stessa azienda fece sapere di essere a un passo dalla produzione di cellule germinali maschili umane tratte da tessuti dello stesso soggetto che porrebbe così diventare padre - tramite fecondazione assistita - senza dover ricorrere al seme di un 'donatore' e dunque alla fecondazione eterologa
Cos’era «il caso di pornèia» per cui Gesù ammetteva il ripudio della moglie, secondo l’evangelista?
«Io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di pornèia, e ne sposa un'altra, commette adulterio». (Matteo 19,9). Eccoci di fronte a un passo che ha suscitato una valanga di interpretazioni e commenti e che ha creato una divaricazione persino all'interno delle stesse Chiese cristiane.
Per mons. Charles Chaput l’immigrazione in USA puà preoccupare, ma non si demonizzino gl’immigrati
L'arcivescovo di Filadelfia analizza uno dei punti più scottanti dell'attualità americana alla vigilia della visita di Papa Francesco nel Paese
Il nostro compito in questa terra di missione sono diventate le nostre città senza cattedrali
Sono seduta in un vagone della metro, due ragazzi parlano fra di loro del loro prof, a occhio e croce sono universitari. A dire la verità uno parla, l'altro un po' lo ascolta un po' smanetta sul telefonino. Una cosa accomuna tutti: nessuno, ma proprio nessuno sorride.
«Permanere nella verità di Cristo»: un importante convegno in preparazione al Sinodo sulla famiglia
Il 30 settembre a Roma si svolgerà il convegno «Permanere nella verità di Cristo», promosso da «La nuova Bussola Quotidiana», «Il Timone, «L'Homme Nouveau', 'Infovaticana' e Dignitatis Humanae Institute. Quattro giorni dopo si aprirà il Sinodo ordinario per la famiglia. I promotori chiedono ai padri sinodali di superare l'astratta contrapposizione tra verità e carità, dottrina e pastorale, dando giusto spazio all'esperienza delle famiglie che vivono e testimoniano la bellezza di un amore indissolubile, capace di attrarre e illuminare le tante famiglie che vivono nelle tenebre
Cosa fare se il Sinodo prende una «strana piega»? La risposta semplice di Burke: restare fedeli
ST. LOUIS, Missouri, 15 settembre 2015 (LifeSiteNews) - Domenica 13 settembre ho avuto l'onore di essere uno degli ospiti di Sua Eminenza, il Cardinale Raymond Leo Burke, durante una cena / conferenza nella sala da ballo dell'hotel Clayton Plaza, sponsorizzata dall'Apostolato laicale di Saint Louis 'Credo del laicato cattolico', di cui sono consigliere spirituale.Sua Eminenza è stata accolto calorosamente e introdotto dal vescovo ausiliare emerito di Saint Louis, mons Robert Hermann, e quindi ha parlato ad un pubblico di oltre 300 persone in ordine a 'La Verità di Cristo nel matrimonio'. Ha discusso gli aspetti spirituali, sociali, dottrinali e canonici della crisi che colpisce il matrimonio e la famiglia nella cultura occidentale, avvertendo che questa crisi ha portato a una grave confusione e anche ribellione all'interno della Chiesa stessa. Il cardinale Burke ha sottolineato che nella nostra cultura sempre più secolarizzata e ostile, sta cadendo un peso vieppiù maggiore sulle spalle dei genitori cattolici nel formare i figli, con la parola e con l'esempio, su ciò che è il vero matrimonio cristiano. Insieme con l'insegnamento autentico e perenne della Chiesa, ha detto, la sana formazione familiare si rivelerà la principale fonte di orientamento per bambini e adolescenti, il mezzo basilare con cui i genitori trasmettono la verità cristiana in parole e opere per la prossima generazione.Il cardinale Burke ha raccomandato il ben noto libro edito nel 2014 ad opera di 'Cinque cardinali', Permanere nella verità di Cristo, e ancora una volta ha espresso un forte disaccordo con la proposta del Cardinale Walter Kasper di ammettere alla Santa Comunione alcuni cattolici divorziati e risposati civilmente.Sua Eminenza ha anche osservato che potrebbero sorgere alcuni problemi in relazione alla nuova legislazione sulla nullità matrimoniale promulgata l'8 settembre da Papa Francesco. Ha commentato rispettosamente che queste revisioni del Codice di Diritto Canonico, che tra l'altro eliminano la conferma dei decreti di nullità deliberata da un tribunale di seconda istanza, richiederanno una 'interpretazione e applicazione molto attente' alla luce della lunga tradizione canonica e dottrinale della Chiesa.Proprio il capitolo del cardinale Burke nel suddetto libro ricorda la sua prima esperienza come monsignore nella Segnatura Apostolica nel periodo 1971-1983, durante il quale negli Stati Uniti era stata sospesa quasi completamente la seconda conferma dei decreti di nullità da parte del tribunale. Il cardinale Burke ha ripetuto nel suo discorso ciò che ha detto nel libro: l'esperimento americano di 'razionalizzazione' del processo di nullità ha portato in pratica ad un grave lassismo ampiamente percepito come 'Divorzio cattolico'. Sembra che questo sia stato uno dei motivi per cui il Codice del 1983 ha ripristinato l'obbligatorietà della revisione in seconda istanza (che era stata introdotta da Benedetto XIV nel 1740).Un altro punto sottolineato dal cardinale Burke è che troppo spesso oggi la legge di Dio sul matrimonio e sulla castità viene presentata come un semplice 'ideale' - come qualcosa che spesso richiede un livello di santità eroica che si suppone sia al di là della capacità dei cristiani comuni. Il che a sua volta dà luogo a false idee di 'misericordia', che consentano l'ammissione ai sacramenti di alcuni cattolici che vivono in situazioni di peccato, basandosi sul fatto che è per essi impossibile - almeno nella loro situazione attuale - raggiungere quell' 'ideale' di castità. Sua Eminenza ha rimarcato che, al contrario, è chiaro insegnamento della Sacra Scrittura e della Chiesa che l'abbondante grazia di Dio sarà sempre sufficiente ai suoi figli per resistere a qualsiasi tentazione e obbedire ai suoi comandamenti, a condizione che sinceramente si rivolgano a lui con umiltà, fede confidente e perseverante preghiera.Al termine del suo discorso, in risposta a una domanda su cosa dovrebbero fare i cattolici se il prossimo Sinodo dei vescovi dovesse prendere una 'strana svolta', Sua Eminenza ha dato un'immediata risposta di due parole che ha suscitato un grande applauso: 'Restare fedeli! ' Quelle due parole ben sintetizzano l'intero slancio della testimonianza coraggiosa e schietta del cardinale Burke in questo momento di divisione e incertezza sulle gravi questioni morali nella Chiesa di oggi. Che Dio benedica, lo rafforzi, e lo protegga![Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Quella che era una delle più belle e vive città del Medio Oriente sta morendo lentamente strangolata dall'assedio che le forze ribelli fondamentaliste le stanno imponendo, nel silenzio del mondo e dei media occidentali. I gruppi contrari al governo bombardano i quartieri civili, cioè senza obiettivi militari, ma questa circostanza non sembra provocare lo sdegno di nessuno. Il 15 settembre i bombardamenti hanno provocato la morte di trenta civili, fra cui sette bambini, e il ferimento di altre 180 persone. Per avere un quadro della vita quotidiana ad Aleppo leggete questa testimonianza, fornita da 'Ora pro Siria' , un sito impegnato da sempre per il ritorno della pace nel Paese. «Noi cristiani siamo determinati a restare in Siria per continuare la nostra testimonianza». Così ha affermato l'arcivescovo caldeo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, durante una conferenza organizzata ieri da Aiuto alla Chiesa che Soffre in collaborazione con l'Associazione Stampa Estera. Il presule ha documentato il massiccio esodo di siriani, specie a seguito della grande accoglienza mostrata dai paesi europei. «Chi poteva partire è già partito, gli altri cercano di lasciare il paese. Soprattutto i nostri giovani che temono il servizio militare e non vogliono prendere parte ad una guerra priva di senso che porta soltanto distruzione». La strada è quella verso la Turchia, dove poi imbarcarsi alla volta di Grecia o Italia. «E tanti sono coloro che hanno trovato la morte in mare». L'emigrazione non ha risparmiato la comunità cristiana di Aleppo, un tempo uno dei luoghi in cui la minoranza religiosa era più presente. «Prima della crisi i cristiani in città erano 150mila, oggi non credo arrivino a 50mila. E grande la paura che la nostra comunità possa scomparire». Dopo quattro anni e mezzo di guerra, la situazione è insostenibile. «I ricchi sono partiti, la classe media è divenuta povera ed i poveri sono divenuti miserabili. Oltre l'80% della popolazione non ha un lavoro». Da più di due mesi la città è inoltre priva di acqua ed elettricità. «La nostra chiesa ha un pozzo e cerchiamo di distribuire acqua alla popolazione quanto possiamo. In ogni strada ci sono bambini e ragazzi con delle bottiglie vuote in cerca di acqua». Intanto le bombe continuano a cadere ogni giorno. «Una parte della città è controllata dal governo, mentre il resto è in mano a gruppi fondamentalisti che attaccano costantemente l'area controllata dall'esercito, dove risiede la maggioranza dei cristiani. Quella di Aleppo è una delle situazioni maggiormente drammatiche perchè ci troviamo a soli 40 chilometri dal confine con la Turchia che continua ad armare e accogliere i fondamentalisti». Monsignor Audo ritiene che dietro il protrarsi del conflitto siriano vi sia un desiderio internazionale «Da anni attendiamo una soluzione politica, una piccola speranza che la guerra possa finire. Ma da parte internazionale sembra esserci la volontà di far continuare la guerra, come avvenuto in Iraq e in Libia. Una determinazione legata agli interessi strategici nell'area mediorientale e, come ha più volte ricordato Papa Francesco, agli interessi derivanti dal commercio delle armi».
Come nel film, cosa nella vita: se Gino Cervi era massone, Fernandel era un cattolico «tosto»
Nel 1953 due distinti personaggi si presentarono al suo albergo romano, dicendogli che Pio XII voleva conoscerlo. Pensò a uno scherzo. Invece era vero: Papa Pacelli aveva visto il film Don Camillo. E saputo che Fernandel era un buon cattolico. Sempre stato. Malgrado la Legion d'Onore e la frequentazione dello star system internazionale, fedelissimo alla moglie, che voleva con sè nelle innumerevoli trasferte. Alle figlie, pur maggiorenni, vietava il rossetto, le gonne troppo corte e il rincasare tardi. Proibì loro anche ogni velleità cinematografica: dovevano studiare e basta. Se c' era da esibirsi gratis per i bambini negli ospedali non diceva mai no.Due giovani e ingenui sposi francesi volevano far battezzare il loro primogenito a Don Camillo: non ebbe cuore di rivelar loro la verità e pagò di tasca sua la cerimonia.Fernandel era già celebre anche prima di Don Camillo (1952): invitato a colazione da De Gaulle, intimo delle più grandi star, stimato da Chaplin e conteso dai migliori registi. Il prete di Brescello lo proiettò tra gli immortali di sempre, facendone un'icona. E pensare che quel film, record stratosferico d' incassi (e incassa ancora oggi), fu rifiutato dai cineasti nostrani timorosi di scontentare il Pci: Blasetti, Camerini, De Sica, Castellani, Zampa dissero no. E la regia passò al francese Julien Duvivier. Il bello è che anche Fernandel aveva pensato di rifiutare la parte, pur se per motivi opposti: riteneva irriguardosi i dialoghi col Crocifisso, quasi fosse anche Lui un personaggio della farsa. Ci pensò Guareschi, che era più cattolico di lui, a rassicurarlo.Don Camillo fu subito un successo planetario, perfino in Thailandia c' era la fila per vederlo. E Fernandel divenne il prete più famoso al mondo dopo il Papa (parole di Pio XII), anche se aveva al suo attivo decine di film in alcuni dei quali aveva recitato in ruoli drammatici (nel 1950, per esempio, fu protagonista di Meurtres insieme a Jeanne Moreau, sul delicato tema dell' eutanasia). Ora un libro di Fulvio Fulvi ce lo racconta: Il vero volto di Don Camillo. Vita e storie di Fernandel (Ares, pagg. 200, euro; prefazione di Tatti Sanguinetti e contributi di Giancarlo Giannini, Pupi Avati, Paolo Cevoli, Alberto Guareschi, più il Sindaco e il Parroco di Brescello). Si chiamava Fernand-Joseph-Desirè Contandin, nato a Marsiglia nel 1903. Il nome d' arte glielo appiccicò la suocera quando la di lei figlia le presentò il fidanzato: « Et voilà le Fernand d' elle! ». Quantunque quel giovanotto facesse di mestiere il comico di cafè-chantant, la donna lo accettò volentieri come genero; diversamente da sua madre, che disapprovò quell' unione per tutta la vita.Di lontane ascendenze piemontesi, suo padre era un impiegato con l'hobby delle canzonette sposato a una casalinga che, di hobby, aveva quello di recitare in teatro. Fernand prese il vizio di famiglia e cominciò presto, ma coi palcoscenici di provincia non si campava. Provò i mille mestieri, facendosi ogni volta licenziare per inettitudine. Non sapendo fare bene altro che il comico, decise che tanto valeva concentrarvisi. La carriera fu veloce e folgorante. Nel 1928 registrava il suo primo disco a Parigi, recitava a Montparnasse e alle Folies Bergères con Mistinguett.Nel 1931 era in un film di Jean Renoir e in uno di Augusto Genina insieme a Jean Gabin. Nel 1937 vinceva la coppa Mussolini a Venezia. Con la fama arrivarono i soldi, tanti, e la sontuosa villa fuori Marsiglia. Ma non si montò mai la testa nè, come sappiamo, si fece contagiare dallo stile di vita dell' ambiente lavorativo. Vistolo in un film di Claude Autant-Lara, Mario Soldati lo volle in una sua pellicola scritta insieme al gotha degli sceneggiatori italiani: Garinei&Giovannini, Marcello Marchesi, Monicelli, Steno.E poi venne Don Camillo, di cui il produttore Angelo Rizzoli era così entusiasta da presentarsi continuamente sul set (mentre in quello felliniano de La dolce vita non si mostrò mai). Il famoso Crocifisso, opera dello scultore Bruno Avesani (che gli fece cinque teste con espressioni diverse), oggi sta nella chiesa di Brescello per la gioia dei turisti. L' anno scorso il parroco lo portò in processione al Po, come nel film, per scongiurare la piena. Fernandel morì nel 1971 mentre girava l' ultimo film della saga. Il regista Mario Camerini dovette ripiegare su Gastone Moschin, mentre Lionel Stander faceva Peppone. Fu un prevedibile insuccesso.Don Camillo era Fernandel e basta. Un giorno, in una pausa, fece due passi fuori dal set e una bambina gli si inginocchio davanti chiedendogli di benedirla. Lui spiegò che era vestito da prete per finta. Lei volle allora che benedicesse la sua piccola e gli tese la sua bambola. Lui ribadì che non era un vero prete. Lei replicò che neanche la bambola era davvero sua figlia.
Dopo l’uragano del comunismo khmer, in Cambogia rinasce la fede cattolica
Padre Luca Bolelli, missionario in Cambogia, guida una comunità di 250 fedeli che, dopo la furia distruttrice dei Khmer rossi negli anni Settanta, si sta lentamente rialzando
Sabrina Ferilli dice di volerla buttare in politica e fa uno film saffico, spot per le unioni civili
Margherita Buy e Sabrina Ferilli presentano così 'Io e lei', nelle sale l'1 ottobre
«Permanere nella verità di Cristo»: un importante convegno in preparazione al Sinodo sulla famiglia
Il 30 settembre a Roma si svolgerà il convegno «Permanere nella verità di Cristo», promosso da «La nuova Bussola Quotidiana», «Il Timone, «L'Homme Nouveau', 'Infovaticana' e Dignitatis Humanae Institute. Quattro giorni dopo si aprirà il Sinodo ordinario per la famiglia. I promotori chiedono ai padri sinodali di superare l'astratta contrapposizione tra verità e carità, dottrina e pastorale, dando giusto spazio all'esperienza delle famiglie che vivono e testimoniano la bellezza di un amore indissolubile, capace di attrarre e illuminare le tante famiglie che vivono nelle tenebre
La propaganda e i gruppi di pressione LGBT sono una frode demoniaca. Lo dice il card. Robert Sarah
La Santa Sede deve fare la sua parte. Non possiamo accettare la propaganda e i gruppi di pressione delle lobby LGBT - lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Il processo è tanto più inquietante in quanto è rapido e recente. Perchè questa volontà forsennata d'imporre la teoria del genere?
Combattere il nostro difetto dominante. La lotta quotidiana che ci apre alla grazia e dona la pace
Come combattere il difetto dominante? E estremamente necessario il combatterlo perchè è il principale nemico interiore, e quando questo è vinto, le tentazioni non sono più tanto pericolose, ma sono piuttosto occasioni di progresso. Ma questo difetto non può dirsi vinto finchè non v'è un vero progresso nella pietà o nella vita interiore, fino a che l'anima non è giunta ad un vero e stabile fervore di volontà, vale a dire, a quella prontezza della volontà al servizio di Dio che è, secondo San Tommaso, essenza della vera devozione. Per questo combattimento spirituale è necessario ricorrere a tre mezzi principali: la preghiera, l'esame e una sanzione...
Allarme LGBT. «L’icona del Papa gay-friendly è una truffa». Lo dice Duffy, e non è una papera
PinkNews, un celebre sito gay in lingua inglese, per mano del suo commentatore Nick Duffy stronca l'immagine del Papa «amico degli LGBT»
Mai come quest'anno, il primo suono della campanella è accompagnato da polemiche e iniziali mobilitazioni di protesta
«Permanere nella verità di Cristo»: un importante convegno in preparazione al Sinodo sulla famiglia
Il 30 settembre a Roma si svolgerà il convegno «Permanere nella verità di Cristo», promosso da «La nuova Bussola Quotidiana», «Il Timone, «L'Homme Nouveau', 'Infovaticana' e Dignitatis Humanae Institute. Quattro giorni dopo si aprirà il Sinodo ordinario per la famiglia. I promotori chiedono ai padri sinodali di superare l'astratta contrapposizione tra verità e carità, dottrina e pastorale, dando giusto spazio all'esperienza delle famiglie che vivono e testimoniano la bellezza di un amore indissolubile, capace di attrarre e illuminare le tante famiglie che vivono nelle tenebre
Enzo Bianchi, da «La Chiesa del futuro», intervista di Silvia Ronchey su Repubblica, 9 settembre 2015:«Nella chiesa c'è buona volontà ma poi della donna si hanno immagini irreali: il modello di Maria, vergine e madre, che non può essere il riferimento per una promozione della donna nella chiesa; l'idea, insinuata per moda, che la Madonna sia più importante di San Pietro, idea insipiente come dire che la ruota in un carro è più importante del volano... Non siamo ancora capaci di prendere sul serio l'uguaglianza indubbia tra uomini e donne. Il cammino per la chiesa è ancora lunghissimo perchè ovunque ci sia un esercizio di comando restano gli uomini, mentre le donne sono confinate al servizio umile».Papa Francesco, dal discorso ai partecipanti al III Ritiro mondiali per sacerdoti, in San Giovanni Laterano, 12 giugno 2015:«Il genio femminile è una grazia, la Chiesa è donna e Maria è molto più importante degli apostoli». San Giovanni Paolo II, dalla «Lettera del Papa alle donne», 29 giugno 1995:«La Chiesa vede in Maria la massima espressione del «genio femminile» e trova in Lei una fonte di incessante ispirazione. Maria si è definita «serva del Signore» (Lc 1, 38). E per obbedienza alla Parola di Dio che Ella ha accolto la sua vocazione privilegiata, ma tutt'altro che facile, di sposa e di madre della famiglia di Nazaret. Mettendosi a servizio di Dio, Ella si è posta anche a servizio degli uomini: un servizio di amore. Proprio questo servizio le ha permesso di realizzare nella sua vita l'esperienza di un misterioso, ma autentico «regnare«. Non a caso è invocata come «Regina del cielo e della terra». La invoca così l'intera comunità dei credenti, l'invocano «Regina» molte nazioni e popoli. Il suo «regnare» è servire! Il suo servire è «regnare»!». San Giovanni Paolo II, dalla lettera apostolica «Ordinatio sacerdotalis. Ai vescovi della chiesa cattolicasull'ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini», 22 maggio 1994:«Nella Lettera Apostolica Mulieris dignitatem, io stesso ho scritto a questo proposito: «Chiamando solo uomini come suoi apostoli, Cristo ha agito in un modo del tutto libero e sovrano. Ciò ha fatto con la stessa libertà con cui, in tutto il suo comportamento, ha messo in rilievo la dignità e la vocazione della donna, senza conformarsi al costume prevalente e alla tradizione sancita anche dalla legislazione del tempo».Infatti i Vangeli e gli Atti degli Apostoli attestano che questa chiamata è stata fatta secondo l'eterno disegno di Dio: Cristo ha scelto quelli che egli ha voluto, e lo ha fatto in unione col Padre, «nello Spirito Santo», dopo aver passato la notte in preghiera. Pertanto, nell'ammissione al sacerdozio ministeriale, la Chiesa ha sempre riconosciuto come norma perenne il modo di agire del suo Signore nella scelta dei dodici uomini che Egli ha posto a fondamento della sua Chiesa. Essi, in realtà, non hanno ricevuto solamente una funzione, che in seguito avrebbe potuto essere esercitata da qualunque membro della Chiesa, ma sono stati specialmente ed intimamente associati alla missione dello stesso Verbo incarnato. Gli Apostoli hanno fatto lo stesso quando hanno scelto i collaboratori che sarebbero ad essi succeduti nel ministero. In tale scelta erano inclusi anche coloro che, attraverso i tempi della Chiesa, avrebbero proseguito la missione degli Apostoli di rappresentare Cristo Signore e Redentore.D'altronde, il fatto che Maria Santissima, Madre di Dio e della Chiesa, non abbia ricevuto la missione propria degli Apostoli nè il sacerdozio ministeriale mostra chiaramente che la non ammissione delle donne all'ordinazione sacerdotale non può significare una loro minore dignità nè una discriminazione nei loro confronti, ma l'osservanza fedele di un disegno da attribuire alla sapienza del Signore dell'universo». Beato Paolo VI, dall'esortazione apostolica «Signum magnum. Sulla necessità di venerare e imitare la Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa ed esempio di tutte le virtù», 13 maggio 1967:«Ciò che deve ancor più stimolare i fedeli a seguire gli esempi della Vergine santissima, è il fatto che Gesù stesso, donandoci lei per Madre, l'ha tacitamente additata come modello da seguire; è, infatti, cosa naturale che i figli abbiano i medesimi sentimenti delle madri loro e ne rispecchino pregi e virtù. Pertanto, come ognuno idi noi può ripetere con san Paolo: Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me, così con tutta fiducia può credere che il Salvatore divino abbia lasciato anche a lui in eredità spirituale la Madre sua, con tutti i tesori di grazia e di virtù, di cui l'aveva ricolmata, affinchè li riversasse su di noi con l'influsso della sua possente intercessione e la nostra volenterosa imitazione».
Eroina per Adolf Hitler e anfetamine per la Wehrmacht. L’allucinazione nazista era questa
'The Total Rush: Drugs in the Third Reich', un nuovo libro di Norman Ohler uscito in Germania in questi giorni, rivela dettagli inediti relativamente al Terzo Reich.
«Permanere nella verità di Cristo»: un importante convegno in preparazione al Sinodo sulla famiglia
Il 30 settembre a Roma si svolgerà il convegno «Permanere nella verità di Cristo», promosso da «La nuova Bussola Quotidiana», «Il Timone, «L'Homme Nouveau', 'Infovaticana' e Dignitatis Humanae Institute. Quattro giorni dopo si aprirà il Sinodo ordinario per la famiglia. I promotori chiedono ai padri sinodali di superare l'astratta contrapposizione tra verità e carità, dottrina e pastorale, dando giusto spazio all'esperienza delle famiglie che vivono e testimoniano la bellezza di un amore indissolubile, capace di attrarre e illuminare le tante famiglie che vivono nelle tenebre
Giornate del Timone in Toscana ed Emilia, con Burke, Costanza Miriano, Chiara Atzori e molti altri
TOSCANA: Settima edizione della «Giornata regionale del Timone», sabato 26 settembre 2015, a Staggia Senese (SI), in Via Grazzini 5PROGRAMMA• ore 10,30: Arrivo e accoglienza• ore 11,00: Santa Messa (celebrata dal cardinale Raymond Leo Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta• ore 12,30: Pranzo. E necessaria la prenotazione entro il 16 settembre, esclusivamente via e-mail: info@amicideltimone-staggia.it (costo 12 € a persona - possibilità di pranzare al sacco)• ore 15,00: Conferenza «L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce». Relatore: cardinale Raymond Leo Burke. Al termine, Riccardo Cascioli, direttore de il Timone, consegnerà al cardinale il «Premio Viva Maria»• ore 16,30: Conferenza: «Beato Rolando Rivi, il seminarista martire». Relatore: Andrea Zambrano, giornalista, redattore de il Timone e autore del libro Beato Rolando Maria Rivi, il martire bambino (Imprimatur editore)EMILIA ROMAGNA: Decima edizione della «Giornata regionale del Timone», sabato 3 ottobre 2015, presso la Scuola San Giuseppe - Via Farosi, 26 (ingresso auto dal retro, in fondo a via Prampolini) - Sassuolo (MO)PROGRAMMA• ore 9,30: Arrivo e accoglienza• ore 10,30: Santa Messa celebrata da mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena-Nonantola• ore 13,00: Pranzo. Sarà possibile pranzare a prezzi popolari all'interno della struttura, oppure «al sacco»• ore 15,00: «Premio Fides et Ratio» assegnato a Costanza Miriano, giornalista, collaboratrice de il Timone. Intervento della premiata • ore 16,30: Conferenza «Gender, ricadute educative». Relatrice: Chiara Atzori, medico infettivologo
Oggi, l'Occidente vive come se Dio non esistesse. Uno dei grandi ostacoli alla fede di cui la mentalità illuminista contemporanea non riesce a capacitarsi è il mistero del male. Come può Dio accettare - si dice e si ripete - che gl'innocenti patiscano prove e sofferenze orribili? Ma è solo una scusa ideologica. Fingiamo infatti d'ignorare in che misura siamo noi a provocare la maggiore quantità di mali su questa terra. Così medita con straordinaria profondità il card. Robert Sarah nel suo nuovo libro libro 'Dio o niente' (Cantagalli)
Il porporato lo ha detto in una intervista al direttore de La Civiltà Cattolica Il Sinodo sulla famiglia si preara alla battaglia.
«Permanere nella verità di Cristo»: un importante convegno in preparazione al Sinodo sulla famiglia
Il 30 settembre a Roma si svolgerà il convegno «Permanere nella verità di Cristo», promosso da «La nuova Bussola Quotidiana», «Il Timone, «L'Homme Nouveau', 'Infovaticana' e Dignitatis Humanae Institute. Quattro giorni dopo si aprirà il Sinodo ordinario per la famiglia. I promotori chiedono ai padri sinodali di superare l'astratta contrapposizione tra verità e carità, dottrina e pastorale, dando giusto spazio all'esperienza delle famiglie che vivono e testimoniano la bellezza di un amore indissolubile, capace di attrarre e illuminare le tante famiglie che vivono nelle tenebre
La meraviglia della vita consacrata, dono di Dio alla Chiesa. Parola di suor Maria Pia, 93enne
Maria Pia Giudici riesce a trasmettere a tutti il suo entusiasmo per Dio e per una vita donata a Lui e ai fratelli.
Non si ferma in Israele la mobilitazione di protesta in difesa delle scuole cristiane discriminate
«Giù le mani dalle nostre scuole» si legge sui cartelli dei manifestanti, colorati di giallo-oro come il drappo della Città del Vaticano. In particolare, i 47 presidi contestano al governo di adoperare una differente politica nei confronti di due network di scuole ultraortodosse ebraiche - Maayan Hahinukh Hatorani e Atzma'i - a cui viene garantita la copertura totale delle spese sebbene in molti casi non rispettano il completo curriculum di studi del governo.
Il card. Müller, Prefetto della Congregazione della fede, teme lo scisma al Sinodo sulla famiglia
Il Prefetto della Congregazione della Fede, il card. Gerhard Müller, parlando a Ratisbona ha messo in guardia dalla possibilità reale di una seria divisione all'interno della Chiesa sui temi che toccano il matrimonio e la sessualità
Per uno scambio di fialette, la bimba di una coppia di lesbiche bioanche dell'Ohio nasce nera
Sinodo, esiste anche un «piano B» per arrivare al divorzio cattolico. Passa per la Sacra Rota
Il dibattito sulla famiglia, provocato da quanto emerso durante il Sinodo straordinario ed a margine dello stesso, ha riguardato soprattutto il versante teologico e della dottrina. Tuttavia in concomitanza con questi eventi, il Santo Padre ha posto in essere un atto importante, passato quasi in sordina: la costituzione di una Commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico presieduta da monsignor Pio Vito Pinto, decano del Tribunale della Rota Romana. Se intenzione dichiarata del Papa era verificare la possibilità di procedere più rapidamente e obiettivamente alla sentenza sulla validità di tanti matrimoni, dall'analisi del pensiero dei componenti la commissione si poteva sin da subito comprendere quali fossero le soluzioni verso cui si voleva andare: l'eliminazione dell'obbligo della doppia sentenza conforme, l'istituzione di un giudice unico per la prima istanza o, addirittura, «l'amministrativizzazione» del processo canonico di nullità matrimoniale.Per quanto riguarda il primo aspetto - obbligo della doppia sentenza conforme - sia il convegno tenutosi all'Università Gregoriana nel gennaio scorso a dieci anni dall'Istruzione Dignitas Connubii - di cui, secondo qualche partecipante, nell'occasione è stato celebrato «il funerale, seppur solennissimo», sia il convegno sulla famiglia, svoltosi all'Università della Santa Croce nel marzo scorso, hanno registrato come un dato già acquisito, la sua eliminazione. Dovendosi a tal proposito rilevare come, finanche docenti che durante tutta la loro carriera hanno sostenuto l'importanza e rimarcato il valore di questa previsione normativa, abbiano accettato una resa incondizionata, arrivando addirittura a postulare il contrario rispetto a quanto affermato per decenni.Sul secondo e sul terzo aspetto - istituzione di un giudice unico per la prima istanza ed «amministrativizzazione» del processo canonico di nullità matrimoniale -, invece, si sono registrate maggiori resistenze alla loro introduzione e alcune critiche argomentate.Tuttavia, occorre rilevare che il dibattito, oltre a rimanere in ambito specialistico e scientifico - eccezion fatta per gli scritti del card. Raymond Burke e del card. Velasio De Paolis, pubblicati nel volume «Permanere nella Verità di Cristo» - , non ha avuto una grande eco come avrebbe meritato.La sensazione è che la stessa corrente che ha finora spinto per il cambiamento dottrinale in materia di indissolubilità del matrimonio, usando la carta della pastorale, ora stia abbracciando questo argomento come una sorta di 'piano B'. In altre parole, dato l'inasprirsi del confronto sul piano dottrinale ed il crescere del fronte contrario alla «teoria Kasper» - basti qui menzionare, ad esempio, gli interventi dei vescovi polacchi ed africani, del cardinale Sarah, dei professori americani e, dei 500 preti inglesi -, che sembra allontanare la possibilità di accoglienza di tale «tesi» da parte del magistero pontificio, si riscontra, nei sostenitori della suddetta «teoria», un mutamento di strategia ed un cambiamento del fronte sul quale agire, al fine di raggiungere ugualmente l'obiettivo: intervenire sull'ambito del diritto canonico, per introdurre, nè più e nè meno, un «divorzio cattolico». Questa strategia è avvantaggiata dal pressochè totale disinteresse dell'opinione pubblica verso il diritto nella Chiesa e della Chiesa - atteggiamento persistente da cinquant'anni a questa parte - che permette di agire indisturbati e con tranquillità, soprattutto quando gli addetti del settore, rinunciano a far sentire la propria voce o, peggio, decidono di mettere da parte le loro convinzioni, risultato di anni di studio, solo per cavalcare l'onda. In particolare, per quanto concerne l'atteggiamento antinomiano della società in genere e dei fedeli in specie, si deve rilevare che con la celebrazione del Concilio Vaticano II si è determinato «un clima di «apertura al mondo», che non di rado ha comportato il fraintendimento di voler adattare la fede e la vita cristiana a mentalità ed atteggiamenti incompatibili con il cristianesimo. Per quanto riguarda il diritto, è penetrato nella Chiesa uno spirito, assai diffuso in quegli anni di contestazione, contrario a quanto sapesse di ordine, esigenza sociale, istituzione, autorità, ecc. All'insegna della spontaneità e dell'autenticità, della libertà e della sola obbedienza allo Spirito e ai suoi carismi, si sottovalutavano e perfino si disprezzavano proprio quei valori più a cuore nel modo tradizionale di concepire il diritto nella Chiesa, specialmente dalla Controrifoma in poi» ; tanto da far riaffiorare voci e comportamenti di opposizione nei confronti del diritto nella Chiesa, volti a riproporre la contrapposizione tra Chiesa del diritto e Chiesa della carità, oppure tra autorità e carisma. Dovendosi aggiungere che, nei confronti di tale situazione, non sono stati attrezzati, nel breve periodo, strumenti in grado di farvi fronte adeguatamente; basti pensare che, sebbene i documenti conciliari contengano molte dichiarazioni e disposizioni di netto contenuto giuridico, tuttavia non vi è una trattazione diretta e globale sulla natura ed il senso del diritto nella Chiesa in nessuno dei suddetti documenti e neanche nella costituzione dogmatica Lumen gentium che tratta del Mistero e dell'essenza della Chiesa. In più, oltre al danno, si potrebbe avere la beffa, perchè si farebbe passare tutto ciò, come un miglioramento «pastorale» del sistema, necessario per venire incontro alle esigenze dei fedeli, in contrapposizione ad un vecchio sistema, rigido e legalista.Dunque, in vista del Sinodo, occorre suscitare il dibattito, anche su questo aspetto canonistico, in particolare sul lavoro che dovrà svolgere la succitata commissione; un dibattito, non solo a livello scientifico, ma anche «apologetico», capace di dire e di fare la verità a livello dottrinale e pastorale, per arrivare a tutti i fedeli, in maniera che tutti possano comprendere la suprema importanza del favor veritatis nell'ambito del diritto matrimoniale canonico. Questo perchè un eventuale cambiamento del processo canonico nella direzione suindicata comporterebbe necessariamente pesanti ripercussioni anche nell'ambito della dottrina ed in rapporto al ruolo di questa nella Chiesa. Infatti la ricerca della verità, per la quale la secolare esperienza della Chiesa è giunta a delineare il processo canonico nelle forme che oggi si conoscono, e la carità o la misericordia sono imprescindibilmente unite, così, dove manca la prima, non ci può essere in alcun modo la seconda. San Giovanni Paolo II sottolineava mirabilmente, a tal proposito, che l'autorità ecclesiastica «prende atto, da una parte, delle grandi difficoltà in cui si muovono persone e famiglie coinvolte in situazioni di infelice convivenza coniugale, e riconosce il loro diritto ad essere oggetto di una particolare sollecitudine pastorale. Non dimentica però, dall'altra, il diritto, che pure esse hanno, di non essere ingannate con una sentenza di nullità che sia in contrasto con l'esistenza di un vero matrimonio. Tale ingiusta dichiarazione di nullità matrimoniale non troverebbe alcun legittimo avallo nel ricorso alla carità o alla misericordia. Queste, infatti, non possono prescindere dalle esigenze della verità. Un matrimonio valido, anche se segnato da gravi difficoltà, non potrebbe esser considerato invalido, se non facendo violenza alla verità e minando, in tal modo, l'unico fondamento saldo su cui può reggersi la vita personale, coniugale e sociale. Il giudice pertanto deve sempre guardarsi dal rischio di una malintesa compassione che scadrebbe in sentimentalismo, solo apparentemente pastorale. Le vie che si discostano dalla giustizia e dalla verità finiscono col contribuire ad allontanare le persone da Dio, ottenendo il risultato opposto a quello che in buona fede si cercava».
La Francia fa scuola obbligando tutti i genitori a firmare un’assurda «carta della laicità »
Parte dall'educazione la nuova clamorosa offensiva del laicismo d'Oltralpe
Dal Giappone un libro racconta Benedetto XVI come nessuno l’ha mai raccontato prima
L'autore si chiama Hajime Konno. Ha 42 anni, è agnostico, pur discendendo da una famiglia di fede cristiana ortodossa.
Dopo le minacce e gli atti vandalici, ora la campagna contro le parrocchie che ospitano Amato
Pubblichiamo direttamente dalla pagina facebook «Avvocato Gianfranco Amato fanpage» questa frase:«Picchetti davanti alla Chiesa per ostacolare la libera partecipazione ad un incontro della comunità parrocchiale di Sommacampagna con l'avv. Gianfranco Amato…». Insieme alla quale vengono mostrate foto di locandine in cui si invita ad andare a contestare l'Avvocato o boicottare la «parrocchia omofoba».Spesso l'avvocato Amato, per questioni di sicurezza, ha pubblicato le date delle conferenze da lui tenute con poco anticipo.A maggior ragione dopo le minacce, e gli atti di vandalismo alla sua auto fatti a Viareggio e recentemente nei pressi della sua abitazione.Ci troviamo oramai nell'era del Grande Fratello orwelliano, in cui il pensiero unico che non accetta opinioni differenti tenta di intimidire ogni voce fuori dal coro.E il sopruso spesso e volentieri si presenta sotto forma di atti denigratori, tentativi (a buon fine o meno) di censura, addirittura minacce.Lo abbiamo visto con l'Unar che ha appena «rimproverato» Giorgia Meloni, intimandola di «trasmettere messaggi di diverso tenore».Lo abbiamo visto con il boicottaggio a Dolce e Gabbana per le dichiarazioni fatte, da poco aggiustate. Con Guido Barilla, addirittura rieducato.Lo abbiamo visto con il mobbing a Enrica Perrucchietti e Gianluca Marletta per la loro recente pubblicazione del libro UNISEX in versione aggiornata e ampliata.Lo abbiamo visto il 20 giugno quando un milione di persone ha manifestato pacificamente in piazza San Giovanni a Roma, passando per omofobo e violento.
50 anni fa la grande enciclica Mysterium Fidei di Paolo VI, contro le eresie sull’Eucaristia
[…] 9. Fratelli Venerabili, non mancano, proprio nella materia che ora trattiamo, motivi di grave sollecitudine pastorale e di ansietà, dei quali la coscienza del Nostro dovere Apostolico non ci permette di tacere.10. Ben sappiamo infatti che tra quelli che parlano e scrivono di questo Sacrosanto Mistero ci sono alcuni che circa le Messe private, il dogma della transustanziazione e il culto eucaristico, divulgano certe opinioni che turbano l'animo dei fedeli ingerendovi non poca confusione intorno alle verità di fede, come se a chiunque fosse lecito porre in oblio la dottrina già definita dalla Chiesa, oppure interpretarla in maniera che il genuino significato delle parole o la riconosciuta forza dei concetti ne restino snervati.11. Non è infatti lecito, tanto per portare un esempio, esaltare la Messa così detta «comunitaria» in modo da togliere importanza alla Messa privata; nè insistere sulla ragione di segno sacramentale come se il simbolismo, che tutti certamente ammettono nella ss. Eucaristia, esprimesse esaurientemente il modo della presenza di Cristo in questo Sacramento; o anche discutere del mistero della transustanziazione senza far cenno della mirabile conversione di tutta la sostanza del pane nel corpo e di tutta la sostanza del vino nel sangue di Cristo, conversione di cui parla il Concilio di Trento, in modo che essi si limitino soltanto alla «transignificazione» e «transfinalizzazione» come dicono; o finalmente proporre e mettere in uso l'opinione secondo la quale nelle Ostie consacrate e rimaste dopo la celebrazione del sacrificio della Messa Nostro Signore Gesù Cristo non sarebbe più presente.12. Ognuno vede come in tali opinioni o in altre simili messe in giro la fede e il culto della divina Eucaristia sono non poco incrinati.[…]Salva infatti l'integrità della fede, è necessario anche serbare un esatto modo di parlare, affinchè usando parole incontrollate non ci vengano in mente, che Dio non permetta, false opinioni riguardo alla fede dei più alti misteri. Torna a proposito il grave monito di sant'Agostino quando considera il diverso modo di parlare dei filosofi e del Cristiano: « I filosofi, egli dice, parlano liberamente senza timore di offendere orecchi religiosi in cose molto difficili a capirsi. Noi invece dobbiamo parlare secondo una regola determinata, per evitare che la libertà di linguaggio ingeneri qualche opinione empia anche intorno al significato della parola ».(10)24. La norma di parlare dunque,che la Chiesa con lungo secolare lavoro, non senza l'aiuto dello Spirito Santo, ha stabilito, confermandola con l'autorità dei Concili, norma che spesso è diventata la tessera e il vessillo della ortodossia della fede, dev'essere religiosamente osservata; nè alcuno, secondo il suo arbitrio o col pretesto di nuova scienza, presuma di cambiarla. Chi mai potrebbe tollerare che le formule dogmatiche usate dai Concili Ecumenici per i misteri della SS. Trinità e dell'Incarnazione siano giudicate non più adatte agli uomini del nostro tempo ed altre siano ad esse temerariamente surrogate? Allo stesso modo non si può tollerare che un privato qualunque possa attentare di proprio arbitrio alle formule con cui il Concilio Tridentino ha proposto a credere il Mistero Eucaristico. Poichè quelle formule, come le altre di cui la Chiesa si serve per enunciare i dogmi di fede, esprimono concetti che non sono legati a una certa forma di cultura, non a una determinata fase di progresso scientifico, non all'una o all'altra scuola teologica, ma presentano ciò che l'umana mente percepisce della realtà nell'universale e necessaria esperienza: e però tali formule sono intelligibili per gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi. […]
La santa Sede all’ONU: «L’identità sessuale biologica è maschio e femmina». Punto e basta
In occasione del vertice delle Nazioni Unite sull'adozione dell'Agenda 2030, la Chiesa Cattolica conferma l'esclusione dell'aborto dalla categoria della «salute riproduttiva»
In Italia le vergini consacrate so no circa 650, di ogni età.
Edric Baker, il medico cattolico che in Bangladesh ha toccato i cuori anche di musulmani e indù
Dhaka (AsiaNews) - Si è spento ieri all'età di 74 anni il dott. Edric Baker, medico cattolico di origine neozelandese, molto conosciuto e amato in Bangladesh per il suo servizio instancabile a favore dei più poveri nel Paese. I funerali sono stati celebrati oggi al Kaliakuri Health Care Project nel distretto di Tangail (divisione amministrativa di Dhaka), diocesi di Mymensingh. Migliaia di fedeli cristiani, musulmani e indù erano presenti alla messa solenne in onore del medico. Mons. Ponen Paul Kubi, vescovo di Mymensingh, lo ricorda con queste parole ad AsiaNews: «Era un uomo semplice, ma ha avuto un ruolo notevole per il nostro Paese, per la nostra diocesi. Lo ricorderemo per molti anni. Egli è stato un esempio per tutti noi di come possiamo avere a cuore in modo sincero la cura delle persone».Edric Baker era un medico laico cattolico, nato in Nuova Zelanda e trasferitosi in Bangladesh nel 1979. E stato il fondatore del Kaliakuri Health Care Project, dove curava i malati poveri a titolo gratuito, senza distinzione di fede o razza. Le persone erano solite chiamarlo «doctor bhai», cioè «fratello medico». Egli ha lavorato per 35 anni in modo altruistico e per questo il governo del Paese gli ha conferito la cittadinanza nell'agosto del 2014, riconoscendo il suo eccezionale contributo reso alla nazione.I media locali e internazionali hanno riportato spesso l'operato del medico nei propri servizi. Era popolare e molto rispettato anche presso la comunità musulmana, indù e buddista - oltre che tra i cristiani - perchè era riuscito a «conquistare il cuore delle persone attraverso il suo amore - riportano i presenti -. Le persone rimanevano affascinate dalla sua gentilezza e riconoscevano che la sua bontà era merito della fede cristiana. Diffondeva il Vangelo attraverso il suo servizio».Rajia Sultana Shully, una donna musulmana, riferisce: «La morte del dott. Edric Baker rappresenta una grande perdita. I nostri medici del Bangladesh dovrebbero imparare da lui come curare i pazienti in modo coscienzioso».Hanif Sanket, direttore e presentatore della BTV [televisione di Stato - ndr], ha espresso profondo dolore sulla sua pagina Facebook: «Egli ha dato significato alla vita servendo i poveri. Gli auguro che riposi in pace nella vita eterna». Sanket ha anche prodotto un documentario nel 2011 sul lavoro del dott. Baker, grazie al quale il governo di Dhaka si è interessato al suo operato e gli ha concesso la cittadinanza.I pazienti Hasima e Masum Billah hanno lasciato altri messaggi di cordoglio, sottolineando che il medico cattolico il nostro Paese più di noi, anche se era straniero».
Il Papa dichiara valide le assoluzioni date dai lefebvriani, i lefebvriani ringraziano il Papa
Il comunicato dei 'lefebvriani' dopo la decisione del Pontefice di dichiarare valide e lecite al di là di ogni dubbio le confessioni dei fedeli amministrate dai preti tradizionalisti
Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato: «La definizione delle unioni civili come «specifica formazione sociale» appare come un disperato espediente causidico per distinguerle dal matrimonio ma, come abbiamo più volte detto, se un animale abbaia come un cane ragionevolmente è un cane. E la descrizione di questa «formazione sociale» è quella del matrimonio»
Il genio di Charles Peguy, che nel fazzoletto della Veronica vide l’Eterno entrare nel tempo
Molto amato da don Luigi Giussani, raccontato da Pigi Colognesi in molti suoi libri, Charles Peguy ( 1873-1914) è stato uno scrittore e polemista francese, passato dal socialismo al cattolicesimo.Ciò che Peguy vuole sottolineare è la «riabilitazione del temporale» come cuore del cristianesimo. Il cristianesimo si fonda sull' Incarnazione, cioè sulla volontà dell'Eterno di salvare il mondo, il tempo, entrandoci dentro, assumendolo sino in fondo.Scriveva Peguy che il cuore della fede, della fiducia dei credenti, sta nel «coinvolgimento del temporale nell'eterno e dell'eterno nel temporale». Perchè «tolto il coinvolgimentonon c'è più nulla. Non c'è più un mondo da salvare. Non c'è più alcun cristianesimo. Non c'è più redenzione, nè incarnazione e neanche creazione. Ci sono solo cocci senza nome, materiali senza forma, calcinacci e rovine; rovine informi, cumuli e macerie, mucchi e affastellamenti; scompigli, disastri…».Se l'Eterno è entrato nel tempo, ogni tempo, ogni istante di tempo, ogni momento apparentemente insignificante di tempo, porta in sè un significato più grande. L'Infinito trasforma, continuamente, il finito, e la miseria umana diventa così, a chi la sa guardare e vivere alla luce dell'eternità, grandezza.Per capirlo basti pensare alla Veronica: colei che asciugò il volto di Cristo, di Dio, «con un fazzoletto, con un vero fazzoletto, con un fazzoletto per soffiarsi il naso, con un fazzoletto imperituro asciugò quella faccia augusta, la sua vera faccia, la sua faccia reale, la sua faccia di uomo… quella faccia di sudore, tutta in sudore, tutta sporca, tutta polverosa, tutta piena della polvere delle vie; tutta piena della polvere della terra; la polvere della sua faccia, la comune polvere, la polvere di tutti, la polvere della sua faccia; incollata dal sudore«.Per Peguy vi sono uomini che si illudono di salvare il tempo con il tempo (i socialisti, gli scientisti, tutti quelli che affidano all'uomo, da solo, la salvezza del mondo; ed altri, che magari professano a parole la fede cristiana, i quali non avendola davvero compresa credono di salvarsi dal tempo, rifuggendo lontano, nello spiritualismo, in una fede disincarnata, in un grido di maledizione che rinnega la speranza cristiana.Questo tempo che viviamo, afferma Peguy, è ammorbato dai «mali del mondo moderno»; mali che lo scrittore esamina senza infinigimenti; eppure anche oggi.Egli è qui.E qui come il primo giorno.E qui tra di noi come il giorno della sua morte.In eterno è qui tra di noi proprio come il primo giorno.In eterno tutti i giorni.E qui tra di noi in tutti i giorni della sua eternità.E la medesima storia, esattamente la stessa, eternamente la stessa che è accaduta in quel tempo e in quel paese e che accadetutti i giorni in tutti i giorni di ogni eternità.
Storia di Maria Zhu-Wu, la santa cinese che mora per far scudo col suo corpo al prete confessore
Zhujiahe è un piccolo villaggio situato nella vasta pianura grigia della Cina settentrionale, al confine tra le province di Zhili e Shandong. Tradotto, il nome significa «fiume della famiglia Zhu». Diversi membri di quella famiglia si erano convertiti al cattolicesimo durante il XVIII secolo, quando i gesuiti da Beijing si erano inoltrati nella provincia di Zhili. All'inizio del XIX secolo la famiglia Zhu si era stabilita vicino al fiume, dandogli il suo nome. Nel 1900 il villaggio aveva circa 300 abitanti, che vivevano in basse casette di argilla, annidate tra irregolari distese di sorgo e dominate da una chiesa semplice, con il tetto piatto e un'alta facciata; dalla cima di quest'ultima, la croce sovrastava la campagna.Pastore della comunità cattolica di Zhujiahe era il gesuita francese Lèon-Ignace Mangin, quarantaduenne e missionario in Cina sin dal 1882. Nel villaggio era assistito da un saggio di mezz'età, Zhu Dianxuan, abile amministratore e molto versato anche nell'arte della guerra. Sua moglie cinquantenne, Maria Zhu-Wu, era molto stimata dagli abitanti del villaggio: donna gentile di grande fede, nel suo servizio a Dio dava la priorità all'assistenza ai poveri. Senza mai cercare fama nè gloria, queste tre persone si sarebbero trovate al centro del massacro di cristiani più violento avvenuto durante la rivolta dei boxer.Non occorre spiegare qui la storia della rivolta, nè le macchinazioni politiche e la guerra che l'avevano innescata. Avevano poca importanza per gli abitanti di Zhujiahe quando, nell'estate del 1900, avevano accolto migliaia di rifugiati cattolici dai villaggi vicini. Ciò aveva portato la popolazione a 3000 abitanti, vale a dire dieci volte più di quelli abituali, quando il 17 luglio furono attaccati da 4500 uomini ben armati, le forze congiunte dei boxer e dell'esercito imperiale. Pochi giorni prima, gli abitanti del villaggio, protetti dalle fortificazioni costruite da Zhu Dianxuan, erano ancora riusciti a respingere gli attacchi e perfino a conquistare un cannone del nemico. Padre Mangin e il suo confratello gesuita Paul Denn, anche lui rifugiato a Zhujiahe, avevano celebrato la messa ogni mattina e ascoltato confessioni per tutto il giorno; la sera avevano dato il cambio alle guardie sui bastioni. Il giorno seguente, Zhu Dianxuan, l'unico leader esperto tra i mille e più uomini in grado di difendere il villaggio, si arrampicò sui bastioni per usare il cannone contro le forze nemiche. Ma quella sera stessa, quando ormai oltre la metà dei suoi uomini era morta in battaglia, il cannone esplose sul petto di Zhu Dianxuan. Mangin, che si trovava lì vicino, corse dall'uomo morente e gli diede l'estrema unzione. Il terzo giorno, quando la situazione ormai apparve senza speranza, quanti potevano fuggire lo fecero, lasciando indietro chi era troppo debole per farlo, specialmente donne e bambini.Quando la mattina presto del 20 luglio i soldati presero il villaggio, le prime persone che uccisero furono un gruppo di vergini della parrocchia e di catechiste. Colti dal panico, ottantacinque tra donne e bambini fuggirono verso l'orfanotrofio, dove saltarono nel pozzo, morendovi affogati o soffocati. Pare che il loro pianto e le loro grida si siano sentiti per due giorni.La maggior parte degli abitanti del villaggio, circa mille, si era rifugiata nella chiesa, assistita spiritualmente dai due sacerdoti gesuiti. Troppo pressati per celebrare un'ultima messa, Mangin e Denn si sedettero sui gradini dinanzi all'altare ad ascoltare confessioni, mentre la maggior parte delle persone era inginocchiata in preghiera o semplicemente attendeva. Maria Zhu-Wu, presumibilmente in lutto per il marito, rimase però calma, esortando tutti a confidare in Dio e a pregare la Madre celeste. Verso le nove del mattino, gli aggressori sfondarono la porta e iniziarono a sparare a caso all'interno della chiesa, fino a quando non fu piena di fumo. Si diffuse il panico mentre la gente veniva uccisa, ma i sacerdoti riuscirono a unirla in preghiera, recitando insieme il Confiteor e l'atto di contrizione, poi diedero l'assoluzione generale mentre le armi continuavano a sparare sulla gente.Qui Maria Zhu-Wu assurse a particolare grandezza: si alzò e si mise con le braccia tese davanti a padre Mangin per fargli scudo con il proprio corpo. Non molto tempo dopo, una pallottola la colpì ed ella cadde davanti alla balaustra dell'altare. Anche Mangin, sgranando il rosario con una mano e afferrando un crocifisso con l'altra, ben presto cadde vittima degli uomini armati. Poi i boxer sprangarono la chiesa e le diedero fuoco. La maggior parte di quanti si erano rifugiati al suo interno morì a causa del fumo inalato, gli ultimi — tra loro Mangin e Denn — finirono arsi quando, alla fine, il tetto della chiesa crollò. Solo 500 cattolici riuscirono a sopravvivere al massacro fuggendo o apostatando; pochi altri, principalmente donne, furono venduti come schiavi o condotti come prigionieri a Beijing, dove probabilmente finirono in qualche postribolo.Ma Maria Zhu-Wu continua a vivere a Zhujiahe, il fiume della famiglia Zhu, trasformato in un fiume di sangue. Mentre suo marito aveva difeso il villaggio contro il nemico esterno, lei aveva rafforzato la fede e il coraggio interiore delle persone, sacrificando addirittura la propria vita per salvare il loro pastore. Nel 1955 Pio XII la proclamò beata, insieme ai due gesuiti e ad altri 53 martiri; tutti sono stati canonizzati nel 2000 da Giovanni Paolo II.
E nell’Università di Oxford ecco che spunta un Corano scritto quando Maometto non era ancora nato…
Una scoperta dell'Università di Oxford rivoluziona l'idea corrente sull'origine del libro sacrio dell'islam. Tutto ovviamente da confermare e comunque prendere con le pinze, però...
Nazisti in fuga coperti dalla complicità del Vaticano, un nuovo libro smentisce la «leggenda nera»
Un accademico paziente e acribico ribalta su stesse le presunte 'prove' della complicità del mondo ecclesiastico, dimostrando che è vero proprio il contrario
Di seguito gli stralci di una relazione - pubblicati dall'Osservatore Romano - che lo storico Gianpaolo Romanato leggerà alla XXXVII Settimana di Storia religiosa euro-mediterranea, che si tiene dal 2 al 5 settembre alla Villa Cagnola di Gazzada, in provincia di Varese. Qui invece un bellissimo articolo su san Daniele Comboni scritto a suo tempo da Francesco Agnoli.
20mila in 6 anni. Sono le vittime dell’islamismo di Boko Haram. E il mondo resta sempre a guardare
Ennesimo massacro ultrafondamentamentalista in Nigeria. Dietro una lunga scia di sangue che è già ecatombe
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C’è vita oltre gli schermi sul Timone di novembre
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«Ratzinger ci ha esortato ad arrivare alla verità delle cose»
Un contributo su Benedetto XVI di Matthew J. Ramage, docente di teologia al Benedictine College
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I santi, maestri che vivono nel mondo ma che non gli appartengono
Sono liberi dalle preoccupazioni mondane, spogliati di tutto, per rivestirsi soltanto di Dio, per confidare solamente in Lui
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«Nella fede una diversità ragionevole non può trasformarsi in relativismo»
Leggendo l’ultimo libro del cardinale cinese Joseph Zen abbiamo immaginato una intervista con il porporato. Le risposte sono le sue parole presenti nel testo