Il Papa ai vescovi in udienza: difendete il gregge dai lupi, che attaccano anche i pastori
Dal discorso di Papa Francesco, giovedì 28 maggio, ai vescovi della Repubblica Dominicana:«Il matrimonio e la famiglia attraversano una seria crisi culturale. Ciò non vuol dire che hanno perso importanza, ma che il loro bisogno si sente di più […] E perciò urgente un'ampia opera di catechesi circa l'ideale cristiano della comunione coniugale e della vita familiare, che includa una spiritualità della paternità e della maternità. […]Vi invito a dedicare tempo ai sacerdoti e ad assisterli, a prendervi cura di ognuno di loro, a difenderli dai lupi che attaccano anche i pastori. […] Che nei seminari non si trascuri la formazione umana, intellettuale e spirituale, che assicura un incontro vero con il Signore, senza smettere di coltivare la dedizione pastorale e una maturità affettiva che renda i seminaristi idonei ad abbracciare il celibato sacerdotale e capaci di vivere e di lavorare in comunione. Non si possono riempire i seminari sulla base di qualunque tipo di motivazione, tanto meno se queste sono legate ad insicurezza affettiva, a ricerca di forme di potere, gloria umana o benessere economico».
«Chi promette amore fino alla morte, deve rimanere fedele fino alla morte. Questo ci indica Gesù»
Dall'ultimo e puntuale resoconto che Sandro Magister fa delle tensioni che attraversano la Chiesa in Germania, segnaliamo e sottolineiamo questo passaggio:In questi giorni, inoltre, è uscito contemporaneamente in Germania e in Italia un libro di un giurista e magistrato tedesco che è una confutazione radicale, teorica e pratica, delle tesi del cardinale Kasper sulla comunione ai divorziati risposati:> Rainer Beckmann, 'Il Vangelo della fedeltà coniugale. Risposta al Card. Kasper. Una testimonianza', presentazione del Card. Paul Josef Cordes, Solfanelli, Chieti, 2015, pp. 128, euro 10,00.L'autore, Rainer Beckmann, 54 anni, è giudice a Würzburg. E stato dal 2000 al 2005 esperto ufficiale nel parlamento federale tedesco delle commissioni su diritto ed etica nella medicina. Ha pubblicato saggi scientifici su aborto, tecniche riproduttive, morte cerebrale ed eutanasia. E vicepresidente di un'associazione di giuristi per il diritto alla vita e dirige la rivista 'Zeitschrift für Lebensrecht'. Insegna nell'università di Heidelberg.Ma come scrive il cardinale tedesco Cordes nella prefazione del libro, Beckmann, padre di quattro figli, è anche 'un credente che ha vissuto di persona il dolore di una relazione fallita, e tuttavia dopo il divorzio non ha intrapreso un'altra relazione: vuole mantenere fede alla sua promessa di fedeltà… finchè morte non vi separi'. E proprio per questo 'la sua è una testimonianza ormai impellente sul piano pastorale, realistica sul piano fattuale e ottemperante alle Sacre Scritture'.Nel finale del libro, Beckmann sottolinea che papa Francesco, 'nelle dichiarazioni a noi note', mai una volta si è discostato dalla dottrina tradizionale della Chiesa. Mentre al contrario 'la soluzione proposta dal cardinale Kasper mina alle fondamenta non soltanto il sacramento del matrimonio, ma anche quelli della penitenza e dell'eucaristia'.E conclude:'Se vogliamo trasmettere la fede, le nostre azioni devono corrispondere alle nostre parole. Chi non vive ciò che insegna non è credibile. Nè è credibile chi non mantiene ciò che ha promesso. Chi promette amore fino alla morte, deve rimanere fedele fino alla morte. E questo il cammino sul quale Gesù ci ha preceduto'.
In Israele le Scuole cristiane scendono in piazza contro il governo che le discrimina
E forse la prima volta che le scuole cristiane d'Israele manifestano nel cortile del Ministero di competenza a Gerusalemme. Il bicchiere è colmo! Mercoledì 27 maggio, sotto un cielo plumbeo, le quarantasette delegazioni delle scuole cristiane presenti in Israele, di tutte le confessioni, si sono riunite nel cortile del Ministero dell'Educazione sotto l'egida dell' «Ufficio delle Scuole Cattoliche e Cristiane d'Israele».
«Matrimonio» omosessuale: il prossimo obiettivo è l’Italia. La strategia è già in atto da tempo
Secondo il professor Alberto Gambino - direttore del dipartimento di scienze umane dell'Università Europea di Roma - l'esito del voto di venerdì scorso vede una «sconfitta anche della politica che ha sviato opinione pubblica»
In questi giorni in cui l'Irlanda cattolica si scopre «moderna» in molti articoli si parla del più famoso degli omosessuali cattolici: Oscar Wilde, artista geniale dallo spirito sopraffino che affrontò il carcere a causa delle leggi omofobe della Gran Bretagna vittoriana. E' dunque divenuto - comprensibilmente - l'icona dell'orgoglio gay. Peccato che Wilde non ne fosse affatto orgoglioso...
E rimasto sott'acqua per 43 minuti e quando l'hanno riportato a galla, il suo cuore era fermo. Tanto che tutti ormai pensavano non ci fosse nulla da fare. Portato al San Raffaele di Milano, però è riuscito a salvarsi. E, tra qualche giorno, sarà dimesso, in tempo per il match Juve-Barcellona del 6 giugno. Uno dei suoi primi pensieri: dopo essersi svegliato, ha subito chiesto: «Hanno già giocato la finale di Champions?». Una caso destinato ad entrare nella storia della medicina.E la storia di Michi, 15 anni ancora da compiere: il 24 aprile scorso con quattro amici si è tuffato da un ponticello nelle acque del Naviglio, a Castelletto di Cuggiono, in provincia di Milano. Rimasto impigliato sul fondo, non è però risalito. E quando 118 e vigili del fuoco sono riusciti a recuperarlo, la storia sembrava scritta: dopo oltre 40 minuti sott'acqua, con una temperatura del Naviglio di 15 gradi e una corporea di 29, il cuore era fermo e il sangue non circolava più. Ed è per questo motivo che i polmoni non si sono riempiti d'acqua.I soccorritori prima, i medici del San Raffaele poi, non si sono però arresi: il 118 ha fatto ripartire il battito e trasportato il paziente con l'elisoccorso in ospedale. Dove l'equipe di Rianimazione cardio-toraco-vascolare, guidata da Alberto Zangrillo, ha avuto l'intuizione: puntare sulla bassa temperatura dell'acqua e sulla possibilità che, quasi «ibernandolo», avesse protetto gli organi.Di qui, la decisione di attaccare Michi a un macchinario all'avanguardia, l'Ecmo: un «super bypass» che drena il sangue del paziente, lo riscalda, ossigena e rimette in circolo. Una scelta vincente. «Abbiamo considerato - spiega Zangrillo - la giovane età del paziente, e la possibilità che l'acqua fredda avesse preservato gli organi. Anche se in letteratura scientifica i parametri a cui si fa riferimento in questi casi sono diversi: per permettere la ripresa di pazienti «sommersi» l'acqua deve essere sotto i 5 gradi, e il periodo sott'acqua non deve superare i 20-25 minuti».Nel caso di Michi, l'acqua era tre volte più calda, il tempo trascorso sul fondo del Naviglio doppio rispetto a quello di riferimento: «Abbiamo voluto tentare comunque, ed è andata bene. Per questo è un caso straordinario», dice Zangrillo. Michi tra qualche giorno sarà dimesso da via Olgettina e ricoverato in una struttura di riabilitazione. Sedato per le prime settimane, è stato risvegliato gradualmente fino a quando una decina di giorni fa è tornato in sè. Ha perso la gamba destra, amputata sotto il ginocchio, ma è vigile e cosciente, dialoga con i genitori e scherza con i medici: «Ieri aveva sete, ci ha chiesto un Mohito», sorride Zangrillo.La madre di Michi, una signora di origini tedesche, intervenuta in conferenza stampa al San Raffaele insieme al marito italiano, ha voluto «ringraziare Dio e i medici. In questo mese, ci sono state tante preghiere per mio figlio, grazie per le speranza che ci hanno trasmesso».«In questo mese ho vissuto giorno per giorno l'evoluzione miracolosa di mio figlio» continua. E a chi chiede se si è trattato di un miracolo replica così: «Un miracolo? Un miracolo è qualcosa di straordinario. E come ha detto il dottore, questa storia è straordinaria. La guarigione di Michi è straordinaria e inaspettata: lui al fiume era senza vita, oggi è pieno di vita. Sono sicura che questo è un percorso miracoloso». Con queste parole si affretta a chiarire che non intende sminuire il lavoro fatto in ospedale: «Pensiamo che Michi è rimasto nelle mani di Dio e dei medici e ognuno, per le sue capacità, ha dato il massimo che bisognava dare. La collaborazione tra il divino e la scienza è una cosa meravigliosa».
La Cina continua senza posa la persecuzione dei sacerdoti cattolici non allineati al regime
Il p. Liu Honggeng è sparito il 7 maggio: il cellulare è staccato e la polizia non risponde alle domande dei suoi fedeli. Sacerdote della Chiesa non ufficiale, si preparava per il mese mariano: ha già trascorso otto anni in carcere per il rifiuto di aderire all'Associazione patriottico. Anche mons. Giulio Jia Zhiguo, di Zhengding, viene trattenuto per 12 giorni dalle autorità senza spiegazioni. Sempre a Baoding, gli agenti demoliscono un altare cattolico «illegale». Ferite due donne che cercavano di difenderlo.
«Al Jazeera» ha fatto in arabo sul suo sito questa domanda: «Sostieni le vittorie dello Stato islamico in Iraq e Siria?». Oltre 38.000 utenti hanno deciso di rispondere, e l'81% ha votato «sì». Naturalmente non è un vero sondaggio, e sappiamo che «al Jazeera» è basata nel Qatar, da dove sono partiti molti finanziamenti per l'Isis. Inoltre il suo pubblico è composto soprattutto da sunniti, e un rilevamento analogo condotto l'11 settembre del 2006 aveva riportato che il 50% dell'audience appoggiava Osama bin Laden. Di recente, l'intelligence americana ha classificato il capo della sede della televisione in Pakistan come un membro di al Qaeda e della Fratellanza Musulmana.
Un evento a molti ignoto. Ma non a lui, a quel Papa che ha rincorso Maria un po' ovunque, lì dove la Madre si è mostrata ai suoi figli: «Ho sentito un forte desiderio di venire qui, il desiderio di compiere ancora un altro pellegrinaggio al Santuario della Madre di Cristo, la Madre della Chiesa, la Regina della Pace. Non vi sorprenda questo mio desiderio. Cominciando dalla mia prima gioventù e nel mio Paese, è stato per me una pratica il fare pellegrinaggi ai santuari della Madonna...». Con queste parole Giovanni Paolo II esordiva nella sua omelia nel 1979, centenario di un'apparizione molto singolare e di cui poco si parla.Facciamo allora un salto indietro, in quel villaggio irlandese di fine ottocento. Non c'era un santuario, naturalmente, ma solo una piccola chiesa di paese. Come di consueto, Mary Beirne, si accingeva a chiudere la porta. Ma qualcosa di diverso attirò quella sera la sua attenzione: una luce intensa proveniva da un lato dell'edificio e lì, ad una prima occhiata, «le parve di vedere delle statue di Maria, di Giuseppe e di San Giovanni accanto ad un nuovo altare su cui si trovavano un agnello e una croce».Non ci fece molto caso, perchè proprio in una notte tempestosa come quella, l'hanno precedente, erano andate perdute due statue, per cui pensò che il parroco le avesse acquistato per rimpiazzarle: «Ma perchè lasciarle lì, sotto la pioggia battente?» si chiedeva la donna. Più tardi, insieme a sua sorella, tornò per capire un po' meglio quella stranezza, e con stupore ancora maggiore si accorse che le statue… si muovevano! «E la Madonna!», esclamò la maggiore delle due sorelle, e corsero ad avvertire familiari e conoscenti. Ecco allora che quell'apparizione così insolita si mostrò in tutta la sua realtà, come ci viene riferito da David M. Lindsey nel suo libro The Woman and the Dragon: Apparitions of Mary: «L'intero muro era illuminato da una intensa luce visibile in lontananza. Le figure erano sospese a circa mezzo metro da terra. L'altare con l'agnello e la croce era circondato di angeli che volteggiavano sopra di esso. Maria, la più grande delle figure, portava un mantello e una fascia bianchi, e un lungo velo sulla testa che le scendeva fino ai piedi. Sul capo, coperto dal velo, aveva una corona d'oro. Fra la corona e il bordo del velo c'era una rosa d'oro. Le sue mani erano sollevate all'altezza delle spalle e il suo sguardo, assorto nella preghiera, era rivolto verso il cielo. San Giuseppe era alla destra di Maria, la testa reclinata in avanti e le mani giunte in preghiera. San Giovanni Evangelista aveva una mitra da vescovo e stava alla sinistra di Maria, la mano destra era sollevata e il braccio sinistro teneva quella che pareva essere la Sacra Bibbia.Mentre la piccola folla si inginocchiava davanti all'apparizione in preghiera, i visitatori celesti continuavano a restare in silenzio. Non una parola veniva pronunciata. Solo dopo molte ore improvvisamente le figure scomparvero».Possiamo immaginare cosa scatenò l'evento.L'Arcivescovo istituì subito una commissione per studiare meglio i fatti e subito si evidenziarono delle anomalie. Il primo argomento fu che nelle apparizioni di solito si manifesta solo la Madonna, la quale non fa mai mancare un suo messaggio. Ma questa volta… totale silenzio. Inoltre il «gruppo» si era mostrato solo una volta ad un numero di veggenti anche questo inusuale: ben 15 persone, di tutte le età. Forti dubbi, allora, cominciarono a circondare i racconti dei testimoni, come un polverone. Ma durò poco, perchè un ascolto più approfondito convinse la commissione della sincerità di quanti si erano trovati quella notte presenti all'evento, per cui non si impedì il culto di quel luogo ai fedeli, che cominciarono con il tempo a rendere il piccolo paesello meta di pellegrinaggi. Cosa in realtà ha voluto dirci il Signore mostrandoci quella scena? Padre James, un frate francescano che studiò l'apparizione, scrive: «[San Giovanni] teneva in mano un libro. Ma se si vuole scoprire il messaggio di Knock bisogna aprire il Libro dell'Apocalisse. E il libro che contiene l'interpretazione della storia universale. Esso è permeato del grande tema della redenzione nelle sue tre fasi cosmiche. C'è in primo luogo il mistero dell'«Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo». Così San Giovanni descrive, nel capitolo tredicesimo, il piano eterno di redenzione, simboleggiato in maniera così semplice e toccante dall'agnello che fu visto a Knock. In seconda istanza c'è il mistero della donna «vestita di sole» che viene vista in travaglio sulla terra. C'è infine la Città di Dio che, viene detto, possiede la Gloria di Dio di cui l'Agnello è la lampada».Anche David M. Lindsey, dal cui libro abbiamo attinto le informazioni, individua nell'apparizione di Knock un chiaro rimando all'Apocalisse: «L'apparizione a Knock rimase in silenzio e sembrò che non desse alcun messaggio, ma in realtà non fu così. Il silenzio talvolta è più eloquente delle parole. Bisogna analizzare con attenzione l'apparizione per scoprire il messaggio silenzioso che essa nasconde. Maria apparve con il suo sposo terreno, San Giuseppe, e con il suo figlio adottivo, San Giovanni Evangelista, e portava la corona d'oro della Regina del Cielo… Al centro dell'altare brillava l'Agnello immolato, come lo vide nell'Apocalisse S. Giovanni sopra l'altare d'oro del cielo».Ecco, sto alla porta e busso… (AP 3, 20) Forse non tutti sanno che il verbo inglese «to knock» significa «bussare». «Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me», scrive Giovanni nell'Apocalisse (Ap 3, 20). Questo ci dice la Scrittura, e questo ci suggerisce anche la lettura dei tempi che stiamo vivendo. Gesù Cristo bussa alla porta del nostro cuore, bussa sulla soglia della nostra vita, e attende che lo facciamo entrare per mostrarci le meraviglie del suo regno.Il richiamo dell'apparizione di Knock è eloquente: i tempi sono maturi, la Madre ci invita ad un unirci alla sua opera di corredenzione. Lasciamoci porgere da San Giovanni il libro che ci indica cosa fare per partecipare alla vittoria finale sul Dragone.Affrettiamoci, e non manchiamo l'occasione di essere tra coloro che «hanno vinto per mezzo del sangue dell`Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poichè hanno disprezzato la vita fino a morire».
«La Chiesa deve riconoscere il valore dell’amore gay». Voilà l’agenda del Sinodo «ombra»
Dalla cronaca su Repubblica di ieri: «Cosa possiamo dire a una gioventù che non si ritrova negli orientamenti della Chiesa? Come dobbiamo impostare una pratica dell' eros? Qui ci troviamo di fronte a problemi con cui fare i conti, altrimenti la gente finirà per allontanarsi». L'allarme pacato lanciato a metà lavori da un sacerdote e docente scuote i tavoli messi a rettangolo fra i 50 convenuti all' Università Gregoriana di Roma, nella giornata di studio organizzata per il Sinodo dei vescovi previsto in autunno. 'Matrimonio e divorzio', 'Sessualità come espressione dell'amore' sono i titoli su cui si discute. Temi di un'attualità bruciante, dopo il sì del referendum in Irlanda sulle nozze gay. Ci sono molti big della Chiesa, come il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera e capo dei vescovi tedeschi, l'arcivescovo di Marsiglia Georges Pontier che è presidente della Conferenza episcopale francese, quello di Havre, Brunin, il vescovo di Dresda, Koch, quello della Bassa Sassonia, Bode, lo svizzero Gmur, il segretario generale dei vescovi tedeschi Langendorfer, teologi emeriti e professori universitari come il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo. Tutti ospitati dal vice rettore della Gregoriana, padre Hans Zollner, e vincolati a non attribuire la paternità delle dichiarazioni agli intervenuti.Lavori a porte chiuse...»
Adesso su Twitter spopola un gioco esoterico. Chi partecipa evoca «Charlie», un demone bambino
Due matite e un foglio bianco con quattro domande in croce: così migliaia di giovani e giovanissimi attratti dal soprannaturale hanno provato a evocare il demone bimbo
Cristina Aquistapace, affetta da sindrome di Down: «L’aborto non mi ha fregata»
La testimonianza che non ha bisogno di commenti di Cristina, dell'Ordo virginum della diocesi di Como.
Rivive il miracolo di luce della Sainte-Chapelle di Parigi. E Benedetto XVI ci guida a contemplarlo
«Una delle meraviglie del mondo medievale - scrive il britannico Guardian - la vetrata istoriata della Sainte-Chapelle di Parigi, è stata restaurata dopo sette anni di scrupoloso lavoro. Il restauro è stato completato in occasione dell'800esimo anniversario della nascita del re Luigi IX, che commissionò la Cappella alla metà del XIII secolo perchè ospitasse la sua collezione di reliquie, inclusa quella che era ritenuta la corona di spine di Gesù e una parte della sua croce».Qui è possibile vedere un'immagine ingrandita del miracolo di luce che è la Sainte-Chapelle. Di seguito un estratto dell'omelia pronunciata da Benedetto XVI nella Cattedrale di Saint Patrick a New York, il 19 aprile 2008, e che è forse la più bella introduzione al significato delle vetrate medievali:«[…] L'Arcivescovo John Hughes che - come ci ha ricordato il Cardinale Egan - è stato il promotore della costruzione di questo venerabile edificio, volle erigerlo in puro stile gotico. Voleva che questa cattedrale ricordasse alla giovane Chiesa in America la grande tradizione spirituale di cui era erede, e che la ispirasse a portare il meglio di tale patrimonio nella edificazione del Corpo di Cristo in questo Paese. Vorrei richiamare la vostra attenzione su alcuni aspetti di questa bellissima struttura, che mi sembra possa servire come punto di partenza per una riflessione sulle nostre vocazioni particolari all'interno dell'unità del Corpo mistico.Il primo aspetto riguarda le finestre con vetrate istoriate che inondano l'ambiente interno di una luce mistica. Viste da fuori, tali finestre appaiono scure, pesanti, addirittura tetre. Ma quando si entra nella chiesa, esse all'improvviso prendono vita; riflettendo la luce che le attraversa rivelano tutto il loro splendore. Molti scrittori - qui in America possiamo pensare a Nathaniel Hawthorne - hanno usato l'immagine dei vetri istoriati per illustrare il mistero della Chiesa stessa. E solo dal di dentro, dall'esperienza di fede e di vita ecclesiale che vediamo la Chiesa così come è veramente: inondata di grazia, splendente di bellezza, adorna dei molteplici doni dello Spirito. Ne consegue che noi, che viviamo la vita di grazia nella comunione della Chiesa, siamo chiamati ad attrarre dentro questo mistero di luce tutta la gente. […]»
Lo ripetiamo spesso: gli unici liberi pensatori sono coloro che non sono affatto obbligati a credere ai miracoli, perchè la loro fede non si basa su alcun prodigio, su alcuna apparizione, su alcuna guarigione miracolosa. Al contrario, chi non crede in Dio è obbligato a negare a prescindere ogni miracolo, non può concedere nulla ma ha bisogno di smentire sempre tutto altrimenti sarebbe costretto a cambiamenti esistenziali troppo sconvolgenti da accettare....
E' stato inviato a tutti i vescovi del mondo, tradotto in sette lingue; è un libretto pubblicato da una casa editrice che forse scomparirà dopo il prossimo Sinodo sulla famiglia, le «Edizioni Supplica Filiale». E' un vademecum, in cento domande e cento risposte, in parole chiare e semplici, facilmente comprensibili. Le domande riproducono le obiezioni e i dubbi più dubbi su molti dei temi suscitati intorno al Sinodo: sessualità, indissolubilità del vincolo matrimoniale, divorzio, omosessualità, eucarestia per i divorziati risposati, misericordia e giustizia.
Potrebbe aprirsi una stagione di persecuzioni ancora più forte di quella attuale
Don Abbondio o padre Cristoforo? La scelta della Chiesa italiana dopo il referendum in Irlanda
«In Irlanda la Chiesa si è presentata per molti osservatori al voto divisa, incerta, timida e balbettante anche in parte della gerarchia. Creando così ulteriore confusione in un elettorato cattolico già sconcertato dalle prese di posizione a favore del riconoscimento del 'matrimonio gay'del premier (che si dice pure cattolico) Enda Kenny e di diversi dei suoi ministri. I vescovi in buona parte si sono espressi seguendo uno slogan che un moderno Manzoni potrebbe mettere in bocca a un don Abbondio contemporaneo: «Serve il confronto, non le ideologie». Per fare un rapido salto in Italia, la stessa linea è espressa esemplarmente dal segretario generale della Cei Nunzio Galantino, entusiasta dei convegni culturali (pur bacchettati recentemente da chi è andato a prenderlo e l'ha posto a capo del settore organizzativo dei vescovi italiani) e pervaso di naturale idiosincrasia verso la testimonianza di piazza: «Non si tratta - ha detto Galantino al «Corriere della Sera» di domenica 24 maggio- di fare a chi grida di più, i 'pasdaran' delle due parti si escludono da sè. Ci vuole un confronto tra gente che vuol bene a tutti». E' il trionfo della melassa: sul ponte sventola bandiera bianca».
Lgbt: breve spiegazione del perchè gli uomini di fede sono gli ultimi difensori della ragione
Da un intervento dell'avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita.
Da ieri la Chiesa Cattolica ha un beato in più, monsignor Óscar Arnulfo Romero y Galdàmez (1917-1980), arcivescovo di San Salvador, la capitale di El salvador, abbattuto il 24 marzo 1980 da un proiettile sparato dritto al cuore da un cecchino dei famigerati 'squadroni della morte' governativi mentre celebrava Messa nella cappella di un ospedale.
Nel giorno di Pentecoste, 100 anniversario dell'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale, dopo la preghiera del Regina Coeli Papa Francesco ha riecheggiato le parole pronunciate da Papa Benedetto XV un secolo fa: «E stata una strage inutile. Preghiamo per le vittime chiedendo allo Spirito Santo il dono della pace».
Scriveva il padre Massimiliano ai suoi confratelli nel 1940: «La nostra anima diventa un tabernacolo vivente, e ancora di più. Perchè l'anima di Gesù si unisce alla nostra e diventa l'anima della nostra anima. Impossibile capire tutto questo». Ancora: «Per una Comunione fatta bene occorre metà giornata di preparazione e metà di ringraziamento». Non tralasciava di celebrare la Messa per nessun motivo. E lo faceva - raccontano i testimoni - con ardore, fuoco e gioia.
Sarah: non ingannare la gente con la parola «misericordia». Dio perdona i peccati, ma se ci pentiamo
«Se si considera l'eucarestia come un pasto da condividere, da cui nessuno può essere escluso, allora si perde il senso del Mistero». Così ha detto il cardinale Robert Sarah, da pochi mesi prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, intervenuto al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia in occasione della presentazione della collana «Famiglia, lavori in corso», una raccolta di saggi editi dalla casa editrice Cantagalli, in vista del prossimo Sinodo ordinario di ottobre. Una collana che ha l'obiettivo di stimolare il confronto e di toccare tutti i temi «caldi»: omosessualità, sessualità, divorzio, procreazione assistita, eutanasia, celibato. Tre volumi hanno aperto la collana, due dei quali scritti da docenti presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia: «Eucaristia e divorzio: cambia la dottrina?» di Josè Granados (che è anche stato nominato consultore del Sinodo dei vescovi) e «Famiglie diverse: espressioni imperfette dello stesso ideale?» di Stephan Kampowski. Il terzo, «Cosa ne pensa Gesù dei divorziati risposati?» è opera di Luis Sanchez Navarro, ordinario di Nuovo Testamento alla Università San Damaso di Madrid. Il Foglio aveva anticipato ampi estratti dei libri dei professori Granados e Sanchez il 15 aprile scorso. «L'Occidente - ha detto Sarah rispondendo a braccio ad alcune domande che gli sono state poste dall'uditorio - si sta adeguando sulle proprie illusioni». Il problema di tutto, ha rimarcato più volte il porporato, di cui Il Foglio ha anticipato per l'Italia lo scorso 13 marzo un lungo estratto del libro «Dieu ou rien» uscito in Francia presso Fayard, è nella fede. «Se si pensa che anche nel rito del Battesimo non si menziona più la parola 'fede', quando ai genitori viene domandato cosa si chiede per il bambino alla Chiesa di Dio, si comprende l'entità del problema», ha aggiunto il cardinale guineano, che ha anche biasimato il senso che viene dato oggi al Catechismo: «I bambini fanno disegni e non imparano nulla, non vanno a Messa». Quanto al Sinodo prossimo venturo, l'invito è a non farsi illusioni su cambiamenti epocali: «La gente crede che ci sarà una rivoluzione, ma non potrà essere così. Perchè la dottrina non appartiene a qualcuno, ma è di Cristo». Dopo l'appuntamento dello scorso ottobre, ha osservato Sarah presentando i tre volumi, «fu chiaro che il vero fulcro non era e non è solo la questione dei divorziati risposati», bensì «se la dottrina della Chiesa sia da considerare un ideale irraggiungibile, irrealizzabile e necessitante quindi di un adattamento al ribasso per essere proposta alla società odierna. Se così stanno le cose, si impone necessariamente una chiarificazione se il Vangelo sia una buona notizia per l'uomo o un fardello inutile e non più proponibile». La ricchezza del cattolicesimo - ha aggiunto - «non può essere svelata da considerazioni dettate da un certo pragmatismo e dal sentire comune. La Rivelazione indica all'umanità la via della pienezza e la felicità. Disconoscere questo dato significherebbe affermare la necessità di ripensare i fondamenti stessi dell'azione salvifica della Chiesa che si attua attraverso i sacramenti». Il problema è anche di quei «sacerdoti e vescovi» che contribuiscono con le loro parole a «contraddire la parola di Cristo»» E questo, ha detto Sarah, «è gravissimo». Permettere a livello di diocesi particolari quel che ancora non è stato autorizzato dal Sinodo (il riferimento era alla prassi seguita in molte realtà dell'Europa centro-settentrionale) significa «profanare Cristo». Poco vale invocare la misericordia: «Inganniamo la gente parlando di misericordia senza sapere quel che vuol dire la parola. Il Signore perdona i peccati, ma se ci pentiamo». Le divisioni che si sono viste lo scorso ottobre, «sono tutte occidentali. In Africa siamo fermi, perchè in quel continente c'è tanta gente che per la fede ha perso la vita».Un appello, il cardinale, l'ha anche lanciato contro chi - membro del clero - usa un linguaggio non corretto: «E' sbagliato per la Chiesa usare il vocabolario delle Nazioni Unite. Noi abbiamo un nostro vocabolario». Una puntualizzazione, poi, l'ha voluta fare su una delle massime che vanno per la maggiore dal 2013, e cioè l'uscita in periferia. Proposito corretto, naturalmente, ma a una condizione: «E facile andare nelle periferie, ma dipende se lì portiamo Cristo. Oggi è più coraggioso stare con Cristo sulla croce, il martirio. Il nostro dovere è quello di andare controcorrente» rispetto alle mode del tempo, a «quel che dice il mondo». E poi, «se la Chiesa smette di dire il Vangelo, essa è finita. Può farlo con i modi d'oggi, ma con fermezza». Infine, un appunto sul calo delle vocazioni sacerdotali nel mondo: «Il problema non è che ci sono pochi preti, quanto capire se quei preti sono davvero sacerdoti di Cristo».
«Luca Pacioli, che era un frate francescano, insieme all'umanesimo condivideva l'idea che ci fosse una proporzione, un'armonia nel mondo. Uno dei versetti più citati nel volume è Sapienza 11,20, dove si dice che Dio ha fatto ogni cosa con misura, proporzione, ordine… E quindi il suo è il tentativo di cercare Dio nella bellezza delle cose, anche nella matematica. Leonardo e Pacioli hanno vissuto insieme per ben cinque anni, viaggiando, spostandosi di corte in corte insieme - un frate e il grande pittore - e si scambiavano informazioni … Ci sono nel libro le illustrazioni leonardesche dei 59 poliedri che sono delle costruzioni che cercano di immaginare una forma geometrica che sta dietro alle cose; c'è un alfabeto scritto su forme geometriche … dietro c'è proprio quest'idea dell'ordine, dell'armonia, della pace, della bellezza di ciò che esiste».
Domani veglieremo in preghiera per i martiri innocenti della follia cristianofoba
Domani, sabato 23 maggio, vigilia di Pentecoste, la Chiesa italiana si unisce in una Veglia di preghiera in comunione con i martiri contemporanei per domandare allo Spirito Santo i sublimi doni della fede, della speranza, della carità, della forza, del conforto, della perseveranza e del perdono.
Oggi l’Irlanda vota sulle nozze gay. Paese spaccato, Chiesa indebolita, ma esito per nulla scontato
La Chiesa non è più il faro di una volta. Ecco perchè questa consultazione che ha lo scopo di riscrivere un articolo della Costituzione potrebbe dare un esito in forte controtendenza rispetto alla storia del passato. Però...
Il motu proprio Summorum Pontificum è stato senza dubbio uno degli atti più importanti - e contestati - del pontificato di Benedetto XVI. Non è stato una concessione alla realtà levebvriana in vista di una sua piena regolarizzazione, come spesso è stato detto. Ratzinger ha fatto capire chiaramente, in diverse occasioni, il vero significato della sua decisione: sanare il vulnus che era stato fatto dalla modalità con cui era stata applicata la riforma liturgica, perchè «ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso»; rendere anche liturgicamente evidente come la vera interpretazione del Concilio Vaticano II debba essere quella di una «riforma nella continuità», non di una «rottura» con la Tradizione della Chiesa; infine, far sì che il ripristino dell'antico rito romano aiuti il nuovo rito, il novus ordo, a essere pienamente romano e pienamente cattolico di fronte a una situazione che è sotto gi occhi di tutti: con la liturgia che si è degradata fino a diventare qualcosa di radicalmente «altro» rispetto a ciò che dovrebbe essere.Ci vorrà tempo prima che il Summorum Pontificum esplichi tutte le sue potenzialità. I frutti sono però già oggi impressionanti. Senza contare le comunità e le congregazioni che attorno al rito romano antico stanno fiorendo in quanto a vocazioni e apostolati, basti pensare che sono ben 394 i cardinali e vescovi che dal motu proprio di Benedetto XVI a oggi hanno celebrato o assistito a liturgie secondo l'usus antiquior. Questo è il conto aggiornato fornito da uno dei siti che si occupano di monitorare l'impatto del Summorum Pontificum, che fornisce anche un elenco di nomi.
Il Papa: ci fa bene pensare al momento del nostro congedo da questo mondo. E imparare a dire addio
«Gesù si congeda, Paolo si congeda - ha detto - e questo ci aiuterà a riflettere sui nostri congedi». Nella nostra vita, ha osservato, «ci sono tanti congedi», piccoli e grandi e c'è «anche tanta sofferenza, tante lacrime in alcuni di loro»:«Pensiamo oggi a quei poveri Rohingya del Myanmar. Al momento di lasciare la loro terra per fuggire dalle persecuzioni non sapevano cosa sarebbe accaduto loro. E da mesi sono in barca, lì… Arrivano in una città, dove danno loro acqua, cibo, e dicono: 'andatevene via'. E' un congedo. Tra l'altro, oggi accade questo congedo esistenziale grande. Pensate al congedo dei cristiani e degli yazidi, che pensano di non tornare più nella loro terra, perchè cacciati via dalle loro case. Oggi».Ci sono piccoli e grandi congedi nella vita, ha ribadito il Papa, come il «congedo della mamma, che saluta, dà l'ultimo abbraccio al figlio che va in guerra; e tutti i giorni si alza col timore» che venga qualcuno a dirle: 'ringraziamo tanto la generosità di suo figlio che ha dato la vita per la patria'». E c'è anche 'l'ultimo congedo - ha detto - che tutti noi dobbiamo fare, quando il Signore ci chiama all'altra riva. Io penso a questo».
Contro l’oscuro male moderno: guarire dalla depressione pregando la vergine con santa Teresina
«Dal letto, ho girato lo sguardo verso l'immagine di Nostra Signora e … all'improvviso la Santissima Vergine mi è sembrata bella, così bella che non avevo mai visto nulla di simile, il suo volto emanava una bontà e una tenerezza ineffabili, ma ciò che è calato profondamente nella mia anima è stato il 'sorriso incantevole della Santissima Vergine'. In quel momento tutte le mie pene se ne sono andate, due grosse lacrime sono sgorgate dalle mie palpebre e mi sono scivolate sul volto. Erano lacrime di pura gioia… Ah, ho pensato, la Santissima Vergine mi ha sorriso, sono felice… […] E stato a causa sua, delle sue intense preghiere, che ho ricevuto la grazia del sorriso della Regina del Cielo...»
«La statua di Papa Giovanni Paolo II è circondata da un arco con sopra una croce, simbolo della religione cristiana che, per la sua disposizione e le sue dimensioni, ha un carattere ostentato». Queste le parole con cui un giudice del tribunale amministrativo di Rennes, in Francia, ha disposto la rimozione dell'effigie di papa Wojtyla eretta nel 2006 in una piazza pubblica della città bretone di Ploërmel, nel dipartimento di Morbihan. Secondo il giudice l'opera vìola le disposizioni della Costituzione e della legge del 1905 che stabiliscono la separazione tra Stato e Chiesa. A chiedere la rimozione della statua dedicata al Pontefice santo era stata la Federazione Nazionale Libero Pensiero che ha accolto con favore questa «nuova vittoria».
La preghiera e l’amore per la Tradizione mantengono giovani. Il caso delle domenicane del New Jersey
«Perchè si lasciano invecchiare così tanto gli Istituti religiosi, monasteri, congregazioni, tanto da non essere quasi più testimonianze evangeliche fedeli al carisma fondativo? Perchè non si provvede ad accorparli prima che sia tardi sotto tanti punti di vista? E questo è un problema mondiale». Così ha detto il Papa lunedì scorso ai vescovi italiani, all'apertura della loro Assemblea generale. Grazie a Dio, non è sempre questa la situazione dei religiosi, come non manca di ricordare lo stesso Francesco. E nell'Anno della vita consacrata è bello e consolante volgere lo sguardo su quelle realtà che, nel silenzio, sfidano la secolarizzazione e la crisi di fede, conoscendo una crescita inaspettata. E il caso delle domenicane del Monastero di Nostra Signora del Rosario, a Summit, nel New Jersey. Una piccola comunità fondata nel 1919 e che negli ultimi 10 anni ha visto arrivare 12 nuove compagne. Tanto che ora ha lanciato una grande raccolta fondi per poter ampliare il proprio convento e dare respiro a una storia che sembra prendere uno slancio inaspettato. Il video di presentazione che qui segnaliamo, anche se in inglese e forse non comprensibile a tutti, parla comunque da sè, con le sue immagini. Per l'atmosfera e lo stile di vita religiosa che trasmette.
«Un matrimonio su sette finisce a causa dei social network». Il dominio di sè al tempo di Facebook
Ci risiamo. I matrimoni finiscono per colpa di Facebook e Twitter. La gente si mette le corna grazie alla facilità, prima sconosciuta, con cui i social network consentono approcci e trame (più o meno) nascoste. Galeotto fu quel post.Ma sarà davvero così? O forse, come ci capita spesso, tendiamo ad assegnare ai nuovi ecosistemi con cui abbiamo a che fare unariedizione edulcorata e deresponsabilizzata dei vecchi, immarcescibili vizi?La Cbs, come riporta Paolo Mastrolilli sulla Stampa, ha per esempio raccontato di un matrimonio di Chicago andato in pezzi perchè il marito aveva detto alla moglie che nel successivo fine settimana sarebbe andato a trovare la madre in Michigan. Poi, con lungimiranza degna di uno stratega militare, ha pubblicato unoscatto insieme all'amante. A Las Vegas. Un altro è saltato per responsabilità della moglie che - eventualità assai più comune - impegnata nel lancio dei profili social di una nuova azienda ha ripescato su Facebook un paio di ex fidanzati con cui ha rispolverato antiche nostalgie condivise. Il marito se n'è accorto e la faccenda si è complicata.Una rilevazione di Censuswide che in fondo vale quel che vale, cioè pochino, riporta comunque che ben un matrimonio su settesalterebbe per questioni legate ai social media. Non è la prima indagine sul tema e, c'è da scommetterci, non sarà l'ultima. Già lo scorso autunno erano passati all'attacco i matrimonialisti italianiche col loro centro studi avevano spiegato come le piattaforme sociali rientrerebbero in un modo o nell'altro in circa il 40% delle cause di divorzio nostrane.Rimanendo a Censuswide, la stessa percentuale di mariti e mogli ha ammesso di utilizzare proprio Facebook & co. per controllare possibili infedeltà del coniuge. Addirittura una persona su cinque- e questo è forse l'elemento più interessante, perchè spiega l'invasività quotidiana di mondi che si accavallano e sovrappongono senza trovare una convivenza possibile - sostiene di litigare ogni giorno col marito o con la moglie per faccende riguardanti l'utilizzo dei social. Insomma, saranno probabilmente numeri esagerati - anche se per molti sarebbero addirittura sottostimati - ma il problema esiste. Il fatto è che esisteva pure prima ma probabilmente rimaneva latente. Oggi basta una chat privata per stuzzicarlo.La realtà sembra dunque biforcuta. I social network non hanno certo prodotto il bullismo nè i tradimenti (matrimoniali o meno, poco cambia) nè diverse altre fattispecie poco lusinghiere che sempre più spesso vengono loro imputate. In maniera perfino illogica e comica. Anche perchè, come si dice, la responsabilità èpersonale. Insomma, non è certo colpa di Zuckerberg se hai sentito il bisogno - perchè poi in fondo di quello si tratta, ed è su quell'aspetto che bisognerebbe farsi qualche domanda - di riallacciare i contatti con la ex, andare a caccia di flirt compulsivi che neanche su Tinder o Badoo o alfine dichiararti alla vecchia compagna di classe che ti aveva sempre intimidito fino a trasferire la cosa dalle chat a qualcosa di più profondo. Tradendo evidentemente la fiducia e il rispetto di qualcuno.D'altra parte, lo raccontiamo da sempre, ecosistemi e inediti ambienti con cui ci troviamo a che fare rischiano spesso dirimescolare non poco le nostre prassi quotidiane. Il problema nasce quando insieme all'uso intensivo di alcuni servizi qualche anno fa meno diffusi o addirittura inesistenti, o meglio anche a causa di quell'uso, rimettiamo in discussione i nostri valori e lescelte che abbiamo fatto. Il che non è detto debba per forza avere una connotazione negativa. Anzi. Rimane però il dubbio che senza certe opportunità forse non ci saremmo arrivati.
Chiude di già «La Croce» cartacea. Per «L’Espresso» è una storia senza senso. Forse non proprio…
Per mancanza di fondi, il quotidiano cattolico fondato da Mario Adinolfi diventerà solo online. 'L'Espresso', come al solito livoroso, acido, forse invidioso, sputa su una storia certamente particolare e curiosa. Non sempre condivisibile e perfettamente lineare, forse per certi versi contradditoria, ma a dirla così sembra esattamente la storia umana di tutti noi.No, non stiamo facendo pubblicità postuma alla 'concorrenza', nè dispensiamo pacche sulle spalle non richieste, nè ancora facciamo come quelli che piangono lacrime di coccodrillo secondo la stucchevole retorica del peana 'un giornale che chiude è una sconfitta per tutti'. Quando infatti un giornale è brutto, o cattivo, se chiude è meglio. Ma 'La Croce' è stato, e in parte ancora è, un tentativo paradossale di gettare un sasso nello stagno, di spaiare i conti, di provarla nuova. Il solo fatto che di una cosa comunque benedettamente cattolica, che certo male non ne ha fatto, anzi, si parli ancora così è un segno positivo. Comunque.
Victorino Chua, l’infermiere assassino che uccideva i pazienti dicendo che dentro lui sta il demonio
Si definiva «un angelo diventato l'impersonificazione del male»
Line Jansrud, medico che in Norvegia va in onda con il programma scientifico per preadolescenti fra gli 8 e i 12 anni, mostra come ci si bacia usando un pomodoro. In «Sex and Stuff» fa vedere cosa è un succhiotto, simula la masturbazione, parla di ciclo mestruale, crescita del seno e dei peli, e rivela la scienza dietro l'orgasmo. Tutto, ricordando innanzitutto che l'età del consenso è 16 anni e che non c'è fretta di fare sesso.Il momento giusto arriverà e i ragazzini dovranno essere preparati. Intanto mostra come funziona un vibratore, prima lento, poi velocissimo. La trasmissione fa parte del programma di educazione sessuale in onda su «NRK», canale di servizio pubblico, e su «NRK Super», il sito dei bambini più seguito. Sono poche le nazioni che accetterebbero di farlo, ma nella Norvegia progressista pensano che durante la pubertà i ragazzini siano pronti per un simile apprendimento. Hanno già domande e devono avere risposte. C'è stata qualche lamentela da parte dei genitori, ma l'accoglienza è stata buona.Quando si è provato a fare corsi di educazione sessuale in America, c'è stata la rivolta. Molti genitori hanno sostenuto che promuovesse l'attività sessuale e che minasse l'autorità parentale. Ma, nel tempo, qualche risultato è stato ottenuto: ora 22 stati americani hanno corsi di educazione sessuale.
Tra le Sante che in questo secolo hanno illuminato la Chiesa di Gesù Cristo, è da mettere Santa Gemma Galgani, vergine lucchese. Gesù la ricolmò di specialissimi favori, apparendole di continuo, istruendola nell'esercizio delle virtù e confortandola con la compagnia visibile dell'Angelo Custode. Il demonio si rodeva di furore contro la Santa; avrebbe voluto impedire l'opera di Dio; non riuscendo, tentava di disturbarla e d'ingannarla. Gesù preavvisò la sua Serva: Sta' in guardia, o Gemma, perchè il demonio ti farà grande guerra. - Il demonio infatti le si presentava in forma umana. Tante volte egli la battè fortemente con un grosso bastone o con dei flagelli. Santa Gemma non di raro cadeva a terra per il dolore e, narrando il fatto al suo Direttore Spirituale, diceva: Come batte forte quel brutto chiappino! Il peggio è che mi picchia sempre in un posto e mi ha prodotto una larga ferita! - Un giorno che il demonio l'aveva conciata bene a furia di botte, la Santa pianse assai...
Da oggi il libro è scaricabile gratuitamente dal sito Critica Scientifica il libro di Francesco Agnoli ed Enzo Pennetta, 'Lazzaro Spallanzani e Gregor Mendel. Alle origini della Biologia e della Genetica' (Cantagalli, Siena 2012). Da non perdere
Il beato Benendikto Chunkim, primo sacerdote martire in Thailandia: un modello di apostolato
Morto nel 1944 durante le persecuzioni contro i cristiani, percepiti come «religione straniera» ai tempi del colonialismo. Arrestato con l'accusa di fomentare la rivolta, viene condannato a 15 anni di carcere. Muore di tubercolosi in cella; negli anni di carcere avvia al battesimo almeno 66 persone.
Stefan Oster, il vescovo salesiano di Passau che sfida la deriva protestante della Chiesa tedesca
Il vescovo tedesco di Passau, Stefan Oster, ha pubblicato un lungo intervento sul suo profilo Facebook per rispondere alle richieste di «rinnovamento» e di adeguamento ai valori culturali e sociali della scoietà attuale contenute nelle risposte al formulario da parte del Comitato Centrale dei cattolici tedeschi (ZdK). Anche se in alcune diocesi le risposte al formulario sono state quantitativamente molto esigue, e inferiori al numero delle firme raccolte dalla «Supplica filiale» rivolta a papa Francesco affinchè non cambi la dottrina sul matrimonio, esse hanno avuto una larga eco mediatica, in appoggio alle tesi propugnate dal card. Kasper e dal card. Marx, punte di lancia della Chiesa tedesca. Mons. Oster, un giovane vescovo salesiano nominato in diocesi da papa Francesco nell'aprile del 2014, ha risposto alle richieste di adeguamento (benedizione per le coppie omosessuali, e per i divorziati risposati) affermando che la tesi dei «valori vissuti» o dei «segni dei tempi» non è sufficiente a rovesciare un insegnamento di 2000 anni che si basa sulla Rivelazione. «Gesù Cristo», ricorda il vescovo, «non è un «valore», ma la stessa Parola di Dio». Nel settembre scorso settembre mons. Oster scritto contro quelli che usando alcune frasi di papa Francesco in maniera indebita o ambigua oppongono direttamente la legge alla misericordia. Adesso mons. Oster non è più solo; cinque vescovi tedeschi hanno preso posizione con una lettera di sostegno a quanto scritto dal salesiano. Konrad Zdarsa (Augsburg), Gregor M. Hanke OSB (Eichstätt), Rudolf Voderholzer (Ratisbona), Friedhelm Hofmann (Würzburg) e il vescovo di Görlitz Wolfgang Ipolt scrivono: «Viviamo oggi in Germania in una società altamente secolarizzata. Questo fatto non deve scoraggiarci e farci cercare l'avvicinamento alla corrente principale, ma deve essere compreso come un'occasione di riscoprire l'unicità della vocazione cristiane nel mondo di oggi. Siamo dunque convinti che numerosi credenti ti sono straordinariamente riconoscenti per le tue parole chiare».
Le suore USA sottoposte da anni a un'inchiesta da parte della Santa Sede parlano in maniera ufficiale per la prima volta dopo che l'iter della procedura si è concluso con un'ampia dichiarazione ufficiale, firmata dai responsabili dell'organizzazione «ombrello» che raccoglie la maggioranza degli ordini delle religiose. Il comunicato della dirigenza delle suore non fa praticamente cenno alle modifiche che sono state decise in seguito all'indagine vaticana, che comprende la creazione di nuovi Statuti per l'organizzazione; un elemento certamente di notevole importanza; ma afferma che l'attività sarà «centrata su Gesù Cristo e sull'insegnamento della Chiesa». Una sottolineatura certamente significativa e interessante; e che fa da pendant alla definizione di «false accuse» che sarebbero state contenute nell'indagine previa; anche se non si rende chiaro quali siano state le accuse in questione. Le suore avevano reagito in maniera certamente irritata all'intera questione. E dal comunicato questo dato emerge chiaramente. Il tema della revisione e riscrittura degli Statuti non è toccata dal comunicato.
Alla festa delle «Famiglie Arcobaleno» partecipano festanti e gioiosi anche gli Scout di Caserta
Un gruppo di Scout di Caserta ha deciso di portare il suo esplicito appoggio all'uguaglianza nei diritti attraverso la partecipazione alla festa organizzata a Salerno il 3 maggio dalle Famiglie Arcobaleno.
Nell'indifferenza generale e nel silenzio complice del mainstream mediatico, il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge che equipara le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio. Infatti, due uomini o due donne che vivono insieme saranno giuridicamente equiparabili a due coniugi, il che significa che un bambino potrà essere cresciuto da due persone dello stesso sesso, dunque deliberatamente privato del papà o della mamma, grazie all'istituto della Step Adoption Child. E significa che la strada per la normalizzazione della pratica dell'utero in affitto, tecnica abominevole per la produzione di bambini ad uso e consumo degli adulti, sarà spianata. E questo lo scenario che si va delineando grazie al Ddl Cirinnà, sulle cosiddette «unioni civili», un testo che in realtà annienta la nostra civiltà andando a minare la sua cellula primaria, la famiglia. La stessa Monica Cirinnà, relatrice e prima firmataria del testo, in aula riferendosi a questo testo ha parlato di «un passo iniziale verso lo scardinamento, che già esiste nella nostra società, rispetto alla famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.»Ancora una volta chiediamo: di fronte a tutto questo c'è ancora qualcuno che prova un umano dissenso ed è pronto ad alzarsi in piedi? E arrivato il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua sostanza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l'essenza stessa dell'essere umano è violata nella sua natura di uomini e di donne, occorre fare qualcosa. Arriva il momento in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Quel momento è adesso! Scendi in piazza con le Sentinelle in Piedi! 23 maggio 100 piazze per la famiglia
«Padre sono ebrea, vorrei convertirmi ma i genitori non mi lasciano». La santa risposta di Escrivà¡
In Cile, nel 1974, in un incontro con centinaia di persone, una ragazza ebrea dirige al Fondatore dell'Opus Dei una domanda sulla fede cattolica.Padre, io sono ebrea però credo nella religione cattolica. E vorrei.... il mio desiderio più grande è quello di convertirmi al cattolicesimo. Però sono minorenne e i miei genitori non me lo permettono.Guarda voglio dirti una cosa che ti darà molta gioia. Io...., e l'ho imparato da questo figlio mio.Devo dirti che il primo amore della mia vita è un ebreo: Gesù, Gesù di Nazareth. Della tua razza!E il secondo, Maria Santissima, Vergine e Madre, Madre di quell'ebreo e madre tua e mia. Va bene?E poi ti dico anche di essere buona con i tuoi genitori, abbi pazienza e prega. Non mostrare ribellione. É chiaro?E il Signore di Nazareth, Gesù ebreo, Gesù Re di tutti i cuori e di tutte le volontà, farà in modo che i tuoi genitori ti lasceranno tranquilla, a seguire il cammino che già porti nascosto nella tua anima,Quella vita 'vita abscondita cum Christo in Deo' [vita nascosta con Cristo in Dio]. Eh?Ama molto i tuoi genitori! D'accordo?E nel frattempo impara la dottrina di Gesù Cristo, e prega, prega figlia mia. Il tuo battesimo di desiderio già ce l'hai. Prega. E mai più una parola di critica nei confronti dei tuoi genitori. Perchè è chiaro: devi amarli con tutta l'anima e dimostralo con i fatti. D'accordo?Sarai una buona figlia di Cristo se sei una buona figlia dei tuoi genitori.
Impariamo a conoscere e ad amare il grande miracolo eucaristico di Buenos Aires, 23 anni fa
I fatti si sono verificati nella parrocchia di Santa Maria ad Almagro, Buenos Aires. Dopo la Messa del 1° maggio 1992, quando un ministro dell'Eucaristia andò a riporre il Santissimo Sacramento trovò due pezzi di ostia sul corporale del tabernacolo. Per collocare a livello temporale quei primi segni del maggio 1992, senza che questo implichi il fatto di voler esprimere una relazione, in quei giorni papa Giovanni Paolo II sceglieva come vescovo ausiliare di Buenos Aires il sacerdote gesuita Jorge Mario Bergoglio.
Tutta la perfida strategia dell’abortismo denunciata da un ex di grande fama, Bernard Nathanson
La conquista dei media, l'infiltrazione della Chiesa Cattolica, la cancellazione dei veri dati scientici
A Roma l’omaggio del pubblico a Pell e Burke, cardinali con il coraggio della verità
Sabato 9 maggio la Sala san Pio X a via della Conciliazione ha ospitato il Convegno internazionale che ormai tradizionalmente precede la 'Marcia per la Vita'. Promosso da Voice of Family e sponsorizzato tra gli altri dall'Associazione Famiglia Domani, l'incontro è stato caratterizzato nel pomeriggio dalle relazioni del card. George Pell e di John-Henry Westen, caporedattore del portale canadese Lifesitenews. Davanti ai circa 200 convenuti (per la maggior parte di realtà anglofone pro life), il prefetto della Segreteria vaticana per l'economia ha parlato dei genitori come educatori per eccellenza. Tratteggiato un quadro realistico della situazione dell'istituto della famiglia in genere nella società occidentale (ci si sposa sempre meno religiosamente e anche civilmente… non solo: ma in Australia più del 70% di chi chiede il battesimo per il figlio è in situazione matrimoniale irregolare!), il porporato ha evidenziato l'importanza di testimoniare la bellezza del matrimonio cristiano, che - per altro - è anch'esso soggetto alle naturali difficoltà dello stare insieme. Per i figli questo è molto importante: «I genitori cattolici non dovrebbero mai dimenticare di indicare ai figli che la vera crescita si esplica attraverso la fedeltà agli insegnamenti di Cristo e della Chiesa».Oggi viviamo in una società che esalta la 'libertà di scelta', l'autodeterminazione. Tuttavia «l'entusiasmo di molti per tale libertà è limitato agli ambiti della vita, della famiglia, del matrimonio». Dunque «niente tolleranza in materia di ecologia e femminismo».La famiglia dei nostri giorni è fragile, provatissima dai grandi cambiamenti apportati a partire dagli Anni Sessanta anche dalla 'rivoluzione sessuale' propagata in grande misura «da canzoni di gruppi come i Beatles e i Rolling Stones». Per alcuni studiosi, ha rilevato qui il cardinale Pell, la 'rivoluzione della pillola' ha avuto un impatto maggiore di quello della rivoluzione comunista in Russia.Diversi studi anche recenti, ha poi evidenziato il prefetto vaticano, dimostrano che i figli dei divorziati sono più soggetti a patologie psichiche e tendono ad andare peggio a scuola rispetto ai figli di coppie sposate regolarmente, magari anche litigiose. Scientificamente si dimostra errata la convinzione diffusa che i figli dei divorziati vivano più felicemente di quelli di coppie in cui volano i piatti.Rispondendo ad alcune domande, il cardinale Pell ha rilevato tra l'altro, in relazione al prossimo Sinodo di ottobre, che «Cristo è stato molto chiaro sul divorzio e anche sull'adulterio». E che nelle decisioni che verranno proposte all'approvazione del Papa «non prevede nessuna discrepanza rispetto alla tradizione cattolica consolidata di san Giovanni Paolo II il Grande, Benedetto XVI, il Concilio di Trento».Tra i presenti in sala grande la preoccupazione per gli esiti del Sinodo di ottobre, espressa nella sentita relazione di John Henry Westen, che ha esordito osservando con amarezza come in molte diocesi i pro life cattolici si sentano abbandonati dalle gerarchie locali. Fino a Benedetto XVI compreso, «ci potevamo rivolgere allora a Roma», ma oggi «dopo il Sinodo regnano poca chiarezza e molta confusione» anche in Vaticano. «Il Sinodo è stato ambiguo» e «solo grazie all'intervento dei fratelli africani e di almeno due dei nostri ospiti c'è stato un ripensamento». E' scoppiato qui un applauso molto sostanzioso all'indirizzo sia dell'altro relatore cardinale Pell che del confratello Burke seduto in platea. Westen ha evidenziato la chiarezza e la preveggenza di san Giovanni Paolo II sull'avanzata del 'pensiero unico', divenuto effettivamente una «vera e propria tirannia». Il flagello dell'ideologia gender avanza dappertutto, non trovando adeguata resistenza anche a causa dell'inclinazione al compromesso suicida di non pochi cattolici. Eppure in Canada uno dei capi della locale comunità lgbt, ora al governo, ha richiamato con parole drammatiche la società alla realtà dei fatti: tra gli omosessuali la salute è generalmente precaria, è in forte crescita il cancro anale, le morti aumentano anche se non sempre vengono pubblicizzate, quella lgbt è una comunità che muore più velocemente delle altre. Per Westen ciò è una triste dimostrazione del fatto che certi comportamenti non danneggiano solo l'anima, ma anche - e gravemente - il corpo. Appello finale del relatore ai padri sinodali: «Raccontate la verità al popolo di Dio! Dite la verità anche pensando ai nostri figli! Operate con carità nella verità!». Applauso lunghissimo, poi … tutti alla 'Marcia'.
Vienna sfoggia anche i semafori con coppie omosex per dare il via al festival «Eurovision»
Dai semafori gay ai tombini canterini, Vienna si è rifatta il look per ospitare una delle più popolari competizioni canore del pianeta, l'»Eurovision Song Contest». A meno di una settimana dalla prima semifinale, la capitale austriaca ha già lanciato una serie di singolari iniziative per festeggiare questa che è la 60esima edizione dell'Esc. La più originale è quella dei 120 semafori gay: al posto del tradizionale omino singolo, sono una coppia di omini gay o eterosessuali con tanto di cuoricini a dare l'alt o il via libera ai pedoni. Un segnale della tolleranza di Vienna, secondo le autorità cittadine, non solo per celebrare «Eurovision», ma anche in vista del «Life Ball», evento di beneficenza per la lotta all'Aids del 16 maggio, e della «Rainbow Parade» di giugno. L'obiettivo è anche quello di sensibilizzare i pedoni sulla sicurezza: i semafori sono stati infatti sostituiti negli incroci dove la gente solitamente ignora il rosso per vedere se riescono a modificare il comportamento del pubblico.Altra curiosità per le strade e le piazze viennesi, sono i tombini canterini. Da degli apparecchi stereo nascosti nelle fogne della città fuoriescono le note di due canzoni austriache vincitrici dell'»Eurovision» - una cantata dalla barbuta drag queen Conchita Wurst, che ha trionfato l'anno scorso, l'altra di Udo Juergens. I tombini canterini promuovono anche il brano in competizione quest'anno, 'I Am Yours' del trio The Makemakes, attualmente al 21esimo posto dei più gettonati dai bookmaker. L'Austria è una delle 40 nazioni che partecipa alla competizione. Dopo le semifinali del 19 e 21 maggio, i rimanenti 27 Paesi si contenderanno lo scettro nella grande finale del 23.
Giuseppe Baldacchini, fisico dell’ENEa, spiega perchè la Sindone è umanamente inspiegabile
Sono assai numerosi gli scienziati che nel corso degli ultimi decenni si sono interessati alla Sindone e hanno cercato di comprendere l'origine di questo oggetto, così studiato ma così ancora misterioso. Siamo nel 2015, e riprodurre quel telo è ancora impossibile. Tra i tanti che hanno accostato la Sindone, vuoi per curiosità, vuoi per fede o altro, si segnala un gruppo di fisici attivi presso il prestigioso centro di ricerca Enea
L’eroica Reggie Littlejohn strappa due gemelline all’assurda ghigliottina cinese del «figlio unico»
Nel 2014 Women's Rights Without Frontiers è riuscita a salvare due gemelline. La madre era al settimo mese quando si è sottoposta all'esame con ultrasuoni per determinare il sesso del feto. Oltre a scoprire di che i feti erano due, è rimasta sconvolta nell'apprendere che si trattava di due femmine. La sua famiglia ha iniziato a insistere e a esercitare pressioni affinchè abortisse, anche se lei era contraria.
La più grande parata militare di sempre sulla Piazza Rossa, quella dello scorso 9 maggio per commemorare la vittoria della Russia contro il nazismo, ha avuto un incipit poco notato ma di grande valore simbolico. Sergey Shoygu, il popolarissimo ministro della difesa, prima di dare il via alle celebrazioni con il suo giro sulla limousine di Stato, si è fatto il segno della croce, mentre la telecamera è subito andata ad inquadrare un'icona di Cristo (nel video qui a fianco è al minuto 8:30). Shoygu, di madre russa e padre mongolo, non è ortodosso ma buddista. Il suo gesto e il rimando all'immagine del Salvatore sono stati interpretati, più che come un segno di fede strettamente personale, come un discreto ma chiaro messaggio della «Nuova Russia» all'Occidente.
Sinodo: anche i cattolici del piccolo Lussemburgo lanciano a Roma il loro messaggio «scismatico»
Sulla famiglia i cattolici del Lussemburgo invocano «atteggiamenti evangelici» in vista del Sinodo del prossimo autunno. Anche la Chiesa del Granducato ha infatti messo oggi on line il documento di sintesi - 26 pagine in francese - che l'arcivescovo Jean-Claude Hollerich ha inviato alla segreteria del Sinodo dei vescovi il 14 aprile scorso, preparato da un «gruppo pilota». Questo secondo questionario «non ha suscitato che pochissimo interesse», si legge nell'introduzione, forse perchè «il numero, la densità, lo stile e la complessità delle domande hanno scoraggiato più di una persona di buona volontà». Critiche alla complessità del linguaggio erano arrivate dal Lussemburgo anche in vista dell'assemblea sinodale dello scorso ottobre. Numerosi nel testo i rimandi ai documenti conciliari e alla «Evangelii gaudium» di Papa Francesco.Il «principio di realtà». Il documento pone innanzitutto una questione di metodo: è necessario aderire al «principio di realtà», vale a dire partire dalla descrizione del vissuto della famiglia quale si vede nella Chiesa e nella realtà di oggi. Solo così «la morale cattolica è compresa come un insieme di criteri che si adattano alle diverse situazioni umane» anzichè «a partire da norme inflessibili o immutabili». In questo modo si avrà «uno spirito di accoglienza che permette il progresso della fede» e «atteggiamenti evangelici, piuttosto che ricette omogenee e universali». Per coerenza a questo principio, le risposte del Lussemburgo ripartono da un'analisi delle trasformazioni storiche, sociologiche e antropologiche che hanno segnato, secondo il documento, la famiglia nell'ultimo secolo, per arrivare a dire che oggi le persone non cercano «di fondare una famiglia ma di trovare la felicità in una relazione d'amore». «Non giudichiamo». Si deve perciò realizzare «una transizione dalla pastorale delle famiglie a una pastorale dell'amore», in cui la Chiesa «accompagna le persone nel loro progetto d'amore», anche quando questo si sbriciola. Compito della Chiesa è «superare le risposte pastorali facili, fissate sull'annuncio di un ideale proposto dalla dottrina cattolica e sulla denuncia di situazioni che non sono conformi a questo ideale». Lo impongono il «principio della misericordia» posto da Papa Francesco, oltre che i cambiamenti che «nella cultura lussemburghese rendono totalmente incomprensibile il discorso attuale della Chiesa». Prova ne sia che «pochi sono i cattolici che accettano che i divorziati siano esclusi dall'eucarestia» e che «i ministri del culto non giudicano più una persona a partire dal fatto che il suo matrimonio è fallito». Allora si andrà nel senso di «una pastorale della famiglia più evangelica, che incoraggia le coppie cristiane» e che «ricorre alla Parola di Dio secondo lo stile di Gesù»: «ricordare all'uomo e alla donna la loro vocazione di infinito». Da evitare «una presenza delle Scritture troppo sovente ridotta al richiamo di testi letti in modo ristretto e legalista» per «giustificare una dottrina». Così la catechesi per le coppie e le famiglie non sarà più un percorso per «trasmettere gli insegnamenti della Chiesa», ma autenticamente «spazio della scoperta del Cristo e del Vangelo». Magistero e popolo di Dio. «La misericordia di Dio non esclude nessuno», mentre il rischio è che «la Chiesa escluda, nei fatti e nonostante tutto ciò che può dire». L'esempio rimanda a una differenza che la Chiesa pone tra le persone sposate e i consacrati e all'«atteggiamento ingiusto» nei confronti dei divorziati: infatti, ai sacerdoti che abbandonano il sacerdozio «che è pur esso un sacramento», si «permette un secondo progetto di vita e l'accesso ai sacramenti», cosa vietata ai divorziati. L'invito è a «rinunciare a quest'atteggiamento» e «rivedere la teologia del matrimonio nella prospettiva della misericordia evangelica». Da rivedere sarebbe anche l'insegnamento sulla sessualità umana e i metodi di controllo della natalità, ambiti in cui «il magistero non è recepito dal popolo di Dio» e che «fa più male che bene all'azione pastorale della Chiesa verso le coppie». «Humanae Vitae», si spinge ad affermare il testo lussemburghese, è da superare nella chiave del Concilio. Chiesa come «luogo fraterno». In questa prospettiva, la comunità cristiana diventerà, secondo i cattolici del Paese nord europeo, il luogo della testimonianza e della scoperta del Vangelo e non sarà più «dispensatrice di servizi», un «luogo fraterno», dove coloro che si sono scoperti discepoli del Cristo cresceranno accompagnati, «le coppie scopriranno la vocazione specifica alla vita coniugale», mentre i giovani che si preparano al sacerdozio potranno avere «relazioni sane con le donne, coppie e famiglie» per una «formazione equilibrata», in cui si auspica siano «implicate anche coppie sposate».
Aveva aderito alla Repubblica di Salò, ma salvò famiglie ebree e 200 partigiani, inventandosi un corso speciale per arruolarli nella sua compagnia dei Granatieri] Aveva aderito alla Repubblica di Salò, ma salvò famiglie ebree e 200 partigiani, inventandosi un corso speciale per arruolarli nella sua compagnia dei Granatieri
E' stata diffusa a fine marzo e subito ha fatto rumore la nota, con cui il consiglio permanente della Cei ha preannunciato come imminente la messa a punto da parte della Commissione Episcopale per la Liturgia di una lettera pastorale avente per oggetto la cremazione, fenomeno purtroppo in crescita grazie anche al «grande sforzo pubblicitario delle agenzie funebri che gestiscono queste pratiche», come ha precisato la stessa Conferenza episcopale. In effetti, il problema esiste ed i fedeli sembrano troppo sbadati o superficiali in merito.
A Bressanone era tutto pronto per il solito «adeguamento liturgico». Ma il vescovo ha detto no
Era già tutto pronto per il rifacimento del presbiterio della storica chiesa di San Michele a Bressanone, approfittando dei lavori di restauro dell'edificio sacro costruito agli inizi del 1500 in stile tardo gotico e poi «barocchizzato» a metà del '700.L'appalto era stato affidato dopo una gara all'artista altoatesino Lois Anvidalfarei, che ha all'attivo la realizzazione di altari e amboni in diverse chiese austriache.Tutti concordi ed entusiasti i dirigenti parrocchiali (dei semplici fedeli non è dato sapere) nel portare finalmente una ventata di post-modernità in quello spazio così irrimediabilmente tridentino. Ma il vescovo di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser, ha bloccato il progetto con un risoluto «No», che ha irritato molti e ha portato Anvidalfarei a rimettere il mandato. Il motivo di una decisione così risoluta, e al giorno d'oggi non proprio usuale, è stata per Muser la non osservanza da parte di committenti e artista del rispetto di alcuni basilari capisaldi liturgici. La proposta di Anvidalfarei prevedeva infatti un altare non più al centro del presbiterio, ma spostato sul lato, in secondo piano rispetto all'ambone posto più al centro. E la sedia del sacerdote leggermente fuori asse rispetto al tabernacolo e al presbiterio stesso, come a voler trasmettere complessivamente l'immagine di una Chiesa senza 'centro'.
Chi oggi ha il coraggio di insegnare ai giovani l’esercizio della buona morte, come Don Bosco?
«Tutta la nostra vita, o miei cari giovanetti, dev'essere una preparazione a fare una buona morte. Per conseguire questo fine importantissimo giova assai praticare il cosiddetto Esercizio della buona morte, il quale consiste nel disporre in un giorno di ogni mese tutti i nostri affari spirituali e temporali, come se di lì a poco dovessimo realmente morire...»
La croce, simbolo del cristianesimo, turba i sonni delle autorità nella provincia cinese dello Zhejiang. Tanto da spingerli a scrivere una bozza di legge che ordina di ridimensionarle e non esporle sui campanili o in cima alle chiese cattoliche o protestanti. La notizia è stata presentata in modo apparentemente innocente dal Global Times, giornale del partito comunista cinese: «Il governo dello Zhejiang specifica le dimensioni delle croci sulle chiese».
Il 7 maggio il cardinale Segretario di Stato Parolin ha celebrato una Messa per i 40 anni della scomparsa dell'arcivescovo di Esztergom e primate d'Ungheria.
Hitler voleva rubare la Sindone. E i Savoia e il Vaticano la nascosero all’Abbazia di Montevergine
Hitler voleva rubare la Sindone: per questo tra il 1939 ed il 1946 la reliquia rimase nascosta. La decisione fu presa da Casa Savoia e dal Vaticano, che pensarono di sistemarla nell'abbazia di Montevergine, a Mercogliano (Avellino). Ancora un pagina da aggiungere alla storia del Sacro Lino, dunque. A raccontarla è padre Andrea Davide Cardin, frate benedettino, direttore della Biblioteca Statale del Santuario, che custodisce i verbali di quanto accadde in quegli anni cruciali...
Anche dalla diocesi di Vicenza arriva un segnale al Sinodo: aprite all’amore omosessuale
Sono tranquillamente seduto in un comodo scompartimento del Frecciargento in partenza dalla Stazione Termini. Destinazione Vicenza, per la consueta conferenza serale su gender, educazione, «diritti gay», famiglia e affini. Mi dicono che Vicenza sia una piazza particolarmente difficile, soprattutto per quanto riguarda il mondo soi-disant cattolico. Me ne accorgo subito leggendo una surreale iniziativa che la Diocesi di Vicenza ha inteso organizzare per mercoledì 6 maggio, a ridosso del mio incontro. Si tratta della presentazione di un libro di Beatrice Brogliato e Damiano Migliorini intitolato «L'amore omosessuale. Saggi di psicoanalisi, teologia e pastorale. In dialogo per una nuova sintesi» (Cittadella Editrice, 2014). Il luogo della presentazione non si può certamente considerare neutro: è il celebre Palazzo delle Opere Sociali in piazza Duomo, edificio di proprietà della diocesi di Vicenza, e attuale sede di uffici diocesani e associazioni cattoliche...
215mila suppliche filiali al Pontefice contro chi vorrebbe, impossibilmente, cambiare la dottrina
Sarebbero migliaia le firme anche dalla Germania. Gli organizzatori rilevano che invece in alcune diocesi tedesche è esiguo il numero dei laici che hanno risposto al questionario ufficiale.
Biennale di Venezia, una chiesa (non sconsacrata) trasformata in moschea. Per spo(r)t
«Una lezione di civiltà» l'ha definita Hamad Mahamed, siriano, teologo, da anni imam della comunità di Marghera.
Perchè anche il non credente Magritte sarebbe alla Marcia per la Vita, a Roma
«Per la difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, non accetteremo supinamente compromessi». Il popolo pro-life che per domenica 10 maggio si è dato appuntamento a Roma, per partecipare alla quinta edizione della Marcia per la Vita, rilancia pubblicamente il suo impegno. «Le recenti risoluzioni approvate al Parlamento europeo in cui si ribadisce che l'aborto deve essere un diritto, ci portano verso derive culturali sempre più pericolose», spiegano gli organizzatori, «bisogna invertire questa tendenza, aprire gli occhi ai giovani». E renderli chiaroveggenti. Come gli occhi di un genio della pittura del 900, Renè Magritte. Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4 w:LsdException Locked="false" Priority="72"
Don Benzi: quando un giovane mi dice «sono ateo» non è vero. Ha un problema con Dio, come tutti noi
Cosa vuol dire fare pastorale giovanile: l'esempio di un santo dei nostri giorni, che non conosceva il 'rispetto umano' tantomeno il 'politically correct' ecclesiale.
«Il celibato ecclesiastico è un tesoro da custodire con ogni cura. Bisogna ardire, mai ripiegare»
«Il celibato ecclesiastico costituisce, per la Chiesa, un tesoro da custodire con ogni cura e da proporre soprattutto oggi come segno di contraddizione per una società bisognosa di essere richiamata ai valori superiori e definitivi dell'esistenza. Le difficoltà presenti non possono far rinunciare a tale prezioso dono che la Chiesa ha fatto suo, ininterrottamente, fin dal tempo apostolico, superando altri momenti difficili che ne ostacolavano il mantenimento. Occorre leggere anche oggi le situazioni concrete con fede ed umiltà senza privilegiare criteri di tipo antropologico, sociologico o psicologico, che mentre danno l'illusione di risolvere i problemi, in realtà finiscono per ampliarli a dismisura.La logica evangelica, provata dai fatti, dimostra chiaramente che i più nobili traguardi sono sempre ardui da conseguire. Bisogna perciò ardire, mai ripiegare! E allora sempre urgente imboccare la strada di una coraggiosa e incisiva pastorale vocazionale, sicuri che il Signore non farà mancare operai alla Sua messe se ai giovani saranno offerti alti ideali ed esempi concreti di austerità, coerenza, generosità e dedizione incondizionate».
Tra i decreti firmati dal Papa quello sulle virtù eroiche di Sergio e Domenica Bernardini della diocesi di Modena. Tra i loro figli anche il vescovo emerito di Smirne in Turchia
180.517 firme al presidente Mattarella contro l’ideologia di gender che aggredisce nelle scuole
Gli estensori e primi firmatari della petizione sono Antonio Brandi (ProVita Onlus), Fabrizio Azzolini (Associazione Italiana Genitori), Roberto Gontero (Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche), Gian Luigi Gigli (Movimento per la Vita) e Gianfranco Amato (Giuristi per la Vita).
Anche la malata Chiesa svizzera chiede al Sinodo di potersi suicidare. Dissolvendosi nel mondo
Si allarga il fossato tra i fedeli cattolici svizzeri e il Sinodo sulla famiglia. Nel Rapporto che la Chiesa svizzera ha stilato (consultabile sul sito della Conferenza episcopale svizzera - www.ivescovi.ch) presentando ai padri sinodali le risposte al questionario, si parla addirittura di un «dialogo tra sordi», a voler sottolineare quanto i presupposti dottrinali e le realtà vissute siano distanti. Il percorso sinodale ha trovato larga eco in Svizzera e in 6mila hanno partecipato ai dibattiti presinodali organizzati dalle chiese locali per rispondere al questionario proposto dal Sinodo. Ma la critica verso «Roma» è totale e i punti critici presenti nel testo dei Lineamenta sono numerosi e condivisi praticamente dalla stragrande maggioranza dei cattolici svizzeri. Nel Rapporto si fa notare che esiste una minoranza che chiede alla Chiesa fedeltà alla tradizione, ma si fa subito notare che questi raggruppamenti appartengono piuttosto alle cerchie tradizionaliste della Chiesa. Alcuni addirittura aderiscono alla Fraternità sacerdotale San Pio X e cioè ai lefebvriani. Dunque, la maggioranza dei cattolici in Svizzera dissente e si posiziona su un fronte di pensiero e prassi familiare molto distanti da quelli delineati e pensati dai padri sinodali. La critica parte dal presupposto e cioè dal «modello della Santa Famiglia» che i Lineamenta propongono alle famiglie contemporanee. Per la maggior parte dei fedeli svizzeri, si tratta di un punto di partenza e di riferimento troppo alto che non tiene conto del «proprio ambito di esperienza e percezione soggettiva». E questa «forte divergenza fra ideale e realtà» a rendere poco comprensibile «il linguaggio utilizzato dai Lineamenta per descrivere le realtà familiari». Le critiche si riferiscono soprattutto «a passi del testo ritenuti incomprensibili, offensivi, arroganti e presuntuosi». Sono soprattutto le «argomentazioni fondamentali orientate alla teologia e al diritto naturale» ad incontrare maggiore «incomprensione». Spesso sono considerate «complicate, incomprensibili, idealiste e senza alcun rapporto con le esperienze reali fatte dai fedeli». «Netto» è anche il rifiuto di quelle affermazioni che la Chiesa fa su di sè, «definendosi esperta in umanità o maestra e madre» anche perchè molti fedeli sono dell'avviso, che «la Chiesa e la sua dottrina non mostrino affatto la loro vicinanza alle persone». Nel loro Rapporto scritto per i padri sinodali, i cattolici svizzeri ricordano che le realtà familiari «vanno al di là del modello di famiglia costruito sul matrimonio sacramentale» e parlano di famiglie «patchwork», «monoparentali», divorziati risposati, «famiglie arcobaleno», e «matrimoni non celebrati in chiesa», ecc. «Riconoscere questa realtà, e quindi apprezzarla e rispettarla senza definirla semplicemente deficitaria, irregolare, debole o ferita, è un desiderio fortemente nutrito dai fedeli nei confronti della Chiesa e del Sinodo». In Svizzera cade un tassello fondamentale, quello della fedeltà al vincolo matrimoniale: i cattolici svizzeri non la considerano «come un valore assoluto, anzi, in determinate circostanze - si legge nel Rapporto - vi scorgono anche il pericolo della falsità, dell'ipocrisia o della permanenza in una situazione di vita indegna della persona umana. La rottura della fedeltà al vincolo matrimoniale è spesso considerata come un male minore». Questa la premessa che conduce i fedeli svizzeri a chiedere che il diritto canonico possa essere rinnovato «in modo tale da tener maggiormente conto delle esperienze pastorali e delle realtà vissute dalle persone». Ciò dovrebbe riguardare in modo particolare anche il discorso canonico sull'indissolubilità del matrimonio chiedendo «una visione pastorale del matrimonio, in cui si possa mostrare la sua inconfutabile distruzione (la sua fine)». Nessun dubbio invece ed unanimità nel chiedere al sinodo di «metter fine all'esclusione dei divorziati risposati dai sacramenti». Si tratta di «una norma ufficiale» che nel Rapporto i cattolici svizzeri «rifiutano» e giudicano addirittura «scandalosa». Anche la proposta di una «comunione spirituale» viene ritenuta «incomprensibile» e «improponibile» perchè comporterebbe «il rischio» di discriminare le persone colpite «allontanandole definitivamente dalle celebrazioni eucaristiche». Anche sulla pastorale verso le persone con tendenza omosessuale, i fedeli si mostrano «in stragrande maggioranza contrariati rispetto alle affermazioni fatte nei Lineamenta». Si osserva come il testo sinodale «non prenda sul serio» e «sminuisca» le persone omosessuali. La maggior parte dei fedeli svizzeri considera inoltre «legittimo» il desiderio delle persone omossessuali di avere dei rapporti e delle relazioni di coppia e non capisce perchè «questo desiderio non possa essere vissuto in una coppia. La pretesa che le persone omosessuali vivano castamente viene respinta perchè considerata ingiusta e inumana». Al di là delle Alpi, la percezione della famiglia è questa. Ma il mondo è grande e le realtà sono estremamente variegate. Ai padri sinodali la sfida di una sintesi che non metta a disagio e non escluda nessuno e, piuttosto, accolga tutti.
Il tempo secondo il martire Borzaga: ogni istante che passa è un’occasione per amare che se ne va
Nel pomeriggio di martedì Papa Francesco ha ricevuto il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il dicastero a promulgare i relativi Decreti riguardo a 3 nuovi santi e 3 nuovi beati. Tra i beati ci sono due giovani martiri in Laos: il missionario oblato italiano Mario Borzaga e il catechista laico Paolo Thoj Xyooj, laotiano, uccisi in odio alla fede nel 1960.Mario Borzaga nasce a Trento il 27 agosto 1932. A 11 anni entra nel Seminario minore, a 20 anni è nella congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, a 25 è ordinato sacerdote. Il 2 luglio 1957 viene inviato nella missione degli Oblati in Laos con il primo gruppo di missionari italiani. Giunti a Paksane, piccola città in riva al fiume Mekong, non lontana dalla capitale Vientiane, Borzaga trascorre il primo anno dedicandosi allo studio del laotiano, per entrare il più presto possibile in contatto con la gente. Nel suo «Diario di un uomo felice» e nell'abbondante corrispondenza inviata dal Laos, descrive il cammino della sua anima e la vita della difficile missione, resa ancor più ardua dalla guerriglia comunista che percorre la nazione. Verso la fine del '58 raggiunge la comunità cristiana del piccolo villaggio di etnia hmong di Kiucatiàm. Visita le famiglie, accoglie e cura gli ammalati, che si affollano quotidianamente alla sua porta. Il 24 aprile 1960, dopo la Messa, alcuni hmong gli si fanno incontro rinnovandogli la richiesta di recarsi al loro villaggio di Pha Xoua, a tre giorni di marcia, sulle impervie piste montagnose della foresta tropicale: un giro missionario di un paio di settimane, da affrontare prima dell'inizio della stagione delle piogge. Lunedì, 25 aprile, padre Borzaga s'incammina accompagnato dal giovane catechista Paul Thoj Xyooj. Da quel viaggio non faranno più ritorno. Le ricerche intraprese in seguito alla scomparsa non daranno alcuna risposta. Le testimonianze raccolte fin dall'inizio, con quelle pervenute soprattutto in questi ultimi mesi, confermano ciò che si è sempre saputo: l'uccisione dei due per mano dei guerriglieri comunisti «Pathet Lao».A padre Borzaga è dedicato un bellissimo sito, che riporta anche alcuni suoi scritti. Citiamo qui due frasi che riguardano il valore del tempo:«Ogni volta sento che il tempo che passa, è un bocconcino d'Amore che potevo distribuire e che invece ho lasciato cadere nella polvere» (31 dic. 1957)«Dio è Amore! Questa verità mi colpisce sempre. Dio ama e ci ama in tutte le maniere, ogni momento della giornata» (2 dic 1957)«Il primo che arriva a chiedermi qualcosa ha diritto a quel poco povero tempo che il Signore mi ha affidato» 17 aprile 1957)
La Chiesa non sdogana affatto il peccato
e l’aborto. Fa solo sano marketing
Clamorosa svolta dottrinale nella Chiesa Cattolica. In nome della misericordia, cui è dedicato l'anno giubilare speciale che si aprirà l'8 dicembre prossimo, Papa Francesco sdogana il peccato di aborto e invita i sacerdoti a perdonare tutto. Ovviamente non è vero. Ma a leggere la notizia sui giornali l'idea che se ne cava è quella. Ora, anche chi a suo tempo bigiava le ore del Catechismo sa che un colpo di spugna così il Papa non può darlo. Tecnicamente, fisicamente. Ammesso e non concesso che un Pontefice voglia farlo, non è in suo potere rovesciare la dottrina cristiana. Basta infatti eleggere dentro la notizia per capire che davvero non è cambiato nulla, insomma che - si parva licet - la notizia non c'è.
La «Madunina» all’Expo in una angolo, impolverata. «Eppure posso dire una cosa? E’ bellissima»
Polemiche prima di portarla all'Expo e polemiche oggi per la sua collocazione da «ospite sgradito». Eppure anche questo inghippo infelice ha qualcosa da suggerirci
La grande «Marriage March» di Washington. Perchè non è più tempo di stare con le mani in mano
Il 25 aprile a Washington diverse migliaia di persone provenienti da tutti gli Stati Uniti si sono date appuntamento per la March for Marriage (Marcia per il matrimonio), una manifestazione in difesa del matrimonio come unione tra un uomo e una donna.Il presidente della conferenza episcopale degli USA, Mons. Joseph Kurtz, è intervenuto ricordando a tutti che «abbiamo troppo a lungo dato per scontato il dono del matrimonio come unione di un uomo e una donna».Nel suo discorso il vescovo di Louisville ha avvertito del rischio che porta con sè una visione del matrimonio come semplice «amicizia fra adulti», perdendo di vista «l'amore che sa sacrificarsi» e «l'unione di una sola carne di cui ha parlato Gesù».«Io penso, ha aggiunto mons. Kurtz, che adesso stiamo tornando alle nostre radici, dicendo che alla base di una buona società e di una sana civilizzazione c'è la famiglia, e alla base di questa famiglia c'è l'amore che sa sacrificarsi».Il suo discorso si era aperto con una affermazione molto chiara: «Il matrimonio è, e non può che essere, l'unione tra un uomo e una donna. (…) La ridefinizione dell'istituto del matrimonio nella legge è il più grande esperimento sociale del nostro tempo. I bambini non hanno bisogno di esperimenti; hanno bisogno dell'amore della loro mamma e del loro papà».
Divorzio, omosessualità , Eucaristia per tutti. Sembrano anglicani, ma sono i vescovi tedeschi
«I vescovi tedeschi non solo approvano che si diano l'assoluzione e la comunione ai divorziati risposati, ma anche auspicano che si benedicano in chiesa le seconde nozze civili, che si dia la comunione eucaristica anche ai coniugi non cattolici, che si riconosca la bontà dei rapporti omosessuali e delle unioni tra persone dello stesso sesso.Scrivono che non intendono mettere minimamente in discussione la dottrina della Chiesa universale relativa al matrimonio e alla famiglia. Ma non spiegano come conciliare tale dottrina 'cum Petro e sub Petro' con le pratiche pastorali da loro messe in atto in Germania».
Emanuele Samek Lodovici sul web: una grande iniziativa per onorare un maestro di fede e cultura
A soli 38 anni aveva già conquistato largamente la stima di grandi filosofi come Augusto Del Noce, Cornelio Fabro e Vittorio Mathieu
Prima della Rivoluzione comunista del 1949, nel di villaggio di Juji, a maggioranza cattolica, l'adozione degli orfani faceva parte di una lunga tradizione, promossa soprattutto dalla parrocchia locale. Quando la religione è stata oppressa nei 20 anni che hanno seguito la Rivoluzione, questa opera di carità è stata bloccata.
Il botanico israeliano Danin: sulla Sindone tracce di fiori che potevano essere solo di Gerusalemme
L'origine palestinese del telo sindonico sembrerebbe avvalorata dalla cosiddetta «pista botanica». Nel 2010 è uscito il libro di Avinoam Danin - professore emerito dell'Università Ebraica di Gerusalemme ed esperto di flora desertica israeliana - intitolato Botany of the Shroud: The Story of Floral Images on the Shroud of Turin (Danin Publishing 2010). Il botanico ebreo è famoso per aver scoperto specie di piante mai rinvenute prima in Israele, sul Sinai e in Giordania. Il suo lavoro certosino ha permesso la creazione di una banca dati da cui si è potuta ricavare una mappa fito-geografica di Israele. Di religione ebraica, lo studioso ha dichiarato di non essere interessato a un eventuale significato religioso della Sindone. Danin ha raccolto i risultati del lavoro di quattordici anni di studio: come altri studiosi, anche lui e i suoi collaboratori hanno rilevato resine e pollini sia di piante sia di fiori, a suo dire «un tappeto quasi omogeneo» di più di trecento corolle di fiori poste ordinatamente intorno al capo dell'Uomo della Sindone. Secondo gli studi di Danin, l'unico luogo al mondo in cui queste corolle sono presenti - tutte insieme - è una ristretta area tra Gerusalemme e Gerico. I fiori sarebbero stati usati per coprire con i loro profumi l'odore della decomposizione. Molte di queste specie corrispondono a quelle dei pollini identificati da Max Frei, botanico e direttore della polizia scientifica di Zurigo che scoprì i pollini della Palestina messianica.
«Quale doveva dunque essere per la Chiesa il criterio a giudicare della gravità delle colpe? Certo, la parola di Dio. Uno degli uomini che hanno più meditato, e scritto più profondamente su questa materia, sant'Agostino, osserva che: 'alcune cose si crederebbero leggerissime, se nelle Scritture non fossero dichiarate più gravi che non pare a noi; e da ciò appunto deduce che: col giudizio divino, e non con quello degli uomini si deve decidere della gravità delle colpe . Non prendiamo, dice anche altrove, non prendiamo bilance false per pesare ciò che ci piace, e come ci piace, dicendo, a nostro capriccio, questo è grave, questo è leggiero; ma prendiamo la bilancia divina delle Scritture, e pesiamo in essa ciò che è colpa grave, o per dir meglio, riconosciamo il peso che Dio ha dato a ciascheduna'. Perchè, il vero appello è dalla coscienza alla rivelazione, cioè dall'incerto al certo, dall'errante e dal tentato all'incorruttibile e al santo». (Osservazioni sulla morale cattolica, Cap. VI)
Ecco pronto il figlio «à la carte». Siamo alla deriva disumana e Renzi non manda neanche l’avvocato
Se il governo avesse impegnato l'Avvocatura dello Stato, si sarebbe potuto limitarsi a prospettare dubbi sulald eriva antiumana di questa idea. Invece l'esecutivo tace.
La famigerata legge sul figlio unico, che in Cina da decenni impone a ogni coppi l'aborto di stato dopo la nascita del primo figlio, viene ogni tanto «aggiustata», ma non eliminata. Negli anni recenti da più parti si è cercato di minimizzare, con zelo sul serio degno di miglior causa, sostenendo che Pechino, anche da questo punto di vista, sta notevolmente cambiando. Ma non è vero, e la corsa di molti, troppi ad applaudire al finto «nuovo corso» cinese francamente urta.
Quel fiume silenzioso di conversioni che passa dalla Sagrada Familia e dal genio di Gaudà
C'è un fiume di grazie che passa per la Sagrada Familia, la cattedrale di Barcellona frutto del genio di Antoni Gaudí y Cornet (1852 -1926). A raccontarlo alla statunitense Catholic News Agency è stato Josè Manuel Almuzara Pèrez, che dal 1992 presiede l'associazione promotrice della causa di beatificazione di Gaudí, avviata nel 2003. Da allora continuano ad arrivare lettere da tutto il mondo con attestazioni di guarigioni attribuite all'intercessione dell'architetto catalano , così come si allunga la serie di conversioni provocate dal suo capolavoro in pietra.Almuzara Pèrez ne ha citata una, quella di un sudcoreano, buddista, inviato nel 1998 dal governo di Seul per studiare la cattedrale di Barcellona in preparazione a una esposizione su Gaudí. Rimase in città solo una settimana e poi fece ritorno in patria. Mesi dopo scrisse una lettera all'associazione rivelando di voler diventare cattolico. Nella missiva spiegava che studiando i progetti di Gaudí, e in particolare la Sagrada Familia, aveva scoperto che in quei lavori era presente qualcosa di divino; e osservandoli e ammirandoli aveva alla fine incontrato Dio. In Corea aveva cercato di approfondire la dottrina cattolica per comprendere meglio il senso di quella sua strana esperienza, fino alla conversione.
Ieri, domenica 3 maggio, a Torino è stato proclamato beato fratel Luigi (al secolo Andrea) Bordino (1922-1977), religioso dei Fratelli Cottolenghini. Una vita da conoscere, all'insegna di una carità silenziosa e di una fede straordinaria. Di seguito riportiamo il resoconto del miracolo che lo ha portato sugli altari, pubblicato l'anno scorso dalla rivista semestrale dell'Associazione pro-beatificazione fratel Luigi Bordino.
«Il cardinale Kasper ha presentato un'ipotesi per aiutare le persone che vivono un legame che secondo la Chiesa non è sacramentale. Siamo tutti unanimi sul fatto di volere aiutare i nostri fratelli e sorelle coinvolti in questa situazione. Ma come? La dottrina della Chiesa non è una teoria, essa riposa sulla fedeltà alla parola di Dio»
Un gruppo di esperti della California (tre storici e un archeologo) hanno contestato le critiche a Fray Junípero Serra (1713 -1784), missionario spagnolo che verrà canonizzato il prossimo 23 settembre da Papa Francesco a Washington. Le puntualizzazioni degli esperti californiani sono avvenute nel corso di un incontro che si è svolto a pochi passi dal Vaticano, all'Augustinianum. L'iniziativa, alla vigilia di una giornata speciale dedicata a Serra dal North American College, il 2 maggio, con tanto di messa presieduta dal Pontefice argentino, era sponsorizzata dall'arcidiocesi di Los Angeles.
Quanto vale la nostra offerta alla Messa della domenica? Dipende da noi
«Per favore non prendetevela, non ho molto, sono un senzatetto. Dio vi benedica». Patrick Hamrick, pastore di una chiesa metodista a Charlotte, nel North Carolina, ha trovato domenica scorsa fra le offerte una busta con questo biglietto e insieme 18 cent. «Penso che rappresenti un sacrificio speciale» ha detto il reverendo Hamrick, «e che per questa persona la somma offerta sia in proporzione molto grande». E il pensiero è andato all'obolo della vedova povera nel Vangelo di Luca, con le sue due monetine lasciate cadere nel tesoro del Tempio, di cui Gesù disse: «Questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti».
Anche i sacerdoti americani chiedono al Sinodo sulla famiglia di confermare la dottrina cattolica
Anche negli Stati Uniti un numero crescente di sacerdoti, seguendo l'esempio dell'Inghilterra e del Galles stanno firmando un documento in cui si chiede al Sinodo dei Vescovi, previsto per l'ottobre prossimo, di emettere «una proclamazione chiara e ferma sull'insegnamento morale della Chiesa sul matrimonio che non cambia».
Da catto-Internet al regnante pontefice: «San Giovanni Paolo II “dottore della Chiesa” subito»
Per la Chiesa Cattolica, il titolo di 'Dottore della Chiesa' è attribuito a personalità religiose che hanno mostrato nella propria vita e con le proprie opere particolari doti di illuminazione della dottrina, sia per fedeltà sia per divulgazione o per riflessione teologica.
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Chiarezza, conversione e altre dritte di padre Ed Broom, grande esperto di spiritualità
6 Novembre 2024
Suor Clare Crockett, verso l’avvio la causa di beatificazione
Morta nel 2016 durante un terremoto in Ecuador, era un’ex attrice irlandese che si fece toccare il cuore da Cristo
7 Novembre 2024
Il laico che ha salvato l’Eucarestia dall’alluvione di Valencia: «Non temevo per la vita»
«Sentivo il Signore con me». La toccante testimonianza di José Fabián Villena Lladosa
5 Novembre 2024
Se la Femen chiede scusa ai cattolici
Marguerite Stern dieci anni fa entrava in Notre Dame a Parigi a seno nudo contro il patriarcato e la Chiesa, il giorno di Ognissanti ha chiesto scusa. È autrice di un libro che denuncia la "transmania"
5 Novembre 2024
Alluvione Valencia, risparmiata dal fango la chiesa con la reliquia di Padre Pio
«Come un’oasi in mezzo alla distruzione». Lo strano caso della parrocchia di San Antonio de Catarroja
13 Novembre 2024
Turetta e Impagnatiello? L’esatto contrario del patriarcato
Diventati simbolo di mascolinità tossica, i due rei confessi sono in realtà il frutto di una società che non ha saputo insegnar loro a diventare uomini, ma li ha nutriti a pane e sentimentalismo illudendoli che "volere è potere"
4 Novembre 2024
C’è vita oltre gli schermi sul Timone di novembre
Per i ragazzi (e non solo?) gli effetti collaterali da abuso di smartphone sono un dato ormai certo, parliamone. La psicologia ci dà una mano, ma non ci salverà: perché tra lettino dell’analista e confessionale c'è una gran bella differenza
8 Novembre 2024
«Ratzinger ci ha esortato ad arrivare alla verità delle cose»
Un contributo su Benedetto XVI di Matthew J. Ramage, docente di teologia al Benedictine College
1 Novembre 2024
I santi, maestri che vivono nel mondo ma che non gli appartengono
Sono liberi dalle preoccupazioni mondane, spogliati di tutto, per rivestirsi soltanto di Dio, per confidare solamente in Lui
18 Novembre 2024
«Nella fede una diversità ragionevole non può trasformarsi in relativismo»
Leggendo l’ultimo libro del cardinale cinese Joseph Zen abbiamo immaginato una intervista con il porporato. Le risposte sono le sue parole presenti nel testo