Cor Jesu adveniat regnum tuum, adveniat per Mariam!
Guidati da Vittorio Messori, e dal suo «Ipotesi su Maria» (Ares) - appena ripubblicato in versione aumentata - sale il nostro «Te Deum» alla Madre di Dio. Attraverso il Cuore di Maria rinagraziamo il Cuore di Suo figlio per le gioie e per le afflizioni, per le consolazioni e per le prove che la divina giustizia si è compiaciuta di mandarci nel 2015, pronti alle gioie e alle afflizioni, alle consolazioni e alle prove che la divina misericordia ci donerà nel 2016.
I funerali di Licio Gelli, Piergiorgio Welby e Vittorio Casamonica. Una guida per orientarsi
Dopo la morte di Licio Gelli, ex gran maestro della loggia massonica P2, avvenuta nei giorni scorsi, molti opinionisti si sono scandalizzati per i funerali religiosi concessi, osservando che lo stesso non avvenne per Piergiorgio Welby, morto nel dicembre del 2006 dopo una grave e lunga malattia, a cui venne staccato il respiratore che lo teneva in vita.
Tortura cinese, il figlio unico è ancora legge
«Non siamo cristiani solo di nome, al centro non ci sono i party e le luci, ma Cristo che ci salva dalla persecuzione» Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE w:LsdException Locked="false" SemiHidden="true" UnhideWhenUsed="true" Name="Body Text Indent 3"/
Padre Amelio Troietto, sacerdote camilliano, chirurgo e missionario nell'Isola di Dolores, nella zona ovest delle Filippine, spiega la logica di morte dello jihadismo
A Mosul i jihadisti hanno affisso cartelli in cui vietano ai musulmani di ricordare il Natale dei cristiani, bollati come «eretici». A Kirkuk gruppi estremisti hanno fatto irruzione in due cimiteri, profanando tombe. Ma la comunità cristiana rivendica il diritto e il desiderio di celebrare la festa. Parlamentare cristiano denuncia la decimazione della comunità.
Dominique Velati e l’eutanasia: l’assurdo di tutta la faccenda sta nel darsi la morte
Come siamo arrivati, uomo, a questo punto? Com'è successo che il bianco sia diventato nero, che l'evidenza abbia bisogno di essere dimostrata, che nemmeno più la vita conti? Davvero il quieto vivere delle nostre coscienze narcotizzate è disposto a riverire la morte pur di non assumersi la responsabilità di contrattaccare la sofferenza, di combattere il dolore, di duellare con la solitudine? Davvero siamo al punto che vivere o morire non fanno più differenza?
Contro il logorio del laicismo moderno: dizionario elementare di apologetica by «Il Timone»
Ma davvero i medioevali hanno creduto che le donne non abbiano l'anima, che la Terra sia piatta, che le streghe si nascondano dietro ogni angolo del mondo, che la fede si possa imporre con la violenza perchè il fine giustifica i mezzi? Sul serio, come ci racconta la televisione, le crociate, l'Inquisizione e la conquista spagnola delle Americhe sono stati abusi turpi? E allora è vero, come ci viene raccontato sin dai primi banchi di scuola, che l'Illuminismo e le rivoluzioni abbiano finalmente liberato l'uomo dal giogo ecclesiastico...?
Regala un abbonamento al Timone per Natale. Aiutaci a difendere e a diffondere la dottrina cattolica
Cari lettori, in previsione del Natale vi suggeriamo un regalo da fare: un abbonamento al Timone. A un vostro amico, a una vostra amica, a un vostro parente, a un parroco, a qualcuno a cui vorreste che arrivasse una voce cattolica, libera e fedele e al magistero e alla tradizione. Per chi vorrà contribuire così ad aiutare la nostra opera, per coloro che acquisteranno il Timone e per tutti i lettori, faremo celebrare in tutto il 2016 cinque sante Messe alla settimana: 260 Messe all'anno per la nostra piccola grande famiglia.
La data del Natale non è inventata. La Tradizione è più precisa di quanto pensano fior di esegeti
Pur lasciando qualche margine di incertezza sul giorno esatto, è tuttavia accertato che il Salvatore venne al mondo nel periodo in cui lo festeggiamo, a fine anno, ed è possibile stabilire con precisione (attraverso almeno una dozzina di solidi indizi) anche l'anno: il 2 a.C. La Vergine Maria, mamma di Gesù, all'epoca aveva già compiuto quindici anni. Nove mesi prima, ancora quattordicenne, ricevette l'annuncio dell'Angelo. Maria sarebbe quindi nata nel 17 a.C. e la sua Immacolata concezione risale (di altri nove mesi anteriore) alla fine del 18 a.C.
La sanguinosa tradizione del bombardamento prenatalizio dei cristiani siriani
Maharda e Meqelbia, località cristiane della provincia di Hama, sono state colpite da fazioni islamiste. Un modo d'agire ormai consolidato
Per Lucia «islamicamente corretta» Annunziata il 25 dicembre nasce (anche) il profeta Maometto
Contrordine, fedeli. A Natale c'è anche Maometto Bambino.
La Massoneria ha mai provato a distruggere la religione in Italia? Hai mai agito per bloccare l'azione della Chiesa cattolica e affossarla? La risposta è positiva. Nel senso che la Massoneria sin dalla sua nascita ha provato a scalfire il potere ecclesiastico con azioni eversive che sono state arginate dai papi.Angela Pelliccieri, storica del Risorgimento e docente di Storia della Chiesa, premette ad Aleteia: «La massoneria moderna nasce a Londra nel 1717: la chiesa emette la prima delle sue centinaia di condanne e scomuniche nel 1738 con la lettera apostolica In Eminenti di Clemente XII. «Contenti di una certa affettata apparenza di naturale onestà», scrive il papa a proposito dei liberi-muratori. Il papa ha ragione: la massoneria ha sempre sulle labbra la parola «morale», ma la morale cui si riferisce non è la morale rivelata»...
Sentinelle in Piedi e non solo: la Slovenia ha respinto i matrimoni gay grazie ai laici
«Bisogna ringraziare i laici, che hanno combattuto anche tre anni fa quando stava per passare un'altra norma simile a questa e che includeva la diffusione dell'ideologia gender in ogni ambito della società». Dice così a tempi.it Franc Sustar, vescovo ausiliare di Lubiana. Il riferimento è al risultato del referendum sloveno del 20 dicembre con cui la maggioranza dei votanti (63 per cento) ha bocciato la legge sull'equiparazione dei diritti gay ed etero (compreso il matrimonio e l'adozione) approvata dal parlamento in marzo.FRA LA GENTE. La vittoria dei contrari è ancor più significativa se si pensa che le associazioni promotrici del referendum hanno raccolto in tempi record le 40 mila firme necessarie a indire la consultazione popolare (la cui legittimità è stata confermata dal Tribunale costituzionale dopo la richiesta di non ammissibilità avanzata dal parlamento). I promotori sono riusciti nell'impresa nonostante l'opposizione del governo in carica di centrosinistra e la campagna contraria dei media. Ci sono riusciti «stando fra la gente e risvegliando la società civile sui rischi di una tale equiparazione».Nel 2012 era accaduto qualcosa di simile. Anche allora si era tenuto un referendum sui diritti degli omosessuali, in cui circa il 55 per cento degli sloveni si erano opposto all'estensione dei diritti attraverso una legge che prevedeva la cancellazione di termini come «padre» e «madre», modifiche linguistiche negli ambiti politici e sociali, l'insegnamento del gender nelle scuole e l'applicazione dell'ideologia nel campo medico. «E anche allora seguirono le proteste e un referendum che abrogò la norma».LO SCOPO DELLA NORMA. Pochi giorni prima del voto di domenica, durante l'udienza generale, papa Francesco ha spronato «tutti gli sloveni a preservare la famiglia come unità di base della società». Questa volta, continua il vescovo, «la norma era anche più pericolosa di quella di tre anni fa, perchè, oltre ad avere come scopo la diffusione dell'ideologia gender, equiparava in tutto e per tutto il matrimonio alle unioni fra persone dello stesso sesso, adozione compresa». Eppure la Slovenia ha già approvato le unioni civili, «ma non basta perchè lo scopo è l'adozione e la cancellazione delle differenze, equiparando due cose totalemte diverse». Nonostante la maggioranza di estrema sinistra e i media si siano scagliati contro il referendum, «la mobilitazione in piazza delle Sentinelle in piedi slovene, i convegni, i dibattiti e le raccolte firme, sono servite a sensibilizzare il paese sull'importanza di fermare una deriva con conseguenze pesanti». La Chiesa si è espressa «con una dichiarazione della conferenza episcopale che ribadiva l'importanza della tradizione e della legge divina. Ma in prima linea c'erano i cittadini». Nessun vescovo ha parlato? L'arcivescovo metropolita di Lubiana, Stane Zore, ha ricordato che tutto, «dalla biologia alla Bibbia, dice che la realtà è evidente: solo gli uomini e le donne posso incontrarsi completamente generando altri esseri umani. Dunque, nessuna unione è equiparabile a questa».AZIONE CONGIUNTA. Blaz Karlin, membro delle Sentinelle in piedi slovene, conferma che «è stata un'azione congiunta, di chi come noi ha scelto il silenzio come forma di testimonianza, di chi ha spiegato alla gente le motivazioni tramite convegni e di chi ha cercato di agire attraverso l'informazione parallela sui social network». Karlin sottolinea l'importanza dell'attività del comitato «I bambini sono in pericolo», «che ha raccolto le firme e si è appellata alla Corte Costituzionale», ma anche quella di tantissime associazioni che «hanno fatto del loro meglio». Il desiderio di reagire era tale che «nel nostro caso ci siamo costituiti in poco tempo e tramite i social network abbiamo radunato tante persone che aspettavano di scendere in piazza in questo modo, ordinato e silenzioso, una testimonianza per noi preferibile ai soli dibattiti». E stata la gente normale a muoversi: «Io sono un avvocato semplicemente desideroso di agire e colpito dalle manifestazioni delle Sentinelle in Italia. Ma tutti, padri e madri di famiglia, lavoratori, giovani si sono mossi».RISULTATO NON SCONTATO. Eppure, solo poche ore dopo la vittoria, continua Karlin, «un membro del governo ha spiegato che in due anni e mezzo occorrerà cercare di cambiare la formazione della Corte Costituzionale, così finalmente la legge passerà». Coscienti del fatto che «il partito di governo di estrema sinistra tornerà alla carica e che occorre rimanere vigili, resta il fatto che, trovandoci tutti i media contro, il successo non era per nulla scontato». Dato il clima, le forze e i mezzi a nostra disposizione, «questo per noi è un miracolo».
Francia, il benemerito stop dei sindaci al laicismo sfrenato che bandisce il presepe dai municipi
Numerosi primi cittadini d'Oltralpe hanno reagito in modo eloquente a una circolare che chiedeva loro di rimuovere le rappresentazioni della Natività dallo spazio pubblico
Avere «due papà » o «due mamme» oggi è normale. La chiamano famiglia, lo chiamano Natale
Infuria il dibattito sulla «stepchild adoption» e le Famiglie Arcobaleno intensificano l'offensiva con la campagna «Disegno di famiglia»
... Devo constatare che proprio in ambito ecclesiale e non solo nella vita quotidiana non si parla più o si parla in modo marginale di peccato o di peccati, di colpe o di pene. I miei alunni, soprattutto quando cominciano a leggere la Divina Commedia, mi chiedono invece spiegazioni proprio su questi temi e mi ascoltano con estremo interesse.Mi rendo conto che quando parlo di cristianesimo e dunque narro la storia di Gesù fino alla morte e alla risurrezione, li vedo spiazzati: non hanno minimamente l'idea di cosa sia il peccato, l'aldilà, il perchè della croce... Niente. Eppure molti sono cresimati, tutti sono battezzati e tutti hanno fatto la prima comunione
«Satana cerca per prima cosa di scoraggiarci». Burke guida una campagna di Rosari per la Chiesa
Operation Storm Heaven. E questo il nome dell'iniziativa portata avanti negli Stati Uniti dal Cardinale Raymond Leo Burke, cardinale diacono di Sant'Agata dei Goti, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta dall'8 novembre 2014 e, dal 26 settembre 2015, membro della Congregazione delle cause dei santi. Si tratta di una campagna nazionale del Rosario, organizzata dalla Catholic Action for Faith and Family, che si propone di riunire un milione di cattolici americani (ma che è estesa ai fedeli cattolici di tutto il mondo) per pregare il Santo Rosario il primo giorno di ogni mese, per tutto l'anno. Le intenzioni specifiche indicate dalla campagna, sotto la guida del cardinale Burke, sono unite a quelli personali di tutti i membri. Globalmente si prega affinchè «nella Chiesa brilli chiaramente la Luce della Verità», perchè «la pace regni nei cuori dei fedeli» e per le intenzioni private di coloro che partecipano alla campagna, pregando il Rosario in solidarietà con gli altri partecipanti di tutto il mondo.«La campagna è una risposta a tanto male presente nel mondo, che sta sfidando la fede di molte persone e lasciando loro scoraggiati», ha dichiarato Thomas McKenna, presidente della Catholic Action for Faith and Family e direttore della campagna. «La politica e la retorica degli uomini e delle donne non possono risolvere l'attuale crisi morale dell'America e del mondo. Abbiamo bisogno di assistenza divina», ha continuato McKenna. «Quale modo migliore per sconfiggere i mali dell'aborto, dell'eutanasia, del matrimonio tra omosessuali, il terrorismo e di tanti altri mali nel nostro mondo, che unendosi in un esercito spirituale attraverso i continenti?», una sorta di «Rosary Warriors» per «assediare il cielo con la preghiera», ha detto McKenna.In un messaggio ai sostenitori dell'iniziativa il cardinal Burke ha scritto: «La prima tentazione che Satana usa per distruggerci è lo scoraggiamento Questa tentazione è solo un'illusione, perchè Cristo, vivo dentro di noi, ci dà sempre il coraggio, anche nei momenti più difficili. Dobbiamo pregare più che mai, soprattutto in presenza del Santissimo Sacramento, e durante tutto il giorno. Siate coraggiosi, miei cari fratelli e sorelle! Fermi e con sicura speranza! Facciamo insieme questa preghiera costante».Il primo giorno di ogni mese il cardinal Burke si unirà ai membri della campagna, celebrando una Santa Messa e pregando un rosario per le intenzioni dei partecipanti all'iniziativa. Sono stati invitati ad aderire anche cardinali, vescovi e membri del clero.
C’è un vescovo a Ratisbona, e quel vescovo prende di petto la Conferenza episcopale tedesca
Mons. Rudolf Voderholzer ha criticato duramente la Conferenza Episcopale tedesca per un volantino, distribuito qualche settimana fa, in cui si afferma che una forma di teoria del genere non estremistica è «basilarmente compatibile con la fede cattolica».
Dalla la seconda serie de 'I militi ignoti della fede', viaggio nei paesi dell'Europa orientale che riporta alla luce le storie di uomini perseguitati per la loro fede durante il regime sovietico e che Papa san Giovanni Paolo II definì appunto «I militi ignoti della fede». Questa è la dodicesima puntata, trasmessa il 17 dicembre 2015 da TV2000
Un inno per la venuta del Re dei Re scritto da un grande convertito, Matthew Bridges
«Crown Him With Many Crowns» è un inno natalizio popolare in Canada. Qui è eseguito dalla piccola orchestra di una high school della British Columbia (Canada), la Fountainview Academy, affiliata alla Chiesa avventista del Settimo Giorno. L'autore di questo inno fu appunto fu Matthew Bridges, nato nell'Essex, in Inghilterra, nel 1800. Anglicano e fiero anti-papista, iniziò la sua carriera letteraria pubblicando un poema, Gerusalemme riconquisata, nel 1825. Seguì un altro libro, L'impero romano sotto Costantino il Grande, del 1828, che aveva lo scopo di «esaminare la vera origine delle superstizioni papali». Ma dopo l'incontro con il movimento di Oxford e la sua figura più carismatica, John Henry Newman, Bridges si convertì al cattolicesimo e spese il resto della sua vita in Canada, morendo in Quebec nel 1894.
Un referendum per il futuro. La piccola Slovenia non si lascia intimidire e dice NO ai matrimoni gay
da Notizie Pro Vita - Come abbiamo preannunciato, ieri il popolo sloveno ha votato per un referendum sulla legalizzazione del matrimonio gay.Per leggere lo screenshot che linkiamo basti sapere che ZA significa » a favore» e PROTI significa «contro»: il popolo sloveno ha votato NO al matrimonio gay con larga maggioranza.Il Parlamento aveva introdotto una legge che definiva «matrimonio» qualsiasi unione tra due persone adulte: anche se la Slovenia è considerata una tra le più liberali delle nazioni ex comuniste, gli elettori, che avevano già votato contro le unioni civili omosessuali nel 2012, hanno ribadito che il matrimonio è tra un uomo e una donna. Anzi, in questa occasione l'affluenza alle urne è stata maggiore (36%) e la percentuale che ha votato «proti» (quasi 2/3 anche).Metka Zevnik, noto attivista pro family, ha commentato i primi risultati dicendo che la famiglia naturale è e resta il valore cardine a fondamento della società.Come scrivevamo neanche due mesi fa, all'inizio dell'autunno erano state raccolte in soli quattro giorni circa 50.000 firme (su due milioni di abitanti) per chiedere l'indizione del referendum, che la Corte Costituzionale locale aveva in seguito sancito essere ammissibile.Il popolo sloveno era anche sceso in piazza a favore della famiglia. Anche a Lubiana, infatti, sono arrivate le Sentinelle in Piedi (qui la loro Pagina Facebook): tante persone comuni che, leggendo in piedi per un'ora, dimostrano di non avere alcuna intenzione di subire passivamente lo status quo e che, con la loro presenza vigile in luoghi visibili della città, stimolano i passanti a interrogarsi a loro volta.Il matrimonio gay non dà vita a una famiglia e non rappresenta una buona soluzione nè per le persone omosessuali che si illudono, nè per la società, nè per i bambini.
Il «miracolo» di Zhengding: 10mila cattolici sotterranei varcano la Porta Santa senza arresti
I grandi doni del Giubileo speciale della miserciodia
La «buona battaglia» di «Aiuto alla Chiesa che Soffre» contro il fanatismo islamista
Alessandro Monteduro, direttore di ACS: «La comunità internazionale dà l'idea di destarsi a intermittenza. Non basta svegliarsi solo quando attaccano le città europee, gli attacchi e le persecuzioni dei cristiani vanno avanti da anni»
C’è chi si commuove per la misericordia di Dio e si converte. Il Giubileo nella Mongolia buddhista
UlaanBaatar (AsiaNews) - Il concetto di misericordia, delle «viscere materne» di Dio Padre, «stravolge la vita dei mongoli. Quasi tutti coloro che hanno abbracciato il cristianesimo lo hanno fatto perchè colpiti dalla possibilità del perdono e dall'idea che il peccato non ti segna per sempre. Il Giubileo sarà vissuto anche dalla Mongolia». Ne è convinto p. Giorgio Marengo, missionario della Consolata che dal 2003 vive nel Paese e dal 2006 ad Arvaikheer.Gli fa eco il vicario del Prefetto apostolico, p. Ernesto Viscardi, che ad AsiaNews racconta la cerimonia di apertura della Porta Santa: «Il rito si è svolto l'8 dicembre, molto semplice ma molto partecipato. Il Prefetto apostolico, mons. Wenceslao Padilla, ha guidato i rappresentanti delle sei parrocchie della Mongolia in una piccola processione che si è chiusa con l'apertura della Porta. Questa è stata parzialmente ristrutturata, per darle un simbolismo nuovo che richiama i temi dell'Anno Santo».Per la Chiesa di Mongolia, racconta il missionario anch'egli della Consolata, «è un'esperienza del tutto nuova. I cristiani delle varie parrocchie organizzeranno dei pellegrinaggi alla cattedrale per poter lucrare l'indulgenza, e nel corso dell'anno liturgico daremo tantissimo spazio al tema della misericordia. Cercheremo di spiegare ai nostri cristiani cos'è un Giubileo, il significato del perdono di Dio, la sua presenza nelle Scritture». Per comprendere meglio il tutto, la Bolla di indizione Misericordiae Vultus è stata tradotta in mongolo.Se tutto va bene, aggiunge p. Viscardi, «riusciremo persino a compiere un pellegrinaggio a Roma, nella seconda metà di giugno, per passare dalla Porta Santa di san Pietro. La misericordia è un tema conosciuto nella società locale, di impronta buddista, ma bisogna spiegare loro l'ottica cristiana. Però penso che sia un bel segno che in questo anno sia passata, alcune settimane fa, la legge che abolisce la pena di morte nel Paese. Sono quasi sicuro che chi l'ha proposta e votata non aveva proprio in mente l'Anno santo, ma è un bel segno».A 430 chilometri da UlaanBaatar vive invece p. Giorgio: «Noi qui non abbiamo un edificio come chiesa, ma una ger [tenda della tradizione nomadica mongola ndr]. La nostra comunità ha partecipato alla messa dell'Immacolata con una particolare intenzione per l'inizio dell'Anno Santo. Questa domenica, dopo la messa, faremo un momento di approfondimento ad hoc sul significato del Giubileo».Il concetto di misericordia, spiega il missionario, «fa moltissima presa in Mongolia. Le viscere di misericordia di Dio Padre colpiscono molto. L'esperienza dei nostri pochissimi cristiani è singolare, perchè proprio il loro cammino di apertura al cattolicesimo è stato aiutato da questo concetto. C'è un grande stupore davanti al fatto che Dio è misericordioso, il concetto di perdono come vita nuova è rivoluzionario. Apprezzano l'idea che si possa sempre ricominciare. E una cosa che stravolge la loro vita».Anche dal punto di vista pratico, la Chiesa locale ha le idee chiare: «Vogliamo sviluppare un programma di accompagnamento di chi vuole uscire dall'alcolismo, che qui è un problema molto forte. Due nostri battezzati vogliono aprire un gruppo di sostegno, e noi li sosteniamo molto. E una cosa che si sposa con l'Anno Santo, perchè ogni forma di dipendenza è una forma di schiavitù. Questa dell'alcol è la più diffusa, una vera e propria piaga sociale. Vogliamo sensibilizzare però tutti, non soltanto gli alcolisti. Tutti hanno dipendenze, fisiche o spirituali. Preghiamo che l'Anno della Misericordia ci aiuti a liberarci da queste schiavitù». La Chiesa cattolica in Mongolia è nata poco più di 23 anni fa, con l'arrivo nel 1992 di uno sparuto gruppetto di missionari del Cuore Immacolato di Maria (Cicm, per leggere la loro storia clicca qui). Fra questi anche il futuro Prefetto mons. Padilla. Da allora le conversioni al cattolicesimo sono state circa 1.100, le parrocchie da zero sono divenute sei e la comunità cattolica ha creato infrastrutture sanitarie ed educative molto apprezzate nel Paese.
Anche Tommaso si occupà di immigrazione. E chiara perchè l’accoglienza indiscriminata è sbagliata
Il problema dell'immigrazione non è nuovo. Se n'è già occupato nel secolo XIII S. Tommaso d'Aquino nella sua celebre Summa Theologica (I-II, Q. 105, Art. 3). Ispirandosi agli insegnamenti delle Sacre Scritture, relativi al popolo ebreo, il Dottor Angelico stabilisce con chiarezza quali siano i limiti dell'accoglienza agli stranieri. Forse possiamo trarne qualche lezione...
Quando Ambrogio celebrà Teodosio: «Quest’uomo prefera ai suoi adulatori colui che lo riprendeva»
Quando, nel IV secolo, la sede episcopale di Milano si rese vacante, Ambrogio, ancora neofita e prefetto della città, fu eletto vescovo da quel popolo che, agitato per l'elezione, era andato a sedare. Battezzato, ordinato presbitero e poi vescovo, Ambrogio difese la Chiesa dalla falsa scienza degli Ariani, opponendo con la sicurezza della sua dottrina un valido baluardo ai progressi dell'errore del tempo.Per la fermezza intransigente dei suoi scritti e delle sue parole, per la strenua difesa dell'unica verità che salva e della libertà della Chiesa, la sua vita fu minacciata più volte dai seguaci dell'eresia da lui combattuta. Ma egli non temeva, perchè - scrive Don Guèranger - «per difendere l'eredità della Chiesa era pronto a versare il sangue». Alcuni cortigiani ardirono accusarlo di tirannide presso il principe. Rispose: «No, i vescovi non sono tiranni, ma piuttosto da parte dei tiranni essi hanno dovuto spesso soffrire persecuzioni»...
Entro la fine dell'anno si terrà un summit sulle religioni per nuovi regolamenti e controlli sulle loro attività. Presi di mira anche le proprietà e l'uso di internet. La «sinicizzazione» a tutti i costi rischia di svuotare le comunità dei loro contenuti religiosi e dogmatici, trasformandole in ong e in burattini del potere. Le difficoltà dei dialoghi col Vaticano. Il Pcc vuole eliminare ogni soggetto che possa ledere al monopolio del suo potere. La paura di finire come il Pc sovietico. La sindrome da «collasso stile Urss» e quella da «suicidio» eliminando le religioni, unico collante di valori per la società cinese.
Vicolo cieco per la Chiesa tedesca, che sta discutendo un rito speciale per «sposare» le coppie LGBT
Sarebbe in corso una prima discussione relativa a una benedizione della Chiesa e a una cerimoniaad hoc
Domenica referendum in Slovenia sui matrimoni gay. Sentinelle in Piedi anche a Lubiana
Per la seconda volta in quattro anni, il prossimo 20 dicembre i cittadini sloveni saranno chiamati a decidere, attraverso un referendum, sull'annullamento della legge che riconosce i matrimoni fra persone omossessuali nel Paese.La data, infatti, è stata fissata oggi dall'Assemblea Nazionale di Lubiana, che ha confermato la proposta della commissione parlamentare Affari Sociali per un referendum abrogativo della legge sulle nozze gay, da tenersi alla fine di dicembre.
Asse tra Ungheria e Polonia per difendere il matrimonio contro il pensiero unico di Bruxelles
Affondano nel profondo della storia le radici dell'amicizia tra Ungheria e Polonia. Fin dal medioevo le due nazioni della Mitteleuropa si sono ritrovate gomito a gomito non solo per ragioni geografiche, ma anche per difendere insieme la propria sopravvivenza o un comune patrimonio di valori.I popoli ungherese e polacco hanno condiviso la stessa barricata a più riprese in periodi di tempo anche dilatati. Insieme si opposero alle scorribande turche, alle brame imperialiste dei prussiani, più di recente all'incedere dei sovietici.
La cerimonia è stata officiata dall'arcivescovo mons. Paolo Pezzi che nella sua omelia ha ricordato come la misericordia non è solo noi che abbiamo sete di Cristo, ma anche Lui che ha sete e nostalgia di noi. Per il 2016 previsto un pellegrinaggio interdiocesano dalla Russia a Roma
Riparte «Star Wars». Chiediamo una cosa sola: i cattivi siano davvero cattivi, e opposti ai buoni
Il rischio più grande è infatti l'incertezza
Archeologi e restauratori del Museo nazionale di storia della Bulgaria hanno identificato e recuperato pietre dell'antica Basilica (costruita nel IX secolo) di Pliska, che tra il 680 e l'893 fu capitale del primo impero bulgaro. Erano state disseminate dagli ottomani nel nord est del Paese, usate come materiale da costruzione per la ferrovia Ruse-Varna.La grande Basilica di Pliska - considerata da alcuni la più grande della cristianità, fino a che non fu completata la Basilica di San Pietro - fu distrutta dai turchi ottomani alla fine del XIV secolo. Rimasero delle rovine fino al 1860, quando sempre l'impero ottomano pensò bene di usare anche quelle come materiale edile.
Finale a sopresa alla Leopolda, la convention dei «renziani» che si è chiusa ieri pomeriggio a Firenze.Già dal palco centrale, sabato sera la Ministra alle Riforme Istituzionali, Maria Elena Boschi, ha ribadito che si faranno ed a breve: «Dobbiamo ancora trovare una sintesi, un accordo, - ha ribadito la Boschi - sulla legge sulle unioni civili che a gennaio portiamo in Senato e spero diventi realtà il più presto possibile»...
LGBT e condom in un presepe di strada a Torino. Pareva strano che non arrivasse anche quest’anno
La solita paggliacciata dei soliti stolti
tahar era musulmano, figlio di un imam, sposato a una musulmana. Si è convertito a Cristo
«Non mi importa di essere francese o algerino; sono un cittadino del cielo»
Strana Chiesa, quella tedesca. La punta di lancia della battaglia per ammettere i divorziati-risposati all'eucaristia senza se e senza ma, pronta a accettare nelle fila dei suoi numerosissimi dipendenti anche persone che contraddicono in maniera plateale l'insegnamento della Chiesa in tema di matrimonio, omosessualità e sessualità. E ospita sul suo sito commenti che fatti da altri potrebbero essere giudicati un po' razzisti.
Confermata l’esistenza del re Ezechia. Per chi pensa che l’Antico Testamento sia solo una «favola»
Fino a pochi decenni fa molti storici e studiosi concordavano sul fatto che le narrazioni bibliche che descrivono il tempo prima dell'esilio babilonese sarebbero state frutto della fantasia di scribi pii, mossi dall'obiettivo di giustificare le loro preoccupazioni sull'esilio attraverso la creazione di un passato a cui far riferimento.E' stata anche messa in dubbio l'esistenza di figure come i re Davide e Salomone, mentre alcuni studiosi oggi affermano che sarebbero esistiti ma soltanto come piccoli capi tribali, oggetto di successiva glorificazione. E' stata l'archeologia a smentire queste convinzioni.Proprio in questi giorni è stata annunciata la scoperta a Ophel, ai piedi della parete meridionale del Monte del Tempio, di un sigillo reale del re biblico Ezechia. Gli scavi, condotti dall'Università Ebraica di Gerusalemme sotto la direzione di Eilat Mazar, hanno portato alla luce questo reperto di forma ovale, sul quale compare un'iscrizione in alfabeto ebraico antico, che recita: «Hezkiahu (figlio di) Achaz re di Giudea«. Vi è inciso anche un sole con due ali rivolte verso il basso, affiancato dall'ankh simboleggiante la vita, che è l'emblema scelto dal monarca nella fase finale del suo regno, protrattosi negli anni 727-698 a.C. Ezechia è descritto favorevolmente nella Bibbia (Re2, Isaia, Cronache) come re intraprendente e audace: «Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, nè fra i suoi successori nè fra i suoi predecessori» (Re2 18,5).Il ritrovamento va connesso a quelli emersi in questi anni rispetto agli altri re biblici, come Davide e Salomone. Ricordiamo ad esempio la scoperta di una città fortificata in Giudea al tempo di re Davide, che ha fatto concludere così gli studiosi: «le ipotesi di chi nega la tradizione biblica per quanto riguarda Davide e sostiene che egli era una figura mitologica, o un semplice capo di una piccola tribù, vengono ora dimostrate essere errate». I reperti di Khirbet Qeiyafa indicano, inoltre, che uno stile architettonico elaborato si era sviluppato fin dal tempo del noto re biblico, così come la formazione di uno stato e la creazione di una èlite, con un certo livello sociale e urbanistico.L'esistenza di Davide è stata anche confermata dalla stele di Tel Dan, trovata nell'odierno Israele settentrionale nel 1993-94, e datata all'incirca all'842 a.C.. L'iscrizione reca il nome di re Davide e descrive la sconfitta di Joram (o Jehoram), re del regno di Israele, e suo figlio Ahaziah (o Ahaziyahu), re del regno di Giuda, da parte del sovrano del regno di Aram Damasco all'inizio del 9° secolo a.C. Allo stesso tempo è stato trovato il palazzo di re Salomone e l'antica muraglia di Gerusalemme da lui fatta costruire.Ci sono conferme anche sui personaggi più famosi e apparentemente più mitologici della Bibbia, come ad esempio Sansone. E' stata ritrovata, infatti, una moneta dell'XII secolo a.C. in cui si descrive un grande uomo con i capelli lunghi che lotta contro un leone. E' noto infatti il famoso episodio biblico della forza di Sansone che squarciò, come fosse un capretto, un leone che lo aggredì (Giudici 14,6). Gli studiosi sono infatti convinti che rappresenti il famoso giudice biblico. Il prof. Lawrence Mykytiuk , della Purdue University, ha spiegato e mostrato che ad oggi l'archeologia ha confermato l'esistenza di almeno 50 personaggi biblici.Rimandiamo un approfondimento su questa tematica ad un nostro dossier specifico sull'archeologia biblica. Ci teniamo tuttavia a ricordare che la prudenza è obbligatoria, tali scoperte vanno tenute in alta considerazione ma è sbagliato pensare all'Antico Testamento come fosse un testo storico o scientifico. Non è stato scritto con queste intenzioni ed è sbagliata una lettura letterale: il messaggio inspirato da Dio ha esclusivamente un significato salvifico, descrive la rivelazione pedagogica di Dio agli uomini e va bel al di là della narrazione dei fatti, molti dei quali sono effettivamente storici come oggi conferma l'archeologia. Sant' Agostino, infatti, definiva la Bibbia come il libro della pazienza di Dio, che vuole condurre gli uomini e le donne verso un orizzonte più alto (I Comandamenti, p. 100).
Tutti gli altarini della Tuchia di Recep Erdogan, amica dell’Occidente. Immaginiamoci i nemici
Tutte le speculazioni di Ankara sulla tragedia siriana con il beneplacito dell'Amministrazione Obama
cardinale Peter Turkson, presidente del pontificio consiglio Giustizia e pace nonchè porporato da tempo in prima linea nella battaglia contro i cambiamenti climatici - è stato lui, lo scorso giugno, a presentare l'enciclica Laudato si' al mondo - ha fatto sapere che se da Parigi non arriveranno buone nuove, ossia se la Conferenza sul clima si avvierà all'ennesimo nulla di fatto, il Papa «potrebbe intervenire, con un commento o una dichiarazione», per tentare di uscire dallo stallo o per esortare le leadership riunite in Francia a fare di più. Di certo non darà ultimatum, «perchè ciò non appartiene al suo stile». Però qualcosa bisogna aspettarselo. Molto ha già fatto, dall'enciclica mandata in stampa proprio in vista del vertice parigino, fino all'Angelus di domenica scorsa con tanto d'appello ai potenti per prendere decisioni coraggiose. «Ma la chiesa non può permettersi di dare il suo sostegno a delle ipotesi pseudoscientifiche che poi si dimostrano essere inaccurate per quelli che sono gli scopi umani», dice al Foglio il professor James Schall, padre gesuita e fino a pochi anni fa titolare della cattedra di Filosofia politica alla Georgetown University di Washington: «La chiesa, così facendo, rischia di essere ridicolizzata per aver agito al di fuori delle proprie competenze, confondendo la scienza, (che è sempre riformabile quanto ai propri princìpi) con i fatti». Non può essere questa, dice Schall, la priorità della Chiesa. «Certamente lo è per qualcuno», aggiunge: «Se il riscaldamento della terra sia un fatto o se l'abbandono del carbone sia un vantaggio o uno svantaggio per il mondo sono questioni di giudizio e oggetti di accurata analisi delle prove. Ma la chiesa non può mettersi sulla scia di queste considerazioni. Deve astenersi dal dare il proprio sostegno a qualunque ideologia». Il docente della Georgetown University ha buttato un occhio allo spettacolo dell'altra sera - «Grazie a Dio non ero lì», dice - con la proiezione di immagini di animali e ambienti naturali sulla facciata della basilica di San Pietro. Uno show per sensibilizzare i fedeli riguardo i cambiamenti climatici, era stato annunciato ufficialmente. Non è questione di profanazione del luogo sacro - l'interno della chiesa è ricolmo di figure d'animali, draghetti compresi - quanto della ideologia che sottintende quella proiezione, che pochi collegamenti pare avere con la teologia cristiana: «Nel loro habitat naturale, tartarughe e pinguini sono creature davvero carine. Ma, ahimè, è come se si fosse proiettata la basilica vaticana sulla facciata dello zoo di Roma». Insomma, un no sense. La questione che rileva è un'altra, ben più decisiva d'un evento serale presentato come una «sinfonia visuale» dal suo curatore, Travis Threlkel: «Con così tante discussioni sul riscaldamento globale e le questioni ambientali, viene spontaneo domandarsi che cosa stia accadendo qui», dice Schall. «L'opinione pubblica ritiene che l'uomo, con la sua sola presenza, stia abusando della Terra. Terra che è ritenuta essere più importante dell'uomo. In un contesto con così tanti miliardi di esseri umani, ogni vita è insignificante e può essere rimpiazzata. Di conseguenza, si sviluppa una morale che parte non dall'uomo, ma dalla Terra. L'uomo viene dopo, non è più al primo posto. La tesi dello 'sfruttamento del pianeta' - osserva il nostro interlocutore - sembra essere in conflitto con la visione biblica secondo cui l'uomo ha il 'dominio' sui beni della terra». Beni che, scriveva lo stesso padre Schall in un articolo comparso qualche mese fa sul Catholic World Report, «sono lì a disposizione dell'uomo, per i suoi scopi». E' un dibattito che sfocia nell'assurdità, se si pensa che «tra novanta e cento miliardi di esseri umani hanno già vissuto su questo pianeta nel corso di migliaia e migliaia di anni. Uomini e donne che sono stati 'sostenuti' dall'abbondanza della terra. Contrariamente alle aspettative poi, le generazioni nuove che appaiono sul pianeta sono sempre migliori delle precedenti, almeno per quanto riguarda le loro condizioni fisiche». «Noi - scriveva Schall, autore di decine di pubblicazioni (l'ultima è «On Christians & Poverty», 2015) - non abbiamo alcuna idea di quante generazioni ci saranno nei prossimi secoli o millenni. Pretendere di saperlo è pura arroganza. Alcuni pensatori sembrano assumere che esista una correlazione uno a uno tra il numero delle future generazioni e la diminuzione delle risorse disponibili. Questa ipotesi stima che l'uomo sparirà quando le risorse saranno esaurite, a meno che non fugga da qualche parte nel cosmo. Si dice ancora - nota Schall - che la 'vera' missione umana sia quella di mantenerci in vita su questo pianeta il più a lungo possibile. Questo sforzo è il compito serissimo che l'umanità è chiamata a compiere. E tutti gli altri scopi, gli altri fini umani, diventano insignificanti. L'alternativa al Cielo diventa così la colonizzazione interstellare o il mantenere la terra incontaminata». Ma questa altro non è che «una ipotesi escatologica secolare destinata a sostituire, come scriveva Benedetto XVI nella Spe salvi, la concezione cristiana della vita eterna. Tutto ciò porta a un nuovo o rivitalizzato culto della terra. In altre parole, le sue basi empiriche non sono altro che congetture». Maliziosa è la chiosa finale: «Non si parla più di riscaldamento della terra, forse perchè certe teste dure si sono accorte che non è che si stia riscaldando molto».
San Shrestha Sharma ha deciso di convertirsi al cristianesimo perchè «tra i cattolici ho trovato molti più amici rispetto alla mia famiglia e ai miei parenti»; Sonika B.K. vuole essere battezzata insieme a sua madre «perchè la religione cattolica mi rispetta e apprezza di più rispetto alla tradizione culturale dell'induismo, dove le classi povere non possono sollevare la testa e sono soggette a ogni tipo di odiosa discriminazione».San Shrestha e Sonika sono due giovani nepalesi, di 26 e 22 anni, che hanno deciso di diventare cristiani e attendono il rito del battesimo con ansia e trepidazione. Con loro, un'altra decina di ragazzi celebrerà il proprio ingresso nella comunità cristiana durante la notte di Natale. Tutti loro sono entusiasti di poter «diffondere il messaggio di Dio in tutto il Paese con ruolo attivo»...
Karim si converte al cristianesimo in carcere e sfugge alla tentazione del terrorismo
Storia di un figlio delle banlieue che dietro le sbarre ha incontrato Dio dopo esser stato ingannato da un imam. Oggi fa volontariato e accusa la Francia: 'Questa laicità favorisce il radicalismo'
In occasione della Conferenza di Parigi sul Clima (COP 21), l'altro prelato, non nuovo a sparate di questo tipo, posegue la sua battaglia
Esce nei cinema americani «The Letters», nuovo film su Madre Teresa e la sua «notte oscura»
E arrivato in questo fine settimane in quasi 900 sale degli Stati Uniti «The Letters», un nuovo film dedicato alla figura di Madre Teresa di Calcutta. A firmarlo è il regista americano William Riead, che ha scelto di raccontare la storia di questa grande beata - icona della carità nel nostro tempo - a partire dalle lettere emerse durante il processo di beatificazione. Quelle in cui Madre Teresa racconta il suo travaglio spirituale e l'esperienza della «notte oscura», l'aridità sperimentata a un certo punto della loro vita anche da altri grandi santi.A interpretare il ruolo di Madre Teresa nel film è l'attrice inglese Juliet Stevenson; ma nel cast compaiono anche due attori molto noti: Max von Sydow è padre Celeste ven Exem, il padre spirituale della fondatrice delle Missionari della Carità, nonchè destinatario delle lettere in cui la religiosa raccontava le sue difficioltà nella vita di fede. Rutger Hauer nel film è invece padre Benjamin Praggh, un sacerdote che lavora alla causa di beatificazione.
La fede del Paraguay: 2 milioni a piedi, o in ginocchio, per rendere onore alla Madonna
Quasi due milioni di fedeli, secondo le stime della polizia, si sono riuniti tra lunedì 7 e martedì 8 dicembre, intorno alla Basilica di Nostra Signora dei Miracoli di Caacupè, Patrona del Paraguay, circa 50 chilometri ad est di Asuncion. La Messa principale della festa è stata presieduta dal vescovo di Caacupè, mons. Catalino Claudio Gimènez Medina, alla presenza del Presidente del Paraguay, Horacio Cartes, accompagnato dai suoi collaboratori. Nell'omelia mons. Gimènez ha condannato la corruzione, la violenza armata nel nord, gli attacchi contro le donne e l'aborto.I pellegrini sono arrivati a piedi, in ginocchio, portando croci, oppure a cavallo o sui carri con i buoi, manifestando la loro devozione alla Vergine. Quest'anno per la prima volta ha partecipato l'associazione dei ciclisti, con diverse centinaia di membri, e perfino un gruppo da Hernandarias, al confine con il Brasile, che ha compiuto un viaggio di due giorni per percorrere 300 km.Ripudio della violenza che va contro la misericordiaIl vescovo di Caacupè nella sua omelia ha criticato le 'chiacchiere politiche' e ha sottolineato 'il ripudio del popolo per la violenza armata', riferendosi a un gruppo clandestino che ha rapito alcune persone e militari nel nord del Paese. 'Ripudiamo la violenza domestica e la violenza contro le donne, che va contro la misericordia' ha concluso il vescovo.
La carica dei 200 di «la Repubblica» che dicono «no» all’utero in affitto. Ed è subito scompiglio
«Un non-cattolico non può ricevere la comunione. Questo è molto, molto chiaro. Non è una questione che riguarda la libertà di coscienza»
Riad condanna una donna alla lapidazione per adulterio. Tutto ok, sono alleati dell’Occidente
Le autorità dell'Arabia Saudita hanno deciso di sospendere la sentenza di morte per lapidazione della donna srilankese che lavorava nel Regno come domestica. La lavoratrice, dall'identità non rivelata e madre di due bambini, era stata condannata alla pena capitale per adulterio, mentre il suo amante (un uomo non sposato) a ricevere 100 frustate.Harsha de Silva, vice ministro degli Esteri srilankese, ha riferito ieri davanti al Parlamento di Colombo la decisione di Riyadh di riaprire il caso. Nei giorni scorsi diversi leader religiosi, attivisti sociali e il governo dell'isola asiatica avevano lanciato un appello urgente affinchè venisse concessa la grazia.De Silva ha aggiunto che alcuni rappresentati diplomatici di Colombo hanno incontrato in carcere la condannata e l'hanno rassicurata per il raggiungimento dell'accordo di sospensione dell'esecuzione. «Secondo noi questo accordo è una vittoria», ha detto, aggiungendo che il ministero si farà carico dell'intero ammontare delle spese legali per la riapertura del procedimento e «farà tutti gli sforzi possibili per modificare questa sentenza».La scorsa settimana il caso della lavoratrice ha sollevato le preoccupazioni dell'intera società srilankese. Mangala Samaraweera, ministro degli Esteri, ha incontrato la controparte saudita per richiamare l'attenzione di Riyadh sul caso della donna. Inoltre il Muslim Council Sri Lanka, un'organizzazione della minoranza musulmana nell'isola, ha scritto al re saudita per chiedere il perdono di entrambi i colpevoli, sottolineando il loro scarso livello d'istruzione e la situazione di indigenza economica...
Se il simbolo della Chiesa cattolica diventa lo schermo del nuovo paganesimo ambientalista
Tutti preoccupati per un possibile attacco dei fondamentalisti islamici al cuore della cattolicità, a Roma, non ci si è resi conto che nel frattempo San Pietro sta cadendo nelle mani di un altro nemico, quella lobby ecologista e anti-natalista che controlla le agenzie dell'ONU. E ieri sera, in quell'oltraggioso quanto noioso spettacolo di immagini proiettate sulla facciata della Basilica di San Pietro (Fiat Lux), se ne è avuta chiara evidenza. Era stata presentata come una sorte di lode al Creato, legata all'enciclica Laudato si' ma anche al presunto problema dei cambiamenti climatici, e già così aveva destato perplessità e preoccupazioni. Ma lo spettacolo - se così si può chiamare - è stato ben peggiore delle aspettative: uno scorrere lento di immagini e animazioni accompagnate dai «rumori» della natura; un'ora di noia mortale e sconcerto con uccelli, tigri, leoni, scimmie, delfini che si sovrapponevano alla facciata di San Pietro, una visione idealizzata della natura che ci ha portato in una atmosfera neo-pagana. Uno spettacolo inconcepibile in piazza san Pietro, uno sfregio alla basilica simbolo della cattolicità...
L’ora del baby-boom. L’Africa non si piega al neomalthusianesimo e corre alla riscossa
Ne dà notizia il Wall Street Journal, proseguendo la sua inchiesta sui «destini demografici» del mondo presupposti dall'Onu in vista del 2050
Mons. Rino Fisichella: «Non si puà capire Roma se non si comprende il valore del martirio»
«Quanti nomi potrebbero riempire un nuovo e aggiornato martirologio dei nostri tempi. Purtroppo, il secolo XX ha visto un numero di martiri cristiani superiore ai diciannove secoli che ci hanno preceduto. L'ingresso nel XXI secolo, tristemente, sta allungando l'elenco senza lasciar intravedere una diminuzione o almeno una sosta»
Difensore della fede e della libertà dal potere civile: Ambrogio modello del vero vescovo
E significativo il fatto che Agostino, che non sembra dar molta importanza per la sua conversione ai suoi incontri personali con Ambrogio, ricordi invece con commozione i suoi incontri pubblici col Vescovo, in mezzo al suo popolo: quando lo ascoltava con assiduità, «mentre conversava pubblicamente», o quando «lo ascoltava con gioia nei suoi discorsi al popolo, mentre spiegava che la lettera uccide, ma lo spirito vivifica», o, infine, quando, non ancora convertito, piangeva a dirotto durante il canto degli inni, al tempo, appunto, della occupazione delle basiliche.
Strana Chiesa, quella tedesca. La punta di lancia della battaglia per ammettere i divorziati-risposati all'eucaristia senza se e senza ma, pronta a accettare nelle fila dei suoi numerosissimi dipendenti anche persone che contraddicono in maniera plateale l'insegnamento della Chiesa in tema di matrimonio, omosessualità ecc. ecc. E anche protagonista di qualche caduta di tono, rivelatrice di una mentalità. Per esempio, su Katholisch.de, il website ufficiale della Chiesa tedesca, ha scritto un articolo intitolato «La romantica, povera Chiesa». Björn Odendahl nel suo articolo scriveva: «Così anche in Africa. Naturalmente la Chiesa sta crescendo laggiù. Cresce perchè le persone sono socialmente dipendenti e spesso non hanno nient'altro se non la fede». Da notare che la Chiesa in Germania sta soffrendo di un'emorragia di fedeli senza precedenti. Al contrario la Chiesa in Africa sta vivendo un'espansione di grande rilievo, tale da far apparire il continente come il reale serbatoio di cattolici del mondo, mentre ovunque altrove , compresa l'America Latina, le cifre sono in discesa. Sempre riferendosi alla Chiesa in Africa Katholisch.de scrive: «Cresce perchè la situazione dell'istruzione nella media è nella media a un livello abbastanza basso e la gente accetta risposte semplici a domande difficili. E anche il numero crescente di preti è il risultato non solo di potenze missionaria ma anche il risultato del fatto che il sacerdozio è una delle poche possibilità di sicurezza sociale nel continente nero». Insomma... E nei giorni scorsi l'organizzazione di laici cattolici Zentralkomitee der Deutschen Katholiken (Comitato Centrale dei cattolici tedeschi, ZDK) ha eletto come presidente Thomas Sternberg, un teologo e politico, che ha firmato di recente una petizione, insieme ad altri laici cattolici e politici, per chiedere che lo Stato dia la sua approvazione alle unioni fra persone dello stesso sesso. Un paio di settimane fa la radio dell'arcidiocesi di Colonia mandava in onda un'intervista allo stesso Sternberg in cui sosteneva che ben presto «non ci sarà più nessun conflitto riguardo alle donne e agli uomini cattolici che lavorano nel campo della vita umana prima della nascita, come è compiuta dall'organizzazione Donum Vitae. Tali inutili temi di controversia devono essere rimossi, e relativamente in fretta.» Donuma Vitae è un'organizzazione controversa, che in passato è stata rimproverata dai vescovi tedeschi, e che fa parte del sistema legale tedesco che permette l'aborto su richiesta. Nel 2006 i vescovi tedeschi proibirono ogni cooperazione da parte della Chiesa con Donum Vitae.
«Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur». Non risulta che qualche padre sinodale abbia citato Tito Livio, nelle tre settimane di discussione sulla famiglia. Ma quella celebre frase sarebbe stata più che mai appropriata. Perchè mentre si attende con ansia il pronunciamento di papa Francesco sulla comunione ai divorziati risposati, il matrimonio sta correndo verso l'estinzione. E non solo dove la secolarizzazione ha fatto il deserto, ma anche in un paese universalmente definito familista e cattolico come l'Italia.A richiamare la cruda realtà dei fatti è il fulminante articolo che segue. E uscito pochi giorni fa su L'Osservatore Romano e ne è autore un demografo italiano di prima grandezza, non cattolico. Assolutamente da leggere.*NON E UNA SEMPLICE CRISIdi Roberto VolpiAnno 2009, in Italia: matrimoni celebrati 230.613. Anno 2014: matrimoni celebrati 189.765. Stavamo messi male nel 2009, stiamo messi peggio, inutile girarci attorno, cinque anni dopo. Negli ultimi cinque anni si sono persi quarantamila matrimoni, pari al diciotto per cento degli stessi.Sbagliano quanti vedono negli ultimi dati ISTAT su matrimoni e divorzi la certificazione della crisi del matrimonio. Quella del matrimonio è stata in Italia una vera e propria rotta, un rompete le righe, un liberi tutti, non una semplice crisi. E viene da lontano.Il matrimonio in Italia non ha retto al divorzio. O, se vogliamo essere più precisi, ha retto al divorzio in una misura estremamente più debole che in pressochè tutti gli altri Paesi dell'Europa occidentale: questa è la semplice verità da cui partire.Dalla seconda metà degli anni Settanta dello scorso secolo è un continuo precipitare. Ancora nel 1973, anno precedente il referendum sul divorzio, i matrimoni, in una popolazione di alcuni milioni inferiore all'attuale, erano stati oltre 418.000, dei quali 386.000 celebrati con rito religioso, scesi oggi a 108.000, cosicchè se negli ultimi quarant'anni i matrimoni hanno perso il cinquantacinque per cento la perdita di quelli religiosi ha toccato l'ottantadue per cento, oltre i quattro quinti della loro consistenza. Perdita ch'è stata ancora maggiore nelle regioni del nord dove, oggi, c'è poco più di un matrimonio religioso l'anno ogni mille abitanti.Il matrimonio religioso nelle regioni più ricche, moderne, avanzate anche culturalmente d'Italia è già oggi ridotto al lumicino. A Milano siamo a 0,8 matrimoni l'anno celebrati in chiesa ogni mille abitanti, senza meno il valore più basso di tutto il mondo cattolico.Questo è il quadro. Che mette ulteriormente in rilievo due sue caratteristiche: lo scivolamento a grandi passi verso l'inconsistenza del matrimonio religioso ma anche, e al tempo stesso, l'incapacità del matrimonio civile, in contrazione a sua volta, di attrarre nella sua orbita anche soltanto una modesta quota dei mancati matrimoni religiosi.In altre parole: è l'istituzione del matrimonio in se stessa a essere sprofondata in Italia in una crisi che appare senza ritorno, e di questo sprofondare fa le spese in modo soverchiante il matrimonio religioso, destinato a questi ritmi a scomparire letteralmente nel giro dei prossimi due-tre decenni.Se vuole fare una riflessione sulla famiglia, la Chiesa cattolica non può non partire da qui. La forma famiglia passa sempre meno attraverso il matrimonio per la sua costituzione. Si fa famiglia a prescindere dal matrimonio, senza matrimonio, non soltanto senza il matrimonio religioso ma anche senza quello civile. Un fenomeno assai più massiccio di quanto non sia mediamente in Europa, dove pure non si scherza in fatto di crisi del matrimonio.Questo è il primo elemento che caratterizza la situazione in Italia. Il secondo è invece assai poco ricordato. Il crollo del matrimonio non ha lasciato le cose invariate in fatto di famiglie, neppure dal punto di vista strettamente quantitativo. C'è molta meno famiglia, oggi in Italia.Non c'è stata affatto una compensazione dei matrimoni grazie a convivenze e coppie di fatto, nè compensazione dei figli, come si lascia credere. Negli ultimi due-tre decenni a vincere, aumentando in misura quasi esponenziale, sono state soltanto le famiglie unipersonali, ovvero quelle composte da una sola persona, ovvero ancora le non famiglie, arrivate alla cifra di 7,7 milioni due anni fa, oggi probabilmente attorno agli otto milioni (attenzione, cinque milioni di queste sono di veri celibi/nubili, persone mai sposate nè divorziate). E questo mentre le coppie, comprensive di quelle non unite in matrimonio, sono appena 13,7 milioni in una popolazione di sessantuno milioni, delle quali ben cinque milioni senza figli.Al precipitare del matrimonio ha dunque corrisposto, in Italia, l'affievolirsi della densità di famiglia e la riduzione della famiglia a forme sempre più vistosamente nucleari.Terzo elemento, forse il più sconcertante e ignorato. L'età media della donna al matrimonio è arrivata a sfiorare i 33 anni (32,6). L'età media della donna al parto (non solo del primo figlio, dei figli di qualsiasi ordine) è pari a 31 anni e mezzo. Tra la nascita del figlio e il matrimonio c'è dunque oltre un anno di differenza: ma a venire prima di oltre un anno è il figlio, non il matrimonio.Insomma, eccoci al punto, il paradossale divario tra la più alta età media al matrimonio e la più bassa età media della donna alla nascita dei figli certifica l'ormai avvenuta separazione tra la nascita dei figli e il matrimonio: i figli non si fanno più in costanza di matrimonio, come si suol dire tecnicamente, e com'era fenomenologicamente fino a tre-quattro decenni fa.E in questo rovesciamento del paradigma che vuole il figlio successivo al matrimonio c'è anche, se non soprattutto, il riflesso dell'estrema separazione, ormai avvenuta, tra i rapporti sessuali da un lato e la riproduzione sessuale, ovvero i figli, dall'altro.
Indonesia, da 6 anni impediscono la costruzione di una chiesa cristiana. La chiamano convivenza
Succede a Giacarta
IL palinsesto di TV2000: i martiri del comunismo a mezzanotte. In prima serata va in onda James Dean
Accadrà così anche per tutte le altre puntate della serie
Fra Zbigniew e fra MichaA‚, uccisi da Sendero Luminoso, sabato saranno beatificati in Perù
In agosto 1991 Giovanni Paolo II si trovava a Cracovia per il GMG e proprio in quei giorni entusiasmanti gli arrivò la drammatica notizia dell'assassinio avvenuto il 9 agosto in Perù dei due francescani polacchi Zbigniew StrzaA‚kowski e MichaA‚ Tomaszek per mano dei membri di Sendero luminoso, l'organizzazione armata d'ispirazione maoista. Commentando questo fatto il Papa disse: «Sono i nuovi santi martiri del Perù». La profezia del Pontefice si è verificata 24 anni dopo la loro morte: il 3 febbraio quando la Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto il martirio dei Servi di Dio Zbigniew e MichaA‚ e Papa Francesco ha autorizzato la a promulgare il decreto riguardante il loro martirio.La beatificazione avrà luogo il prossimo 5 dicembre 2015, nella città peruviana di Chimbote, diocesi dove svolgevano la loro missione i martiri. La solenne cerimonia sarà presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Insieme con i due polacchi sarà beatificato don Alessandro Dordi che venne ucciso in un'imboscata dei «senderisti», il 25 agosto dello stesso anno, mentre stava tornando dalla celebrazione della Messa presso un villaggio.L'assassinio dei francescani polacchi ebbe una grande eco nella loro natia Polonia e il loro processo di beatificazione è stato seguito con grande interesse in tutto il Paese. Mentre in Perù alle ore 10 si celebrerà la Messa di beatificazione, negli stessi istanti in Polonia il card. StanisA‚aw Dziwisz celebrerà la Messa nella chiesa dei francescani a Cracovia (in Polonia saranno le 16). Subito dopo sarà aperta la cappella dei nuovi beati con le loro reliquie e ricordi donati dalle rispettive famiglie, compresi i vestiti inzuppati di sangue.La storia di questi nuovi martiri è da poco diventa un film, girato dal regista polacco Krzysztof Tadej per la Televisione Polacca (TVP) e preparata in tre versioni linguistiche (spagnolo, inglese e polacco). Il DVD in lingua spagnola è stato donato a Papa Francesco dal regista e dal direttore della TVP durante l'udienza generale di oggi, mercoledì 2 dicembre. A Tadej abbiamo chiesto di raccontare la vita dei francescani che stanno per essere elevati agli onori degli altari.***Come mai i giovani francescani polacchi sono finiti in Perù, a 11 mila chilometri dalla loro Patria?Nel 1988 i superiori francescani decisero di aprire la missione in Perù, tra le alte montagne, nel paesino di Pariacoto a 1200 metri s.l.m. I tre polacchi arrivarono nel paesino andino subito dopo e trovarono una realtà desolante: la popolazione che viveva in estrema povertà, non c'era la luce ne acqua, la chiesa in uno stato di abbandono: non c'era nemmeno il Santissimo Sacramento. La parrocchia copriva un territorio enorme come una diocesi europea, con 73 villaggi, di cui alcuni a 4 mila metri s.l.m. Per i giovani sacerdoti, tutti erano circa trentenni, cominciava un duro lavoro missionario ma anche di assistenza alla popolazione. Presto i polacchi conquistarono i cuori della gente del posto. Purtroppo, nella zona era molto attiva l'organizzazione armata comunista chiamata «Sendero luminoso». Il lavoro di evangelizzazione e di assistenza alla popolazione dava fastidio ai comunisti che miravano a fare una rivoluzione. Per questo motivo li servivano le masse scontente e arrabbiate con i governati. Negli anni 80. e 90. i terroristi di «Sendero luminoso» causarono la morte o la sparizione di circa 70 mila persone: combattevano una vera guerra civile. Come sono stati uccisi i frati?La sera del 9 agosto i «senderisti» arrivarono alla missione di Pariacoto, cercando i sacerdoti. A Pariacoto si trovavano in quel momento soltanto due padri perchè il terzo era partito per la Polonia in vacanza. Fra Zbigniew e fra MichaA‚ si presentarono ai terroristi e subito vennero caricati su una camionetta che li portò via dal villaggio sotto gli occhi spaventati dei parrocchiani. In macchina salì anche una coraggiosa suora peruviana, s. Berta, che divenne testimone delle accuse rivolte dagli aguzzini ai frati e di questa specie di grottesco «processo rivoluzionario».Di cosa furono accusati?Può sembrare una cosa assurda ma furono accusati di fare del bene e perciò di frenare la rabbia del popolo e di rallentare la rivoluzione. Lì si accusava di essere mandati da Giovanni Paolo II e dalla CIA, di proclamare Dio ma la religione, dicevano i «senderisti», è l'oppio dei popoli. Poco dopo, nelle vicinanze del piccolo cimitero del paese, vennero giustiziati insieme al sindaco di Pariacoto con un colpo alla nuca. I terroristi lasciarono un messaggio sul corpo insanguinato di p. StrzaA‚kowski: «Così muoiono i servi dell'imperialismo».Quali testimonianze ha raccolto per il suo film?Ho incontrato tante persone e ho raccolto molte testimonianza. Prima di tutto la diretta testimone del rapimento dei frati, s. Berta Hernandez, il vescovo emerito di Chimbote, mons. Luis Bambarena, che invitò i francescani nella sua diocesi, i residenti di Pariacoto e missionari polacchi che attualmente vi lavorano. Invece in Polonia ho registrato le conversazioni con le famiglie dei martiri, tra cui la mamma di fra Zbigniew che non rilasciava mai interviste. Per i familiari dei francescani la morte di questi giovani fu il momento più drammatico della loro vita. Un dramma accompagnato dalla domanda: «Perchè furono ammazzate le persone che facevano del bene?» Il dramma è diventato più grande perchè i carnefici non furono mai identificati e condannati per i loro crimini. Io, parlando con tanta gente a Pariacoto, ho scoperto che i colpevoli del crimine sono, purtroppo, anche le persone del posto. Qual è il messaggio di questo film?Raccontando la storia dei frati martirizzati dai terroristi, volevo far conoscere alla gente la storia dei martiri dei nostri tempi. Ma volevo anche far riflettere lo spettatore sui valori che contano nella nostra vita. Il vescovo polacco Chrapek diceva che dobbiamo vivere in modo che le nostre tracce del bene ci sopravvivano. Io, viaggiando a Pariacoto, ho visto le tracce di questo bene che hanno lasciato i beati martiri, che non hanno sprecato la loro vita, anche se sono morti così giovani. *Per maggiori notizie sul film, cliccare qui: www.facebook.com/zycianiemoznazmarnowac
Il sacco di Roma, castigo tremendo e misericordioso da cui nacque la Riforma cattolica
La Chiesa vive un'epoca di sbandamento dottrinale e morale. Lo scisma è deflagrato in Germania, ma il Papa non sembra rendersi conto della portata del dramma. Un gruppo di cardinali e di vescovi propugna la necessità di un accordo con gli eretici. Come sempre accade nelle ore più gravi della storia, gli eventi si succedono con estrema rapidità. Domenica 5 maggio 1527, un esercito calato dalla Lombardia giunse sul Gianicolo.L'imperatore Carlo V, irato per l'alleanza politica del papa Clemente VII con il suo avversario, il re di Francia Francesco I, aveva mosso un esercito contro la capitale della Cristianità. Quella sera il sole tramontò per l'ultima volta sulle bellezze abbaglianti della Roma rinascimentale. Circa 20 mila uomini, italiani, spagnoli e tedeschi, tra i quali i mercenari Lanzichenecchi, di fede luterana, si apprestavano a dare l'attacco alla Città Eterna. Il loro comandante aveva concesso loro licenza di saccheggio...
La verità sul Sinodo, il card. Raymond Burke smentisce il direttore de «la Civiltà Cattolica»
I vescovi non hanno affatto aperto una porta che non può essere aperta
Parla Maria Saadeh, una leader eletta nel Parlamento di Damasco
... Lo yoga si ispira a una scuola indù. Fu elaborato nei 194 Yoga sutra scritti da Pantanjali nel V secolo d.C. E un metodo con il quale la persona cerca di sottomettere tutte le forze spirituali, orientandole verso la meta desiderata, che può essere la «pace interiore» o il conseguimento di una «conoscenza suprema», oppure l'emancipazione da tutti i legami del mondo e dalla materia.La «pace interiore», che per un cristiano consiste nel possesso di Dio nella sua anima con la vita di grazia, vien qui ricercata dove Dio non è, e pretesa a costo di sforzi puramente umani e personali. Il conseguimento di una conoscenza suprema, alla maniera divina, è incompatibile con la dimensione creaturale dell'uomo e ricorda le parole tentatrici del serpente nel Paradiso terrestre. Anche la liberazione da tutti i legami del mondo e dalla materia non può essere in nessun modo paragonata alla cosiddetta ascetica cristiana che, comunque, afferma sempre la positività del creato e della dimensione terrena creata da Dio. Questi sono solo alcuni, ma si potrebbero rilevare molti altri aspetti di incompatibilità.L'inganno è quello di voler separare nello yoga la filosofia di vita dalla pratica di rilassamento, nell'illusione di poter fruire di alcuni «benefici» senza compromettersi più di tanto. E questo è forse il caso della sua fidanzata. Che fare? Potrebbe farla riflettere sul fatto che questa separazione non ha senso in quanto ciò che contraddistingue lo yoga non è tanto il suo aspetto pratico, ma la sua propria filosofia che propone una via di realizzazione spirituale con un percorso che diviene via via sempre più totalizzante, con il rifiuto sempre più netto e deciso di ogni visione teologica metafisica, che è il presupposto della Fede cattolica. Esso si sviluppa in 2 fasi che non hanno senso separate l'una dall'altra: la prima (Hatha Yoga) sÌ propone il controllo totale del corpo e delle energie attraverso una pratica di esercizi fisici, la seconda (Raja Yoga) è la tappa successiva dove si raggiungerebbe l'illuminazione suprema circa l'unità del tutto, in altri termini: puro monismo panteista, ossia identificazione del divino con la natura. Ma qui siamo ormai lontani dal porto sicuro della Verità cristiana.Un'autentica esperienza religiosa si pone nella dimensione dell'esclusività, cioè respinge le altre. E se l'induismo (ispiratore dello yoga) vi ha rinunciato, permettendo di professare contemporaneamente anche un'altra religione, il Cristianesimo non lo può fare, perchè deve confrontarsi con le esigenze di ciò che custodisce e propone: la Verità assoluta che non può contraddirsi e non ammette compromessi nè in teoria nè in pratica.
Rinunciare a tradizioni e segni della fede per il quieto vivere? Il passo falso di mons. Cipolla
Le celebrazioni del Natale a scuola? «Io farei tanti passi indietro pur di mantenerci nella pace e pur di mantenerci nell'amicizia». Parole controcorrente, rispetto al dibattito soprattutto politico di questi giorni, quelle pronunciate dal vescovo Claudio Cipolla parlando ai microfoni di Rete Veneta. «Non dobbiamo presentarci pretendendo qualsiasi cosa che magari anche la nostra tradizione e la nostra cultura vedrebbe come ovvio - aggiunge - Se fosse necessario per mantenere la tranquillità e le relazioni fraterne tra di noi, io non avrei paura a fare marcia indietro su tante nostre tradizioni». Questo è quanto il nuovo vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha detto ieri parlando ai microfoni di Radio Veneta. Capisco che il neo-vescovo voglia differenziarsi da quelle che probabilmente considera strumentalizzazioni politiche o di parte (anche se così facendo sceglie di essere da una parte, consapevolmente o meno; ma sentire un vescovo, un pastore, pronto a rinunciare a pezzi di tradizione e di cultura per il quieto vivere mi provoca una profonda pena. Anche perchè bisogna chiedersi: che amici sono o sarebbero, che fratelli sono o sarebbero quelli che desiderano o pretendono che si rinunci a essere quello che uno è - tradizione, cultura - per esserci amici e fratelli? Questo tipo di comportamento - l'appeasement - nella storia ha dato risultati pessimi. Con il dialogo questo non ha a che fare; il dialogo presuppone il rispetto reciproco, anche delle proprie storie. Che nella Chiesa sia suonata l'ora dei Quisling? «Papa Francesco ci sollecita di continuo nell'obiettivo di costruire un mondo di pace, senza conflitti, in cui la relazione tra fratelli sia prioritaria e l'indifferenza non trovi casa. Per noi cristiani è un richiamo forte, costante, specie in questo tempo di Avvento che ci accompagna al Natale. Ed è per questo che non possiamo utilizzare le religioni per alimentare conflitti o inutili tensioni. Purtroppo le religioni spesso sono strumentalizzate per altri interessi. Non sono contro la presenza della religione nello spazio pubblico, nè tantomeno contro le tradizioni religiose, ma nè le religioni nè le tradizioni religiose possono essere strumenti di separazioni, conflittualità, divisioni. Fare un passo indietro non significa creare il vuoto o assecondare intransigenze laiciste, ma trovare nelle tradizioni, che ci appartengono e alimentano la nostra fede, germi di dialogo».
La scuola pubblica laica impone agli alunni due ore di mantra in sanscrito. Accade a Milano
Peace and Love and nichilismo relativista
Natale 2015. Oggi non solo la Mangiatoia è vuota. Tristemente resta «a disposizione» di chi passa
Il mondo ideologico ha cercato di espungere Dio dalle domande dell'uomo, predicando l'ateismo e identificando la religione con l'oppio
Nel 1985 il grande attore Aldo Fabrizi lesse su Rete4 una sua poesia scritta nel Natale del 1970. In quelle strofe raccontò lo stato d'animo di un fedele di fronte al clima di contestazione e di dissacrazione di quegli anni che toccò anche la Chiesa. E di quando, una notte di Natale, di fronte allo spettacolo di una Messa «bitte», una Mesa beat chiassosa e sguaiata, si inginocchiò commosso in casa di fronte all'altarino devozionale di sua madre: «Perdoneme Gesù, si pregherò quassù».
Il vescovo di Lincoln celebra in Avvento rivolto ad Orientem. «La Chiesa deve volgersi a Cristo»
Per il secondo anno di seguito monsignor Joseph Conley, vescovo di Lincoln, in Nebraska, celebrerà tutte le Messe in Avvento rivolto ad Orientem. Nella sua rubrica sul Southern Nebraska Register, ha scritto la settimana scorsa:«Ci volgiamo al Signore perchè viene, sempre nuovo, nelle nostre vite, chiamandoci sempre più profondamente al mistero della sua sequela. Il Signore viene per chiamare ciascuno di noi a diventare santi.La Chiesa, adorandolo, ci aiuta a volgerci sempre più frequentemente verso di Lui. Durante questo Avvento, nella Cattedrale di Cristo Risorto a Lincoln, celebrerò anche quest'anno la Messa ad Orientem, rivolto all'Oriente liturgico, rivolto al Signore sulla croce e al Signore nella santa Eucaristia. Nelle parrocchie, a discrezione del pastore, altri sacerdoti celebreranno in Avvento rivolti all'Oriente liturgico, attendendo la venuta del Signore nel Natale.La celebrazione ad Orientem non avverrà ovunque e sempre. Ma in alcuni luoghi sì. Servirà per ricordarci che tutta la Chiesa deve volgersi al Signore, e insieme deve guardare a Cristo che trasforma le nostre vite».
Demografia, se persino «The Wall Street Journal» sbugiarda le bufale del neomalthusianesimo
Un dossier del quotidiano finanziario lancia l'allarme: nel 2050 la popolazione in età lavorativa si ridurrà del 5%. C'è bisogno di misure per incentivare le nascite
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