Della richiesta se ne è parlato su National Geographic, un gruppo animalista ha chiesto ad un tribunale USA la liberazione di uno scimpanzè con la motivazione che si tratti di una persona. A questo punto ovviamente la questione è stabilire cosa sia una persona. La definizione è stata ipotizzata da Catherine Hobaiter, una ricercatriche della University of St. Andrews:«Se definiamo 'persona' un individuo autonomo capace di ricordare, pianificare e agire secondo quei piani», spiega Catherine Hobaiter, una primatologa della University of St. Andrews che ha tradotto i gesti degli scimpanzè, «di sicuro non parliamo solo di caratteristiche «umane».Da questo punto di vista, la vita interiore degli scimpanzè non è identica alla nostra, ma è abbastanza simile da conferire loro una personalità. Se poi questa va intesa come personalità giuridica, suscettibile cioè di essere titolare di diritti sanciti dalla legge, è materia controversa.Se veramente le capacità di ricordare, pianificare e agire secondo dei piani, sono le motivazioni per considerare un animale «persona», una grandissima quantità di animali oltre agli scimpanzè dovrebbero essere considerati tali, anche un cane infatti è in grado di ricordare, pianificare e agire secondo dei piani seppur elementari. E giustamente si conclude con un'affermazione di dubbio.Va notato che però curiosamente tra le caratteristiche che determinerebbero l'essere «persona» non è stata inclusa quella di parlare. Una dimenticanza davvero clamorosa: se si considerasse il linguaggio nessun animale sarebbe da considerare «persona», non citare questa capacità fa pensare ad un'intenzione di lasciare indefinita e quindi aperta la questione.Anche da parte animalista si continua ad ignorare la parola e si sostiene che le caratteristiche che renderebbero un animale persona sono altre, come afferma Steve Wise, fondatore di Nonhuman Rights Project:Finora la legge considera persone giuridiche solo gli esseri umani e alcuni loro costrutti, come aziende o associazioni. Per Steve Wise, fondatore di Nonhuman Rights Project, è una lacuna: il riconoscimento della personalità non dovrebbe dipendere dall'appartenenza a una specie, ma prendere in considerazione la capacità di un individuo di compiere scelte significative: in una parola, la sua libertà.Ma anche la libertà è una caratteristica comune a molte specie, chi può dimostrare che un cane o un altro mammifero non siano liberi di fare delle scelte? Per contro c'è anche chi sostiene che probabilmente neanche gli esseri umani siano veramente liberi. Non è dunque questo il punto, allora su cosa si dovrebbe basare la decisione? Una risposta la fornisce un giudice che ha deciso sulla questione:Secondo un altro punto di vista, adottato anche dal giudice che ha deciso una causa intentata da Nonhuman Rights Project, la personalità comporta la capacità di assumersi responsabilità sociali, cosa evidentemente impossibile per gli scimpanzè.Quindi, anche ignorando l'elefante nella stanza costituito dalla parola, nel momento che si volessero considerare «persone» fisiche o giuridiche, gli scimpanzè si dovrebbe esigere da loro il rispetto di determinati doveri e responsabilità, e questo è impossibile, a meno che non lo si voglia incarcerare o multare tutti per aver contravvenuto alle regole.A questo punto giungeremmo al paradosso che nel momento che liberassimo gli scimpanzè dalle gabbie rendendoli persone, saremmo costretti a metterli in prigione. Si potrebbe definire una dimostrazione per assurdo…In conclusione, mentre anche ad un animale o ad un oggetto, al limite, possono essere riconosciuti dei diritti, solo alle persone possono essere imposti dei doveri. E questo chiude il discorso.
Anche la Fraternità Sacerdotale San Pio X ha partecipato al Sinodo. Ecco come
«Da diverse parti, alcuni confratelli Vescovi mi hanno riferito della loro buona fede e pratica sacramentale, unita però al disagio di vivere una condizione pastoralmente difficile. Confido che nel prossimo futuro si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità». Così scriveva il Papa nella Lettera per la concessione dell'Indulgenza nel Giubileo straordinario della misericordia, indulgenza concessa, appunto, anche a coloro «si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X».Questa attenzione di Francesco verso i «lefebvriani» è stata contraccambiata, in un certo senso, in occasione del Sinodo. Nel video qui sopra, il Rosario e la processione organizzata dalla Fraternità San Pio X lo scorso 4 ottobre in Kansas, per chiedere a Maria di vegliare sui lavori sinodali.
Che valore ha la preghiera di suffragio per i nostri defunti? Un amico domenicano risponde
«La preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: 'Perciò Giuda Maccabeo fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perchè fossero assolti dal peccato' (2 Mac 12,45» (Catechismo della Chiesa Cattolcia, n. 1032).
Dopo 36 anni, il Plenum annuncia la rimozione del decreto voluto da Deng Xiaoping per contenere la popolazione. Ha causato circa 400 milioni di aborti, spesso imposti con la violenza dalle autorità. Il primo «rilassamento» era del 2013, ma non ha portato la crescita sperata. La società cinese è oramai troppo sbilanciata, e il sistema pensionistico e quello del welfare rischiano il collasso.
Qui le dichiarazioni del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, di seguito l'intervista di Don Paolo Gentili, direttore dell'Ufficio per la famiglia della Conferenza episcopale italiana, a Zenit: «...La Comunione ai divorziati che hanno intrapreso un'altra relazione affettiva è un tema che ha catalizzato le attenzioni della stampa. Eppure nella Relatio non sembra esserci alcun riferimento al riguardo…Ci sono alcuni verbi chiave che indicano l'atteggiamento da tenere nei confronti di chi ha vissuto il fallimento del proprio matrimonio e intrapreso una nuova unione: accompagnare, discernere, e includere. L'accompagnamento è il compito fondamentale di una Chiesa che è maestra in quanto è madre, e quindi chiamata a curare i feriti con misericordia. Il discernimento è il compito dei pastori e di chi collabora con essi. Si tratta di evitare di essere «stolti e lenti di cuore» (Lc 24,25) come i due di Emmaus, non riconoscendo in quella persona ferita Gesù che ci passa accanto, o amalgamando con atteggiamenti confusi ed erronei situazioni completamente differenti. L'inclusione è l'atteggiamento delle parabole della misericordia; in particolare, della donna che si lascia illuminare dalla lampada e, ritrovando la dracma perduta, le restituisce tutto il suo valore (cfr. Lc 15,8-10). In definitiva, ciò che è davvero cambiato, è la richiesta di uno sguardo nuovo alla comunità dei credenti, perchè si abbandoni un atteggiamento giudicante verso le famiglie ferite, coniugando efficacemente verità e misericordia. Solo chi è in conversione può guidare l'altro nel cambiamento del cuore, altrimenti si è «ciechi e guide di ciechi» (Mt 15,14). Con questo sguardo intriso di tenerezza si potranno anche indicare percorsi penitenziali che, in determinate circostanze, aprano la possibilità di accedere alla Comunione eucaristica, ma, prima di tutto c'è una comunione di abbracci da inaugurare».
Halloween, un vescovo spiega le origini cristiane della festa e la sua degenerazione pop
Il Vescovo della diocesi di Macerata, Mons. Nazzareno Marconi, per la ricorrenza del 31 ottobre dell'anno scorso, spiegava con pacatezza e intelligenza l'origine, l'evoluzione e l'attualità della Vigilia di Tutti i Santi. Quando si dice saper spiegare con chiarezza e senza oscurantismi.
Jordan Bruno Genta, martire argentino del terrorismo. Un testimone da riscoprire
Filosofo, scrittore ed esponente di punta del filone di pensiero politico argentino denominato 'nacionalismo catòlico'. Assassinato
Sulla trascrizione dei «matrimoni» LGBT celebrati all’estero il Consiglio di Stato dice l’ovvio
Diceva Gilbert K. Chesterton: «Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro»
Il linciaggio del giudice Deodato e i nuovi «anni di piombo» a cui i cattolici vanno incontro
Il vergognoso linciaggio mediatico promosso dalle organizzazioni Lgbt e ampiamente sostenuto ieri dal sito del quotidiano Repubblica nei confronti del giudice del Consiglio di Stato Carlo Deodato, è un segnale chiaro del clima di intolleranza da una parte e di conformismo culturale dall'altra che ormai domina il nostro Paese, e non solo.Qual è la colpa di Deodato, ovvero del relatore della sentenza del Consiglio di Stato contro la trascrizione delle nozze gay? Quella di essere un cattolico che ha manifestato opinioni a difesa della famiglia naturale. Sono andati a riprendere vecchi tweet che rilanciavano immagini delle Sentinelle in piedi (peraltro ritwittava la Nuova Bussola Quotidiana) per urlare l'indegnità del giudice e chiedere che la sentenza venga annullata (così sostiene ad esempio Franco Grillini, storico leader del movimento gay).Questi signori fanno finta di non sapere che la sentenza è stata formulata da cinque giudici, non da uno solo, e dimenticano la loro contiguità con quella cricca di magistrati che in questi anni ha violentato il nostro sistema legislativo con sentenze creative contro la famiglia e la vita.E un mondo rovesciato: il giudice che applica la legge viene aggredito e trattato come il peggiore dei criminali, e il giudice «creativo» - leggi: che viola le norme per legittimare ciò che alcune lobby vogliono - viene ovviamente esaltato. Già questo la dice lunga sul clima che si respira in Italia, c'è una cappa totalitaria che ci riporta alle atmosfere degli anni '70, quando il pensiero unico si diffondeva con la forza e i grandi giornali, con i loro intellettuali in testa, si mettevano al servizio di un'ideologia assassina. Non per niente Repubblica ha dato massimo risalto e si è unita agli attacchi contro il giudice Deodato. Seguita a ruota da Corriere, Stampa e così via: tutti a far da amplificatori all'ideologia che sembra aver vinto.Ma nella critica a Deodato va colto soprattutto un aspetto: il pregiudizio per cui essere cattolici è «un di meno», non dà diritto a una piena cittadinanza, sicuramente rende incapaci di giudicare. E questa la vera discriminazione: un cattolico, per definizione, non può dire nulla nella gestione della cosa pubblica, secondo Repubblica & co. Guai se un cattolico pretende che la fede sia criterio di giudizio per tutto, anche per i problemi del proprio Paese o del mondo intero. Non gli si riconosce il diritto di esistere.Non stupisce: Repubblica - ma anche i suoi colleghi milanese e torinese - persegue la rovina della Chiesa cattolica, l'eliminazione di ogni traccia del cristianesimo nella società; vogliono l'annientamento della Chiesa, la sua riduzione a insignificanza. E guarda caso sono gli stessi quotidiani che hanno seguito con grande attenzione il Sinodo, facendo un tifo sfegatato per una parte, fino a falsificarne l'esito. Non è schizofrenia ma coerenza.
Cresce la piccola Chiesa della Norvegia. A Trondheim si costruisce una nuova cattedrale
Nascerà una nuova cattedrale cattolica a Trondheim, dedicata a sant'Olav. La posa della prima pietra avverrà solennemente giovedì 29 ottobre, con una celebrazione alle ore 12 durante la quale il vescovo Bernt Eidsvig procederà verso il sito dove sorgerà la chiesa e porrà una scatola (come simbolo per la pietra d'angolo) contenente i progetti della Chiesa, il modello della moneta dedicata a sant'Olav e il decreto firmato dal vescovo stesso. Dopo la benedizione del terreno con l'acqua santa è prevista la celebrazione della messa a cui seguirà un ricevimento. Nella regione di Trondheim si concentrano 10mila cattolici, appartenenti a più di 70 diverse nazionalità (su 113mila registrati in tutta la Norvegia). La vecchia chiesa, terminata nel 1973, è stata distrutta perchè presentava, oltre a considerevoli problemi strutturali, crescenti problemi di capienza. Trondheim fin dal Medioevo è meta di pellegrinaggi perchè sant'Olav è sepolto nella cattedrale luterana sede del primate della Chiesa di Norvegia. La nuova cattedrale cattolica avrà la tipica forma di una basilica. Si prevede che la costruzione sarà terminata entro l'autunno 2016. I costi della costruzione sono stimati intorno agli 80 milioni di Nok (circa 8,5 milioni di euro). Tra i benefattori ci sono le istituzioni tedesche Bonifatiuswerk e Diasporakommisariat, l'arcidiocesi di Colonia, Paderborn e la diocesi di Münster.
Giovanardi e Roccella sfiduceranno il governo sul ddl Cirinnà . Adotta un senatore anche tu!
Mercoledì 14 ottobre è giunto in Senato il nuovo testo del ddl Cirinnà, sostanzialmente identico al precedente. Nonostante le immani pressioni della sinistra, sembra che la votazione sia stata di nuovo rimandata al 2016. Scateniamo le email
Al Sinodo non si è parlato di gay e affini perchè il cardinal Robert Sarah ha detto «No!»
Lo dice 'The Tablet', se ne lamenta mons. Johann Bobby
Dall'intervista del cardinale George Pell, prefetto del Segreteria per l'Economia, al Catholic News Service, agenzia di informazione della Conferenza episcopale statunitense:«I testi (della Relatio finalis) sono stati sostanzialmente fraintesi (si riferisce al modo in cui certa stampa ha informato sulle conclusioni del Sinodo, ndr). Prima di tutto non c'è nessun riferimento, sia nel paragrafo 85 che in ogni altra parte del documento, alla comunione per i divorziati risposati. Questo è fondamentale!»...
Comunione ai divorziati risposati caso per caso? Bagnasco: nel documento non ci sono queste cose
E così il Sinodo avrebbe aperto alla Comunione ai divorziati risposati caso per caso…? Risponde il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, in un'intervista alla televisione della Cei (dal minuto 3.08): «Nel documento approvato dal Sinodo non ci sono queste cose. Ci sono delle considerazioni anche sulle situazioni più delicate e più complesse, sono considerazioni molto responsabili e anche articolate che abbiamo presentato al Santo Padre. Quindi non si entra nel merito di questa situazione specifica, ma in questa prospettiva abbiamo presentato al Papa le riflessioni collegiali, tenendo anche conto, come dicevo prima, che focalizzare tutta la tematica e l'attenzione su questo punto, su questo caso, non rende onore e non farebbe giustizia al lavoro del Sinodo, che come diceva il Papa doveva essere una riflessione a tutto campo sull'amore coniugale, sulla vocazione della famiglia, sul matrimonio, sulla preparazione dei giovani alla famiglia, perchè è anche vero che i rapporti oggi sono più fragili, e allora ci siamo molto interrogati e abbiamo riflettuto a partire da questo».
I media dicano quel che vogliono, ma, fatti quattro conti, al Sinodo gli aperturisti hanno perso
Un esperto di numeri, matematica, percentuali e lettura delle stesse ci offre un'interpretazione interessante della recente votazione sulla Relazione Finale al Sinodo dei vescovi
Ua proposta estrema. Bene.
Storie di normale anormalità . Scoppia la faida tra le femministe e i transessuali
Germaine Greer, icona del movimento femminista, si è schierata apertamente con quella parte di femministe che vede l'ascesa del movimento trans come l'ennesima appropriazione maschile
E accaduto a Genova. Possibile però che s'indispettiscano solo quelli del Partito Democratico?
E iniziato a settembre e si concluderà tra poche settimane il pellegrinaggio negli Stati Uniti del corpo di santa Maria Goretti (nel video, il suo arrivo a Chicago). Un «pellegrinaggio della misericordia» in preparazione all'imminente Giubileo, che ha visto una grandissima partecipazione di fedeli. Ma perchè questa richiesta eccezionale di poter venerare direttamente negli Usa le spoglie della piccola santa della purezza, della santa bambina che da noi, se non dimenticata, certo non è tra le figure più citate, ricordate e proposte oggi ai fedeli, giovani o adulti che siano?
Prima dell’epilogo sinodale, la parola a Ratzinger: «Ecco i padri che tolgono i peccati del mondo»
«Là dove il perdono, il vero perdono pieno di efficacia, non viene riconosciuto o non vi si crede, la morale deve venir tratteggiata in modo tale che le condizioni del peccare per il singolo uomo non possano mai propriamente verificarsi. A grandi linee si può dire che l'odierna discussione morale tende a liberare gli uomini dalla colpa, facendo sì che non subentrino mai le condizioni della sua possibilità. Viene in mente la mordace frase di Pascal: «Ecce patres, qui tollunt peccata mundi»! Ecco i padri, che tolgono i peccati del mondo. Secondo questi 'moralisti', non c'è semplicemente più alcuna colpa. Naturalmente, tuttavia, questa maniera di liberare il mondo dalla colpa è troppo a buon mercato. Dentro di loro, gli uomini così liberati sanno assai bene che tutto questo non è vero, che il peccato c'è, che essi stessi sono peccatori e che deve pur esserci una maniera effettiva di superare il peccato.Anche Gesù stesso non chiama infatti coloro che si sono già liberati da sè e che perciò, come essi ritengono, non hanno bisogno di lui, ma chiama invece coloro che si sanno peccatori e che perciò hanno bisogno di lui. La morale conserva la sua serietà solamente se c'è il perdono, un perdono reale, efficace; altrimenti essa ricade nel puro e vuoto condizionale. Ma il vero perdono c'è solo se c'è il «prezzo d'acquisto», l'equivalente nello scambio», se la colpa è stata espiata, se esiste l'espiazione. La circolarità che esiste tra «morale-perdono-espiazione» non può essere spezzata; se manca un elemento cade anche tutto il resto. E proprio per la circolarità tra «morale-perdono-espiazione», pur nella difficoltà di comunicare, ricorda che alla Chiesa non basta rimettere tutto alla giustizia terrena, perchè il proprio della Chiesa è l'ordine della grazia, che va al di là della legge, e significa «fare penitenza, riconoscere ciò che si è sbagliato, aprirsi al perdono, lasciarsi trasformare».
«Sono bastate poche sue decisioni e poche sue battute accortamente dosate, a cominciare da quel memorabile 'Chi sono io per giudicare?' che è ormai diventata l'insegna di questo pontificato, per scatenare nella Chiesa un conflitto senza precedenti e accendere nella pubblica opinione mondiale l'aspettativa inaudita di un ribaltamento dei paradigmi cattolici su questioni chiave come il divorzio e l'omosessualità. Il segreto di questo successo comunicativo è l'abilità sopraffina di Jorge Mario Bergoglio di giocare su due registri».
Parroco egiziano allarma i vescovi: matrimoni misti, invasione demografica e cristiani rinunciatari
Quello dei matrimoni misti fra musulmani e cristiani «è un fenomeno che non tocca solo i Paesi a maggioranza islamica o le zone turistiche, ma inevitabilmente toccherà anche l'Occidente e perciò merita di essere studiato e affrontato seriamente». Si tratta «di famiglie, di morali miste e di doppia appartenenza culturale e religiosa», in cui «sempre la parte cristiana rinuncia alla sua appartenenza culturale e alla sua fede». Nei Paesi islamici e orami anche in Europa, chi vuole sposare un/una partner musulmana deve anzitutto cambiere religione e aderire all'islam. P. Garas Boulos Garas Bishay, parroco di Maria Vergine Regina della Pace in Egitto, racconta al Sinodo ordinario sulla famiglia in corso in Vaticano di «uno degli strumenti con cui si realizza il piano islamico di invasione demografica»
Mons. Krzysztof Charamsa è stato sospeso a divinis dal suo vescovo. In effetti attendevamo…
Lo ha deciso il vescovo della diocesi polacca di Pelplin, mons. Ryszard Kasyn
Se al Sinodo una delle voci più cattoliche è quella del Patriarcato di Mosca, forse c’è un problema
«Nel nostro mondo turbolento e inquietante, l'uomo ha bisogno di basi solide e incrollabili su cui poggiare, per costruire su di esse con fiducia la propria vita. La società laica, orientata principalmente alla soddisfazione dei desideri individuali, non può dare alla persona orientamenti morali chiari. La crisi dei valori tradizionali cui assistiamo nella società dei consumi, porta ad una contraddizione tra diverse preferenze, anche nelle relazioni familiari. Così, se il femminismo estremo vede nella maternità un ostacolo alla realizzazione della donna, d'altra parte, il fatto di avere un figlio è sempre più considerato un diritto che può essere raggiunto con qualsiasi mezzo. Sempre più spesso, la famiglia è vista come un'unione di due persone, indipendentemente dal loro sesso, e si ritiene che l'individuo possa scegliere l'appartenenza all'uno o all'altro sesso, secondo il gusto personale».
Gaspare del Bufalo, “martello’ contro massoneria e laicismo. Un santo per l’oggi
Fu energico nell'opporsi a qualsiasi compromesse, sprezzando il pericolo non cedette alle imposizioni del potere politico, seguì Pietro nell'esilio e nella sofferenza, si battè contro la peste del suo tempo, servì la Chiesa da evangelizzatore infaticabile del popolo.
«In Dio misericordia e giustizia sono unite». Il grande mistero su cui mai si riflette abbastanza
Parole dolci e forti che tagliano trasversalmente le molte, troppe ubbie di certi commentatori, di certi opinionisti, anche di certo clero.
La soluzione del Sinodo in una preghiera. «Prima che tradisca la mia sposa, Signore prendimi con te»
Pubblichiamo il testo della 'preghiera dell'amore fedele', trovata da un lettore in una chiesa della diocesi di Varasdino, in Croazia, e che ci ha gentilmente inviato e tradotto.Dio Onnipotente, a te devo tutto. Mi hai creato dal nulla e mi hai dato una vita che non avrà mai fine. Mi hai dato la fede e mi hai chiamato a far parte del tuo popolo santo. Hai tenuto il tuo sguardo su di me e mi hai accompagnato lungo il cammino, anche quando mi sembrava di essere solo. E proprio perchè non hai voluto che io fossi solo su questa terra mi hai fatto incontrare la mia/il mio sposa/o.Aiutami Signore a non dimenticare la grandezza di questo dono e a glorificarti ogni giorno amando e onorando mia moglie/mio marito, secondo le promesse che ho recitato il giorno del mio matrimonio, al tuo cospetto.Tu, che hai reso questa unione sacra e indissolubile, dammi la forza di viverla cristianamente, nella fedeltà e nella carità, e la gioia di vederla crescere e fruttificare. Custodisci la mia famiglia. E se sulla via incontrerò delle tentazioni, e se nella mia miseria e nel mio peccato correrò il rischio di violare l'alleanza che tu hai sigillato, di tradire il sommo bene che mi hai affidato, prima che ciò accada ti chiedo con tutto il cuore di chiamarmi a Te.Perchè nella morte Ti possa abbracciare per sempre, Padre buono e misericordioso, e non abbia a rovinare con il mio egoismo l'opera del tuo amore.Amen
Il card. Pell sul Sinodo: «Sono preoccupato per la dottrina, non un frondista di Papa Francesco»
Altro che slogan, è una bandiera
Prosegue con grande successo la mobilitazione della Finlandia che non vuole i «matrimoni» LGBT
In uno dei Paesi considerati più progressisti e avanzati in tema di diritti civili, l'»Associazione per il vero matrimonio» ha ormai raccolto oltre 100mila firme contro la legge con cui il Parlamento ha riconosciuto il matrimonio omosessuale.
«Per avere una risposta chiara alle vostre domande», mi dice sorridendo padre Thomas Michelet OP, «io direi ai vostri lettori di leggere un bel commento di P. John Hunwicke, ex anglicano ora incardinato nell'Ordinariato Personale di Our Lady of Walsingham». Il giovane teologo domenicano, già autore di un articolo sul tema della comunione ai divorziati risposati sulla famosa rivista Nova et Vetera (clicca qui), mi prende in contropiede. «Mi scusi», chiedo, «ma per avere risposte cattoliche devo chiedere ad un ex prete anglicano?». Ride. «No, però la sua esperienza è interessante».Allora cominciamo da P. Hunwicke, il quale scrive, senza mezzi termini, che la ricerca di una via penitenziale per concedere la comunione ai divorziati risposati è cosa «noiosa». Teologo, ex professore di latino e greco al Lancing College, ricercatore ad Oxford, forse esagera con lo humor. Però dice che gli anglicani hanno «cercato di implementare queste idee nella Chiesa d'Inghilterra anni fa, e hanno dimostrato di essere soltanto un primo passo verso l'accettazione automatica di tutte le unioni di fatto».Quindi, dire che quello che si cerca al Sinodo è soltanto un cambiamento delle disposizioni disciplinari della Chiesa, come sostengono alcuni fuori e dentro l'Aula sinodale, è corretto, oppure no?«La parola disciplina viene spesso utilizzata per descrivere un insieme di disposizioni giuridiche definite dalla Chiesa. Così, molti comprendono questa parola alla maniera delle leggi umane: ciò che la Chiesa legifera, si può cambiare. Questo è legalismo, e positivismo giuridico. Così, gli inglesi dicevano: 'il Parlamento può fare tutto, salvo cambiare un uomo in una donna'. Ma, anche questo ultimo limite sembra essere saltato. Non potremo mai capire il dato del problema se non ammettiamo che la Chiesa non può fare qualsiasi cosa; è custode e serva del mistero divino, non proprietaria».E allora, nel caso dei divorziati risposati e l'accesso all'Eucaristia che succede?«La disciplina è l'arte di essere discepoli. Non è principalmente una legge. Quindi non tutto è messo sullo stesso piano: alcune cose possono essere cambiate, altre no. Poichè alcune disposizioni sono semplici decisioni della Chiesa, assistita dallo Spirito Santo a governare il popolo di Dio. Altre sono espressione della legge divina, che Dio stesso pone, e che la Chiesa non può cambiare perchè non è lei che ha deciso: non fa che ripeterle. La comunione ai divorziati risposati appartiene al secondo livello: la Chiesa non ha alcun potere di cambiare. Altrimenti, se lo facesse, cambierebbe il Vangelo. E non sarebbe più la Chiesa».Però non mancano accuse di fissismo giuridico alla Chiesa. Come trovare l'equilibrio che non faccia cadere nell'interpretazione positivistica delle leggi ecclesiastiche e, nello stesso tempo, eviti l'accusa di fissismo?«É vero, le leggi ecclesiastiche non sono leggi divine, ma le leggi della Chiesa non sono tutte leggi ecclesiastiche. Alcune non fanno che esprimere il diritto divino. Per esempio, in liturgia Dio non emana dei rituali. Ma un rituale sarà giusto e vero quando sarà «adeguato con la realtà» che celebra, vale a dire il Mistero di Dio. Si tratta, quindi, di un criterio di verità. Non si può ammettere questo criterio se non si accetta che la Chiesa ha in carico un deposito sacro sul quale non ha alcun potere e che deve trasmettere fedelmente. Per uscire dal positivismo bisogna dunque ammettere la trascendenza, e l'articolazione necessaria tra questi segni visibili, che sono le leggi o i rituali o le definizioni dogmatiche, da una parte, e la verità che questi segni esprimono, che è la realtà invisibile del mistero. Il giusto equilibrio quindi è quello della fede teologale, che non si ferma all'enunciato, ma che raggiunge la realtà che l'enunciato contiene».Qualcuno, ad esempio i padri sinodali del circolo Germanicus, si richiamano al principio di epikeia per indicare la possibilità di affrontare le vicende delle coppie di divorziati risposati «caso per caso».«Il criterio dell'epikeia è esso stesso controverso. Prendere un principio di questo tipo per risolvere contenziosi controversi, scusate il gioco di parole, mi sembra… controverso. Il criterio dell'epikeia interviene quando il legislatore non si è pronunciato su di una determinata situazione. Quindi, siccome si deve rendere tutto alla giustizia, si deve trattare il caso come il legislatore l'avrebbe trattato, se questo caso fosse venuto alla conoscenza del legislatore. Ma noi non siamo affatto in questa situazione: si tratta di diritto divino, non ci sono dei casi di cui Dio non possa avere conoscenza perchè vede tutto dall'eternità, e inoltre sul caso specifico s'è già espresso. Quindi richiamare il principio di epikeia mi sembra fuori luogo».Padre Thomas, mi scusi, cosa dire allora alle persone che si trovano in unioni «di fatto»?«Che la Chiesa ha sempre le porte aperte. Tutti siamo chiamati a vivere in grazia di Dio, e per farlo dobbiamo imparare a chiedere perdono dei nostri peccati. Chi vuole ricevere l'Eucaristia deve prima chiedere perdono nel sacramento della penitenza. E chi vuole ricevere l'assoluzione nel sacramento della penitenza deve cambiare vita, rinunciare al suo peccato. Se si modifica la 'disciplina' dell'Eucaristia su questo, si modifica il Vangelo. Che è un messaggio di salvezza misericordiosa per i peccatori, non una parola rivolta a coloro che si credono giusti e pensano di non avere bisogno di perdono».
«Concentro le mie osservazioni sul paragrafo 8 del capitolo 1 (dell'Instrumentum Laboris ndr), ma in verità scorgo un difetto nel testo nel suo complesso, la mancanza di qualcosa che dovrebbe caratterizzare la nostra visione di questi temi. Potrei indicare tutti i paragrafi che, analizzando la situazione contemporanea, parlano di una società e di una epoca mutate, chiamando le difficoltà apparse recentemente come delle «sfide».Mi sembra che al testo manchi una chiarimento sull'incipit, sulla radice di tali cambiamenti: da dove vengono? La gran parte di essi non sono compatibili con il piano di Dio; non vengono da Lui. Se è così, allora ci si deve chiedere: da dove vengono, da dove derivano queste difficoltà?Dobbiamo dire con chiarezza che nel nostro mondo profondamente corrotto la famiglia e gli uomini di buona volontà sono sotto attacco, un feroce e imponente attacco. E questo attacco è del demonio.Dobbiamo chiamare per nome le forze diaboliche che hanno un ruolo in questi fenomeni, perchè così è possibile trovare indicazioni nella ricerca di possibili soluzioni.La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Efesini 6,12)Perciò è necessario un vero combattimento spirituale per respingere gli attacchi di Satana nel nostro tempo. Vedrei veramente con favore un enfasi posta su questa lotta spirituale, anche nella parte finale del documento dove devono essere formulate delle proposte.Prendete perciò l'armatura di Dio, perchè possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove (Efesini 6,12)».
Luci di di essere intrassessuale, cioè sia uomo sia donna. Le famiglie ritirano no i ragazzi dalla scuola
Forse una volta tanto non tutto è un disastro
E’ possibile canonizzare un Papa e dopo un anno gettare al macero il suo magistero sull’Eucaristia?
Desidero quindi ribadire che vige e vigerà sempre nella Chiesa la norma con cui il Concilio di Trento ha concretizzato la severa ammonizione dell'apostolo Paolo affermando che, al fine di una degna ricezione dell'Eucaristia, «si deve premettere la confessione dei peccati, quando uno è conscio di peccato mortale».
Quanto Ratzinger metteva in guardia dall’inganno del «Gesù solo misericordioso» che piace al mondo
«… sono tratti costitutivi della fede la disponibilità a soffrire ma anche il coraggio di lottare. Ciò non manca certo a quegli uomini che dicono: la fede dovrebbe essere protesta e resistenza contro il potere di questo mondo. Ma quando si va a vedere più da vicino ci si rende conto che in realtà tali gruppi vogliono per lo più avere un altoparlante per le loro grida e per i loro slogan di partito.Accade tutt'altra cosa, invece, quando la Chiesa si oppone ai veri poteri e peccati di quest'epoca, quando essa denuncia la distruzione del matrimonio, la distruzione della famiglia, l'uccisione dei bambini non ancora nati, le deformazioni della fede: allora le si contrappone subito un Gesù che sarebbe stato solo misericordioso, sarebbe stato sempre comprensivo e non avrebbe mai fatto male a nessuno. E viene formulata la massima: non si può essere cristiani a spese dell'essere uomini; e per essere uomini si intende poi ciò che pare e piace a ciascuno. Esser cristiani è un optional gradito, ma non deve costare nulla... Cristo è salito sulla croce: un Gesù disponibile a tollerare tutto non sarebbe stato crocifisso».
Il testo dell’intervento dell’arcivescovo Tomash Peta: «Il fumo di Satana è entrato nel Sinodo»
«Il Beato Paolo VI disse nel 1972: «Da qualche fessura, il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio».Sono convinto che queste del santo pontefice, l'autore dell'Humanae vitae, furono parole profetiche. Durante il Sinodo dello scorso anno, «il fumo di Satana» ha cercato di entrare nell'aula di Paolo VI. Precisamente ne: 1) La proposta di ammettere alla sacra Comunione chi è divorziato e vive in una nuova unione civile;2) L'affermazione che la convivenza è un'unione che può avere in se stessa alcuni valori;3) L'apertura all'omosessualità come qualcosa dato per normale. Alcuni padri sinodali non hanno compreso nel modo giusto l'appello di Papa Francesco per una discussione aperta e hanno iniziato a portare avanti idee che contraddicono la Tradizione bimillenaria della Chiesa, radicata nel Verbo eterno di Dio. Purtroppo, si può ancora percepire l'odore di questo «fumo infernale» in alcuni passi dell'Instrumentum laboris e anche negli interventi di alcuni padri al Sinodo di quest'anno.A mio avviso, il compito principale di un Sinodo consiste nell'annunciare di nuovo il Vangelo del matrimonio e della famiglia e quindi l'insegnamento del nostro Salvatore. Non è consentito distruggere il fondamento, distruggere la roccia. Lo Spirito Santo, che vince sempre nella Chiesa, illumini tutti noi nella ricerca del vero bene per le famiglie e per il mondo. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi!»
«Liber* Tutt*», le mani del transgenderismo sulla scuola italiana. A partire dalle elementari
Sebbene la scuola sia iniziata da poche settimane, il progetto «Liber* Tutt*» è già entrato nelle scuole, tramite un'esperta - o sedicente tale - incaricata di raccontare delle favole ai bambini. Ovviamente non si tratta di favole tradizionali, evidentemente piene di stereotipi e pregiudizi sessisti, ma di storielle più in linea con il gender style in gran voga in questo momento.
Elena Bono, cattolica, terziaria francescana, si negà a Pasolini e Visconti. Finendo emarginata
La sua ispirazione è profondamente religiosa, mettendo al centro la figura di Cristo e della sua passione, ma nonostante questo - che comincia ad essere una specie di marchio di infamia per il panorama culturale dominato dalla sinistra - continua a mietere consensi.
Preghiera semplice e profonda per offrire a Dio anche una vita imperfetta (la nostra?)
«A volte vivo perseguendo mete che nessuno mi ha fissato, desiderando ciò che prima non avrei mai voluto, sperando quello che altri mi chiedono di desiderare, solo perchè lo desiderano loro. Non sono più felice quando possiedo tutto. E non smetto di essere felice quando perdo nella mia carne ciò che mi rallegrava»
La Cina è un mostro e a nessuno importa. Disabili segregate in una porcilaia e vendute come fattrici
La polizia ha scoperto il traffico di esseri umani compiuto da un gruppo composto da dieci persone, tutti arrestati. Le ragazze, con problemi mentali, venivano comprate dalle famiglie per 400 euro e rivendute a circa 14mila euro a contadini del nord del Paese. Questi «le usavano soltanto per fare figli». La politica del figlio unico ha creato uno sbilanciamento sociale terribile: ogni 118 maschi nascono solo 100 femmine.
Si è trasformata in un'enorme bestemmia contro Dio, contro la Vergine Maria e contro la Chiesa il XXX Incontro nazionale delle Donne, autoconvocatosi domenica scorsa a Mar del Plata, in Argentina. Quest'anno non è stato organizzato solo per ribadire i soliti mantra sessisti, bensì - si noti - anche contro la «violenza di genere». Rivelando, tuttavia, la ferocia ed il volto più bieco e criminale di un'ideologia disumana.Le femministe presenti a questa piazzata, molte delle quali a petto scoperto in segno di oltraggio, altre col volto totalmente travisato, altre ancora con indosso croci rovesciate o parrucche rosa, hanno imbrattato con lo spray diversi punti della città ed, in particolare, la Cattedrale de la Plata, divenuta purtroppo un autentico campo di battaglia. Qui si sono viste scene da guerriglia urbana, sono apparse decine e decine di scritte a favore dell'aborto, contro Gesù Cristo, contro il clero, contro i fedeli.L'area antistante la Chiesa Madre è stata gravemente danneggiata dalle militanti dei gruppi aderenti alla vergognosa manifestazione. Molte le bandiere arcobaleno, quelle anarchiche e quelle rosse della Sinistra barricadiera sventolate in zona. Sono stati mimati gesti omosessuali espliciti ed appiccati fuochi in vari punti. Sono stati presi di mira anche i fedeli, che, sulla scalinata, hanno formato un cordone umano per difendere l'edificio sacro, recitando il S. Rosario. Son divenuti tutti, coscientemente, un sin troppo facile bersaglio per le pietre, le uova, i bastoni e le bottiglie fatti volare, le bande presenti si sono prodigate in modo vile anche col lancio di escrementi, urine, pannolini e spazzatura.La tensione è divenuta altissima, quando le infami attiviste hanno abbattuto la pur massiccia cancellata della Cattedrale, strappando dalla folla orante un giovane cattolico, coperto di sputi, pesantemente insultato e malmenato. Nel frattempo, le donne, i bambini e gli adolescenti appena usciti dalla S. Messa sono precipitosamente rientrati in chiesa, constatando esser compromessa la loro sicurezza e gravemente in pericolo la loro integrità fisica.Numerosi uomini, rimasti all'esterno a pregare pacificamente e senza mai rispondere alla pesante raffica di provocazioni, son dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per le ferite provocate loro da oggetti taglienti, in particolare (ma non solo) vetri di bottiglia. Han dimostrato tutti un encomiabile sangue freddo, un indomito coraggio, ma anche una determinazione granitica nella fede: sono stati un esempio per tutti.Solo più tardi, decisamente troppo tardi e blandamente, le forze di Polizia sono intervenute, disperdendo rapidamente quelle fanatiche criminali coi gas lacrimogeni. Ma le immagini, documentate dai cellulari e dalle telecamere accorse sul posto, restano a testimoniare la diabolica violenza, con cui oggi, qui come in altre aree del mondo considerato «civile», si calpestano i diritti umani e spirituali dei cattolici, aggrediti solo per il fatto di essere cattolici. L'ideologia mostra in modo sempre più chiaro il suo volto terroristico e sanguinario.
Sinodo e vaticanisti a rovescio: se difendi il magistero sei «settario» e «cospirazionista»
La guerra scatenata dalla grande stampa progressista sul caso della lettera dei 13 cardinali da surreale è ieri sera sfociata nel ridicolo. Ma pare non ci sia nulla che possa fermare questa aggressione ai cardinali firmatari, accusati di essere come minimo dei cospiratori, e al vaticanista Sandro Magister che quella lettera ha pubblicato. Ed è lo stesso Magister che ieri sera si è incaricato di dimostrare che la notizia dell'intervento dei 13 cardinali era stata data quattro giorni prima di lui dal responsabile di Vatican Insider Andrea Tornielli (clicca qui), uno dei più attivi nel denunciare la presunta cospirazione.Ma cospirazione di cosa? Questo è l'elemento surreale: la cospirazione è per definizione qualcosa che si trama nell'ombra, nel segreto, alle spalle di qualcuno che si intende colpire, per ottenere risultati impossibili alla luce del sole. Ma cosa c'entra con alcuni cardinali che firmano una lettera e la consegnano direttamente al Papa, ovvero a colui che dovrebbe essere - nella mente perversa di tanti commentatori - la vittima? Non solo: le preoccupazioni espresse nella lettera sono state dagli stessi pronunciate pubblicamente nell'aula sinodale (e ancora prima in interviste e dichiarazioni), così che in effetti neanche il contenuto della lettera è una sorpresa. L'unico fatto nuovo è l'aver reso pubblica la lettera, e si può legittimamente discutere se sia stata una cosa saggia. Ma ciò che non si può proprio discutere è la lealtà di chi ha firmato quella lettera; e la fedeltà al Papa, tanto da prenderlo sul serio quando invita a parlare in modo franco. Ciò che hanno semplicemente fatto. Quello che sta avvenendo in questi giorni perciò è solo l'ennesimo tentativo - prendendo a pretesto la lettera dei cardinali - per indirizzare il Sinodo verso la conclusione che si vuole, esattamente la preoccupazione espressa dai tredici. Del resto è evidente che in queste settimane si è alzato notevolmente il livello dell'aggressione verbale nei confronti di chi resiste nella fedeltà a ciò che la Chiesa cattolica ha sempre professato; e la Misericordia viene usata come clava per colpire chi osa eccepire sull'ineluttabile scivolamento verso posizioni protestanti.Il Papa ha chiesto parresìa (dire tutto con franchezza), ma il cardinale Kasper nella recente intervista al Corriere della Sera ha bollato come «fondamentalisti» quelli che non la pensano come lui. «Settari fondamentalisti» gli ha fatto subito eco dalle colonne di Avvenire Stefania Falasca (che tra l'altro non ha perso occasione in questo anno e mezzo di mostrare la sua inaffidabilità quanto a resoconti su ciò che avviene al Sinodo, clicca qui). E via di questo passo fino all'aggressione di questi giorni: «cospiratori», «nemici del Papa», «conventicola», sono i giudizi più benevoli usati da tutta la grande stampa. In questo modo si vuole mettere a tacere gli 'avversasri' attraverso l'intimidazione, soprattutto in previsione dei prossimi giorni quando i padri sinodali dovranno discutere sulla parte più controversa dell'Instrumentum Laboris, quella che ha a che fare con comunione ai divorziati risposati, convivenze e unioni gay.Non è un bello spettacolo, tanto più che ci si aspettava - dopo i rilievi al Sinodo dell'anno scorso e l'autocritica fatta anche da papa Francesco - che si desse maggiore spazio alle famiglie reali, alla testimonianza di chi vive nel matrimonio la vocazione alla santità. La canonizzazione domenica prossima dei coniugi Martin - di cui parliamo nel Primo piano - anche a questo intendeva richiamare. Ma sembra invece che le famiglie presenti al Sinodo abbiano solo un ruolo di contorno, interventi per fare colore, non certo punto di partenza o di riferimento per il dibattito di vescovi e cardinali. Per la segreteria del Sinodo l'unica cosa che conta è un contestatissimo Instrumentum Laboris. Il cardinale americano Dolan ha detto ironicamente che in questo clima di inclusione le uniche escluse sembrano proprio le famiglie che si mantengono fedeli alla loro vocazione, in mezzo a tante difficoltà. E a guardare anche dai quotidiani briefing che arrivano dal Sinodo si direbbe che abbia proprio ragione.
Lo ha detto Xavier Patras William, presidente dell'organizzazione di difesa dei diritti delle minoranze Life for All.
I cristiani sono oggi i più prerseguitati del mondo. E la loro situazone continua a peggiorare
Pubblicato 'Perseguitati e Dimenticati. Rapporto sui Cristiani oppressi in ragione della loro fede tra il 2013 e il 2015', la preziosa integrazione del Rapporto sulla Libertà religiosa nel mondo che la dalla Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre pubblica dal 1999
Dall'intervista di Vatican Insider a Marcello Semeraro, vescovo di Albano e membro della commissione incaricata di redigere il testo finale del Sinodo sulla famiglia:Il cardinale Müller, firmatario della lettera, è sembrato aprire uno spiraglio dicendo: «Si può discutere sulle condizioni dei singoli casi ma un regolamento generale non è possibile». «Forse una possibilità sta qui, lo vedremo. Non una legge generale, ma l'attenzione alla condizione soggettiva delle persone. Nella sua relazione iniziale il cardinale Erdö ha citato l'Instrumentum laboris là dove si distingue tra malizia oggettiva - o potremmo meglio dire una difformità tra il progetto di Cristo - e le contingenze che diminuiscono l'imputabilità dell'atto. Anche il diritto civile fa differenza tra colpa e imputabilità, posso essere colpevole ma non imputabile. Il cardinale Müller forse intende questo. Del resto che esistano situazioni dolorose è un dato di fatto, alcune ne ho conosciute. Casi in cui l'aver trovato un'altra persona è stata per il coniuge abbandonato una possibilità di risollevarsi dalla disperazione o dalla depressione».
Francia, massoneria e istituzioni preparano il terreno per l’eutanasia dei bambini
Sabato 3 ottobre è andato in scena a Parigi il simposio su «Il fine vita per i bambini», organizzato dalla Commissione Nazionale di Sanità Pubblica e di Bioetica insieme al Grande Oriente di Francia, il tutto nel Tempio Groussier del Grande Oriente. Di seguito un comunicato sull'evento...
La ripresa dei lavori nella seconda settimana di Sinodo è stata caratterizzata dal giallo della lettera dei 13 cardinali. Nomi di peso, per una protesta sostanziale.
Mons. Martinelli porta il «Catechismo della Chiesa Cattolica» a casa tua ogni marteda sera alle 20
E l'intelligente iniziativa lanciata da mons. Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati
Padre Spadaro ha diffuso sui social media un compendio di otto regole entro le quali dovrebbe incanalarsi la discussione Sinodale («Otto punti chiave per leggere il lavoro dei circoli minori»). Alla luce di quanto sopra, provo a chiosare quanto afferma il direttore della Civiltà Cattolica (in grassetto quanto scrive Spadaro, testo normale le mie annotazioni)...
L’operazione controrivoluzionaria del card. Angelo Scola al Sinodo sulla famiglia
Le origini della crisi della famiglia si radicano nello sviluppo del processo rivoluzionario che da Lutero in poi, con un'accelerazione dopo il 1789, ha dissolto la Christianitas europea attaccando, tra le altre cose, il valore salvifico dei Sacramenti ed indebolendo l'autorevolezza, agli occhi della gente comune, di qualsiasi autorità. Uscendo dalla stretta contemporaneità, l'arcivescovo denuncia che follie come il gender vengono dopo secoli di altre alterazioni, che le hanno preparate
Il partito-Stato cinese annuncia un giro di vite contro i credenti. Perchè? Perchè aumentano
Già da due anni Pechino si sforza di creare leggi e regolamenti sempre più stretti sui gruppi cristiani in Cina, in particolare nello Zhejiang, dove secondo alcune fonti sono state rimosse o demolite le croci da circa 1700 chiese o luoghi di culto
In occasione del secondo anniversario della beatificazione di Rolando Rivi ieri in Cattedrale è stata esposta per la prima volta una reliquia di grande valore: è la maglia di lana che il Beato indossava il 13 aprile 1945 quando, a soli 14 anni, fu ucciso dai partigiani comunisti in odio alla sua fede cristiana.In aprile faceva ancora fresco e Rolando, sotto la veste talare da seminarista, portava, insieme ai pantaloncini corti come usavano allora, la maglia di lana che gli aveva fatto a mano la mamma Albertina, con le asole sulle spalle perchè potesse indossarla più facilmente.Per oltraggio alla Chiesa di Cristo i partigiani, dopo aver frustato e insultato il ragazzo, gli strapparono di dosso la veste talare, la presero a calci e l'appesero, come trofeo, a un chiodo del casolare di Piane di Monchio (Modena) presso il quale il giovane era stato tenuto prigioniero.La cerimonia in Duomo ha visto la presenza di molti fedeli invitati dal Comitato Amici di Rolando Rivi che ha promosso la causa di beatificazione e del vicario don Alberto Nicelli che ha scoperto la preziosa reliquia assieme al portavoce del comitato Emilio Bonicelli.
Parole chiare: la lettera di tredici cardinali al Papa sui tentativi di manipolare il Sinodo
Lunedì 5 ottobre, all'inizio dei lavori del sinodo sulla famiglia, il cardinale George Pell ha consegnato a papa Francesco una lettera, firmata da lui e da altri dodici cardinali, tutti presenti in quella stessa aula sinodale.I tredici firmatari ricoprono ruoli di prima grandezza nella gerarchia della Chiesa e tre di loro fanno parte della presidenza del sinodo.Essi sono, in ordine alfabetico:- Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, Italia, teologo, già primo presidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia;- Thomas C. Collins, arcivescovo di Toronto, Canada;- Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York, Stati Uniti;- Willem J. Eijk, arcivescovo di Utrecht, Olanda;- Pèter Erdõ, arcivescovo di Esztergom-Budapest, Ungheria, presidente del consiglio delle conferenze episcopali d'Europa e relatore generale del sinodo in corso, come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;- Gerhard L. Müller, già vescovo di Ratisbona, Germania, dal 2012 prefetto della congregazione per la dottrina della fede;- Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, Sudafrica, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;- George Pell, arcivescovo emerito di Sydney, Australia, dal 2014 prefetto in Vaticano della segreteria per l'economia;- Mauro Piacenza, Genova, Italia, già prefetto della congregazione per il clero, dal 2013 penitenziere maggiore;- Robert Sarah, già arcivescovo di Konakry, Guinea, dal 2014 prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti;- Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Italia;- Jorge L. Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, Venezuela;- Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, Francia, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014.Nella lettera, concisa e chiarissima, i tredici cardinali sottoponevano all'attenzione del papa le serie 'preoccupazioni' loro e di altri padri sinodali circa le procedure del sinodo, a loro giudizio 'configurate per facilitare dei risultati predeterminati su importanti questioni controverse', e riguardo all'Instrumentum laboris', ritenuto inadeguato come 'testo guida e fondamento di un documento finale'.Ecco qui di seguito il testo della lettera, tradotto dalla stesura originale in inglese.
La «misteriosa» pista che il giudice Rosario Livatino seguiva per ogni indagine e che porta a Dio
Nei suoi taccuini la polizia trovò una sigla, STD'. Non erano le iniziali di potenziali nemici mafiosi, ma un atto di affidamento a Dio, stavano per 'Sub Tutela Dei' ('Sotto la tutela di Dio')
Cenerentola e Cappuccetto Rosso vietate dalla ministra nelle scuole francesi. Sono sessiste
Lo ha deciso il ministro dell'Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, pupilla di Franois Hollande
Sinodo e sorprese: quel «cavillo» per permettere di fare la Comunione anche ai protestanti
Una considerevole attenzione è stata posta sulla «proposta di Kasper» di ammettere i divorziati e risposati civilmente alla santa Comunione. Ma seminascosta nel documento di lavoro dei padri sinodali, l'Instrumentum Laboris, ce n'è un'altra di proposte, pronta a detonare con ricadute altrettanto devastanti e che fino ad oggi ha ricevuta poca o nessuna attenzione: considerare i matrimoni misti, tra cattolici e protestanti, come stato di «grave necessità» e quindi...
Satana, Rosario, Gender: i vademecum del vescovo di Frascati che andrebbero distribuiti al Sinodo
Da Zenit: «Una iniziativa molto interessante di proposta pastorale è quella del vescovo di Frascati, monsignor Raffaello Martinelli, che già da qualche anno ha pubblicato dei comodi e maneggevoli depliant in cui tratta in modo sintetico ma efficace temi che riguardano la Chiesa e i suoi insegnamenti come: «Matrimonio e Famiglia: quale la loro concezione nella fede cristiana», o «Il Santo Rosario: quale la sua importanza», o «Sessualità umana: come viverla in castità», «Relazioni omossesuali: come le valuta la Chiesa Cattolica», «Il Diavolo: come lo si vince» e «Convivenze, coppie di fatto: sono da legalizzare?».Questi sono solo alcuni dei titoli, come si vede, anche con temi scottanti ed attuali, scritti però, non con linguaggio teologico che ai più anche credenti potrebbe risultare difficile, ma in modo diretto semplice e con argomenti convincenti che anche il non credente o colui che sta in cerca della verità potrebbe vederli come uno stimolo ad approfondire tali tematiche, infatti alla fine di questi depliant, vi è una bibliografia che permette di conoscere meglio tali argomenti.L'ultimo lavoro di mons. Martinelli è un opuscoletto intitolato «Circa il gender: che ne pensa la fede cristiana?»».Dal blog di Giacomo Galeazzi: «Nella chiesa di San Carlo al Corso, nella capitale, in bacheca si trova una serie di guide per il buon cattolico. Una di queste - firmata dal vescovo di Frascati monsignor Raffaello Martinelli - riguarda appunto le «Relazioni omosessuali: come le valuta la Chiesa cattolica» […]Nel vademecum rientrano le linee di comportamento che dovrebbero tenere «i politici cattolici nei confronti di legislazioni favorevoli alle unioni omosessuali». Sul punto, si osserva che «nel caso in cui si proponga per la prima volta all'Assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge». Il vademecum mette nero su bianco che «concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale».I «no» della Chiesa - ricorda il vademecum - sono rivolti «all'approvazione del comportamento omosessuale o della relazione omosex», alla «legalizzazione o all'equiparazione della relazione omosessuale al matrimonio», «ad ogni marchio di ingiusta discriminazione, a ogni eventuale forma di rifiuto, di emarginazione o di disprezzo nei confronti della persona omosessuale».Nel vademecum si ricorda poi che non possono essere ammessi agli Ordini Sacri gli omosessuali che «compiono atti omosex negli ultimi tre anni prima dell'ordinazione o chi presenta tendenze omosessuali profondamente radicate» o quanti «sostengono la cultura gay». […] «la Chiesa - sottolinea il vademecum - dice sì al rispetto della persona omosessuale, alla quale, proprio in quanto persona, si deve dignità, accoglienza, aiuto. Non si può infatti dimenticare che la persona umana, in quanto creata a immagine e somiglianza di Dio, precede e trascende la propria sessualità, il proprio orientamento sessuale».
La pianificazione famigliare? Senza nè contraccettivi nè aborto dice la Chiesa indonesiana
Membri della Chiesa cattolica indonesiana si esprimono a favore del programma di controllo nascite (Kb) riproposto da Jakarta. «E positivo come promozione di una paternità responsabile». Iniziato da Suharto negli anni '70, il Kb è caduto in disuso dal 1998. Ora il governo vuole diminuire la crescita demografica, giudicata ostacolo per l'economia.
Questo il duro attacco pronunciato al Sinodo dei vescovi dal patriarca della chiesa siro-cattolica Ignace Youssif III Younan a proposito della situazione delle minoranze cristiane perseguitate nel Vicino Oriente
Sinodo, se il buon giorno si vede dal mattino. Il contenuto dei dibattiti filtrato dai portavoce
Ieri (martedì ndr) al briefing quotidiano del sinodo, gli addetti stampa per i vari gruppi linguistici hanno evidenziato una serie di temi che sono emersi nei primi dibattiti.Per esempio l'addetto stampa per la lingua inglese, padre Thomas Rosica, ha posto una speciale enfasi sul bisogno di superare un «linguaggio che esclude», facendo riferimento all'intervento di un padre sinodale (o di più padri sinodali?) secondo cui la Chiesa dovrebbe «abbracciare la realtà così com'è e non aver timore di nuove e complesse situazioni».Padre Rosica si è focalizzato su «omosessuali o gay», dicendo che «non dobbiamo avere pietà di loro, ma avere rispetto per quello che sono - sono i nostri figli e le nostre figlie, i nostri fratelli, vicini e colleghi».Più tardi è tornato sul punto degli omosessuali, dicendo che questo «è uscito diverse volte» e che un padre sinodale si è chiesto «come parlare di loro e come tendere loro una mano».Non era chiaro chi avesse detto cosa, così come non era chiaro quanti padri sinodali avessero davvero sollevato i temi che padre Rosica e gli altri addetti stampa menzionavano.Il risultato è che al pubblico è stata data un'interpretazione deformata di quello che era uscito nel dibattito di apertura, come è accaduto nello scorso sinodo.Grazie a fonti affidabili che hanno condiviso con me quanto detto da altri padri sinodali, ho potuto ricostruire in modo più preciso ciò di cui si è effettivamente parlato:- Un certo numero di padri sinodali si è espresso a favore della relazione introduttiva al cardinale Erdo. Uno di loro ha sottolineato l'importanza della fedeltà alla verità del matrimonio, della famiglia e dell'Eucaristia.- Un padre sinodale ha detto: «Cosa stiamo facendo qui?», sottolineando il fatto che il sinodo è sulla famiglia, non su altre relazioni come quelle omosessuali. Ha poi rimarcato che se la Chiesa accetta la Comunione per divorziati risposati, di fatto si pone «a favore del divorzio».- Un altro ha detto che l'enfasi dovrebbe essere posta sul sacramento del matrimonio, affinchè risplenda la bellezza spirituale del matrimonio stesso. Spesso la Chiesa non è unita nel proporre una visione positiva del matrimonio e della famiglia. - Un padre sinodale ha citato sant'Agostino, dicendo che alcuni battezzati che vivono in «situazioni irregolari» non vogliono accostarsi al sacramento della Riconciliazione. Ha aggiunto che la crisi della famiglia è una crisi di fede. E ha citato la seconda lettera di san Paolo a Timoteo 4,2-5.- In un altro intervento è stato fatto notare come i credenti sono pochi e bisognerebbe avere rispetto per le famiglie che lottano e cercano di rimanere fedeli, in particolare quelle che cercano di rimanere fedeli alle promesse matrimoniali pronunciate di fronte a Dio, nonostante tutte le difficoltà.- In un altro intervento ancora è stato sottolineato che la Chiesa deve difendere quanto rivelato da Dio sul matrimonio e sulla famiglia, e che il compito dei pastori è di stare vicino alle famiglie sane. Un pericolo per le famiglie sono «certe correnti culturali» così come un certo approccio sociologico. Per servire davvero la famiglia bisogna prendere come punto di partenza la Parola di Dio. Questi sono alcuni dei contenuti di cui i giornalisti non hanno saputo nulla dal riassunto che padre Rosica ha fatto dei 72 interventi tra lunedì pomeriggio e martedì mattina. Anche gli altri addetti stampa hanno tagliato in buona misura queste voci. Quelli di lingua francese e tedesca, come abbiamo riportato ieri, hanno almeno riportato il fatto che alcuni padri sinodali hanno sottolineato l'importanza della Scrittura, della tradizione e della verità nel dibattito in corso.
San Charbel, il grande protettore del Libano, guarisce miracolosamente una bimba musulmana
Milan, una piccola sunnita siriana, è stata guarita grazie all'intervento del santo eremita, canonizzato nel 1977 dal beato Papa Paolo VI.
Il patriarca dei Caldei mons. Sako: «Ma che bombardamenti. Contro l’ISIS ci vogliono le truppe»
«Per sconfiggere l'Isis c'è bisogno di un'azione immediata e precisa. L'Isis è un rischio globale»
Sinodo, l’immaginazione al potere. Il vescovo che chiede l’ordinazione delle donne e altre amenità
Paul-Andrè Durocher, arcivescovo di Gatineau, già presidente della Conferenza episcopale canadese, ha dedicato il suo intervento di ieri al Sinodo al ruolo delle donne nella Chiesa, uno dei temi presenti nell'Instrumentum Laboris. Ha proposto che i padri sinodali riflettano seriamente sulla possibilità di permettere l'ordinazione diaconale delle donne, come risposta alla richiesta di una loro maggior responsabilizzazione, non solo formale. E ha lanciato un'altra sua personale trovata: permettere a coppie di sposi di poter tenere l'omelia della Messa domenicale, per testimoniare la relazione fra la Parola di Dio e la vita matrimoniale e familiare.
Un transessuale vuole essere sia mamma sia papà di un bimbo. Una coerenza, tutta perversa, ce l’ha
Pensavamo di avere toccato il fono, ma ci sbagliavano
Il Papa dice che il Sinodo non è un parlamento dove trionfa l’opinionismo e lo sberleffo è immediato
C'è il Sinodo dei vescovi sulla famiglia e allora il primo che passa si sente autorizzato a pontificare
Caso Charamsa. Don Dariusz Oko: il vero problema è l’«omoeresia» diffusa nella Chiesa
La Chiesa è infiltrata pesantemente da una potente lobby gay, che decide nomine e promozioni attraverso un meccanismo di ricatti e omertà. E questa la tesi sostenuta da don Dariusz Oko in un articolo pubblicato originariamente sulla rivista polacca Fronda (n. 63, pp. 128-160) e successivamente sulla rivista teologica tedesca Theologisches, suscitando molto rumore in tutt'Europa. Roberto Marchesini ha intervistato don Oko in esclusiva per La Nuova Bussola Quotidiana.Don Oko, quando e come, storicamente, si è affermata la lobby omosessualista all'interno della Chiesa?Esistono diversi tipi di lobby, e da secoli esistono in tanti ambienti. Questo non è un aspetto specifico della Cheisa cattolica. Dopo il Concilio vaticano II, ai tempi della rivoluzione sessuale del 1968, la teologia cattolica morale ha cominciato ad accettare le idee che prima erano considerate estranee al Magistero della Chiesa e alla morale tradizionale. Uno degli esempi può essere l'insegnamento del prete cattolico americano Charles Curran, che difende l'uguaglianza degli orientamenti omosessuale ed eterosessuale. In questo modo l'omosessualità smise di essere considerata contro la legge naturale e contro la Rivelazione. Questo modo di considerare la sessualità umana è si è infiltrato in tanti seminari e monasteri nel mondo. In conseguenza, in molti seminari diocesani e abbazie di tutti i continenti hanno cominciato a sostenere l'idea che esistono due orientamenti sessuali equivalenti: eterosessuale ed omosessuale. Così si chiede ai chierici esclusivamente la castità, considerata come l'astinenza da atti impuri, e la capacità di vivere il celibato, senza entrare nel merito del loro orientamento o tendenze sessuali. In questo modo l'omosessualità come tendenza e tipo di personalità ha finito di essere un ostacolo all'ordinazione sacerdotale. Negli anni Settanta e Ottanta del Ventesimo secolo i sacerdoti con tendenze omosessuali hanno cominciato a creare molti problemi in tante diocesi ed abbazie nel mondo. Lo scandalo degli abusi sessuali su minorenni, esploso negli anni '80 negli USA, è in gran parte dovuto a preti gay e nel 2002 questa situazione ha portato a un vero e proprio terremoto. Nel 1989, don Andrew Greeley, scrittore e sociologo cattolico, ha scritto sul settimanale americano National Catholic Reporter di Kansas City a proposito della «mafia lavanda» [locuzione che indica la lobby gay all'interno della Chiesa cattolica] in un articolo che ha indignato alcuni e ha trovato d'accordo altri. Secondo Greeley il sacerdozio stava diventando sempre più gay, e non era più rappresentativo della Chiesa universale.A questo proposito, lei parla di omoeresia. Quali sono le caratteristiche?L'omoeresia è un rifiuto del Magistero della Chiesa cattolica sull'omosessualità. I sostenitori dell'omoeresia non accettano che la tendenza omosessuale sia un disturbo della personalità. Mettono in dubbio che gli atti omosessuali siano contro la legge naturale. I difensori dell'omoeresia sono a favore del sacerdozio per i gay. L'omoeresia è una versione ecclesiastica dell'omosessualismo...
dall'Angelus di domenica 20 febbraio 1994Carissimi fratelli e sorelle!1. Siamo entrati nella Quaresima dell'anno 1994, Anno della Famiglia, voluto dall'ONU e dalla Chiesa. Tra i compiti che, durante questo Anno, occorre mettere in evidenza in campo sia ecclesiale che civile vi è il consolidamento del legame familiare e della vera identità della famiglia. Per questa ragione la Lettera alle Famiglie, che verrà pubblicata martedì prossimo, 22 febbraio, è prima di tutto un invito alla preghiera per le famiglie e con le famiglie. Gli insidiosi attacchi contro la famiglia nella moderna civiltà edonistica, che, malgrado tutte le dichiarazioni sui diritti dell'uomo, è nella sostanza contraria al suo vero bene, non possono essere respinti se non con la preghiera, il digiuno e l'amore vicendevole. Non mancano, certo, le famiglie che pregano per se stesse e per gli altri. In questo nostro mondo, esposto a così numerose minacce di ordine morale, si sta provvidenzialmente sviluppando l'apostolato delle famiglie.Purtroppo si devono registrare, proprio in questo Anno della Famiglia, iniziative propagandate da notevole parte dei mass media, che nella sostanza si rivelano 'antifamiliari'. Sono iniziative che danno la priorità a ciò che decide della decomposizione delle famiglie e della sconfitta dell'essere umano - uomo o donna o figli. Vi si chiama, infatti, bene ciò che in realtà è male: le separazioni decise con leggerezza, le infedeltà coniugali non solo tollerate ma persino esaltate, i divorzi, il libero amore sono talora proposti come modelli da imitare. A chi serve questa propaganda? Da quali fonti essa nasce? «Ogni albero buono - osserva Gesù - produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi» (Mt 7,17). Si tratta, dunque, di un albero cattivo che l'umanità porta dentro di sè, coltivandolo con l'aiuto di ingenti spese finanziarie ed il sostegno di potenti mass media.2. Il pensiero va qui alla recente e ben nota risoluzione approvata dal Parlamento Europeo. In essa non si sono semplicemente prese le difese delle persone con tendenze omosessuali, rifiutando ingiuste discriminazioni nei loro confronti. Su questo anche la Chiesa è d'accordo, anzi lo approva, lo fa suo, giacchè ogni persona umana è degna di rispetto. Ciò che non è moralmente ammissibile è l'approvazione giuridica della pratica omosessuale. Essere comprensivi verso chi pecca, verso chi non è in grado di liberarsi da questa tendenza, non equivale, infatti, a sminuire le esigenze della norma morale (cfr. Giovanni Paolo II, Veritatis Splendor, 95). Cristo ha perdonato la donna adultera salvandola dalla lapidazione (cfr. Gv 8, 1-11), ma le ha detto al tempo stesso: «Va' e d'ora in poi non peccare più» (Gv 8, 11).Questo dico con grande tristezza, perchè tutti abbiamo grande rispetto della Comunità Europea, del Parlamento Europeo; conosciamo i tanti meriti di questa istituzione. Ma si deve dire che con la risoluzione del Parlamento Europeo si è chiesto di legittimare un disordine morale. Il Parlamento ha conferito indebitamente un valore istituzionale a comportamenti devianti, non conformi al piano di Dio: ci sono le debolezze - noi lo sappiamo - ma il Parlamento facendo questo ha assecondato le debolezze dell'uomo.Non si è riconosciuto che vero diritto dell'uomo è la vittoria su se stesso per vivere in conformità con la retta coscienza. Senza la fondamentale consapevolezza delle norme morali la vita umana e la dignità dell'uomo sono esposte alla decadenza ed alla distruzione. Dimenticando la parola di Cristo: «la verità vi farà liberi» (Gv 8, 32), si è cercato di indicare agli abitanti del nostro Continente il male morale, la deviazione, una certa schiavitù, come via di liberazione, falsificando l'essenza stessa della famiglia.Non può costituire una vera famiglia il legame di due uomini o di due donne, ed ancor meno si può ad una tale unione attribuire il diritto all'adozione di figli privi di famiglia. A questi figli si reca un grave danno, poichè in questa 'famiglia supplente' essi non trovano il padre e la madre, ma 'due padri' oppure 'due madri'.3. Confidiamo che i Parlamenti dei Paesi d'Europa sapranno, su questo punto, prendere le distanze e, in occasione dell'Anno della Famiglia, vorranno proteggere le famiglie di antichissime società e nazioni da questo fondamentale pericolo. Non ci sono dubbi, però, che siamo in presenza di una terribile tentazione. La prima Domenica di Quaresima ci ricorda il Cristo che si è trovato faccia a faccia con l'eterno Tentatore dell'uomo e l'ha vinto: una vittoria che preannunciava il trionfo pasquale mediante la croce e la risurrezione. Cristo dice a noi - a noi cristiani, a noi abitanti dell'Europa - che questo genere di male non si vince se non con la preghiera e il digiuno. Sì, non possiamo vincere questo male, questa minaccia in altro modo. Le uniche istanze a cui possiamo appellarci sono la retta, la sana coscienza e il senso di responsabilità delle nazioni, le quali non devono permettere che si distrugga la famiglia, perchè da essa dipende il futuro di ciascuno di noi.All'inizio della Quaresima, la Chiesa riascolta la chiamata di Cristo e l'accoglie così come l'hanno accolta, un tempo, gli Apostoli. Smettiamo di essere uomini di poca fede e cerchiamo di diventare uomini di preghiera e di penitenza! «... Se non vi convertite, perirete tutti» (Lc 13, 3), dice Cristo. Non sono parole pronunciate invano; hanno avuto già molte volte conferma nella storia. Non sappiamo nè il giorno nè l'ora (cfr. Mt 25, 13)! La Quaresima ci serva al rinnovamento della nostra alleanza con Dio in Cristo. In Lui solo è la salvezza dell'uomo.
«E’ bello essere figlio di genitori santi». Padre Piero Gheddo pensa al Sinodo e si racconta
«Desidero solo raccontare la mia esperienza di essere nato da santi genitori (il giudizio spetta naturalmente alla Chiesa), che ha reso serena e anche gioiosa la vita mia e dei miei fratelli»
Una verità semplice e profonda: Dio sta sempre dalla parte dei confessori, e li difende
Una considerazione semplice, cioè profondissima, di una grande santa. Non tanto un pensiero adatto ai nostri tempi, ma una meditazione adatta alla nostra condizione di peccatori
«Rimanete assolutamente fermi sulla dottrina». La raccomandazione di Ratzinger per il Sinodo
«Halten Sie sich unbedingt an die Lehre!», rimanete assolutamente fermi sulla dottrina. Questa la raccomandazione che il Papa emerito, Benedetto XVI, ha dato privatamente dopo la scorso Sinodo a un prelato tedesco che gli chiedeva come comportarsi di fronte al terremoto in corso. A riportarlo è Edward Pentin, vaticanista per il settimanale statunitense National Catholic Register, forse il migliore cronista finora delle vicende sinodali, a cui ha dedicato anche uno scottante libro, pubblicato dalla principale editrice cattolica negli Usa, la Ignatius Press, dal titolo The Rigging of a Vatican Synod? An Investigation of Alleged Manipulation at the Extraordinary Synod on the Family, ovvero «Un Sinodo Vaticano truccato? Inchiesta sulle presunte manipolazioni al Sinodo straordinario sulla famiglia».
San Gregorio Magno sui vescovi che tacciono la verità per paura di perdere il favore del mondo
Sndro Settimo Cielo aveva avvisato per tempo che oggi [ieri ndr], 4 ottobre, domenica d'apertura del sinodo sulla famiglia, in tutte le chiese cattoliche del mondo sarebbe risuonato il passo del Vangelo di Marco con l'inequivocabile parola di Gesù: 'L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto':> Anteprima del sinodo. Il testo integrale del primo interventoMa c'è di più. Nell'ufficio della letture di questa stessa XXVII domenica del tempo ordinario, anno B del lezionario, la seconda lettura è un brano della 'Regola pastorale' di san Gregorio Magno che suona come un vigoroso monito ai padri sinodali e a tutti i pastori della Chiesa, affinchè dicano parole di verità anche a costo di 'perdere il favore degli uomini'.Eccolo riprodotto integralmente, con sottolineati alcuni passaggi particolarmente appuntiti.IL PASTORE SIA ACCORTO NEL TACERE, TEMPESTIVO NEL PARLAREDalla 'Regola pastorale' di san Gregorio Magno, papa (Lib. 2, 4; PL 77, 30-31)Il pastore sia accorto nel tacere e tempestivo nel parlare, per non dire ciò ch'è doveroso tacere e non passare sotto silenzio ciò che deve essere svelato. Un discorso imprudente trascina nell'errore, così un silenzio inopportuno lascia in una condizione falsa coloro che potevano evitarla. Spesso i pastori malaccorti, per paura di perdere il favore degli uomini, non osano dire liberamente ciò ch'è giusto e, al dire di Cristo ch'è la verità, non attendono più alla custodia del gregge con amore di pastori, ma come mercenari. Fuggono all'arrivo del lupo, nascondendosi nel silenzio.Il Signore li rimprovera per mezzo del Profeta, dicendo: «Sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare» (Is 56,10), e fa udire ancora il suo lamento: «Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perchè potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore» (Ez 13,5). Salire sulle brecce significa opporsi ai potenti di questo mondo con libertà di parola per la difesa del gregge. Resistere al combattimento nel giorno del Signore vuol dire far fronte, per amor di giustizia, alla guerra dei malvagi.Cos'è infatti per un pastore la paura di dire la verità, se non un voltar le spalle al nemico con il suo silenzio? Se invece si batte per la difesa del gregge, costruisce contro i nemici un baluardo per la casa d'Israele. Per questo al popolo che ricadeva nuovamente nell'infedeltà fu detto: «I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato le tue iniquità, per cambiare la tua sorte» (Lam 2, 14). Nella Sacra Scrittura col nome di profeti son chiamati talvolta quei maestri che, mentre fanno vedere la caducità delle cose presenti, manifestano quelle future.La parola di Dio li rimprovera di vedere cose false, perchè, per timore di riprendere le colpe, lusingano invano i colpevoli con le promesse di sicurezza, e non svelano l'iniquità dei peccatori, ai quali mai rivolgono una parola di riprensione.Il rimprovero è una chiave. Apre infatti la coscienza a vedere la colpa, che spesso è ignorata anche da quello che l'ha commessa. Per questo Paolo dice: «Perchè sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono» (Tt 1,9). E anche il profeta Malachia asserisce: «Le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca l'istruzione, perchè egli è messaggero del Signore degli eserciti» (Ml 2,7).Per questo il Signore ammonisce per bocca di Isaia: «Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce» (Is 58,1).Chiunque accede al sacerdozio si assume l'incarico di araldo, e avanza gridando prima dell'arrivo del giudice, che lo seguirà con aspetto terribile. Ma se il sacerdote non sa compiere il ministero della predicazione, egli, araldo muto qual è, come farà sentire la sua voce? Per questo lo Spirito Santo si posò sui primi pastori sotto forma di lingue, e rese subito capaci di annunziarlo coloro che egli aveva riempito.
A preoccupare gli esperti è l'enorme aumento dei casi di gonorrea, incidenza cresciuta del 78% dal 2008 a oggi
After Kasper. Dal punto di vista scientifico non è possibile affermare che «gay si nasce»
Magari un giorno la causa biologica dell'omosessualità si potrà pur trovare, ma allo stato attuale delle conoscenze scientifiche essa non esiste. Quindi non è possibile, dal punto di vista scientifico, affermare che «gay si nasce».
Le suore decapitate e i cistercensi massacrati in Spagna ci ricordano il destino della Chiesa
Oggi il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, in rappresentanza di papa Francesco, beatifica a Santander i 16 cistercensi del monastero di Viaceli a Cobreces e le 2 religiose del monastero Fons Salutis di Algemesi, uccisi in odium fidei dagli anarchici durante la guerra civile. Testimoni nel sangue del Signore finchè, come dice l'Apocalisse, «il numero dei loro fratelli si compia definitivamente».
Marino chiamà il Papa per annunciargli che avrebbe registrato le unioni gay e il Papa la prese male
Accadde un anno fa, durante il Sinodo straordinario sulla famiglia. Lo ha raccontato lo stesso Pontefice ai padri sinodali
La lezione permanente di Benedetto XVI per non piegare la fede della Chiesa alle mode del mondo
Così fa parte della fede adulta, ad esempio, impegnarsi per l'inviolabilità della vita umana fin dal primo momento, opponendosi con ciò radicalmente al principio della violenza, proprio anche nella difesa delle creature umane più inermi. Fa parte della fede adulta riconoscere il matrimonio tra un uomo e una donna per tutta la vita come ordinamento del Creatore, ristabilito nuovamente da Cristo. La fede adulta non si lascia trasportare qua e là da qualsiasi corrente. Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE w:LsdE
«Dal Sinodo esca un catechismo per lanciare la proposta cristiana su matrimonio e famiglia»
«Sarebbe buona cosa, come frutto del Sinodo, la promulgazione pontificia di un Catechismo del matrimonio e della famiglia, per tutta la Chiesa». E la proposta lanciata dal cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, al Convegno internazionale 'Permanere nella verità di Cristo', svoltosi ieri a Roma e organizzato da La Nuova Bussola Quotidiana, insieme a Il Timone, L'Homme Nouveau, Dignitatis Humanae Institute e Infovaticana. Relatori, insieme al cardinale Caffarra, anche il cardinale Raymond Leo Burke, l'arcivescovo Cyril Vasil e il professor Stephan Kampowski, dell'Istituto Giovanni Paolo II dell'Università Lateranense. Caffarra ha affermato che la risposta alla sfida posta dalla modernità al matrimonio - «una sfida radicale, senza precedenti nella storia» - deve arrivare a rispondere alla domanda su «come curare le ferite»: non può essere una risposta desunta dalla sociologia, nè la misericordia. Soltanto la riproposizione della proposta cristiana può essere una risposta adeguata. E la vera natura della proposta cristiana «non è un ideale ma è la verità circa il matrimonio e la famiglia. Non è una legge, ma è grazia che viene donata».A sua volta il cardinale Burke, dopo aver smontato alcuni luoghi comuni intorno al Sinodo, si è soffermato sui problemi legati alla verifica della validità del matrimonio e ai relativi processi di nullità. Mentre mons. Vasil ha messo in evidenza l'strema superficialità di chi pensa di prendere ad esempio le Chiese ortodosse nella possibilità di concedere un secondo matrimonio, e il prof. Kampowski ha negato la possibilità di riconoscere un qualsiasi bene in unioni non matrimoniali, come invece l'Instrumentum Laboris del Sinodo suggerirebbe. Nei prossimi giorni pubblicheremo gli interventi dei singoli relatori.In occasione del convegno, che vedeva tra il folto pubblico (circa 200 persone) anche i cardinali Sarah e Brandmuller, monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, e mons. Livio Melina, preside dell'Istituto Giovanni Paolo II, è stato anche presentato un Appello ai Padri Sinodali, in cui si chiede la riproposizione integrale della tradizione cattolica sui problemi della vita, della famiglia e dell'educazione. Ecco il testo di seguito con le firme di chi vi ha aderito.
Breaking News per i duri d’orecchie. «La teoria del gender esiste, eccome: ci ho fatto la tesi»
Il problema della supposta inesistenza della teoria del gender - da alcuni presentata come allucinazione cattolica - lei non se l'è neppure posto. O, meglio, lo ha fatto, ma diverso tempo fa; ritrovandosi, poi, talmente tanto materiale da poterci redigere una tesi di laurea. Elena Lauletta, ventiquattrenne di San Giuliano del Sannio, un piccolo paesino in provincia di Campobasso, si è infatti laureata all'Università degli Studi del Molise in Scienze della formazione primaria con un elaborato dal titolo inequivocabile: «Scuola, educazione sessuale e prospettive legislative: la teoria gender e le nuove frontiere«. Ora impegnata, come primo incarico, come insegnante di sostegno in un istituto scolastico un po' lontano da casa e col sogno di continuare a lavorare a scuola, la coraggiosa neolaureata ha accettato di rispondere a qualche nostra domanda.
Don Gallo in spirito e don Ciotti in persona al funerale di Ingrao. Il cattocomunismo è vivo
Da direttore del quotidiano l'Unità salutò il mostro Stalin tributandogli «gloria eterna» perchè «più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell'umanità»
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Donald Trump sconfigge Kamala Harris (e la narrazione progressista)
Il Tycoon ha vinto perché l'agenda dem - tutta aborto, diritti e asterischi - è lontana anni luce dalla gente