A meno di un mese dal viaggio di Papa Francesco, non si placano gli atti di vandalismo contro i luoghi religiosi in Terra Santa. Addirittura, domenica 27 aprile, mentre la Chiesa mondiale celebrava la Canonizzazione dei due Papi, sono stati profanati tre siti cristiani in Galilea.A denunciarlo i vescovi cattolici di Terra Santa che hanno condannato fortemente il gesto, esprimendo al contempo la propria inquietudine. Come riferito dall'agenzia Fides, il primo atto di profanazione ha colpito il monastero benedettino di Tabgha, sul lago di Tiberiade, affidato ai benedettini tedeschi. Verso mezzogiorno, un gruppo di ragazzi con vesti e acconciature tipiche degli ebrei ortodossi, hanno tirato pietre contro tre croci presenti nel luogo sacro. Lo stesso gruppo di ragazzi si è poi diretto verso il convento delle suore benedettine, sradicando anche lì una croce e imbrattando di fango un altare all'aperto. Banchi e sedie sono stati segnati con il simbolo della stella di Davide e una donna ospite del convento è stata ferita con lanci di pietre.Sempre domenica - informa un comunicato degli Ordinari cattolici di Terra Santa pervenuto all'agenzia Fides - è stata recapitata al vicariato patriarcale di Nazareth una lettera intimidatoria firmata da una rabbino della regione. Nella missiva, tra le varie minacce, si intimava a tutti i cristiani di «lasciare la terra d'Israele» per non incorrere nel rischio di gravi rappresaglie. Il rabbino che aveva inviato la lettera era stato fermato dalla polizia il giorno precedente nella città di Safed.Manifestazioni di violenza si erano già verificate la settimana scorsa, quando, domenica 20 aprile, la chiesa greco-ortodossa di Al-Bassah ha subito un'aggressione durante la celebrazione di una liturgia battesimale.Nel comunicato, l'Assemblea dei vescovi Ordinari, a nome di tutti i cristiani di Galilea, si dicono «profondamente preoccupati per questi fatti» e «chiedono con forza alle autorità civili e di polizia di reagire con sollecitudine arrestando i colpevoli, al fine di ristabilire il mutuo rispetto religioso».
Il 24 aprile 1915 iniziava l'orrendo e sistematico sterminio del popolo armeno nei territori dell'Impero ottomano. L'obbiettivo dei Giovani Turchi, organizzazione nazionalista nata all'inizio del XX secolo che architettò ed eseguì la matatnza, era quello di creare uno stato nazionale turco sognando poi di unirlo al resto dell'universo turcofono dell'Asia Centrale. Ne risultò una strage enorme, un vero e proprio genocidio costato la vita a un milione e mezzo di cristiani armeni.Oggi la Chiesa Armena, dopo quasi quattro secoli dall'ultima proclamazione, annuncia l'avvio del processo di beatificazione di tutti quei martiri, in blocco. Il processo verrà completato nel 2015 durante le celebrazioni per il centesimo anniversario del genocidio.Zhirajr Kevork Mokini Poturljan, Consigliere della Chiesa Aramana, ricorda gli avvenimenti con un grande articolo da studiare, meditare e conservare.
La bellezza e la grazia del 'miracolo di Re', quando la Vergine sanguinò il 29 aprile 1494 in Valle Vigezzo (Ossola; tutto recitato, in dialetto, dagli alunni delle scuole elementari.
L’agonia dei cristiani in Iraq. Senza contromisure, tra breve ne resterà solo uno sparuto gregge
La comunità cristiana di Baghdad contava 600mila fedeli, ora ne sono rimasti solo 400mila in tutto il Paese. Il Patriarca caldeo iracheno, Louis Raphael Sako I: «I cristiani sono coloro che soffrono di più la recrudescenza della violenza in tutto l'Iraq».
L’eredità di un grande innamorato delle verità sempiterne. Russell Kirk a vent’anni dalla morte
Vent'anni fa, il 29 aprile 1994, scompariva nel villaggio di Mecosta, nei boschi del Michigan, Russell Kirk (1918-1994) forse il pensatore più originale e importante (ma da noi non ancora conosciuto come merita) degli Stati Uniti d'America. Uomo di lettere e studioso di storia, allievo e amico di T.S. Eliot, considerato il «padre» del conservatorismo americano nel secondo Novecento, convertito al cattolicesimo mezzo secolo fa, nel 1964, ha lasciato una trentina di libri e svariate centinaia tra saggi e articoli.Nel 1957 pubblicò un librettino, The American Cause, nato dalla constatazione che nel mondo gli americani, soprattutto i più giovani, erano spesso disposti a sacrificare generosamente le proprie vite anche per gli altri, ma frequentemente senza nemmeno sapere perchè. Costantemente impegnato a riflettere sulla natura dell'esperienza storica degli Stati Uniti e sui princìpi che ne hanno fondato la civiltà, anche per smentire, dati alla mano, la pessima vulgata che ne vorrebbe la «rivoluzione» del 1775-1783 simile alla Rivoluzione Francese (1789-1799), Kirk vergò così un piccolo vademecum di grande importanza. A puntate, The American Cause, è stato tradotto nel 2003 sulle pagine de il Domenicale. Settimanale di cultura, che allora si editava a Milano. Ne proponiamo alcuni stralci, tratti dal secondo capitolo.
«Nella parrocchia dove mi trovo, a Bauceville in Canada, c'è una cappella per l'adorazione eucaristica perpetua, con più di duecento persone che si danno il turno giorno e notte, tutte le settimane. Sono loro che testimoniano liberazioni, guarigioni, soluzione di problemi fra le coppie, guarigioni dei cuori, di giovani che vivevano grandi difficoltà. Qualcuno è stato liberato da pensieri di suicidio. Una signora con un tumore è venuta a chiedermi un consiglio e io le ho risposto: «Vada di fronte a Gesù nel Santissimo Sacramento per essere guarita». Se noi non proponiamo questo, la gente cercherà la propria guarigione nel New Age, nel reiki, nello yoga … quando la Chiesa ha tutto ciò di cui hanno bisogno. Siamo noi che lo dobbiamo proporre e che dobbiamo convertirci in adoratori. Se non sono uno che fa adorazione, sarà molto difficile parlare di tutto ciò e convincere gli altri».Padre Ghislain Roy
«Farsi bambini significa rinunciare alla superbia, alla sufficienza, riconoscere che, per imparare a camminare e perseverare nel cammino, da soli non possiamo nulla, ma abbiamo bisogno della grazia, del potere di Dio nostro Padre. Essere piccoli significa abbandonarsi come sanno abbandonarsi i bambini, credere come credono i bambini, pregare come pregano i bambini.E tutte queste cose le impariamo nell'intimità con Maria. […] Poichè Maria è Madre, la sua devozione ci insegna a essere figli: ad amare sul serio, senza misura; a essere semplici, senza tutte le complicazioni che nascono dall'egoismo di pensare solamente a se stessi; ad essere allegri, sapendo che nulla può distruggere la nostra speranza. L'inizio del cammino che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna».
Le previsioni sul nostro futuro ingabbiato dai network si possono trovare tutte negli incubi dell'immaginazione di Aldous Huxley e del suo collega George Orwell. Orwell temeva che saremmo stati distrutti dalle cose di cui abbiamo paura - l'apparato di controllo statale così suggestivamente evocato in 1984. L'incubo di Huxley, rappresentato ne «Il Mondo Nuovo», il suo grande racconto distopico, era che noi saremmo stati annientati dalle cose che tanto amiamo.
Bitwa Warszawska 1920, ovvero «La battaglia di Varsavia, 1920» è un film storico diretto dal regista Jerzy Hoffman, classe 1932, uscito nelle poche sale cinematografiche che lo hanno proiettato nel settembre 2011, il primo film polacco in 3D. Narra l'epopea del 'Miracolo della Vistola'
Buone nuove dal Nuovo Mondo: l’esercito dei convertiti adulti cresce ogni giorno che passa
Il numero di adulti che negli Stati Uniti riceve il battesimo cattolico raggiunge cifre davvero importanti.La statistica ufficiale più aggiornata è quella relativa all'anno 2012 e dice che 41.918 adulti hanno ricevuto il battesimo cattolico: la cifra è davvero enorme, soprattutto se si considera che censisce solamente persone convertitesi al cattolicesimo senza provenire da altre confessioni cristiane che prevedono forme di battesimo. A quel numero vanno infatti aggiunte altre 71.582 persone che sono stati ammesse alla piena comunione con Roma avendo ricevuto il battesimo validamente ma illecitamente appunto in altre confessioni cristiane. In totale, si tratta di più di 100mila nuovi cattolici adulti in un solo anno. Negli ultimi 8 anni, più di un milione di cittadini statunitensi adulti sono stati ricevuti nella Chiesa cattolica. La capitale federale, Washington, è del resto la città che ha fatto registrare il più grande numero di convertiti, 1.306, un vero record. Un terzo di costoro sono di età compresa tra i 19 ei 35 anni, e in molti casi la loro conversione è legata a un passaggio da università cattoliche. Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE w
«Giornata della Terra». La minaccia più grande per l’ambiente? E’ l’ateismo. Parla Riccardo Cascioli
Secolarizzazione e non solo: negli Usa è scomparso il nome «Maria» per le bambine. E anche da noi
Negli Stati Uniti si sono divertiti a fare le mappe dei nomi più comuni per le nuove nate femmine, Stato per Stato, anno per anno. Dal 1960 fino a oggi. Ne è uscito un dato interessante: nel 1960, appena prima dello scoppio di quello che in Europa è noto come '68 ma che negli Stati Uniti è esploso a metà degli anni '60, il nome Mary, cioè Maria, era in assoluto il più in voga per le bambine. Ovunque tranne che negli Stati tradizionalmente più liberal, California e zona del New England, o nel Nevada di Las Vegas e nello Utah mormone. Da lì in poi un crollo: il nome Mary è praticamente scomparso. Oggi si trova al 112° posto tra quelli più utilizzati, con un crollo del 94% in 50 anni. C'è chi ha associato il tutto alla secolarizzazione, il che è vero ma solo in parte, perchè Mary è svanito anche negli Stati dove la pratica religiosa ha retto assai. Certamente c'entra la fine di una società che si può definire «tradizionale», con codici e usanze rigide, che ha lasciato maggior agio ai genitori nel scegliere un nome secondo il proprio gusto e la propria fantasia. Libertà, come spesso accade, abbastanza illusoria perchè se prima a dettare certi canoni era appunto la «tradizione» oggi è diventata invece la moda. E infatti i nomi che si sono imposti successivamente hanno seguito la legge del «nome che va di più», legge a cui obbediscono inconsciamente gran parte della mamme e a ruota dei papà. Fatto sta che del santo e bellissimo nome di Maria negli Usa si è perso traccia. E, se ci si pensa un attimo, è avvenuto esattamente così anche da noi…
La canonizzazione dei papi: ecco come funziona (quando anche «Yahoo! Notizie» ha la sua utilità …)
Domenica 27 aprile vengono proclamati santi il beato Papa Giovanni XXIII e il beato Papa Giovanni Paolo II. Ecco un utile, breve pro memoria in vista delle canonizzazioni di domenica.
Quito, capitale dell'Ecuador: è partita da qui la Carovana della Vita e della Famiglia che sta portando nel Paese la battaglia di preghiera e di testimonianza contro la cultura della morte. Promossa da un gruppo di artisti guidati da Alberto Caleris y Alexandra Santos e benedetta ufficialmente a Pasqua dall'arcivescovo mons. Fausto Gabrile Tràvez Tràvez O.F.M., visiterà tutte le parrocchie dell'arcidiocesi promuovendo la vita attraverso l'arte, la musica e persino dei videogiochi pensati appositamente per i più giovani. Alle madri in difficoltà offre assistenza e conforto.
La santa ira: contro la pazienza irragionevole che semina vizi, negligenza e induce al male i buoni
«Chi non si sdegna quando c'e motivo, pecca. Una pazienza irragionevole semina i vizi, favorisce la negligenza e sembra indurre al male non solo i cattivi ma anche i buoni» (San Giovanni Crisostomo).Dunque «non sempre chi si arrabbia, ha torto; il vile non va mai in collera». Anzi il non adirarsi quando si deve, merita rimprovero e castigo. Ne è esempio Eli che non seppe reprimere con la necessaria fermezza i due figli, i quali rubavano le offerte date a Dio dal popolo, rendendosi così, per debolezza, complice delle loro colpe; e per questo fu abbandonato dal Signore che gli tolse la dignità di capo spirituale di Israele (1 Sam 2). Pertanto «il non adirarsi quando si dovrebbe è peccato, ma l'adirarsi più del dovere è doppio peccato» (San Bernardo).Da I vizi Capitali di don Pasquale Casillo
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, più volte definita «cattolica» da Wall Street Italia e intervistata da Vanity Fair (celeberrima rivista notoriamente adatta al caldo tema delle riforme) che le dedica la copertina del 23 Aprile, vorrebbe un compagno e tre figli. Fin qui, poco male: desiderare una vita serena e felice è un bene. «La casa è sempre vuota» dichiara la Boschi, single da un anno (precisazione temporale per dovere di cronaca verso un pubblico che, dai commenti, si mostra, infatti, subito interessato alla profonda pertinenza del contenuto rigorosamente attinente al ruolo; «una tazza di latte bevuta da sola», continua, non è certo un degno sussidio in mancanza di una più armoniosa e accogliente vita di coppia.
Camminando fra le mura del suggestivo castello di Neuschwastein, dove il re di Baviera Ludovico II diede forma al suo «sogno medioevale», Chris Stefanick ricorda una verità tanto semplice quanto dimenticata. Gesù Cristo è il re: non un amicone, un compagnone, uno uguale a noi, uno dei tanti, ma il re. Il re di re, il Figlio di Dio venuto per regnare su tutto e per sempre. Il re dei cuori degli uomini e il re della storia. Gesù regna con umiltà e misericordia, senza spocchia nè altezzosità; con dolcezza e carità, senza alterigia nè egoismo. I tratti, cioè, che marcarono il vero, unico re dell'universo. Stefanick è una apologeta di «nuova generazione»; è uno degli speaker di punta dell'organizzazione Real Life Catholic e su YouTube una piccola, grande celebrità. Il suo entusiasmo è inarrestabile, la sua forza dilagante, la sua testimonianza contagiosa. Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE w:LsdException Locked="false" SemiHidden=
Per il direttore della 'Rivista del Patriarcato di Mosca' (17mila copie in abbonamento in tutto il Paese) i pressanti richiami al «rispetto dei valori tradizionali» lanciati dalla leadership del Paese rischiano di diventare ideologia di regime Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE w:LsdException Locked="false" SemiHidden="true" Unh
I Tomasella, gli emigranti veneti che hanno dato al Brasile oltre 100 tra preti, religiosi e vescovi
Partirono sulla nave «Giava», arrivando il 4 marzo 1889 a San Paolo e trovando un primo tetto nel locale centro di accoglienza per gli immigrati da oltre oceano. Nel 1891 lo raggiunsero i fratelli Giovanni e Giacomo con le rispettive famiglie. Si stabilirono tutti prima a Rio Claro, nello Stato di San Paolo, lavorando in una fazenda dove si coltivava caffè. Dopo molto sudore della fronte, Giovanni comprò un appezzamento di terreno sempre a Rio Claro, Angelo e Giacomo invece a Cascalho. Tutte e tre le famiglie generarono numerosissimi figli per cui l'albero dei Tomasella, o Tomazela o Tomazella come diventò il loro cognome «portoghesizzato», crebbe enormemente.Oggi i discendenti dei fratelli Tomasella che lasciarono un Veneto poverissimo in cerca di fortuna sono circa 10mila, sparsi in diversi angoli del Brasile, anche se la maggior parte risiede a Cordeirópolis. Regolarmente si ritrovano, per mantenere vivo il senso delle proprie origini e di una storia che è stata anche una piccola grande epopea di fede. Nel primo incontro, che fu organizzato nel 1998, erano presenti 22 sacerdoti, 77 religiosi e ben 4 vescovi. All'ultimo, che si è tenuto a Pereiras lo scorso novembre e a cui hanno partecipato circa 600 persone, ha celebrato la Messa il vescovo della diocesi di Registro, Josè Luiz Bertanha, anche lui discendente dei Tomasella.
Sul twitter asiatico il Salvatore batte Mao per KO tecnico
«Aaron» di Steve Jalsevac. Commenti non ne servono. Ma se non vi commuovete avete un problema
Un grandioso cortometraggio americano realizzato diffuso da LifeSiteNews. Sottotitolato in italiano.
«Si ha l'impressione che, se è vero che la Chiesa è un 'ospedale da campo', i medici addetti a questo ospedale abbiano deciso di non rivelare le malattie gravi, che portano alla morte del paziente, ma di dare solo qualche palliativo. Papa Francesco ha detto una volta che la Chiesa non è una ONG (Organizzazione non Governativa) che si occupa di distribuire cibo, medicine, ecc. Ma non deve neppure ridursi a essere un 'Centro di benessere', sia pure spirituale. La missione della Chiesa non è far star bene la gente. Certo, la Chiesa è contenta quando la gente vive in pace, ha un lavoro, un'istruzione, le cure mediche, ecc. ma non è questa la sua specifica missione. Le opere di misericordia (corporale e spirituale) sono i cristiani che le hanno inventate. Ciò significa che la fede ha certamente un valore sociale, perchè insegna a vivere secondo la giustizia dei comandamenti, a non fare nessun male al prossimo e a impegnarsi nella solidarietà. Perciò quando si organizza la vita secondo la fede cristiana una società vive meglio, si stabilisce la concordia e la collaborazione fra i cittadini e si custodisce la pace, che è un bene comune per i singoli e per i popoli.
«Il cristianesimo in Occidente» rischia il collasso «per le proprie debolezze», perchè ha sostituito il Credo della fede con il comandamento della tolleranza. «Ci possiamo salvare solo se diamo una chance alle proposte di Gesù che ci sembrano inaccettabili». Lo ha detto Klaus Berger, uno dei massimo esegeti di lingua tedesca del Nuovo Testamento, docente emerito all'Università di Heidelberg. Una semplice modernizzazione della Chiesa «non risolve il problema», ha detto Berger, perchè «il problema non consiste in strutture sclerotizzate, ma in un in burn-out religioso». E burn-out è l'espressione che in psicologia indica l'esaurimento delle forze dovuto a un mix di stress e frustrazione, a una progressiva perdita di spinta e motivazione interiore. Berger, autore di moltissimi libri, ne ha da poco firmato uno dal titolo Die Bibelfälscher, i falsificatori della Bibbia, sottotitolo «Come siamo stati ingannati sulla verità». Un durissimo atto d'accusa nei confronti dell'esegesi liberale protestante, e di quella cattolica che ne è stata influenzata lungo tutto il '900, e che ha portato alla distruzione della capacità di riconoscere un contenuto veritativo nel testo biblico.
Lo storico Marco Invernizzi lo pubblica per la milanese Sugarco in vista della canonizzazione.
Corpi gloriosi, la bellezza che supera ogni bellezza: ecco come risorgeremo
«Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nostri corpi riunendoli alle nostre anime, in forza della risurrezione di Gesù». Così il Catechismo della Chiesa Cattolica ribadisce la verità dogmatica della risurrezione della carne, ripetuta da ogni cattolico nel Credo. Mistero luminoso che nelle sue modalità «supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto», ma che nondimeno da sempre affascina e interroga credenti e teologi. Manterremo un legame con la nostra identità di oggi? Saremo riconoscibili, magari anche per i nostri attuali difetti? Come sarà la nostra identità maschile e femminile?
In che anno e giorno è morto Gesù? L’ultima cena era un banchetto pasquale? Parla Mario Iannaccone
La morte di Gesù e il mistero del velo del Tempio che si squarcià nel mezzo
Tutto nella morte di Gesù fu anormale, a cominciare da quel condannato che, fino all'ultimo respiro, non aveva smesso di dire di essere il Messia atteso, con un'ostinazione sovrumana. Poi le tre ore di tenebre, da mezzogiorno alle tre (le ore di solito più luminose, specialmente in un giorno di aprile). Non era un'eclisse, sia perchè la Pasqua ebraica si svolgeva in plenilunio (dunque, la luna era dall'altra parte della terra e non poteva percià essere davanti al sole), sia perchè le eclissi durano pochi minuti. Infine il velo del Tempio «che si squarcià nel mezzo» (Lc 23,45)«in due dall'alto in basso» (Mc 15,38). Ma cosa voleva dire? Lo spiega Rino Cammilleri.
Un video per richiamare la bellezza del sacramento della confessione prodotto da «Catholics Come Home», un apostolato fondato dall'americano Tom Peterson e rivolto ai cattolici che hanno abbandonato la Chiesa (Il Timone ne ha parlato in un articolo nel numero di maggio 2013).
Anche fumata ogni tanto la Marijuana danneggia il cervello. Parola del Journal of Neuroscience
I giovani che fumano marijuana, anche occasionalmente, rischiano danni al cervello nelle aree legate alla motivazione e all'emozione: è quanto emerge da uno studio pubblicato dal Journal of Neuroscience, diverso dai precedenti perchè nel passato ci si è spesso concentrati sui consumatori abituali di cannabis. Lo studio, che ha visto lavorare insieme ricercatori della scuola di medicina della Northwestern University, il Massachusetts General Hospital e l'Harvard Medical School, ha mostrato una correlazione diretta tra il numero di volte che gli utenti hanno fumato e le anomalie nel cervello. In particolare la ricerca, che per stessa ammissione degli autori deve essere ancora approfondita, evidenzia mutamenti al nucleo accumbens e all'amigdala, le regioni del cervello che sono fondamentali per la regolazione delle emozioni e delle motivazioni. «La nostra ipotesi è che questi cambiamenti possano essere un segno precoce di quello che pù tardi si manifesta come una situazione in cui manca la motivazione, in cui la persona non si concentra sui suoi obiettivi», spiega uno degli autori, Hans Beiter, docente di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University. La ricerca - che e' stata in parte finanziata dal National Institute on Drug Abuse e dall'Ufficio Nazionale per le Politiche di Controllo della Droga della Casa Bianca - coincide con una fase in cui negli Stati Uniti l'accesso alla droga, che pur rimane illegale a livello federale, è più facile: nel 2012 infatti nello Stato di Washington e in quello del Colorado si e' votato a favore della legalizzazione della marijuana per uso ricreativo.
La Passione di Cristo in formato Lego: che cosa non ci si inventa quando si ama davvero il Signore
La Cina, da mezzo secolo, espianta gli organi dei condannati a morte che finsicono nel vasto e ricco mercato dei trapianti illegali. E continua a farlo, come documenta l'ultimo rapporto della Laogai Research Foundation.
Era musulmano, oggi è sacerdote e missionario. Convertito come San Paolo da una voce misteriosa
Adrien Mamadou Sawadogo è stato musulmano fino all'età di 22 anni. Dal 2006 è un religioso dei Padri Bianchi, ordinato sacerdote, e oggi è missionario in Zambia. E' nato in Burkina Faso e ha seguito con convinzione e zelo la religione della sua famiglia. Fino a quando, un giorno mentre era in bicicletta, ha sentito una voce che diceva «Mamadou!». E alzando la testa ha visto un'immagine celestiale, di un uomo vestito di bianco che lo fissava e lo ha accompagnato cosa fino a casa. Turbato, incapace di dare un senso all'accaduto, Mamadou non ne ha parlato con nessuno. Quell'uomo gli è apparso anche di notte, in sogno, senza mai rispondere alla domanda «chi sei?». Giorni dopo, mentre Mamadou stava camminando insieme a un amico cristiano, ha sentito di nuovo quella voce. Giratosi non ha visto l'uomo misterioso, ma un altro che accarezzava un mendicante, con un gesto di stupefacente bellezza. Ha chiesto quindi all'amico se conosceva quella figura e si è sentito dire che era un tale padre Gilles. E alla domanda perchè stava facendo quella carezza, la risposta è stata: «Fa quello che Gesù lo ha mandato a fare». Gesù. Ecco il nome che Mamadou cercava. AE mentre ci pensava all'improvviso si è ritrovato di fronte l'uomo misterioso che gli ha detto: «Sarai come lui», come il padre Gilles. Da la la vita di Mamadou è cambiata per sempre, come ha raccontato al portale spagnolo Religion en libertad.
Scene dalla Messa della Domenica delle Palme per ragazzi e bambini celebrata nella parrocchia di St. Joan of Arc a Minneapolis, in Minnesota. Con l'ausilio di attori, musicisti e costumisti del Heart of the Beast Puppet and Mask Theatre. Dietro la maschera africana à la Modigliani si cela il parroco Jim DeBruycker. Qui le altre immagini rilanciate dallo Star Tribune di Minneapolis.
I docenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore non dovrebbero far parte, come invece previsto dalla legge, delle commissioni di concorso pubblico per il reclutamento della docenza universitaria. Perchè sono cattolici.
Che mondo è quello in cui un documento contenente un'affermazione coerente con una fonte menzognera trasforma una bugia in una verità assodata?
Una bellissima immagine d'antan per cogliere in un colpo d'occhio lo scorrere del giorno che ha deciso la nostra salvezza.
Chandrarathna ha 30 anni e dopo Pasqua inizierà il cammino di catecumenato. La decisione di convertirsi è arrivata dopo aver visto una rappresentazione del Calvario di Cristo.
Nelson Mandela? Altro che il «santino» che ci hanno raccontato. Un libro ne polverizza il falso mito
Comunista, favorevole all'aborto, legalizzatore del "matrimonio" gay, ottusamente cieco di fronte all'aids per il quale cui accusà la CIA di complotto. Il vero "Madiba" è questo
Breve sintesi dei danni causati dalla fecondazione eterologa – parla Giacomo Samek Lodovici
Ha fatto clamore nell'ultimo fine settimana il caso dei genitori che dopo un intervento di fecondazione assistita al Pertini di Roma hanno scoperto che i gemelli che stanno aspettando non sono i loro. Fra i tanti commenti ne segnaliamo uno di Filippo Maria Ubaldi, ginecologo, già membro del direttivo Eshre e membro del comitato direttivo Sifes, spiega: «Se si eseguono in modo corretto le procedure, la possibilità di sbagliare è minima: inferiore a un caso su mille». Inferiore a un caso su mille. Mettiamo pure che sia un caso su millecinquecento: bene, quante fra le coppie che si sottopongono a fecondazione assistita lo farebbero ugualmente se venisse detto loro «tranquilli, sappiate che è piuttosto raro, un caso su millecinquecento, ma resta comunque la possibilità che il figlio che avrete non sarà vostro o non di tutti e due'¦». E questo, si badi bene, come dice Filippo Maria Ubaldi, «se si eseguono in modo corretto le procedure». Figuriamoci quando non sono del tutto corrette'¦. In realtà , la percentuale di errori considerati gravi nelle operazioni di fecondazione assistita '“ scambio di gameti o di embrioni '“ non si sa per il semplice fatto che è uno dei segreti meglio custoditi del business della provetta, che se vedesse intaccata la fiducia delle coppie rischierebbe di essere drasticamente ridimensionato. Ma che l'errore sia dietro l'angolo è il segreto di pulcinella. Basta fare una rapida ricerca su Google per imbattersi in un numero sterminato di casi. Tanto per citarne un paio. Lo scorso ottobre due americani che avevano avuto due gemelle con fecondazione assistita presso la Ochsner Clinic Foundation, in Louisiana, hanno denunciato i medici dopo essere venuti a conoscenza che in uno scambio di embrioni all'interno della struttura erano stati coinvolti anche i loro. Carolyn and Sean Savage, pure loro statunitensi e protagonisti di un incubo simile, hanno raccontato la loro storia in un libro pubblicato nel 2011, dal titolo Inconceivable, inconcepibile. E sempre nel 2011 il quotidiano britannico Daily Mail (dagli Usa al Regno Unito, due Paesi all'avanguardia nel settore) dava conto di un'impennata di errori o errori sfiorati nei centri di fecondazione assistita inglesi: nel 2010 c'erano state ben 564 segnalazioni, circa 10 alla settimana'¦
Il romanzo demoliva poderosamente il mito collettivista. Per questo l'Unione Sovietica lo censurà e per questo gli Stati Uniti lo arruolarono.
I Paolini lanciano Vito Mancuso in Brasile. Cosa direbbe oggi il beato Giacomo Alberione?
Don Giacomo Alberione, da «L'apostolato dell'edizione. Manuale direttivo di formazione e di apostolato»: «L'apostolato dell'edizione ha come primo e principale dovere quello di comunicare alle anime la dottrina della Chiesa, facendosi come ripetitore, voce, altoparlante della Chiesa, del Papa, dei Vescovi, del Sacerdote cattolico. «Voi siete la nostra voce stessa» diceva il Santo Padre Pio XI di v.m. ai pubblicisti, accolti paternamente e familiarmente innanzi al suo trono di verità ». Questo il tour di Vito Mancuso per presentare in Brasile l'edizione in portoghese del suo libro 'œio e Dio', pubblicato dalle locali edizioni Paoline. Gioveda 20 marzo conferenza presso Pontificia Università Cattolica di San Paolo. Tema: «Pensare DIO nel XXI secolo: le obbiezioni del neoateismo e la risposta della filosofia della religione». Venerda 21 marzo evento presso la libreria Paulinas; Tema: «Cosa spero della chiesa cattolica con Francesco». Venerda 21 marzo : conferenza all'ITESP [istituto di teologia]; tema: «Le sfide della teologia cattolica con Francesco»
68 maratone spingendo una carrozzina. Perchè l’amore di un padre per un figlio muove le montagne
Rick Hoyt nasce nel 1962 da Dick e Judy Hoyt. Mentre sta venendo al mondo il cordone ombelicale gli si attorciglia intorno al collo bloccando l'afflusso di sangue al cervello e causandogli una paralisi cerebrale associata a quadriplegia spastica. I medici consigliano i genitori di metterlo in un istituto, perchè avrebbe avuto bisogno di assistenza 24 ore su 24. Ma loro rifiutano. La passione di Rick diventa lo sport, a partire dall'Hockey e dalla sua squadra del cuore, i Bruins di Boston. Un giorno chiede a suo padre: 'œPartecipi alla maratona con me?'. La mitica maratona di Boston. Dick dice di sa e i due gareggiano insieme: uno corre spingendo l'altro su una carrozzina 'œda competizione'. E' la prima di una lunga lista imprese firmate dal 'œTeam Hoyt', sempre padre e figlio: numerosissime gare di resistenza, fra cui 68 maratone e tre gare di triathlon nella versione Ironman. Nelle prove di nuoto Dick nuota con Rick attaccato attaccato a una fune e seduto in un canotto. In quella ciclistiche Dick pedala e Rick davanti fa da aprista'¦ di speranza.
Oggi come 15 anni fa «drogarsi è comportamento transculturale». Don Gallo ha seminato solo fumo
Un sacerdote nordirlandese, padre Ray Kelly, con la passione per il canto e un paio di album autoprodotti alle spalle, ha terminato la celebrazione di un matrimonio nella sua parrocchia di Oldcastle con un'interpretazione all'altare di Hallelujah di Leonard Cohen (resa popolare da Jeff Buckley). Sposi commossi, standing ovation. E grande ovviamente è stato da subito il successo su YouTube. A noi viene piuttosto in mente quanto scriveva Joseph Ratzinger in «Introduzione allo spirito della liturgia» riguardo al distorto protagonismo dei sacerdoti, favorito dalla celebrazione ad populum: «Il sacerdote - o il "presidente" come si preferisce chiamarlo - diventa il vero e proprio punto di riferimento di tutta la celebrazione. Tutto termina su di lui. àˆ lui che bisogna guardare, è alla sua azione che si prende parte, è a lui che si risponde; è la sua creatività a sostenere l'insieme della celebrazione». «L'attenzione - commentava con amarezza il futuro Pontefice - è sempre meno rivolta a Dio».
Judith Babarsky vive in Virginia, insegna al college e lavora come consulente professionale. La sua storia è di quelle che fanno riflettere sugli infiniti trucchi della Provvidenza. Atea, aveva iniziato a leggere su consiglio di un'amica 'œL'illusione di Dio' il bestseller del più noto apologeta vivente dell'ateismo, l'inglese Richard Dawkins, ma ne era rimasta delusa, per l'aggressività dei toni e la grossolanità delle argomentazioni. Desiderosa di capire meglio cosa fosse veramente il cristianesimo era quindi passata al 'œGesù di Nazareth' di Benedetto XVI. Oggi Judith è cattolica e, come scrive in un breve ma affascinante resoconto del suo itinerario spirituale e culturale, «se qualcuno qualche anno prima mi avesse detto che sarei diventata cattolica, gli avrei riso in faccia». Ride bene chi ride'¦
Le omelie che Papa Francesco pronuncia nella Messa quotidiana celebrata in Santa Marta sono un esempio concreto dello stile con cui il Pontefice affronta la nuova evengelizzazione e al contempo una delle chiavi di lettura del «fenomeno Bergolio», fatto certamento di affetto e di popolarità , ma sopratuutto e anzitutto di isnegnamenti evangelici tradizionali.
Il noto canale di divulgazione la spara grossa, solo che non esiste la benchè minima prova.
Argentina, Battesimo con lesbo show in Cattedrale. Sicuri che questo voglia la «misericordia»?
Il vescovo di Cordoba, Carlos à‘à¡à±ez, si è lamentato in un'intervista all'agenzia Aci Prensa per il battage mediatico seguito al Battesimo (sabato scorso nella Cattedrale della città argentina) di Emma Azul, una bambina figlia biologica di tale Soledad Ortiz, che un anno fa ha contratto un 'œmatrimonio egualitario' con la sua compagnia lesbica. à‘à¡à±ez ha detto di aver tenuto al corrente di questo caso '“ evidentemente ottenendone il nulla osta - il prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina del sacramenti, il cardenale Antonio Caà±izares, e ha sottolineato che «il Battesimo è un diritto per ogni persona» e che «in questo la Chiesa si mostra come una madre misericordiosa e dalla braccia aperte». Il vescovo ha poi aggiunto che la promessa che devono fare i genitori e i padrini della bambina è quella di educarla nella fede cristiana. «In questo noi ci fidiamo della loro buona fede, non abbiamo l'assoluta certezza che da una parte rispettino questo impegno o che la loro vita sia in totale consonanza con i principi evangelici». Capiamo che la situazione non è delle più semplici da trattare. Il Codice di diritto canonico dice perà anche che: «Per battezzare lecitamente un bambino si esige: 1) che i genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano; 2) che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni del diritto particolare, dandone ragione ai genitori». Ora, sulla fondata speranza che la piccola Emma sarà educata nella religione cattolica, pur non conoscendo i padrini, si puà nutrire qualche ragionevole dubbio. Soprattutto guardando all'attenzione mediatica sul caso attivamente cercata dalle due madri con tanto di baci saffici in Cattedrale e di fronte alle telecamere. Morale: la situazione non richiedeva forse ben altra prudenza e il differimento del sacramento? Ma soprattutto, non è che dietro la scusa della «misericordia» c'è qualche prete o vescovo che preferisce farsi pecora (del mondo) invece che pastore?
Il fatto è avvenuto in Svezia, due anni fa, nei pressi di Gà¶teborg. Vittima di un ictus, Jimi Fritze, che si trovava in vacanza in quel momento, era stato portato in ospedale in elicottero. Ma il mezzo non poteva volare a causa del forte vento ed era giunto, un'ora e mezzo dopo, in ospedale. I medici al suo arrivo gli avevano diagnosticato la morte cerebrale, ma Jimi Fritze era ancora cosciente, nonostante la sua paralisi totale. Aveva dunque assistito a una conversazione tra i medici e la sua compagna, terrorizzato di non poter rispondere. 'œI medici avevanio esaminato lo scanner cerebrale e spiegato alla mia fidanzata che non c'era più molta speranza e che avrei avuto poco tempo da vivere', ha raccontato lo svedese, 43 anni, ad alcuni giornali, prima di spiegare: 'œla mia compagna piangeva, ma io non ero in grado di parlare o di muovermi. Potevo solo sentire'. L'uomo poi aveva perso conoscenza, prima di riprenderla e di essere testimone di una scena orribile. 'œVolevano donare il mio fegato e i reni ad altri pazienti. Avevo molto paura di subire una morte terribile. Avevo paura che mi cremassero. Mi chiedevo se stessi per vedere e sentire le fiamme', ha raccontato. Poi, un altro chirurgo più esperto intervenne e fece una nuova diagnosi, riuscendo a curare il paziente con la somministrazione di nuovi farmaci. Oggi, Jimi è su una sedia a rotelle, ma puà parlare normalmente.
Il prof. Maurizio Mori, ordinario di Bioetica nell'Università di Torino nonchè presidente della Consulta di bioetica Onlus, sostiene che, per motivi filosofici 'œevidenti' e 'œragionevoli', nessun medico potrebbe e dovrebbe mai rifiutarsi di praticare un aborto. Ma è vero invece il contrario: per motivi filosofici evidenti e ragionevoli, nessun medico potrebbe e dovrebbe mai rifiutarsi di praticare l'obiezione di coscienza.
Le Carmelitane del Sacratissimo Cuore di Gesù di Alhambra, in California, sono una delle congregazioni religiose femminili più floride in quanto a vocazioni degli Stati Uniti. Oltre ad essere un modello di disciplina e ortodossia. Oggi il loro convento ospita 150 suore, con 11 fra novizie e postulanti. Sono diventate famose per i loro cd di christian music (l'ultimo, «Lean into the wind» lo si puà ascoltare in parte qui). E sono anche un esempio vivente di quel bene invisibile che Dio seppe trarre dalla tremenda persecuzione dei cattolici in Messico, tra la fine degli anni '20 e la fine degli anni '30 del '˜900. La loro fondatrice, madre Maria Luisa Josefa, una vedova messicana entrata in Carmelo, fondà questa santa realtà in fuga dall'odio antireligioso che infuriava nel suo Paese. Si fermà in California giusto il tempo per gettare quel seme che oggi è divenuto un albero rigoglioso. Ma tornà presto in Messico, dove spese gli ultimi anni ancora nel nascondimento e nella precarietà .
«Tutti abbiamo un bambino dentro». Sarà anche una pubblicità , ma in fondo coglie nel segno
«Tutti abbiamo un bambino dentro» è stato lo slogan della più grande marcia per la vita della storia dell'America Latina, quella che si è svolta in Perù lo scorso 22 marzo. L'acqua minerale Evian con il mondo pro-life non c'entrerà nulla, ma la sua ultima pubblicità coglie nel segno per simpatia e messaggio'¦
Un bel video d'introduzione al Medioevo, l'unica epoca di decadenza - come diceva la grande specialista francese Règine Pernoud - che ci abbia lasciato cattedrali...
Norrie May Welby, 52 anni, ha vinto la sua battaglia legale ed è già una bandiera della battaglia omosessualista.
Ecologia terminale: dopo la morte, tornare in vita, ma in forma di albero. àˆ quanto promette di fare "Urna Bios", l'urna cineraria nata in Spagna, da un'idea del designer Gerard Molinè, che permette di ricordare il caro estinto in un modo davvero alternativo, trasformandolo cioè letteralmente in un arbusto. Diventare un albero costa circa 75 euro (più le spese di spedizione) e la seconda vita è acquistabile online. Totalmente in materiale biodegradabile, l'urna è composta da una capsula superiore che contiene semi e un substrato vegetale per facilitare il germoglio, e da una inferiore, dedicata alle ceneri. Per dare il via alla "reincarnazione" basterà inserire le ceneri nella parte inferiore, aprire quella superiore, unire le due parti ed interrare il tutto. Sarà quindi questione di aspettare il tempo necessario perchè l'albero cresca.
Un 'œex' donna in carriera, oggi con un'unica ambizione: fare la volontà di Dio. La 39enne imprenditrice romana di origine umbra Giorgia Petrini era un personaggio già affermato nel suo ambiente ed anche in campo editoriale, quando nella sua vita è avvenuto un cambiamento a trecentosessanta gradi, che ha sorpreso i suoi amici di sempre. Nel suo secondo libro, intitolato Il Dio che non sono, di cui è anche editrice, la Petrini racconta la sua vita 'œavanti Cristo' e 'œdopo Cristo', spiegando i perchè di una scelta fatta in piena libertà . Nel 2010 aveva pubblicato il suo primo libro L'Italia che innova (Koinè), un caso editoriale, in cui raccontava dieci storie esemplari di giovani imprenditori vincenti anche in tempo di crisi. Un grande successo, un prodotto editoriale che mostrava apertura, ingegno e generosità , ma Giorgia in fondo non era 'œdavvero' felice, come ognuno di noi vorrebbe ambire a diventare. Fino al giorno in cui, circa tre anni fa, un amico non la invita a seguire il noto ciclo di catechesi dei Dieci Comandamenti a cura di don Fabio Rosini. Giorgia, all'epoca non credente, accetta la proposta come una sfida. 'œIl mio atteggiamento '“ racconta - era ancora quello di chi voleva smentire quello che quel prete ci avrebbe detto'. Nello stesso periodo Giorgia si imbatte in un evento drammatico che 'œrappresentà il primo limite nella mia vita. Fino a quel momento tutto quello che mi ero conquistata, lo attribuivo tutto al mio merito: non mi mancava nulla. Sono entrata in crisi, quando mi è capitato qualcosa che, per la prima volta, non riuscivo a gestire e soprattutto a capire'. Si rende conto che la vita riserva 'œeventi drastici', in cui 'œnon puoi intervenire, nè fare niente'. 'œSono questi i momenti in cui ti interroghi di nuovo sulla metafisica dell'uomo'. Per Giorgia sarebbe potuto diventare il pretesto per acquisire la definitiva convinzione che l'esistenza di Dio era una 'œscemenza'. àˆ proprio in questo momento spartiacque che decide di continuare a seguire i Dieci Comandamenti: 'œnon so se ho scelto io o se sono stata indotta ma di fatto mi sono trovata imbrigliata nella rete della provvidenza e non sono riuscita a sbrigliarmi'¦'. La conversione alla fede cattolica ha portato Giorgia Petrini a cambiare radicalmente anche il suo stile di vita: niente più inclinazioni workaholic, niente più mondanità e superfluo. L'imprenditrice romana, oggi, lavora per vivere e non vive più per lavorare. 'œNon ho più l'ambizione di guadagnare 25mila euro al mese, l'avevo ma non serve, nè mi ha cambiato la vita - spiega -. Oggi, restituisco ad altri come posso cià che il Signore ha donato a me, con profondo senso di gratitudine, perchè credo nella solidarietà , nella carità e nella condivisione'. Nelle sue aspirazioni di oggi ci sono il matrimonio e la maternità , condizionati tuttavia dall'atteso esito per un procedimento di nullità del precedente matrimonio del suo attuale migliore amico, Marco. 'œNon siamo fidanzati '“ precisa Giorgia - di fatto siamo amici e, incoraggiati dal nostro padre spirituale, abbiamo deciso di vivere in castità e in amicizia una scelta radicale affidata in preghiera al Signore e in verità alla Chiesa cattolica. Alla nostra età non è sicuramente la forza di volontà a fare la differenza. Se non credi in qualcosa di più grande e lo fai solo per te, ammesso che tu abbia un motivo sufficientemente convincente, è difficile riuscire a fare certe scelte'. In attesa dell'esito di questo procedimento, entrambi vivono quest'esperienza come una Grazia: 'œNon è detto che il nostro bene sia quello che noi pensiamo per noi stessi; magari il Padreterno ci sta chiamando a qualcos'altro '“ racconta Giorgia -. Se la strada stretta per arrivare al paradiso è quello che stiamo vivendo ora, lo scopriremo con il tempo. La fede implica il mettersi in un atteggiamento di disponibilità , non possiamo prendere da Dio solo quello che ci va bene'. Dopo aver rincontrato Giorgia, anche Marco ha vissuto un cammino di conversione, dopo un periodo difficile. 'œAlla Madonna avevo chiesto di farmi incontrare un uomo con il 100% della fede. Ho avuto esattamente questo, sebbene all'inizio potesse sembrare altro', afferma Giorgia. Nel frattempo, Giorgia e Marco, entrambi imprenditori, si stanno occupando di attività no-profit, in particolare in campo educativo e nel sostegno ai giovani talenti imprenditoriali. Sensibile alle tematiche pro-life, Giorgia ne scrive spesso sul suo blog www.giorgiapetrini.it e sul sito www.notizieprovita.it.
Agli estremi confini dell'ecumene americano, nelle terre selvagge e gelide di uno degli Stati più grandi ma meno popolati del Nordamerica, il Wyoming Catholic College, a Lander, è oramai un marchio di grande qualità e una testimonianza che con il Signore anche le cose difficili sono possibili. Gli americani chiamano il Wyoming «il Paese di Dio». Un motivo ci sarà ...
L’amministratore delegato di Mozilla costretto a dimettersi: contrario alle “nozze” omosessuali
«La nostra cultura organizzativa rispecchia la diversità e l'inclusione», ha spiegato gioveda il presidente di Mozilla. «Noi siamo a favore dell'uguaglianza».
L’Europa che ci aspetta: uova e feci contro i genitori in piazza per dire no al gender nelle scuole
Già a gennaio la decisione del governo regionale di Verdi e Spd del Land tedesco Baden-Wà¼rttemberg di inserire nei programmi scolastici del 2015 delle lezioni di 'œEducazione alla diversità sessuale' aveva fatto sobbalzare molti. Sia la Chiesa cattolica sia quella luterana, leggendo il programma, avevano colto un chiaro intendo di «ideologizzazione e indottrinamento, nel delicato settore dell'identità sessuale e degli stili di vita personali e familiari connessi». Il 22 marzo un gruppo di genitori ha organizzato a Colonia una manifestazione, ma i circa mille manifestanti sono stati bloccati da una controprotesta descritta come «estremamente offensiva» dall'Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians, un osservatorio membro della piattaforma dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea, che ha denunciato il fatto. UOVA E FECI. Il corteo si sarebbe dovuto spostare per la città , ma una folla aggressiva ha cominciato a «insultare i genitori, lanciando bombe di vernice e attaccando fisicamente il gruppo pacifico». Testimoni oculari hanno descritto la scena cosa: «Gli hanno sputato addosso, hanno lanciato loro uova e sacchetti con feci o vernice». Anche i cavi per gli altoparlanti sono stati strappati e, a causa della contestazione, è stato impossibile far parlare dal palco tutti i relatori previsti. Oltre ai cavi sono state strappate anche «le pagine dalla Bibbia, usate come carta igienica, appallottolate e gettate ai genitori». I cristiani presenti sono stati «profondamente feriti da questi atti». Alcuni uomini del servizio d'ordine sono stati accecati dagli spray al pepe. IL DIRITTO NEGATO. Parecchi dei presenti hanno riferito di essere rimasti impressionati «dalla quantità di odio e dalla inattività della polizia, mentre il loro credo religioso veniva gravemente ferito». Molti dei genitori con bambini si erano allontanati immediatamente, non sentendosi più al sicuro, mentre «la polizia '“ continua il rapporto '“ ha esortato gli organizzatori a porre fine alla manifestazione, per 'œevitare l'escalation'». Ma i promotori della manifestazione hanno espresso delusione per il mancato sostegno da parte delle forze dell'ordine nel difendere «un diritto fondamentale, come quello di assemblea». UN SECONDO FINE. Forse la polizia non si aspettava una tale violenza, «ma noi avevamo preventivamente espresso le nostre preoccupazioni a questo riguardo», hanno assicurato i presenti. Secondo il portale di informazioni tedesco The Local, chi difende il nuovo programma di educazione sessuale intende solo «promuovere la tolleranza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali». Ma i critici hanno lanciato una petizione che ha raccolto 200mila firme fra genitori e insegnanti che intendono bloccare l'iniziativa ministeriale per l'insegnamento della teoria del gender nelle scuole.
Nagasaki, l’atomica che incenera la Chiesa nipponica. Le immagini impressionanti raccolte da Google
Sul perchè dopo aver incenerito Hiroshima gli americani vollero sganciare una seconda bomba atomica su Nagasaki, il 9 agosto 1945, per piegare il Giappone a una resa che era già inevitabile, gli storici hanno fornito delle spiegazioni di carattere bellico. Fatto sta, e sarà sempre difficile considerarla una mera casualità , che in un colpo solo vennero cancellati oltre due terzi del cattolicesimo nipponico. Un cattolicesimo praticamente azzerato due volte nell'arco di tre secoli: l'altra volta fu con la persecuzione che culminà nella rivolta di Shimabara, di cui ha dato conto Rino Cammilleri nel suo stupendo romanzo storico Il Crocifisso del Samurai. Google, nel suo servizio 'œCultural Institute', che raccoglie fotografie di momenti storici, propone un reportage impressionante di come si presentà dopo lo scoppio della bomba il distretto di Urakami, a nord di Nagasaki, dove tra il 1600 e la seconda parte del 1800 si concentrarono i cristiani che conservarono nel segreto la propria fede. Il cuore della 'œChiesa del silenzio' giapponese. La bomba cadde esattamente in quel punto, annichilendo la comunità cattolica e lasciando in macerie la Cattedrale che era stata costruita tra il 1895 e il 1914. Il suo canonico, Saburo Nishida, si stava recando in chiesa per confessarsi in previsione della festa dell'Assunzione. Ad attenderlo in confessionale c'era il curato Fusayoshi Tamaya. Entrambi morirono all'istante.
Il libro "Sapienza e libertà . Come e perchè papa Ratzinger non parlà all'Università di Roma", di Pier Luigi De Lauro, spiega il motivo per cui quell'attacco fu tanto proditorio quanto controproducente.
Il 68enne J.B Nguya»…n Ha»¯u Caº§u ha trascorso quasi 39 anni nelle prigioni di Hanoi. àˆ stato uno dei detenuti politici di più lungo corso in Vietnam, poi rilasciato in virtù dell'amnistia presidenziale concessagli per le precarie condizioni di salute. In cella ha incontrato Gesù. Il Rosario e la Via Crucis sono state la forza per vincere il dolore e perdonare i carcerieri.
Dopo aver 'œvegliato' in numerose città italiane, le Sentinelle in Piedi arrivano finalmente a Roma. Per sabato prossimo, 5 aprile, si sono date appuntamento alle ore 17.00 in piazza del Pantheon. Danno cosa seguito anche nella Capitale alla loro originale protesta contro il Ddl Scalfarotto, approvato alla Camera e ora in discussione al Senato. Un testo che preoccupa molte associazioni e anche tanti singoli cittadini, poichè - accusano - mina la libertà d'espressione. In un comunicato diffuso nelle ore scorse, le Sentinelle lo definiscono 'œmenzognero'. 'œPresentato come necessario per fermare atti di violenza nei confronti di persone con tendenze omosessuali - si legge nella nota -, il provvedimento è incostituzionale in quanto non specifica cosa si intenda per omofobia e dunque potrebbe essere denunciato, e rischiare fino a un anno e mezzo di carcere, chiunque si dica contrario alle adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso o sostenga che la famiglia sia fondata sull'unione tra un uomo e una donna'. Le Sentinelle parlano poi delle loro recenti uscite. Oltre 1.600 persone hanno 'œvegliato' lo scorso fine settimane a Genova, Perugia, Torino, Varese, Como, Biella e Casalmaggiore. Sette piazze nelle quali non sono mancate tuttavia contestazioni da parte di organizzazioni omosessuali. 'œParticolarmente dura', spiegano è stata la contromanifestazione di Perugia,'œin cui un gruppo di contestatori ha aggredito verbalmente le Sentinelle in Piedi con insulti e offese. Un'aggressività cui abbiamo risposto con la nostra arma più potente: il silenzio. Nonostante le ingiurie infatti non c'è astio da parte nostra, ma se possibile una dose ancora maggiore di amore. Sappiamo infatti bene che chi ci ha contestato cosa violentemente non è altro che una vittima della grande mistificazione delle politiche Lgbt'. Dietro la maschera della difesa dell'uguaglianza, 'œqueste lobby - continua il comunicato - non fanno altro che marcare le differenze, ghettizzare e portare avanti una politica che non mira al bene reale delle persone, ma solo all'imposizione di un'ideologia'. Segue poi un appello in cui si chiede a queste persone di 'œaprire gli occhi', per vedere che 'œnon è la rivendicazione di presunti diritti negati a non farvi sentire discriminati, ma solo l'autentica accoglienza di chi vi considera persone, individui unici, e non una categoria in cui fare numero'. Definiscono poi 'œmolto inquietante' cià che è avvenuto a Genova, dove la Regione Liguria, in opposizione alla loro 'œveglia', ha esposto una bandiera arcobaleno, simbolo delle organizzazioni Lgbt. Le motivazioni addotte da Lorena Rambaudi, assessore alle pari opportunità della Regione, risiedono nel 'œrifiuto di ogni forma di discriminazione e razzismo'. Motivazioni che le Sentinelle respingono energicamente. 'œSe oggi un assessore considera il silenzio una forma di razzismo - si chiedono -, cosa succederà domani la legge sull'omofobia entrerà in vigore?'. Infine, alla luce di alcune mistificazioni giornalistiche pubblicate nei giorni scorsi, le Sentinelle ci tengono a sottolineare che "la partecipazione alle veglie è unicamente individuale, nessun partito o associazione puà aderire dunque in quanto tale. Chi non accoglie questo stile e questi principi non puà partecipare alle attività delle Sentinelle in Piedi e utilizzare impropriamente questo nome. Chi ha a cuore la nostra battaglia non ha esitazione alcuna a mettere da parte il proprio credo politico, associativo o religioso per affermare un diritto che riguarda tutti'. Chi sabato prossimo sarà in piazza del Pantheon per partecipare alla 'œveglia' è avvertito.
«Un caso clamoroso fu quello avvenuto a Montefalco, nell'arcidiocesi di Spoleto. Qui, in un periodo che va dal settembre 1918 al novembre dell'anno successivo, il monastero delle clarisse di San Leonardo fu visitato per ventotto volte da un misterioso straniero. Successivamente è stato riconosciuto in questo fatto la manifestazione di un'anima purgante. Costui ogni volta lasciava 10 lire di elemosina, chiedeva preghiere e se ne andava senza farsi vedere e senza rispondere alle domande sulla sua identità rivoltegli dalla badessa suor Maria Teresa di Gesù. La prima volta l'accaduto parve strano alle suore, ma fu presto dimenticato. Tuttavia, con il passare del tempo e il ripetersi periodico del fatto, le suore cominciarono a interrogarsi con leggera inquietudine, tanto più che spesso la visita si accompagnava ad altre stranezze. Un giorno, per esempio, la badessa stava riposando quando venne svegliata da una voce fuori dalla sua stanza che l'avvertiva che avevano suonato alle porte del convento, quindi scese e raccolse la solita offerta di 10 lire. Quando poi perà chiese alle suore chi di loro l'avesse svegliata, risultà che non era stata nessuna di queste. Presa da timore crescente, una volta la badessa pensà bene di far ripetere una giaculatoria allo sconosciuto, temendo che si trattasse di una manifestazione diabolica, ma costui la ripetè senza problemi. Finchè, quando il 3 ottobre 1919 lo straniero si presentà nuovamente, la badessa decise di rifiutare recisamente l'ennesima offerta di 10 lire. Fu allora che questo, supplicandola di accettare, rivelà di essere un'anima purgante, che da quarant'anni stava scontando la pena per aver dissipato beni ecclesiastici. Allora le suore cominciarono a pregare e a dire messe per la sua salvezza, finchè nel novembre 1919 avvenne l'ultima manifestazione dell'anima che annunciava loro di essere finalmente in Paradiso e le ringraziava per aver accorciato la sua pena. La badessa, felice della notizia, gli chiese di pregare per la sua comunità e per i suoi genitori, se erano in Purgatorio. Al termine di questi fatti l'arcivescovo di Spoleto, monsignor Pacifici, nel luglio 1921 costitua il tribunale per il processo canonico che si tenne dal 27 luglio fino al giorno 8 agosto. Gli atti contenenti la deposizione di dodici testi sono conservati nell'Archivio della Curia Arcivescovile di Spoleto. L'esito del processo è stato positivo, sebbene per ragioni contingenti non sia stata emanata sentenza. La sacrestia dove l'anima si era manifestata divenne cappella dedicata al suffragio delle anime purganti, in particolare di quelle dei sacerdoti, ed è tuttora luogo di grande devozione».
Reportage da Azeir, firmato da Rodolfo Casadei su "Tempi", dove sorge il monastero di una piccola comunità di religiose italiane. «Più di tutto apprezzano il fatto che noi restiamo qui con loro, in un momento come questo, che sembra non finire mai»
L’Italia per Sawan Masih, cristiano condannato a morte dall’assurda legge pakistana sulla blasfemia
Condannato a morte dal Tribunale di primo grado di Lahore langue nelle carceri del Pakistan.
Incroyable: Fondazione Lejeune e «Manif» invitate alla Duma. «Difendiamo insieme vita e famiglia»
La notizia è stata data dall'agenzia Itar-Tass solo luneda: i leader di realtà francesi che si battono in prima fila per la difesa della vita e della famiglia, tra cui la Fondazione Lejeune e la Manif Pour Tous, quella che ha portato in piazza un popolo per protestare contro i matrimoni gay, sono in questo momento in visita in Russia (con loro anche il vescovo Marc Aillet). Vi rimarranno fino a venerda e oltre ad incontrare i più alti dignitari del mondo ortodosso, sono stati invitati a parlare direttamente al Parlamento di Mosca. «Il tutto è stato organizzato '“ ha spiegato l'igumeno Filippo, rappresentante del patriarcato di Mosca '“ in modo che i francesi possano trovare dei partner in Russia con cui cooperare nella difesa dei valori della famiglia».
Tradizione e innovazione per testimoniare la bellezza e la gioia, lo splendore e la potenza della fede cattolica, l'unico evro umanesimo conmpiuto.
Oggi nel Paese asiatico il principio della 'œtutela delle religioni' è il grimaldello feroce e subdolo dell'anticristianesimo
Pochi lo sanno, ma la Chiesa ha contribuito a rendere grande il basket americano. Ecco perchè
Villanova, Dayton, St. Louis University sono centri importanti per la teologia cattolica negli Stati Uniti, mentre Gonzaga e Creighton sono due degli atenei simbolo dell'apostolato intellettuale dei gesuiti. Ma per l'americano medio queste realtà , almeno nel mese di marzo, richiamano una cosa sola: il basket. Marzo è infatti il mese in cui si tiene il seguitissimo campionato della prima divisione della NCAA, quello dei college, vivaio e preludio al basket professionistico. Su 68 squadre che ogni anno raggiungono la fase finale (su ben 351) immancabilmente un quinto o un sesto sono di college cattolici. I quali rappresentano solo una piccola porzione del mondo universitario e anche come numero di iscritti, in genere al di sotto dei 10mila, sono poco cosa rispetto ai grandi atenei statali. Il motivo di questa tradizione cestistica nelle università cattoliche, guardata con ammirazione da milioni di appassionati, l'ha spiegato Julie Byrne, una docente dell'Università di Hofstra che ha dedicato un approfondito studio al misterioso feeling tra Gesuiti, Agostiniani, Maristi e la palla a spicchi. Le moltitudini di immigrati cattolici '“ irlandesi, italiani, polacchi '“ che si riversarono nei maggiori centri urbani tra fine '˜800 e inizi '˜900 incontrarono una cultura e anche un sistema scolastico ostile. Per far fronte a quella situazione nacquero come funghi scuole cattoliche. Ma sia per la povertà degli studenti, che non potevano permettersi le attrezzature del football americano, sia per gli spazi ristretti dei quartieri cementificati di New York o Chicago, che non si prestavano a ospitare un campo da baseball, la pallacanestro divenne lo sport per eccellenza, facile da giocare anche in palestre improvvisate. Da allora, quell'amore nato per caso, o per mano della Provvidenza, non si è mai interrotto.
Le parole più belle per spiegare perchè la Comunione in bocca è meglio che sulla mano
Un passaggio da leggere del discorso pronunciato il 4 ottobre 2005 da monsignor Jan Pawel Lenga, allora arcivescovo di Karaganda in Kazakhstan, al Sinodo dei Vescovi sull'Eucarestia: «Non posso dimenticare quelle scene commoventi dai tempi della persecuzione della Chiesa [in Polonia ai tempi del comunismo n.d.r.], quando in piccolissime stanze riempite di fedeli durante la S. Messa, bambini, anziani e malati si mettevano in ginocchio ricevendo con riverenza edificante il corpo del Signore. Tra le innovazioni liturgiche apportate nel mondo occidentale, ne emergono specialmente due che oscurano in un certo modo l'aspetto visibile dell'Eucaristia riguardante la sua centralità e sacralità ; queste sono: la rimozione del tabernacolo dal centro e la distribuzione della comunione sulla mano. Quando si rimuove il Signore eucaristico, "l'Agnello immolato e vivo", dal posto centrale e quando nella distribuzione della comunione sulla mano si aumenta innegabilmente il pericolo della dispersione dei frammenti, delle profanazioni e dell'equiparazione pratica del pane eucaristico con il pane ordinario, si creano condizioni sfavorevoli per una crescita nella profondità della fede e nella devozione. La comunione sulla mano si sta divulgando e persino imponendo maggiormente come una cosa più comoda, come una specie di moda. Non siano in primo luogo gli specialisti accademici, ma sia l'anima pura dei bambini e della gente semplice ad insegnarci il modo con cui dovremmo trattare il Signore eucaristico. Vorrei fare quindi umilmente le seguenti proposizioni concrete: che la Santa Sede stabilisca una norma universale motivata, secondo la quale il modo ufficiale di ricevere la comunione sia quello in bocca ed in ginocchio; la comunione sulla mano sarebbe riservata invece al clero. Che i vescovi dei luoghi dove è stata introdotta la comunione sulla mano si adoperino con prudenza pastorale a ricondurre gradualmente i fedeli al rito ufficiale della comunione, valido per tutte le chiese locali».
«Ripeto sempre a me stesso che uno non puà mai prescindere dalla propria cultura. Io non ho ricevuto alcun tipo di educazione religiosa, ma appartengo comunque alla cultura giudeo-cristiana anche se non sono praticante».
La storia in resa diretta del crimine ideologico e medico che ha partorito la famigerata ideologia del gender, oggi tanto di moda.
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C’è vita oltre gli schermi sul Timone di novembre
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8 Novembre 2024
«Ratzinger ci ha esortato ad arrivare alla verità delle cose»
Un contributo su Benedetto XVI di Matthew J. Ramage, docente di teologia al Benedictine College
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I santi, maestri che vivono nel mondo ma che non gli appartengono
Sono liberi dalle preoccupazioni mondane, spogliati di tutto, per rivestirsi soltanto di Dio, per confidare solamente in Lui
18 Novembre 2024
«Nella fede una diversità ragionevole non può trasformarsi in relativismo»
Leggendo l’ultimo libro del cardinale cinese Joseph Zen abbiamo immaginato una intervista con il porporato. Le risposte sono le sue parole presenti nel testo