San Michele cavaliere. Nel Medioevo il suo culto giunse fino in Africa e fu una difesa per le donne
L'arcangelo Michele ricorre cinque volte nella Sacra Scrittura: nel libro dell'Apocalisse, è il principe degli angeli fedeli a Dio, combatte e scaccia il drago e gli angeli ribelli. Nella tradizione cristiana è rappresentato come un guerriero chiamato in difesa contro i nemici della Chiesa. Il suo culto ebbe una diffusione incredibile nel MedioEvo, in particolare a partire dal santuario di Monte Sant'Angelo nel Gargano, sorto nel V secolo, luogo di irradiazione della devozione micaelica in tutta Europa. Ma a testimoniare quanto il popolo cristiano di ogni latitudine facesse riferimento a questo sommo protettore è giunta una scoperta di un gruppo di ricercatori del British Museum. Analizzando la mummia di una giovane donna rinvenuta in Sud Sudan e risalente all'ottavo secolo, hanno infatti rinvenuto su una sua coscia un tatuaggio con il monogramma greco di San Michele. L'antropologo Daniel Antoine ha ricordato come San Michele fosse il protettore del Sudan medievale ed è probabile che l'uso per le donne di tatuarsi il simbolo dell'arcangelo fosse un modo per invocarne la protezione nel parto o contro le violenze sessuali .
E' stata la più grande manifestazione pro-life nella storia dell'America Latina quella che si è svolta a Lima il 22 marzo, con lo slogan «Tutti abbiamo un bambino dentro». Per protestare con la volontà del governo di allargare le maglie dell'attuale legislazione iper-restrittiva in materia di aborto. 250 mila i partecipanti stimati, cifre non gonfiate come testimoniato dalle foto. Cosa succederebbe se anche in Italia alla Marcia per la Vita del prossimo 4 maggio a Roma scendesse in piazza un popolo cosa numeroso?
Padre Matteo Ricci forse presto beato. Magari assieme al convertito Xu Guangji, suo grande amico
La causa di beatificazione del grande missionario gesuita è allo studio del Vaticano, mentre quella del suo amico è ancora impantanata anche a causa delle attuali difficoltà della diocesi di Shanghai.
Il divino eloquentissimo silenzio del canone: la liturgia come scuola suprema della vita in Dio
«La partecipazione alla liturgia non puà essere disgiunta dall'orazione mentale, da quello stato in cui si trova l'anima che vuol essere obbediente al comandamento del Signore secondo il quale è necessario pregare sempre».
Il successo nascosto del «Summorum Pontificum»: sa di 354 vescovi e cardinali alla liturgia antica
Domenica alle 11 il vescovo Matteo Zuppi, ausiliare di Roma, celebrerà la Messa in rito antico presso la parrocchia della SS. Trinità dei Pellegrini, nella capitale, affidata alla Fraternità Sacerdotale San Pietro. Zuppi è il secondo vescovo proveniente dalla Comunità di Sant'Egidio a celebrare in rito antico (l'altro è Jean-Pierre Delville di Liegi, Belgio). Ma soprattutto è il numero 354 tra vescovi e cardinali che hanno celebrato o partecipato alla liturgia tradizionale dopo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum.
Che l'Asia sia una delle parti più vive e giovani della Chiesa non è una notizia. Papa Francesco si recherà anche per questo presto in Corea e successivamente in Sri Lanka. Ma spesso sono i dettagli di questa crescita che passano inosservati. Giorni fa segnalavamo l'arrivo in Germania di 'œmissionari' cistercensi provenienti dal Vietnam. Asia News dà conto di un'altra novità , l'apertura del primo monastero benedettino e il primo maschile in assoluto in Tailandia. Ma degna di nota è la situazione dei primi due istituti religiosi della Chiesa, i Gesuiti e i Salesiani. Per i primi è l'Asia il continente dove risiedono più religiosi, il 34% della congregazione, mentre l'India è il Paese con più salesiani, 2.500, e l'Italia è solo seconda con 2.167 religiosi, che hanno perà un'età media elevata e uno scarso ricambio vocazionale.
Il 2014 è dunque l'anno galileiano. L'antidoto migliore contro i veleni che in suo nome vengono ancora sparsi contro al Chiesa è l'agile e documentato 'œQuaderno' realizzato da Rino Cammilleri per la fucina de 'œIl Timone'. Utile a scuola, utile nella 'œbuona battaglia' culturale, utile sempre.
Uno dei massimi esperti mondiali di studi sindonici racconta perchè il Sacro Lino è senza ombra di dubbio del secolo I d.C. Altro che radiocarbonio...
Il corrispondente da Roma del progressista «The Tablet» che definisce Benedetto XVI un «topo»
Robert Mickney è stato per anni corrispondente da Roma del Tablet, lo storico settimanale portavoce del cattolicesimo progressista britannico. Ora è stato sospeso perchè in uno scambio di battute su Facebook, dismesso il suo British understatement, ha definito Benedetto XVI «rat», topo, sorcio. Ha scritto rivolto a un tale Chris Grady, commentando la foto del neo-porporato 98enne Loris Capovilla: «Do you think he'll make it to the Rat'˜s funeral?», pensi che ce la farà (Capovilla) ad arrivare ai funerali del topo (Ratzinger)? Mr. Glady si è augurato che Capovilla arrivi alle canonizzazioni di Giovanni Paolo II e di Govanni XXIII. I funerali di Benedetto XVI sarebbero un «bonus». Di Robert Mickney si puà ricordare, tra le tante cose, la presentazione lo scorso anno a Roma del documentario sulla pedofilia nella Chiesa «Mea Maxima Culpa. Silenzio nella casa di Dio» di Alex Gibney. Insieme a lui l'ineffabile Marco Politi.
Ebrei e mormoni incantati dalla polifonia romana. Quella che i cattolici hanno espulso dalle chiese
Sentire e vedere il Miserere di Gregorio Allegri nelle grotte di un parco nazionale israeliano, cantato in latino da un coro dell'Università dello Utah (composto in buona parte da mormoni) per un pubblico di ebrei, è potentemente suggestivo. E fa riflettere su come la musica polifonica, uno dei vertici della creatività cattolica e occidentale, sia stata espulsa dalle chiese e dalle cattedrali. Gregorio Allegri (1582-1652) fu un sacerdote e compositore romano. Nel 1650 fu nominato maestro pro tempore della Cappella Sistina, dove rimase fino alla sua morte. Il cantore Andrea Adami scrisse di lui: «Era anco aggiunta alla sua virtù una singolar bontà di costumi. Tanto a i poveri, che aveva sempre alla sua porta di Casa, quanto a i carcerati, che quotidianamente visitava, faceva larghe limosine, come mi ha attestato un suo scolare ancor vivente Uomo degno d'ogni credito» L'opera che gli diede la celebrità fu il Miserere, basata sul Salmo 51. Il brano era considerato cosa speciale e sacro che il Papa, per preservarne l'unicità , proiba che fosse trascritto e che le eventuali copie uscissero dalla Cappella Sistina.
Si chiamava Roberto Gerardi, aveva 55 anni ed era leader del «circo di Praga». àˆ il circense morto per un infarto due giorni dopo essersi duramente scontrato, a Rovato, in provincia di Brescia, con alcuni animalisti che presidiavano il suo circo con cartelli e slogan contro lo sfruttamento degli animali.
Il famoso premio Nobel per l'Economia denuncia, dalle colonne del quotidiano inglese progressista 'œIndependent', lo sterminio delle bambine che da Oriente ha preso piede in Occidente. In Inghilterra e in Galles mancano all'appello 5mila bambine. Abortite.
La verità vince i secoli: trovata in Bulgaria una delle più antiche immagini della Theotokos
àˆ una piccola placca rotonda di metallo raffigurante la Madre di Dio, con Gesù Bambino, e a fianco due croci. E' stata trovata durante scavi archeologici vicino a Burgas, in Bulgaria, ed è un sigillo raffigurante la Theotokos di cui si conoscono solo altri tre esemplari simili. Risale probabilmente al VI secolo, a un centinaio di anni di distanza dal Concilio di Efeso (431), in cui venne proclamato il dogma della divina maternità di Maria. Il concilio denuncià come errati gli insegnamenti di Nestorio (Patriarca di Costantinopoli), secondo cui la Vergine Maria aveva dato vita all'uomo Gesù, non a Dio, non al Logos (Il Verbo, Figlio di Dio). Il Logos risiedeva in Cristo, era custodito nella sua persona come in un tempio. Cristo quindi era solo Theophoros, «portatore di Dio». Di conseguenza Maria doveva essere chiamata Christotokos, «Madre di Cristo» e non Theotokos, «Madre di Dio».
La Voce del Timone – Myers, Coyne, Dawkins: l’odio «scientifico» per la Chiesa. Parla Enzo Pennetta
Aprendo il Consiglio Permanente della CEI, il presidente dei vescovi italiani pronuncia un vibrante appello e incita le famiglie a non lasciarsi calpestare dalle nuove ideologie.
«Gay friendly Church», diocesi di Linz ormai senza freni: iniziativa per una Chiesa arcobaleno
«Gay Friendly Church» è il titolo di una speciale giornata di formazione che si tiene venerda a Linz, in Austria (sottotitolo: «Un buon posto per omosessuali e lesbiche nella Chiesa»). Non è un'iniziativa di qualche gruppo dissidente o ai margini della Chiesa: è un incontro che ha luogo presso il Castello Puchberg, prestigioso centro culturale della diocesi, organizzato dal Gruppo di lavoro diocesano per la cura pastorale degli omosessuali, che ha come promotore Rolf Sauer, teologo e psicoterapeuta, già direttore dell'Ufficio per la pastorale familiare della diocesi. In una presentazione dell'iniziativa sul giornale diocesano, cosa si legge: 'œSe persone dello stesso che si amano decidono di stringere un rapporto, la responsabilità che si prendono vicendevolmente deve essere apprezzata'. Il sito cattolico Kath.Net, con base a Linz, ha invitato a scrivere per protestare al vescovo Ludwig Schwarz.
Concistoro segreto: Kasper fu sommerso di critiche. E Tosatti svela i nomi dei cardinali benemeriti
«Doveva essere segreto, il Concistoro del 22 febbraio, per discutere della famiglia» scrive Marco Tosatti sul suo blog, «e invece dall'alto si è deciso che fosse opportuno rendere pubblica la lunga relazione del card. Walter Kasper in tema di eucarestia ai divorziati-risposati. Probabilmente per aprire la pista in attesa del Sinodo di ottobre sulla famiglia. Ma una metà del Concistoro è rimasta segreta: e ha riguardato gli interventi dei cardinali. E forse non a caso, perchè dopo che il card. Kasper ha illustrato la sua lunga (e a quanto pare non lievissima, quando pronunciata) relazione parecchie voci si sono levate per criticarla. Tanto che nel pomeriggio, quando il Papa gli ha dato il compito di rispondere, a molti il tono del porporato tedesco è parso piccato, se non stizzito». Ecco i cardinali che hanno bocciato senza appello l'intervento del presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani: Caffarra, Brandmà¼ller , Mà¼ller, Bagnasco, Sarah, Re, Piacenza, Tauran, Scola. Degno di nota l'intervento di Ruini che, scrive sempre Tosatti, avrebbe tra l'altro commentato: «Non so se ho preso bene nota, ma fino a questo momento circa l'85 per cento dei cardinali che si sono espressi paiono contrari all'impostazione della relazione». Aggiungendo che fra quelli che non avevano detto niente e non si potevano classificare, coglieva dei silenzi «che credo che siano imbarazzati». Ruini, continua nel suo resoconto Tosatti, ha poi citato il Papa Buono, dicendo, in buona sostanza: quando Giovanni XXIII fece il discorso di apertura del Concilio Vaticano II disse che si poteva fare un Concilio pastorale perchè fortunatamente la dottrina era pacificamente accettata da tutti e non c'erano controversie; quindi si poteva dare un taglio pastorale senza timore di essere fraintesi, poichè la dottrina rimane molto chiara. Se avesse avuto ragione in quel momento Giovanni XXIII, ha chiosato il porporato, lo sa solo Dio, ma apparentemente in buona parte forse era vero. Oggi questo non si potrebbe più dire nel modo più assoluto, perchè la dottrina non solo non è condivisa ma è combattuta. «Sarebbe un errore fatale» voler percorrere la strada della pastoralità senza fare riferimento alla dottrina.
Analisi critica del linguaggio tendenzioso usato per dare in prima pagina una notizia che non c'è. Tutto rigoramente tra virgolette.
La Chiesa luterana di Stato svedese è allo sbando totale e più di un pastore protestante si converte al cattolicesimo. Ora è la volta del più fanoso di tutti.
Cina, migliaia di fedeli partecipano al funerale di mons. Fan Zhongliang. Sconfitta secca del regime
Le esequie gremitissime presule scomparso mandano a gambe all'aria i progetti secolarizzatori e censori del regime cinese,c eh si trasformano in un vero e proprio boomerang.
La “scala Mercalli” per misurare i terremoti? Anche quella la inventà un prete, un grande scienziato
Nessuno ricorda che il sismologo Giuseppe Mercalli famoso per l'omonima scala qualitativa utilizzata per la misura dei terremoti era un sacerdote rosminiano divenuto un famoso scienziato.
Costanza Miriano parla alla tivù dei vescovi: Papa Francesco rivoluzionario? Ma fatemi il piacere…
«Io tendo a vedere meno la novità di questo Papa e più la continuità con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI».
Non è che ci sia da stupirsi troppo se in un Paese come il Belgio che considera un segno di civiltà l'eutanasia per i bambini, il muro di una chiesa diventi un orinatoio pubblico. Con un senso del decoro inferiore a quello di un Paese sottosviluppato, l'amministrazione della 'œcapitale' dell'Unione Europea ha allestito un vespasiano all'aria aperta, sulla fiancata della chiesa di Santa Caterina, nel centro cittadino. Basta varcare un cancelletto in metallo ed espletare i propri bisogni contro il muro portante dell'edificio sacro. Difficile non pensare che dietro a una soluzione cosa indecente ci sia, oltre alla stupidità umana che non è mai da sottovalutare, un desiderio di oltraggio verso il culto cattolico. E ci si puà immaginare cosa sarebbe successo se una cosa simile fosse stata realizzata sulla fiancata di una sinagoga o di una moschea. Sul fatto non si conosce il parere della gerarchia, che pure a Bruxelles è rappresentata da un valente e coraggioso vescovo, Andrè-Joseph Lèonard. Quello che si sa è che partita una petizione pubblica da parte di privati cittadini che chiedono all'amministrazione cittadina di eliminare subito lo scempio.
«Dobbiamo essere in prima linea per sfidare i sacerdoti di Bahal, i profeti dei falsi dei, mostrando a tutti questa strana, scandalosa, inquietante immagine di Cristo crocefisso, dicendo con chiarezza profetica: questa è la visione della felicità , questa è la visione della libertà ». Sono le parole di padre Robert Barron nel trailer di «Priest, Prophet, King», sei vibranti video-omelie, montate come un film, che saranno lanciate a settembre in Dvd. Padre Robert Barron, classe 1959, sacerdote dell'arcidiocesi di Chicago, nel 1999 ha fondato «Word on fire», parola infuocata, un portale con catechesi in formato video, audio da scaricare, testi da diffondere online e libri da acquistare. Un progetto che ha avuto un seguito notevole negli Usa. Nel 2005 l'arcivescovo di Chicago, il cardinale Francis George, ha deciso di valorizzare il suo talento di predicatore facendolo diventare un uomo immagine per la nuova evangelizzazione. «Voglio che tu converta ogni persona che abita a Chicago» gli ha detto, affidandogli la missione (e a riprova della fiducia, lo ha nominato anche rettore del seminario diocesano). Padre Barron ha iniziato cosa un'intensa attività di conferenziere in giro per gli Stati Uniti, diventando anche il primo sacerdote cattolico ad avere uno spazio fisso sul colosso televisivo NBC. (Il Timone ne ha parlato nel maggio 2013)
Folle di fedeli rendono l'ultimo saluto terreno al coraggioso presule scomparso, reo di non essersi piegato al regime. Pechino sottovaluta la forza della fede, ed è cpstretta a capitolare
In 'œExpelled: No Intelligence Allowed' del 2008 il regista Nathan Frankowski e il conduttore Ben Stein documentano la censura che zittisce gli accademici non allineati alla 'œmentalità comune' evoluzionista. E come invece tutte le ideologie che abbiano preteso, e violentemente, di fare a meno di Dio abbiano invece sempre entusiasticamente abbracciato proprio l'ipotesi darwinista.
Mentre in Germania si insegue la Comunione per i divorziati risposati e si organizzano sfilate di abiti liturgici per 'œdiaconesse', si inaridisce la vita religiosa e scompare la vita consacrata. E cosa tocca a un gruppo di cistercensi vietnamiti riportare agli antichi splendori il monastero di Nothgottes, situato nella valle del Reno. Nel settembre scorso, infatti, otto religiosi provenienti dal convento di Don Duong, nel Vietnam centrale, hanno lasciato il Paese di origine per trasferirsi in questo storico luogo di ritiro e preghiera nel cuore dell'Europa. Nelle prossime settimane a loro si aggiungeranno otto confratelli. Di religiosi da Africa, Asia o America Latina che vengono a dar man forte a comunità in declino è piena l'Europa. Meno usuale è che un intero monastero defunto sia riportato in vita da un gruppo di missionari provenienti dalla 'œfine del mondo'.
Siamo nel 1872 in America, precisamente a Santa Fe, capitale del New Mexico. Il vescovo locale, Jean Baptiste Lamy, decide di far costruire una cappella, precisamente la cappella di Loretto (sa, con due T, il nome inglese infatti suona come: Sisters of Loretto) per poter fornire un luogo di culto alle suore appena stabilitesi, dopo una peregrinazione che le vide attraversare il Sud-Ovest degli Stati Uniti, il Kentucky, il Missouri ed il Kansas. Le suore (quattro, la superiora suor Madeleine, Suor Catherine, Suor Hilaire e Suor Robert) appena giunte sul posto iniziarono dunque ad appaltare i lavori adiacenti alla loro semplice abitazione, affinchè, oltre al convento, potesse essere eretta una struttura simile alla 'œSainte Chapelle' di Parigi, dunque, la prima cappella gotica ad ovest del Mississippi. Il progetto fu affidato all'architetto P. Mouly, noto per la sua perizia e capacità : aveva, tra l'altro, realizzato la cattedrale di Santa Fe. I lavori durarono cinque anni. La cappella misurava 22,5 metri di lunghezza, era larga metri 7,5 ed alta metri 25,5. L'opera terminata era esteticamente ammirevole. La galleria, gli archi, la navata riuscivano a dare il senso del divino, a coinvolgere e a creare l'idoneo raccoglimento. Cià che sconvolse le suore fu il doversi accorgere, di colpo, che il coro non era accessibile, dal momento che non era stata nè progettata nè dunque costruita una scala apposita per potervi accedere dalla tribuna. D'acchito si cercà l'architetto progettista, nel tentativo di riuscire a tamponare l'errore, ma questi era da poco deceduto. Vennero a questo punto contattati diversi ingegneri, i quali emisero unanimemente un triste verdetto: il danno era irreparabile, lo spazio non era sufficiente alla costruzione di una scala. L'unica alternativa era costituita dalla edificazione di una nuova galleria, o, altrimenti, la costruzione di una scala a chiocciola, sicuramente inusuale. Le suore si comportarono nell'unico modo nel quale puà comportarsi un cristiano dinanzi alle difficoltà : ossia, memori dell'aforisma: «Quando pare non ci sia più nulla da fare, si puà ancora pregare», decisero di iniziare una novena a San Giuseppe (sotto il cui patronato era stata posta la cappella), nella sicura speranza che il Cielo non le avrebbe abbandonate in una situazione cosa incresciosa. Per nove giorni e nove notti, senza sosta, elevarono preghiere al patrono dei falegnami, affinchè potesse intercedere in loro favore. Il nono giorno, inaspettatamente, si presentà alla porta del loro convento un uomo strano, con i capelli grigi, accompagnato da un asino carico di piccoli e semplici strumenti da lavoro. Questi chiese di poter conferire con suor Maddalena, la superiora, e manifestà la volontà di costruire lui stesso la scala mancante. La religiosa accolse di buon grado la proposta di quest'uomo, anche se non era stato da loro interpellato. Il falegname inizià a lavorare dentro la cappella e chiese di essere lasciato solo mentre si adoperava per la riuscita della sua opera. Ogni tanto, perà, qualche consorella riusciva a sbirciare e la perplessità era pressochè di tutte: l'uomo, infatti, si serviva soltanto di una sega, un goniometro e un martello. Invece dei chiodi utilizzava cavicchi. Tra le stranezze notavano poi che immergeva dei pezzi di legno in secchi d'acqua: insomma, oggetti poveri e usati in maniera quantomeno atipica. Per rispetto, non vollero intromettersi e restarono ad attendere la conclusione dell'operato. Dopo tre mesi la scala poteva dirsi pronta e se fino ad ora si poteva parlare di coincidenze, stranezze, atipicità , adesso bisognava ammettere l'inspiegabile. La scala consisteva appunto in una doppia spirale apparentemente sospesa senza punti d'appoggio, assemblata senza alcun chiodo e realizzata con una tipo di legno assolutamente sconosciuto. Quando madre Maddalena volle pagare il carpentiere per il lavoro svolto, non riusca a trovarlo, essendo scomparso. Le suore volevano sdebitarsi e fecero tutto il possibile per rintracciarlo, senza alcun esito positivo. Nessuno, infatti lo conosceva nè l'aveva mai visto prima di allora. Torniamo alla scala, denominata, non dunque senza motivo 'œscala santa'. Essa è composta da trentatre gradini (gli anni di Gesù) che girano su due spirali di 3600 esatti. Il fatto inconcepibile è che il tutto è senza alcun sostegno centrale. Non avendo alcun pilastro centrale per sostenerla, significa che tutto il peso deve gravare necessariamente sul primo gradino, un controsenso, assolutamente impensabile secondo le più elementari leggi della fisica e della statica. Le stesse suore temevano non poco a salire, consce del prodigio che le vedeva coinvolte. Gli enigmi legati a quell'episodio non sono mai stati risolti: chi era quell'uomo? Da dove veniva? Come faceva a conoscere le necessità del convento? Come fece, da solo, a progettare e a realizzare la scala, una scala con la perfezione delle curve dei montanti irrealizzabile in quell'epoca? (il legno è raccordato sui Iati dei montanti da nove spacchi di innesto sull'esterno, e da sette sull'interno). Come riusca nella sua impresa senza servirsi di chiodi e altri utensili indispensabili alla realizzazione? Come mai nessuno ebbe a sapere chi fosse? Da dove proveniva quel legno unico, che, ad oggi, nessuno sa classificare e appare sconosciuto agli studiosi? Come puà una scala reggersi in equilibrio senza sostegno centrale e non crollare istantaneamente ma, al contrario, portare per decenni il peso quotidiano di centinaia di persone senza mostrare il benchè minimo cedimento? Di più, senza presentare la minima traccia di usura inevitabile dopo quasi un secolo e mezzo? Le testimonianze parlano inoltre di una sorta di 'œleggerezza' che si avverte nel percorrere gli scalini. La ragione non puà dare risposta; forse, più semplicemente, bisogna ammettere, con Pascal, che l'ultimo stadio della ragione è riconoscere che vi sono una quantità infinita di cose che la superano. Che sia stato veramente S. Giuseppe ad edificare quest'opera? Cià che, in ogni caso, non lascia dubbi è l'inspiegabilità del susseguirsi degli eventi e il fatto che, ad oggi, resta un capolavoro vivente, visitato anche da non credenti i quali non possono che constatare l'oggettiva inspiegabilità della costruzione.
La scoperta delle onde gravitazionali del Big Bang conferma quella che fu l'intuizione del fisico gesuita Lemaà®tre. Ma ormai la falsa contrapposizione tra fede e scienza è cosa diffusa che resiste anche alle smentite più documentate.
Il noto giornalista e scrittore madrileno Josè Maràa Zavala pubblica Isabel àntima. Las armas de la mujer y reina mà¡s cèlebre de la Historia de Espaà±a (Planeta, Barcellona 2014). Il beato Giovanni Paolo II era pienamente convinto dell'eroicità delle virtù cristiane della grande regina spagnola, ma il cardinale Jean-Marie Lustiger temette d'incrinare il delicatissimo dialogo con gli ebrei.
C’è una moda ribelle che non conosce stagione, non conosce saldi e con cui ci si veste divinamente
«Quando Cristo nasce e compie la sua predicazione, qual è la situazione, quanto a divorziati risposati? Sono probabilmente la gran parte della popolazione romana. L'imperatore Augusto se ne è accorto, e ha provato ad arginare il fenomeno con le sue leggi sul matrimonio, l'adulterio e il diritto familiare. Ma le leggi, dove mancano le motivazioni profonde, servono a poco: la caduta di Roma sarà dovuta senz'altro, anche, alla dissoluzione della famiglia. I divorziati risposati sono dunque la norma, e sappiamo che ci si risposa più e più volte, con una cerimonia divenuta assai più snella, semplice, banale, per ovvi motivi, di quella di età repubblicana. Eva Cantarella, ne 'œL'ambigio malanno', spiega bene come l'età imperiale sia contrassegnata da una crisi della natalità , dovuta anche al massiccio ricorso all'aborto, e da una grandissima facilità di divorzio, sia per l'uomo, sia, ed è una grande novità , per la donna: 'œmolto raramente è dato riscontrare nella storia una concezione di cosa grande libertà (rispetto al divorzio), quantomeno sul piano giuridico'. Quanto al mondo ebraico in esso vige una casistica più o meno varia a seconda delle scuole rabbiniche: ognuna impegnata a stabilire le motivazioni che rendano lecito il ripudio. Cosa propone Cristo, in quest'epoca e in queste condizioni? L'indissolubilità . Sic et simpliciter. Il ritorno al disegno inziale di Dio. Con poche frasi, e nessuna casuistica. Milioni di persone, piano piano, comprenderanno il tesoro, difficile da custodire, che è stato loro donato. Ci vorranno alcuni secoli. Ma nessuno inventerà scorciatoie».
Sacra Famiglia, e oggi in specie il santo padre putativo di Gesù, sia sempre modello di verità e di carità , e lume per rischiarare la strada di ongi famiglia.
Mons. Giuseppe Fan Zhongliang, vescovo ordinario di Shanghai, appartiene all'unica vera Chiesa e quindi il governo cinese gli nega l'omaggiod ei fedeli.
Una sfilata di abiti per chierichette, ministre straordinarie dell'Eucaristia, ma anche predicatrici e 'œdiaconesse' de facto. E' quella che è stata organizzata la settimana scorsa nel centro conferenze St. Clemens di Hannover all'insegna del maggior coinvolgimento delle donne nella liturgia e nel servizio all'altare. 'œE' naturale che vogliamo abiti in cui ci sentiamo bene e che ci stanno bene' ha commentato tale Ewa Karolchak, referente pastorale del decanato della capitale della Bassa Sassonia (diocesi di Hildesheim). 'œSpero che da qui parta un impulso che vada oltre Hannover' ha detto invece il responsabile ultimo del decanato, il prevosto Martin Tenge. Già 10 anni fa l'istituto liturgico della diocesi di Treviri aveva organizzato un concorso di design di abiti liturgici femminili.
La Manif Pour Tous Italia e il Forum delle Associazioni Familiari dell'Umbria hanno realizzato un vademecum a uso dei genitori per proteggere i propri figli dall'indottrinamento dell'ideologia del gender che ha iniziato a svolgersi negli istituti scolastici di tutta Italia, dagli asili alle superiori, tramite incontri con rappresentanti delle associazioni gay o esponenti della 'œcultura omosessualista' e con la diffusione di materiale didattico cosiddetto, tristemente, 'œgay friendly'.
Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata per le persone affette da Sindrome di Down. In occasioni cosa la fanno di solito da padroni la retorica, il buonismo e il sentimentalismo. Ma c'è un altro modo di affrontare la malattia. Quello di avere cura e carità della vita più bisognosa prima ancora che venga al mondo.
Caffarra: divorziati casti e fedeli, quei prodigi della grazia che cardinali e vescovi nascondono
«La Chiesa puà limitarsi ad andare là dove la portano i processi storici come fossero derive naturali? Consiste in questo annunciare il Vangelo? Io non lo credo, perchè altrimenti mi chiedo come si faccia a salvare l'uomo. Le racconto un episodio. Una sposa ancora giovane, abbandonata dal marito, mi ha detto che vive nella castità ma fa una fatica terribile. Perchè, dice, 'œnon sono una suora, ma una donna normale'. Ma mi ha detto che non potrebbe vivere senza eucaristia. E quindi anche il peso della castità diventa leggero, perchè pensa all' eucaristia. Un altro caso. Una signora con quattro figli è stata abbandonata dal marito dopo più di vent'anni di matrimonio. La signora mi dice che in quel momento ha capito che doveva amare il marito nella croce, 'œcome Gesù ha fatto con me'. Perchè non si parla di queste meraviglie della grazia di Dio? Queste due donne non si sono adeguate ai tempi? Certo che non si sono adeguate ai tempi. Resto, le assicuro, molto male nel prendere atto del silenzio, in queste settimane di discussione, sulla grandezza di spose e sposi che, abbandonati, restano fedeli. Ha ragione il professor Grygiel quando scrive che a Gesù non interessa molto cosa pensa la gente di lui. Interessa cosa pensano i suoi apostoli. Quanti parroci e vescovi potrebbero testimoniare episodi di fedeltà eroica. Dopo un paio d' anni che ero qui a Bologna, ho voluto incontrare i divorziati risposati. Erano più di trecento coppie. Siamo stati assieme un' intera domenica pomeriggio. Alla fine, più d' uno m' ha detto di aver capito che la Chiesa è veramente madre quando impedisce di ricevere l' eucaristia. Non potendo ricevere l' eucaristia, comprendono quanto sia grande il matrimonio cristiano, e bello il Vangelo del matrimonio».
Per sostenere la vita consacrata, la liturgia e il Summorum Pontificum: bevete birra (di Norcia)
A Norcia, nel paese famoso per aver dato i natali a san Benedetto, fino al 1998 c'era un vuoto paradossale: i benedettini, presenti la fin dall'alto Medio Evo, erano stati costretti a lasciare l'abbazia nel 1810, a causa delle leggi napoleoniche, e da allora non si erano più visti. Il loro ritorno, nel 2000, è stato merito di un religioso americano, dom Cassiano Folsom, una figura carismatica, consultore della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, amico di Joseph Ratzinger, che ha voluto riprendere il carisma e lo stile originario dell'ordine. L'ora et labora è improntato a una grande austerità : sveglia alle 3:30 ogni mattina, recupero degli antichi digiuni, con un solo pasto al giorno tra il 15 settembre e il tempo di Pasqua. Oggi i monaci sono una quindicina, da Stati Uniti, Inghilterra, Indonesia, Brasile e Italia. Nel luglio 2009 hanno fatto proprio un nuovo apostolato, affidato loro direttamente dalla Santa Sede. «Per favorire un clima di pace liturgica '“ scrivono sul loro sito '“ e cià che papa Benedetto chiama 'œuna riconciliazione interna nel seno della Chiesa' ci hanno chiesto di celebrare sia la forma ordinaria, sia la forma straordinaria del rito Romano». Questo per quanto riguarda l' «ora». Per quanto riguarda il «labora», i benedettini hanno incominciato a produrre birra, la «Birra Nursia», che porta come slogan «Ut laetificet cor». E' stata pensata come mezzo per sostenere economicamente il monastero '“ inserendosi nel nuovo mercato italiano delle birre artigianali '“ e per condividere il frutto di una creatività e di uno zelo per le cose ben fatte tipicamente benedettini. Il Timone ha dedicato all'avventura questi religiosi un servizio nel numero di novembre 2012.
La straordinaria testinonianza, in prima persona, della scienziata canadese la cui perizia medica è stat fondamentale per decretare la santità di beata Marie-Marguerite d'Youville nel 1990.
Sting canta la pena e la speranza di san Robert Southwell, gesuita del ‘500 ucciso dagli anglicani
Sting in concerto, nel 2009, nella cattedrale anglicana di Durham canta una poesia del padre gesuita Robert Southwell, martire.
Gli altri inseguivano il mondo, lui convertiva. La straordinaria vita del gesuita Jorge Loring
Cammilleri: più coerente farsi induisti che voler cambiare la dottrina secondo i propri gusti
Sono più coerenti i cristiani che si fanno buddisti o induisti o musulmani di quelli che insistono affinchè la dottrina cattolica venga modificata secondo i loro gusti. Divorziati risposati, preti che si vogliono sposare, omosessuali praticanti, donne che vogliono fare i preti e via elencando (cioè, pillola, aborto, eutanasia, inseminazione artificiale, uteri in affitto'¦): tutti costoro, se avanzassero tali pretese con qualunque altra religione, sarebbero cacciati a pedate. Cosa, seguitano a ronzare come mosche attorno al miele assediando la Chiesa, che non ha il coraggio di dir loro di andare a ronzare altrove. Si comportano come uno che, iscrittosi al club del bridge, comincia a far storie perchè a lui piace lo scopone. Quando molti discepoli abbandonarono Gesù perchè il suo «linguaggio» era «duro», Cristo non fece una piega e, anzi, chiese agli Apostoli se per caso non volessero andarsene anche loro. Certo, non gli fece piacere, ma dovendo scegliere tra la sua dottrina e i molti seguaci non ebbe dubbi. Non è obbligatorio essere cattolici e, se la dottrina ti sembra troppo gravosa, puoi sempre andartene. O non venirci nemmeno. Il fatto è che, sotto sotto, vuoi la botte piena e la moglie ubriaca, vuoi fare quel che ti pare in questa vita e avere pure il passaporto per la beatitudine eterna. Ma, anche se un Chiesa intimidita te lo desse, il passaporto, credi davvero che il Padreterno (padrone anche della Chiesa) ti farebbe entrare? Leggi il Vangelo, scoprirai che rimedierai solo mazzate, tu e quelli che ti hanno dato il passaporto.
Sabato 15 marzo si svolge a Milano la 32a edizione della marcia 'œAndemm al Domm' per sostenere pubblicamente le ragioni della scuola cattolica paritaria. Appuntamento alle 9,30 in Via Vittore Pisani (in concvomitanza con Piazza Duca d'Aosta) per raggiungere assieme la cattedrale dove l'arcivescovo cardinale Angelo Scola accoglierà le famiglie milanesi che hanno a cuore la libertà educativa.
Il 21 marzo esce nei cinema americani un film di fantasia più realistico che mai. Quando il professore di Filosofia vuole imporre a una classe il proprio ateismo aggressivo, uno studente si ribella, scoprendo che testimoniare la fede richiede sacrifici.
Il film sui 51 martiri clarettiani della guerra civile spagnola. Morirono gridando «Viva Cristo Re!»
Arriva anche in Dvd il recentissimo film spagnolo «Un Dios prohibido», diretto da Pablo Moreno e prodotto da «Cotracorriente producciones» e dai Clarettiani. In esso si narra il martirio l di 51 Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria (Clarettiani) avvenuto durante la guerra civile spagnola. Il 20 luglio 1936 circa sessanta uomini della milizia repubblicana irruppero armati nel seminario clarettiano di Barbastro. Catturarono tutti i religiosi e li condannarono a morte per il solo motivo di essere religiosi. Fu proposta loro la libertà se avessero rinnegato la propria fede. Nessuno accettà. Sopportarono pazientemente ingiurie, maltrattamenti, privazioni. Insieme si prepararono al martirio pregando e incoraggiandosi a vicenda. Perdonarono i propri carnefici e andarono incontro alla morte cantando e gridando «Viva Cristo Re!» e e «Viva il Cuore di Maria!». Furono uccisi in cinque gruppi nei giorni 2, 12, 13, 15, 18 del mese di agosto.
«Il mondo pro-life perde per un tumore Mario Palmaro: difensore della vita e della famiglia senza compromessi». Cosa si intitola un lungo articolo di LifeSiteNews, il più letto sito pro-vita del mondo, che fa base in Canada. Un omaggio non da poco, anche perchè riguarda una figura esterna al mondo di lingua inglese. Di lui si ricordano il contributo di prim'ordine come bioeticista, la lucidità e il coraggio delle sue posizioni all'interno del contesto italiano e la sua fede granitica, citando le parole di un suo articolo scritto sul Foglio insieme ad Alessandro Gnocchi: «In qualche chiesetta sperduta ci sarà sempre un sacerdote che celebra santamente la Messa, in un piccolo appartamento una vecchietta solitaria sgranerà sempre con fede incrollabile il suo rosario, in un angolo nascosto del Cottolengo una suora accudirà sempre un bambino considerato da tutti una vita senza valore. Anche quando tutto sembra perduto, la Chiesa, città di Dio, continua a irradiare su quella degli uomini la sua luce».
Ontario: i cattolici si facciano le loro scuole, ma non osino dire che sono diverse dalle altre
Le scuole cattoliche non statali dell'Ontario, in Canada, si organizzano e, attaverso YouTube, lanciano una campagna promozionale che punta tutto sulla qualità , sui livelli di eccelenza e sulla peculiarità educativa. Ma questo da fastidio. A chi? Al sistema delle scuole statali, cui l'idea proprio non va. Eppure le scuole cattoliche mica affermano essere superiori alle altre. Dicono semplicemente di essere diverse. E ci mancherebbe altro.
Vittorio Possenti contro il perverso connubio fra materialismo e onnipotenza tecnica che ci devasta
«L'antiumanesimo non ha ancora vinto ed una rinascita umanistica che onori nell'uomo il livello spirituale e trascendente rimane possibile. L'etica, la politica, la religione sono chiamate a dare un apporto positivo. Pensiamo alla vita di un popolo. Dove troverà lo Stato secolarizzato le energie di cui ha bisogno per venire incontro alle esigenze di concreto rispetto per tutti? Solidarietà , responsabilità , apertura all'altro, senso del dovere e non solo diritti e pretese, sono cose che non si comprano sul mercato»
Proponiamo l'ultimo articolo di Mario Palmaro per Il Timone, nel numero di marzo da poco uscito, e dedicato ad Eugenio Corti, scomparso lo scorso 4 febbraio. àˆ l'omaggio a uno scrittore e testimone che Mario ha frequentato a lungo e che è stato per lui un modello di militanza cattolica. L'ha seguito anche in Cielo, un mese dopo. Nel giorno del funerale (oggi alle 10.45 nel Duomo di Monza) segnaliamo e facciamo nostro anche l'appello lanciato dalla casa editrice Fede&Cultura per aiutare economicamente la famiglia ora senza reddito di Mario, la moglie e i suoi quattro figli piccoli.
Divorziati, Ratzinger vs. Kasper: «La parola della verità fa male, ma è la via verso la guarigione»
si chiama "A proposito di alcune obiezioni contro la dottrina della Chiesa circa la recezione della Comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati", ed è stato scritto nel 1998 dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La stessa Congregazione aveva già scritto nel 1994 una Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica su questo tema (con l'esplicita approvazione di papa Giovanni Paolo II), chiarendo la dottrina della Chiesa sul punto, ma diversi teologi e vescovi evidentemente non erano d'accordo. Da qui la necessità del cardinale Ratzinger di chiarire ulteriormente - e definitivamente - le eccezioni sollevate, che in parte si ritrovano anche nella relazione del cardinale Kasper al Concistoro. Chi pensa che quella dei divorziati risposati sia una (presunta) emergenza spuntata ai nostri giorni, dalla lettura di questo intervento capirà che si tratta invece di una vecchia storia, peraltro già chiarita abbondantemente. Lo stesso dicasi per il rapporto tra giustizia e misericordia.
I fondamentalisti egiziani rapiscono centinaia di ragazze copte forzandole ad abbracciare l’islam
Gruppi di estremisti islamici rapiscono giovani donne cristiane forzandole poi alla conversione. In Egitto è sempre successo, ma nel dopo-Mubarak il numero di casi è aumentato in modo esponenziale. Dal 2011 si ritiene siano state almeno 550 le cristiane rapite.
Il nostro Mario Palmaro è tornato al Padre. Lascia la sua «buona battaglia» da continuare
Se la stoffa di un uomo e di un cristiano si vede nel momento estremo, di fronte alla morte, chi ha potuto stare vicino a Mario nei mesi della malattia sa di che pregio fosse. Ha vissuto la sua prova con una dignità , un'eleganza, perfino un senso dell'umorismo che solo chi ha costruito la sua vita sulla Roccia puà permettersi. Il segno che ha lasciato nel cattolicesimo italiano, nel campo della bioetica e nel mondo pro-life è profondo e ci vorrà tempo per capirlo appieno. «Il Timone», di cui Mario è stato una colonna, ringrazia Dio per averlo avuto accanto, come amico e maestro, e prega per lui e per la sua splendida famiglia. Il ricordo che vogliamo offrire ai lettori è una sua conferenza tenuta lo scorso ottobre sulla famiglia. In quegli stessi giorni Mario diceva in un'intervista: «Spero nella misericordia del Signore e nel fatto che altri raccoglieranno parte delle mie aspirazioni e delle mie battaglie, per continuare l'antico duello». E' quello che faremo.
In Svezia ci sono 43 parrocchie cattoliche, appena 140mila fedeli e un solo vescovo, a Stoccolma. Il cui concorrente luterano è una 'œvescova', Eva Brunne, lesbica e 'œsposata' con una donna-prete. Dal 2006 questa coppia diversa ha pure un figlio. Ecco perchè i protestanti che davvero hanno fede si fanno cattolici.
Claude dagens, vescovo di Angoulême in Francia, con i suoi 74 anni è una delle vecchie guardie dell'ala progressista dell'episcopato transalpino. Non è propriamente uno sprovveduto. Storico di specializzazione, è l'unico prelato oggi membro dell'Acadèmie franà§aise e siede sulla sedia che fu di un grande storico come Renè Remond. Difensore a spada tratta della 'œlaicità ' della Rèpublique, già al centro di polemiche per le sue aperture al dialogo con la massoneria, ha criticato a più ripreso negli ultimi tempi la Manif pour tous e in generale il movimento di resistenza alla legge Taubira che ha introdotto Oltralpe i cosiddetti 'œmatrimoni gay'. Nel suo ultimo intervento scritto sul tema è stato ancora più esplicito, parlando delle unioni tra persone delle stesso sesso come 'œportatrici di fecondità sia per le persone coinvolte che per il loro entourage'.
Fulton Sheen verso la beatificazione: conquistà milioni di americani con le sue catechesi in tv
La commissione medica della Congregazione per le cause dei santi ha giudicato miracolosa una guarigione attribuita all'intercessione del venerabile Fulton Sheen (1895-1979). Si tratta della guarigione inspiegabile di un bambino dato per morto alla nascita, nel settembre 2010, in diocesi di Peoria, nell'Illinois. Ad annunciarlo è stato lo stesso vescovo di Peoria, Daniel Jenky.
L'ex presidente della Corte costituzionale divenuto ministro della Giustizia di Romando Prodi, già alfiere di una teoria del tutto curiosa del bene e del male, propone oggi di liberalizzare gli stupefacenti per battere la criminalità . E ha una musa ispiratrice, lo scrittore Roberto Saviano.
La festa dell'8 Marzo narra della lotta di classe, dello sfruttamento capitalista, del diritto al lavoro e, immancabilmente, dell'iniquità della società americana. Ma è una falsa mitologia, costruita ad arte mescolando accadimenti veri e fatti che lo sono un po' meno, utile solo alla vecchia e stolida propaganda femminista. Vediamo come e perchè.
Il boom delle Messe di carnevale. Quando la liturgia finisce in farsa, sotto gli occhi dei pastori
Quella delle «Faschingsmesse» o «Narrenmesse», delle Messe di carnevale, è una tradizione antica nei Paesi di lingua tedesca, ma degenerata negli ultimi decenni. Sotto gli occhi compiacenti di vescovi, parroci e liturgisti. L'unico pastore che si è mosso con decisione contro la celebrazione di tali scempi, l'unico di cui si ha notizia, è Vitus Huonder, vescovo di Coira, in Svizzera. Scempi che sono anche abusi sui più piccoli: con gli adulti che ne coartano l'innocenza e l'apertura al sacro e al bello, in nome della propria ideologica stupidità .
Cresce la Chiesa in Islanda, che ritrova cosa il suo «medioevo». Il vescovo: servono nuove chiese
Il numero dei fedeli è raddoppiato nel corso degli ultimi dieci anni per cui 'œè necessario costruire o comprare nuove chiese', oltre le 17 chiese e cappelle già in funzione. Ricorda Bà¼rcher che sono stati gli ordini religiosi in Islanda nel XX secolo a costruire quella che oggi è diventata la Cattedrale di Cristo Re per ospitare allora 55 fedeli, ma che ora 'œtutte le domeniche è troppo piccola!'. E scrive il vescovo del suo 'œsogno' di 'œstabilire un monastero maschile, se possibile', come nel Medioevo, quando 'œi benedettini e agostiniani possedevano diversi monasteri in Islanda'. C'è già 'œun grosso pezzo di terreno con delle case e una chiesa riscaldata a àslfljà³tsvatn. Ora dobbiamo trovare una comunità monastica'.
Il consiglio sanitario della Regione Toscana ha dato il via libera alla somministrazione della Ru486, la nota pillola abortiva, anche nei consultori non più solo negli ospedali. àˆ il primo caso del genere in Italia.
La stupenda preghiera a san Giovanni Bosco, indicata per la preparazione al bicentenario (1815-2015) della nascita del santo piemontese da Pascual Chà¡vez Villanueva, S.D.B., sacerdote messicano, dal 2002 moderatore supremo della Società salesiana di San Giovanni Bosco e nonchè Gran Cancelliere della Pontificia Università salesiana.
Da una meditazione di Dom Gèrard Calvet O.S.B. (1927-2008), fondatore e primo abate di Le Barroux: Tutta la nobiltà della vita proviene dalla qualità del desiderio che ciascuno porta in sè perchè tale desiderio, per la sua stessa forza, ci proietta in maniera quasi invincibile verso il pieno compimento del nostro destino. àˆ per fare nascere in noi questo santo desiderio che nel tempo quaresimale la Chiesa pone sulle nostre labbra questo inno delle Lodi che vi è ben noto: «Dies venit, dies tua, per quam reflorent omnia; laetemur in hac ut tuae per hanc reducti gratiae», «eccolo il tuo giorno, nel quale tutto rifiorisce; rallegriamoci perchè è opera della tua grazia». Cari amici, anche se siete stati privi dello splendore delle cerimonie in cui la liturgia mette in opera tutte le risorse della sua arte, cercate almeno di leggere questi grandi testi e di entrare nello spirito interiore che li anima. Cercate, ve ne supplico, di gustare quel profumo di vittoria che depone in noi il mistero della Risurrezione e di rinfrescare la vostra anima nel ritorno dell'alleluia; cercate di lasciarvi catturare dalla verità di una liberazione di cui la Chiesa ci affida il deposito in attesa del gran giorno dell'eternità . Poi, se Dio ce ne dà la grazia, che la forza del nostro desiderio ci conduca al di là degli orizzonti terrestri, al di là dell'umano, verso il compimento definitivo della nostra ultima Pasqua, formidabile passaggio ma di una dolcezza infinita perchè sfocia sulla paternità di Dio. Ascoltate anticipatamente il Cristo che parla a suo Padre nell'introito alla messa di Pasqua: «Sono risorto e sono ancora con te, alleluia. Ponesti la tua mano su di me, alleluia. Mirabile si è dimostrata la tua scienza, alleluia, alleluia!».
Fede e bellezza di Valerie Gatto, Miss Pennsylvania: concepita in una violenza e salvata dall’aborto
Valerie Gatto è stata incoronata lo scorso dicembre miss Pennsylvania, il suo secondo 'œtitolo' dopo la laura con lode all'Università di Pittsburgh. Un riconoscimento alla sua bellezza e un omaggio alla bellezza della vita, all'amore che puà vincere e trasformare il male più atroce. Valerie è stata infatti concepita in una violenza sessuale. La madre fu assalita da un balordo che le puntà un coltello alla gola. Quando scopra di essere incinta, rifiutà l'aborto. Pensà di dare la figlia in adozione, ma il supporto della famiglia e una grande fede in Dio le fecero cambiare idea. Valerie ha parlato della sua storia in un'intervista toccante e luminosa. Una luce improvvisa fu quella che salvà la vita a sua madre, spaventando il suo aguzzino e permettendole di fuggire. 'œTu sei la mia luce' ha ripetuto da quel giorno alla figlia. Convinta che quella luce sia in realtà l'orma di un angelo custode.
In Medioriente i cristiani sono appena il 2% e vivono nel pericolo costante. Andiamo a conoscerli
Una mappa aggiornata della sitauzione dei cristiani nel Medioriente, che sono solo il 2% della popolazione e vivono uan situazioens empre più precaria.
Slovacchia: Centro, Destra, Sinistra e Primo Ministro socialdemocratico contro il “matrimonio” gay
In febbraio è stato presentato un progetto di legge per emendare la Costituzione in modo da vietare i "matrimoni" gay, come già del resto sancisce la legge vigente nel Paese centroeuropeo. àˆ d'accordo persino il primo ministro, il socialdemocratico Robert Fico.
New Norcia, nell'Ovest australiano, fu fondata a metà dell'Ottocento da due benedettini spagnoli per evangelizzare gli aborigeni. Un fiore nel deserto, una cittadina ispirata alla grande tradizione monastica europea, adornata di eleganti edifici, dove artisti e artigiani giunti dal Vecchio continente realizzarono molte opere ancora oggi visibili nella chiesa abbaziale, nelle scuole e nella pinacoteca. Nei suoi anni di maggiore fioritura la comunità benedettina arrivà a contare fino a 80 monaci. Oggi ne sono rimasti una decina, prevalentemente anziani, anche se a guidarli è uno dei più giovani, l'abate John Herbert, cinquantenne. Sebbene i numeri siano esigui, c'è un piccolo gruppo di novizi che fa sperare per il futuro. Mentre sono molti i religiosi e laici '“ anche di altre confessioni cristiane - che arrivano per partecipare ai ritiri o agli incontri spirituali che si tengono durante l'anno.
Da giovane mons. Michael C. Barber S.J., oggi vescovo di Oakland, in California, era cappellano dei marine. L'8 febbraio, Giornata mondiale del malato, ha raccontato a Messa di quando un giovanissimo soldato della base di San Bruno, uscito incolume dall'inferno dell'Irak, si ammalà di cancro e, da ateo che era, chiese di essere battezzato cattolico appena prima di morire. La misericordia dimostrata dai cattolici che aveva attorno a sè lo aveva trasformato.
Il card. Müller: «Non comprendere il Magistero sul matrimonio non è una buona scusa per cambiarlo»
Sul matrimonio e la Comunione dei divorziati risposati si è accesa la ridda delle opinioni. Ma il magistero della Chiesa è chiaro e netto e immutabile. Lo spiega il card. Gerhard Ludwig Mà¼ller, prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, custode dell'ortodossia. In modo papale papale'¦
Più che un film, un video-clip di due ore. Tanto pretenzioso quanto vacuo e mediocre. «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino, fresco premio Oscar, sembra una di quelle pellicole pensate a tavolino per mietere premi al di fuori dell'Italia, specialmente dalle parti di Hollywood. C'è infatti tutto quello che serve per piacere al pubblico e alla critica internazionale, specialmente alla critica liberal statunitense: uno stile manieristico ed eclettico che assorbe spunti da Federico Fellini e da Terrence Malick, la caricatura dell'Italia e, immancabile, quella acida del cattolicesimo, che fa sempre 'œcinema d'autore'.
Dobri Dobrev ha 99 anni, va per i 100 quest'anno. E' il santo mendicante della Bulgaria. Vive in una canonica a 15 km da Sofia e da tempo immemorabile si reca nella capitale '“ una volta a piedi, ora in autobus '“ per la sua questua quotidiana. Campa con gli 80 euro della pensione e con il cibo che gli viene offerto. Tutti i soldi che raccoglie li dona da sempre alle chiese della zona (un giorno portà 35mila leva, circa 18mila euro alla Cattedrale di AleksandAfr Nevski) e agli orfanotrofi (di fronte a ogni bambino che incontra si inchina). Diventato popolarissimo, diversi siti ne celebrano la figura e nel 2000 gli è stato dedicato un film documentario, ma nondimeno il suo passato resta avvolto nel mistero. Un giorno raccontà di aver fatto 'œuna cosa sbagliata' e di aver deciso da allora di riparare al male causato con una vita di penitenza. Il suo messaggio? Duro ed essenziale come l'asse di legno su cui dorme: 'œNon bisogna rubare, mentire, commettere adulterio. Bisogna amare gli altri come Dio ci ama'.
Comunione ai divorziati risposati? Quando Giovanni Paolo II spiegà il «no» irremovibile della Chiesa
Il matrimonio «è» indissolubile: questa proprietà esprime una dimensione del suo stesso essere oggettivo, non è un mero fatto soggettivo. Di conseguenza, il bene dell'indissolubilità è il bene dello stesso matrimonio; e l'incomprensione dell'indole indissolubile costituisce l'incomprensione del matrimonio nella sua essenza. Ne consegue che il «peso» dell'indissolubilità ed i limiti che essa comporta per la libertà umana non sono altro che il rovescio, per cosa dire, della medaglia nei confronti del bene e delle potenzialità insite nell'istituto matrimoniale come tale. In questa prospettiva, non ha senso parlare di «imposizione» da parte della legge umana, poichè questa deve riflettere e tutelare la legge naturale e divina, che è sempre verità liberatrice
Il card. Angelo Scola presenta cosa l'iniziativa: «Paolo è stato il primo grande teorizzatore della distinzione tra lettera e spirito di un testo sacro. Com'è noto, una coppia analoga di concetti è stata sviluppata anche dall'esegesi islamica del Corano e secondo molti pensatori musulmani contemporanei, essa è fondamentale per poter coniugare fino in fondo l'Islam con la modernità . Sono idee spesso ripetute, ma di rado approfondite come meriterebbero».
Il caso spagnolo insegna che la contracezzione non è affatto un rimedio ma un incentivo enorme all'aborto e che le leggi permissive favoriscono potentemente la cultura di morte, producendo una vera e propria escalation nella soppressioend della vita umana nascente.
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«Ratzinger ci ha esortato ad arrivare alla verità delle cose»
Un contributo su Benedetto XVI di Matthew J. Ramage, docente di teologia al Benedictine College
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Sono liberi dalle preoccupazioni mondane, spogliati di tutto, per rivestirsi soltanto di Dio, per confidare solamente in Lui
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«Nella fede una diversità ragionevole non può trasformarsi in relativismo»
Leggendo l’ultimo libro del cardinale cinese Joseph Zen abbiamo immaginato una intervista con il porporato. Le risposte sono le sue parole presenti nel testo