Pubblichiamo un breve stralcio dell’omelia tenuta dal cardinale Carlo Caffarra il giorno 10 agosto 2014 a Castiglione dei Pepoli (BO)
(…) Dopo che Gesù ha parlato di se stesso sotto la figura del grano di frumento [“se il chicco di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”], si rivolge a noi, ai suoi discepoli. E dice: “chi ama la sua vita la perde; e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”.
Dunque il Signore ci dà questo avvertimento. “Fai bene attenzione: c’è un modo di amare la propria vita, che in realtà è odio della medesima, perché ti porta alla rovina”. Quando accade questo stravolgimento?
Il martire Lorenzo ci dà la risposta. Egli è stato messo di fronte a due possibilità: o salvare la propria vita tradendo Gesù o perdere la propria vita rimanendo fedele a Gesù. Lorenzo non ha avuto dubbi. Ha perso la vita in questo modo, e l’ha così conservata per la vita eterna. Perché ha fatto questa scelta? Perché per lui vivere era Cristo, e separarsi da Lui era la morte.
Ecco, fratelli e sorelle, abbiamo la risposta alla domanda da cui siamo partiti. Odia la sua vita, chi preferisce vivere alle ragioni per cui vale la pena vivere.
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