martedì 19 novembre 2024
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Vince il campo largo ma si stringe l’elettorato
NEWS 19 Novembre 2024    di Lorenzo Bertocchi

Vince il campo largo ma si stringe l’elettorato

Il centrosinistra vince le elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, decisamente atteso il risultato a Bologna, un po’ meno scontato quello a Perugia dove la governatrice uscente Tesei (Cdx) perde e a vincere è Stefania Proietti (Csx) attuale sindaco di Assisi. La tornata elettorale di regionali 2024, che comprendeva Liguria, Emilia Romagna e Umbria, si chiude così con un 2-1 a favore del csx, sebbene negli ultimi due anni tutte le regioni italiane al voto (tranne la Sardegna) erano andate al cdx che al momento governa 14 regioni contro 6 affidate all’amministrazione del Csx.

La sfida emiliano romagnola della candidata civica Elena Ugolini, sostenuta da FdI, Fi e Lega, era una mission impossible, e tutti forse ne erano consapevoli. Bastava leggere i numeri, anche quelli delle europee dello scorso giugno, per capire che il campo largo (pur con un M5s praticamente azzerato) avrebbe vinto largamente (il vincitore Michele De Pascale ottiene il 56% dei voti contro il 40% della sfidante Ugolini). Gioco, set, partita. L’Emilia-Romagna pare davvero non contendibile, con buona pace di alluvioni e cantieri, anche se, dato importante, a votare è andato meno di un emiliano romagnolo su due, affluenza al 46,42%.

Pochi a votare anche in Umbria; si è recato alle urne il 52,3% degli aventi diritto, ma qui l’affermazione del campo largo di sinistra era meno scontata, anche se la regione veniva da un govereno di Cdx resta pur sempre una regione storicamente rossa (sempre governata dal Csx tranne appunto l’amministrazione del governatore uscente Tesei). Infatti, alla fine a prevalere è stata Stefania Proietti con un 51,1% contro il 46,1% della Tesei. Qualche errore a destra è stato fatto (candidata da non riproporre?), ma l’Umbria è tornata al tradizionale rosso.

Venendo ai partiti si segnala l’ottima performance del Pd, tiene FdI, male Lega e M5s. Il campo largo, talmente largo che va da Fratoioanni a Renzi e Calenda, pare l’unica via per il Csx per provare a contendere davvero il Paese al Cdx. Ma deve preoccupare tutti il dato di affluenza, un trend che continua da tempo, che non delegittima gli eletti, ma suona come una brutta campana per la salute della vita civile italiana. Se la gente non si reca alle urne come minimo non si sente rappresentata, il che è (poco) bello e (dovrebbe essere) istruttivo.

Elly Schelein, commentando il voto in Emilia e Umbria, ha parlato di «vittoria emozionante e commovente», ma non ci resta che piangere visto che un elettore su due sta a casa e le piazze sono piene di scontri dove si bruciano fantocci di ministri della Repubblica.


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