domenica 17 novembre 2024
  • 0
Via al Giubileo 2025, ecco le speranze di Francesco
NEWS 9 Maggio 2024    di Lorenzo Bertocchi

Via al Giubileo 2025, ecco le speranze di Francesco

La tradizione vuole che ogni Giubileo venga proclamato tramite la pubblicazione di una Bolla Papale (o Bolla Pontificia) d’Indizione, oggi pomeriggio nella Basilica Vaticana Papa Francesco ha presieduto la celebrazione dei Secondi Vespri della Solennità dell’Assunzione dove è stata data consegnata e letta la bolla di indizione del Giubileo del 2025.

Per “Bolla” si intende un documento ufficiale, generalmente scritto in latino, con il sigillo del Papa. Si tratta del documento che ufficializza la proclamazione dell’Anno santo e indica le sue modalità di svolgimento, a partire dalle date di apertura e chiusura e dal tema scelto che per il Giubileo del 2025 sarà appunto quello dei “pellegrini di speranza”. La Bolla consegnata oggi si intitola “Spes non confundit”, la speranza non delude, e sottolinea subito che il Giubileo possa “essere per tutti occasione di rianimare la speranza”.

Valorizzare la pratica antica dei pellegrinaggi a piedi e accostarsi al sacramento della Riconciliazione, “insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione”, questo l’orizzonte di fondo della Bolla. Il Giubileo, si legge nel documento, porti l’opportunità di “riscoprire, con immensa gratitudine, il dono di quella vita nuova ricevuta nel Battesimo in grado di trasfigurarne il dramma”.

LE DATE DI APERTURA E CHIUSURA DEL GIUBILEO

La Porta Santa di San Pietro sarà aperta il 24 dicembre 2024 e chiusa il 6 gennaio 2026, seguita il 29 dicembre dall’apertura della Porta Santa in San Giovanni in Laterano, l’1 gennaio 2025 dall’apertura di quella di Santa Maria Maggiore e il 5 gennaio di quella di San Paolo Fuori Le Mura – queste Porte Sante saranno chiuse il 28 dicembre 2025. Il Santo Padre decreta inoltre che domenica 29 dicembre 2024, “in tutte le cattedrali e concattedrali, i vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare che nelle Chiese particolari terminerà domenica 28 dicembre 2025.

I SEGNI DI SPERANZA

  • “Il primo segno di speranza” deve tradursi “in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra”. “Immemore dei drammi del passato, l’umanità è sottoposta a una nuova e difficile prova che vede tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza”. Quindi Francesco richiama “l’impegno della diplomazia per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati a una pace duratura”.
  • “A causa dei ritmi di vita frenetici, dei timori riguardo al futuro, della mancanza di garanzie lavorative e tutele sociali adeguate, di modelli sociali in cui a dettare l’agenda è la ricerca del profitto anziché la cura delle relazioni, si assiste in vari Paesi a un preoccupante calo della natalità”. La comunità cristiana, in particolare, “non può essere seconda a nessuno nel sostenere la necessità di un’alleanza sociale per la speranza, che sia inclusiva e non ideologica, e lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine che vengano a riempire le ormai troppe culle vuote in molte parti del mondo”.
  • “Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza, io stesso desidero aprire una Porta Santa in un carcere, perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita”. Tra le “iniziative che restituiscano speranza”, proposti ai governi nell’anno giubilare, Francesco menziona “forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società” e “percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi”.
  • Non potranno mancare, inoltre, segni di speranza “nei riguardi dei migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie”: “Le loro attese non siano vanificate da pregiudizi e chiusure; l’accoglienza, che spalanca le braccia ad ognuno secondo la sua dignità, si accompagni con la responsabilità, affinché a nessuno sia negato il diritto di costruire un futuro migliore.
  • “Per una provvidenziale circostanza”, nel 2025 i cristiani d’Oriente e d’Occidente festeggeranno la Pasqua nello stesso giorno: “possa essere questo un appello a compiere un passo deciso verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua”.

L’INDULGENZA

“L’indulgenza giubilare, in forza della preghiera, è destinata in modo particolare a quanti ci hanno preceduto, perché ottengano piena misericordia”. “La Riconciliazione sacramentale non è solo una bella opportunità spirituale, ma rappresenta un passo decisivo, essenziale e irrinunciabile per il cammino di fede di ciascuno”, ribadisce il Papa: “Non rinunciamo alla Confessione, ma riscopriamo la bellezza del sacramento della guarigione e della gioia, la bellezza del perdono dei peccati!”. Il peccato, tuttavia, “lascia il segno”, cioè “porta con sé delle conseguenze: non solo esteriori, in quanto conseguenze del male commesso, ma anche interiori”: questi “residui del peccato”, spiega il Papa, “vengono rimossi dall’indulgenza”, che in base alle indicazioni della Penitenzieria Apostolica diverrà una pratica effettiva durante l’anno giubilare.

COS’E’ UN GIUBILEO

Ma che cos’è un giubileo? Nella tradizione cattolica è una celebrazione di grazia e misericordia, è un “anno di grazia del Signore”, un tempo di remissione dei peccati, riconciliazione e conversione. L’origine risale all’Antico Testamento dove ogni 50 anni veniva proclamata la “liberazione per tutti gli abitanti della terra”, con la restituzione delle proprietà e la cancellazione dei debiti, per combattere la povertà e l’ineguaglianza.

Nella Chiesa cattolica, il Giubileo è stato istituito ufficialmente da papa Bonifacio VIII nel 1300. Da allora viene celebrato ogni 25 anni, con la possibilità di indire Giubilei straordinari in occasioni speciali, come è stato fatto durante l’Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco nel 2016.

PORTA SANTA

La porta santa rappresenta un importante simbolo durante un giubileo, evoca il passaggio dal peccato alla grazia che ogni cristiano è chiamato a compiere. Gesù stesso si è definito “la porta” (Gv 10:7), indicando che Lui è l’unica via che conduce alla comunione con Dio. Attraversare la porta santa significa confessare che Gesù Cristo è il Signore e rafforzare la fede in Lui per vivere la nuova vita che Egli ci ha donato. È una decisione che presuppone libertà di scelta e il coraggio di lasciare qualcosa alle spalle, nella consapevolezza di ciò che si guadagna: la vita divina. Le condizioni per ricevere le indulgenze attraverso la porta santa includono il compimento di un pellegrinaggio alla porta santa durante l’Anno Santo, la confessione sacramentale, la comunione eucaristica, la preghiera secondo le intenzioni del Papa, e il rifiuto di peccare. Inoltre, è richiesto di essere distaccati da qualsiasi forma di peccato, anche veniale, e di vivere in comunione con Dio e con il prossimo.


Potrebbe interessarti anche