Resta acceso il dibattito tra i vescovi americani sul tema della coerenza eucaristica, in particolare quando si parla di politici cattolici favorevoli all’aborto. Il punto non è la politica, ma, piuttosto, il rispetto dovuto all’Eucaristia e il rischio di riceverla indegnamente. È vero, ovviamente, che nessuno merita veramente l’Eucaristia. Ma Cristo ci ha dato questo dono e noi dovremmo riceverlo, a condizione che lo facciamo con coscienza pulita. E per i sostenitori dell’aborto, c’è un problema.
Mentre alcuni vescovi cercano di non affrontare la situazione, come riporta Cna, il vescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone e il vescovo di Denver, Samuel Aquila, martedì hanno rilasciato due dichiarazioni che vanno in senso opposto.
«Sono profondamente addolorato per la crescente acrimonia pubblica tra i vescovi e per l’adozione di manovre a porte chiuse per interferire con le procedure accettate, normali e concordate dell’USCCB. Coloro che non vogliono pubblicare un documento sulla coerenza eucaristica dovrebbero essere aperti a discutere la questione in modo obiettivo ed equo con i loro fratelli vescovi, piuttosto che tentare di far deragliare il processo.
Ringrazio l’Arcivescovo Gómez per la sua integrità nell’assicurare che le procedure della nostra Conferenza episcopale siano seguite, che è l’unico modo per garantire il rispetto e l’uguaglianza per tutti.
Attendo questo giugno il dialogo sereno al quale il Cardinale Luis Ladaria, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ci esorta nella sua lettera all’Arcivescovo Gómez, affinché possiamo discernere “la via migliore affinché la Chiesa negli Stati Uniti testimoni la grave responsabilità morale dei funzionari pubblici cattolici di proteggere la vita umana in tutte le fasi»Salvatore J. Cordileone, Vescovo di San Francisco
«Come ho già scritto, la questione della coerenza eucaristica è principalmente “una questione di amore, una questione di carità verso il prossimo”. San Paolo è chiaro nel dire che c’è pericolo per la propria anima se essa riceve il corpo e il sangue di nostro Signore in modo indegno.
Come vescovi, stiamo venendo meno al nostro dovere di pastori se ignoriamo questa verità e come si manifesta nella società odierna, specialmente per quanto riguarda coloro che occupano posizioni di rilievo che rifiutano gli insegnamenti fondamentali della Chiesa e insistono sul fatto che sia consentito loro di ricevere la comunione. […]
L’Arcivescovo Gomez ha il mio pieno sostegno affinché andiamo avanti come previsto, e invito i miei fratelli vescovi ad avere fede che lo Spirito Santo ci guiderà e ci guiderà in questo momento»Samuel J. Aquila, Vescovo di Denver
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