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Vacche e boia. I cristiani nel mirino dei fondamentalisti indù anche per il commercio delle mucche
NEWS 6 Ottobre 2014    

Vacche e boia. I cristiani nel mirino dei fondamentalisti indù anche per il commercio delle mucche

"I crescenti assalti contro trasportatori di bovini in Karnataka da parte dei radicali indù sono un problema che va fermato al più presto". Lo dice ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), dopo l'ultimo episodio avvenuto il 2 ottobre scorso a Bantwal.

Un gruppo di militanti del Sangh Parivar ha inseguito e mandato fuori strada un camion, che trasportava delle vacche, e aggredito chi vi era a bordo. Le vittime, Basheer e Siddiq, sono ricoverate in condizioni critiche in un ospedale privato di Mangalore.

Da diversi mesi in India i radicali indù chiedono al governo – che ora è targato Bjp (Bharatiya Janata Party), braccio politico dei movimenti nazionalisti violenti – di vietare la macellazione e la vendita di bovini in tutta la nazione. Nell'induismo, la mucca è considerata sacra ed è proibito ucciderla e consumarla. Essendo però uno Paese laico per Costituzione, in alcuni Stati dell'India non c'è il divieto di macellazione.

Nonostante questo, per il momento la National Democratic Alliance – la coalizione alla guida governo centrale, capeggiata dal Bjp – non sembra essere disponibile ad attuare un simile divieto. Secondo il ministero dell'Agricoltura, l'esecutivo preferirebbe "una protezione effettiva per le mucche, invece che imporre un bando sulla macellazione".

Tra questi, anche il Karnataka. "Non ci sono restrizioni nel trasporto di bovini – spiega Sajan George – tuttavia le autorità sembrano essere cieche e non vedere i numerosi attacchi fisici contro questi lavoratori. La maggior parte di queste aggressioni vengono perpetrate da una 'polizia morale' prima ancora che intervenga la vera e propria polizia".