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Usa, i laici cattolici: «Santo Padre, la preghiamo di rispondere»
NEWS 7 Settembre 2018    di Ermes Dovico

Usa, i laici cattolici: «Santo Padre, la preghiamo di rispondere»

«Come laici cattolici, siamo mariti fedeli, padri, imprenditori, avvocati, commercianti, medici, professori, insegnanti, artisti e guide di apostolati laici cattolici. Ma soprattutto, siamo uomini innamorati di Cristo e della Sua Chiesa, ed è per questa ragione che vi supplichiamo di purificare la corruzione che ha sfigurato in modo così grottesco il volto della Sposa di Cristo. Gli attuali scandali hanno messo in pericolo le nostre mogli, sorelle, fratelli e bambini». Inizia così la lettera pubblicata il 5 settembre e firmata da migliaia di cattolici laici americani, che si rivolgono a papa Francesco e a tutti i vescovi degli Stati Uniti. In essa si esprime sostegno per un’altra lettera dal tenore simile, diffusa una settimana prima da donne cattoliche e indirizzata al Santo Padre, prendendo spunto dalle parole di Bergoglio sulla capacità femminile di «vedere le cose da una prospettiva diversa, con un occhio diverso».

Questa nuova lettera è ospitata sul sito Catholic men united for Christ, ma non è promossa da nessun gruppo o organizzazione particolare. I suoi estensori spiegano di aver letto le accuse contro l’ormai ex cardinale Theodore McCarrick, il rapporto del Gran giurì della Pennsylvania, la situazione in Honduras e Cile e, in definitiva, «i resoconti dilaganti di attività clericale omosessuale, pedofilia ed efebofilia».

Scrivono inoltre di essere a conoscenza della testimonianza resa dall’ ex nunzio apostolico negli Usa, Carlo Maria Viganò, e chiedono a papa Francesco di fare chiarezza: «Santo Padre, ci rivolgiamo a lei per avere delle risposte. Lei personalmente è stato ricoperto di accuse. Queste accuse sono state avanzate da un alto funzionario della Chiesa, l’arcivescovo Viganò. Inoltre, molti vescovi negli Stati Uniti hanno dichiarato pubblicamente che credono che queste accuse debbano essere investigate. La imploriamo di affrontarle. Nello specifico, le chiediamo di rispondere alle domande poste dalle nostre sorelle nella loro lettera del 30 agosto». Si legge poi: «Indipendentemente dalla veridicità delle accuse dell’arcivescovo Viganò, permangono le nostre preoccupazioni sulla corruzione».

I fedeli evidenziano con dolore alcuni dei drammi che stanno colpendo la Chiesa anche per l’inerzia nell’affrontare la situazione: «Sua Santità, Eminenze ed Eccellenze: tra abusi estesi a tutto il mondo, insabbiamenti, insuccessi gerarchici, che cosa state facendo e che cosa farete per proteggere il popolo di Dio? Vi esortiamo a rispondere a questa semplice domanda perché il costo della corruzione episcopale è catastrofico. Al momento, molte famiglie sono riluttanti a mandare i loro figli al seminario. Gli sforzi per l’evangelizzazione sono stati paralizzati». Nella consapevolezza della profonda comunione ecclesiale, per cui tanto i meriti quanto le ferite si ripercuotono su tutto il Corpo mistico di Cristo, esortano i pastori a una «radicale purificazione»; rinnovano il loro stesso impegno alla castità, a lavorare per la fede nelle proprie famiglie e comunità, e promettono un serio digiuno per tutti i prossimi venerdì fino alla fine dell’anno. «Noi non cederemo. Abbracceremo la sofferenza come penitenza per i nostri stessi peccati e i peccati della Chiesa. Non desideriamo altro che diventare santi in mezzo allo scandalo».

La lettera sostiene la necessità che venga fatta un’indagine sulle gerarchie ecclesiastiche, come già chiesto da diversi vescovi, e che sia condotta da laici cattolici, sempre ribadendo la propria fedeltà e la propria fede. «Lodiamo nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua abbondante misericordia ha fondato la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Affermiamo la nostra speranza per il futuro della Chiesa. Vi chiediamo di essere coraggiosi e non impauriti. Affermiamo il nostro affetto e la nostra gratitudine per i sacerdoti e i vescovi santi che ci hanno servito fedelmente come amministratori dei misteri di Cristo. […] Promettiamo le nostre vite, i nostri talenti e le nostre risorse per la purificazione e il rinnovamento della Chiesa Cattolica. Confidando nell’intercessione della Santissima Madre, combatteremo fino alla fine per questa causa. I vostri figli e fratelli in Cristo».


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