Che l’Ungheria sia un Paese nel quale l’identità cristiana risulta ancora sentita e rispettata come non accade quasi da nessuna parte, almeno nel Vecchio Continente, non è più una novità. Proprio su queste colonne, lo scorso aprile, davamo al riguardo conto delle parole di Edoardo d’Asburgo-Lothringen, 56 anni, marito e padre di sei figli, ma soprattutto ambasciatore ungherese presso Santa Sede e Sovrano Ordine di Malta dal 2015, il quale affermava appunto che «in Ungheria la fede è visibile nello spazio pubblico».
Ebbene, ciò nonostante – e per quanto il Paese di Viktor Orbán si sia nel tempo già distinto in tante iniziative controcorrente, incluse le severe multe contro i libri gender per bambini -, fa comunque un certo effetto vedere l’immagine della grande croce recentemente apparsa, in occasione della conclusione delle celebrazioni nazionali, sopra il Parlamento magiaro. Si tratta di una suggestiva opera a cura….dell’esercito, che ha posizionato a forma di croce, appunto, numerosi droni, ottenendo un effetto notevole.
«L’Ungheria è un paese cristiano e ne è orgoglioso», ha twittato Rod Dreher, condividendo sui social network la foto della croce Santo Stefano d’Ungheria. Un’immagine, come si diceva poc’anzi, che colpisce e che pare quasi surreale visto il contesto storico attuale. Ma proprio per questo c’è da sperare che questa iniziativa ungherese ne possa ispirare presto altre di simili, non solo evidentemente in Ungheria, ma ovunque vi sia quella cosa che ultimamente pare così difficile da trovare: il coraggio di dirsi cristiani (Fonte foto: Twitter/X)
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