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“Una Repubblica fondata sui nonni”, l’iniziativa di ProVita & Famiglia per la terza età
NEWS 21 Ottobre 2022    di Manuela Antonacci

“Una Repubblica fondata sui nonni”, l’iniziativa di ProVita & Famiglia per la terza età

È un’iniziativa che mira alla valorizzazione e alla tutela del ruolo dei nonni e degli anziani, nella società, quella lanciata da ProVita & Famiglia che, tramite una petizione popolare, chiede al Parlamento, al Governo e alle amministrazioni locali, una serie di misure concrete, tra cui la nomina di un Sottosegretario ad hoc per la Terza Età, per la tutela degli anziani più fragili. Ma, nella petizione, si richiede anche la detrazione fiscale per le spese economiche affrontate dai nonni, a sostegno delle attività scolastiche e sportive dei nipoti, la possibilità di rappresentare, tramite delega, i genitori, nella vita scolastica dei nipoti, in caso di loro impossibilità, un numero verde per le emergenze causate dalla solitudine e un potenziamento dei servizi socio-sanitari di prevenzione delle malattie neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer, Sla, demenza senile…)

Tra le richieste più importanti, anche un adeguato finanziamento e l’applicazione della Legge 38/2010 sulle cure palliative per evitare che gli anziani sofferenti siano vittime della “cultura dello scarto” e della mentalità eutanasica. Ne abbiamo parlato con il giornalista Peppino Zola, presidente dell’associazione Nonni 2.0 che insieme a ProVita & Famiglia ha partecipato alla conferenza stampa “Una Repubblica fondata sui nonni”, tenutasi lo scorso 12 ottobre, con lo scopo di promuovere la nomina di un Sottosegretario per la Terza Età presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Commentiamo l’iniziativa promosso da Pro Vita e sostenuta da Nonni 2.0?

«Innanzitutto noi vi abbiamo partecipato come associazione Nonni 2.0, fondata 8 anni fa e che in tutti questi anni ha svolto un’attività culturale, ecclesiale e socio-politica, per valorizzare la presenza dei nonni che è una realtà di cui nella nostra società si parla poco. Quindi siamo favorevoli ad ogni iniziativa, compresa la conferenza stampa, tenutasi a Roma la scorsa settimana, in cui si tenta di dare rilevanza socio-politica a queste figure essenziali nella vita della società. Il periodo del Covid ha mostrato chiaramente che i nonni hanno avuto una funzione essenziale per tenere insieme la società e unire i nipoti, confortarli, aiutarli a studiare, sostenerli economicamente».

Come mai i nonni, nonostante siano una risorsa preziosa, per le giovani famiglie, vengono trattati dalla politica come una risorsa sottostimata? La politica è miope da questo punto di vista? «Più che la politica, ad essere miope è la cultura dominante che, almeno nella società occidentale, tende ad eliminare il concetto di storia, di tradizione, di famiglia, comprendente anche i nonni. E’ soprattutto un problema culturale, per cui non si vuole accettare che ognuno di noi viene da una storia di cui i nonni sono i più grandi testimoni. C’è dunque, un impianto prima ancora culturale che politico da recuperare. I politici non fanno che adeguarsi al trend principale del pensiero unico. Tuttavia credo che qualcosa si stia muovendo: sia la cultura che la politica si stanno accorgendo che quella dei nonni è una presenza di cui la società intera non può fare a meno».

Qual è secondo Lei, l’intervento più urgente che dovrebbe essere compiuto nei confronti degli anziani? Di che natura? «Innanzitutto rendersi conto della loro presenza e della loro funzione. Mi viene in mente la proposta del PD sull’ imposizione dell’obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni, con la scusa di agevolare la conciliazione lavoro-famiglia per le giovani madri. Ma, in realtà ci sono i nonni che assolvono egregiamente la funzione educativa.

Inoltre guardando all’elenco degli interventi proposti, durante la conferenza stampa, forse le cose più urgenti sono: da una parte l’idea di dare una delega specifica ad un Sottosegretario che tenga in considerazione la presenza dei nonni e, in generale, delle persone anziane, dall’altra quella di fare un emendamento alla legge di bilancio prossima, in cui si tenga conto, dal punto di vista fiscale, con le detrazioni, degli aiuti economici che i nonni danno ai nipoti e ai figli. Questo serve a lanciare un segnale, nel cuore delle leggi italiane, del riconoscimento di un fenomeno che oggi c’è».

Ultimamente, Forza Italia, nella persona di Silvio Berlusconi, ha proposto la creazione di un Ministero dedicato agli anziani… «Ci vuole un Ministero che si occupi di tutti gli anziani, non solo di quelli fragili che fortunatamente sono una minoranza. L’attenzione si ponga anche sugli anziani che possano dare un contributo attivo alla vita dell’intera società e non solo in termini di welfare, ma in termini di attenzione e valorizzazione» (Foto: Unsplash).

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