Ashley Madison è canadese, classe 2001. Ma non è una persona: è lo pseudonimo “umano” di una organizzazione. Sul web è una celebrità e fra i social network spopola. Il suo motto è: «La vita è breve. Concediti un’avventura». Per sbarcare il lunario, infatti, promuove appuntamenti “galanti”. Non è però l’ennesimo volgare sito pornografico. Per carità. È invece un sito lustro, lindo, a suo modo castigato. Madison cerca del resto solo coppie, mica perditempo: coppie sposate, cioè, di gente che a tutti i costi vuole procurarsi una relazione extraconiugale. Secondo Ashley Madison, infatti, il tradimento fa bene alla coppia, anzi rafforza persino il vincolo matrimoniale. Basta – aggiunge − non farsi “beccare”… Ashley Madison sostiene persino che la scappatella ben temperata è una valida alternativa al divorzio…
Disponibile in mirror e figliazioni in francese, tedesco, spagnolo, portoghese, greco, danese, norvegese, finlandese, cinese tradizionale e ovviamente italiano, ha raccolto (dice un censimento dell’ottobre 2013) la bellezza di 22 milioni di utenti in 30 Paesi del mondo. Occorre infatti registrarsi per entrare a far parte del suo “giro”. Tutto peraltro in modo regolare, senza violare alcuna legge. A parte cioè quella morale –e quella dell’intelligenza…
Ashley Madison fa regolare pubblicità pagata per radio e tivù, lungo le strade e sui periodici di solito utilizzando il volto di Noel Biderman, presidente e amministratore delegato dell’azienda che detiene la proprietà del sito cioè (occhio al nome) la Avid Life Media, di Toronto, un colosso mondiale dei siti genericamente per appuntamenti che denomina il proprio staff di lavoro “The Avid Team”. Talvolta il network ha però utilizzato anche le immagini d’ignari quanto famosi uomini politici occidentali, a torto o a ragione coinvolti pubblicamente in casi d’infedeltà coniugale. E una volta è stato pure usato, per di più in modo blasfemo, un fotomontaggio incentrato su Papa Benedetto XVI, immediatamente però censurato dalla Svizzera romancia cui tale pubblicità era destinata.
Il 22 febbraio 2010 la compagnia ha offerto 10 milioni di dollari alla città di Phoenix, in Arizona, per mutare il nome del suo aeroporto da Sky Harbor Airport e Ashley Madison International Airport per un periodo di cinque anni, ma, pur in ristrettezze, Phoenix ha rifiutato.
Nell’ottobre 2011, Ashley Madison ha offerto alla squadra italiana di basket Virtus Roma una sponsorizzazione di 1,5 milioni di dollari gran parte da spendere per riportare in squadra l’asso Andrea Bargnani, ma mons. Flavio Capucci, dell’Opus Dei, ha messo opportunamente i bastoni fra le ruote mandando a monte l’operazione e lo stesso Bargnani ha negato di avere avuto mai alcun ruolo nell’affare (o nell’affair…).
Questo, tanto per rendersi una volta in più conto del mondo in cui oramai viviamo.
Ora, solitamente le News che riportiamo su questo nostro sito hanno link ad approfondimenti, siti e video, ma questa volta invece no, il link di proposito qui non ce lo mettiamo. Sarà poca cosa, direte che è farisaismo giacché raggiungere Ashley Madison è facilissimo. Va bene (anzi, va male): ma noi un piccolo segnale lo vogliamo comunque dare. Dopo avervi riportato la notizia (giacché riteniamo che certe aberrazioni si debbano conoscere, soprattutto se le si vuole combattere efficacemente), il nostro piccolo boicottaggio a questi demonietti di un girone infernale di serie B lo vogliamo proprio fare. Un click gratuito in più alle scempiaggini di Ashley Madison proprio non lo vogliamo dare.
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