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La predica corta della domenica – Un assaggio di Resurrezione
NEWS 6 Agosto 2023    di don Gabriele Brusco

La predica corta della domenica – Un assaggio di Resurrezione

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE, FESTA

Questa prima domenica di agosto sostituisce il tempo ordinario e ci propone la Festa della trasfigurazione del Signore.

Nella sua predicazione Gesù trasmette la fede, spiega la morale, indica il cammino che porta a Dio, con le parabole e le risposte a chi lo interroga. Le Sue parole sono spesso oscure e vengono chiarite solo agli apostoli che poi dovranno essere i Suoi successori nella predicazione. Nel Vangelo Gesù usa anche i miracoli per invitare le persone ad abbandonare
il peccato, affidarsi a Dio e fare opere di misericordia. In questa circostanza Gesù chiama Pietro, Giacomo e Giovanni in rappresentanza di tutti gli apostoli; a loro vuole dare un
messaggio più difficile da comprendere, ma che dovrà essere svelato agli altri e a tutti i discepoli dopo la passione, morte e risurrezione: l’identità di Gesù.

Prima di rivelarlo, però, li vuole incoraggiare, vuole che abbiano un assaggio di quello che sarà la vita eterna. A questo punto la rivelazione: Gesù è il Figlio di Dio ma anche un nuovo legislatore e un nuovo profeta. L’immagine è data proprio dalla trasfigurazione e dalla presenza di Mosè ed Elia. Gesù è il nuovo Mosé, legislatore, ed il nuovo Elia, profeta.
Egli è anche il nuovo sacerdote e la nuova offerta sacrificale. Lo aveva già rivelato alcuni giorni prima. Disse infatti che sarebbe stato perseguitato, condannato e ucciso per risorgere
il terzo giorno. In tale occasione Pietro aveva protestato: secondo lui Gesù non avrebbe dovuto soffrire e morire.

La trasfigurazione mette in evidenza il tema della resurrezione e ne è un assaggio. La resurrezione viene annunciata da Gesù stesso dopo che il Padre, nella voce udibile dalla
nube luminosa, comanda di obbedire a quanto dice il Suo figlio prediletto. ln quel momento Gesù infatti dice loro che potranno parlare di tale evento straordinario solo dopo la Sua
resurrezione. Gli apostoli non comprendono molto, sono intimoriti, ma capiscono che devono ascoltare Gesù. Un ascoltare che non significa semplicemente udire le parole e
magari capirne il significato, ma mettere in pratica, obbedire appunto.

In questa domenica di festa possiamo provare a fare come gli apostoli e provare a godere la gioia della vita eterna. Il modo che Dio ha scelto per Pietro, Giacomo e Giovanni è stato quello di presentarsi nella nube luminosa manifestando la Trinità; in tale nube, assieme a Mosè ed Elia, Dio vuole che gli apostoli credano in Lui. Certo non possono farlo con il semplice uso della ragione umana, per questo Dio imprime tale certezza con questa esperienza. Anche noi dobbiamo rimanere con quell’immagine ma soprattutto con le parole
del Padre. Anche noi dobbiamo ascoltare la Buona Novella di Gesù ed essere suoi fedeli discepoli.

Purtroppo è sempre difficile parlare del Cielo e della vita eterna. Non riusciamo a convincere gli altri che vogliono qualcosa di concreto. Non possiamo ripetere l’esperienza degli apostoli, ma possiamo dare forza alla nostra fede rammentando quello che Gesù ha fatto. Egli infatti ha preannunciato la Sua passione e la Sua resurrezione. Adesso si tratta di credere alle parole di Gesù che sono state tramandate dai Vangeli. La vita eterna è una certezza e Dio ci aspetta per vivere quell’esperienza senza fine che ha sorpreso ed estasiato i tre apostoli solo per qualche momento.

Approfittiamo di questa festa per allontanarci dalle brutture del mondo, concentrandoci sul Cielo attraverso quegli scorci di paradiso che Matteo ci ha rivelato nel suo Vangelo.


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