XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
È lo Spirito Santo, una vita vissuta al di là di questa prospettiva troppo umana, che da là vita. Quanto Cristo ci dice è una provocazione enorme: Lui sta lì, ci invita, ci propone, sa benissimo che senza di Lui non siamo nemmeno lontanamente noi stessi, eppure propone, non obbliga.
Tutto ciò è intrigante, affascinante. Sa che l’umanità va contro di Lui. «Egli era nel mondo eppure il mondo non l’ha riconosciuto», dice san Giovanni nel suo prologo. Lo sapevano già gli apostoli, Cristo lo sapeva e lo sa. Eppure Egli non può proporre all’uomo altro se non quello che da sempre è: Dio nella Sua vastità. L’unico che può davvero determinare ciò che siamo.
È una battaglia senza sosta, uno scontro totale con noi stessi, con la possibilità di perdere a volte la lucidità, eppure la strada è sempre davanti a noi, la proposta è sempre aperta in questa vita. Davanti a noi c’è sempre posta la scelta: con Lui o contro, con Lui o senza. Ma se anche dovessimo vivere ora senza, quelle parole di Pietro rimangono un grido eterno: dove posso andare quando la mia visione, la mia vita è così appesantita, così fragile, quando coloro che sono attorno a noi soffrono, quando perdiamo i nostri cari, quando la vita ti sembra bastonare senza sosta, cosa rimane? «Solo Tu hai parole di vita eterna».
Chi si dice cattolico, un minimo deve poter aver visto e riconosciuto che Lui è il Santo di Dio. Ce ne dimentichiamo, altro prende il Suo posto, ma in fondo lo abbiamo percepito, intuito. Diamo fiducia a quella intuizione! Confidiamo in tutto, non rimarremo delusi!
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