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Tutto è perché il mondo conosca Gesù
NEWS 14 Luglio 2024    di Don Roberto De Meo

Tutto è perché il mondo conosca Gesù

Sono quei due che Lui manda il prolungamento stesso della Sua Persona e della Sua missione. Ancora presente fisicamente in questo mondo, nella Galilea di 2000 anni fa, la Presenza di Gesù e la Sua grazia liberante e trasformante arriva a tutti non “direttamente” attraverso il suo volto ma mediata e portata dal volto dei “suoi” che girano città e villaggi ricchi solo di quello che avevano incontrato e del mandato ricevuto.

Proviamo a immaginare quel villaggio in cui arrivano i due discepoli di Gesù, per quella gente che non lo avrebbe mai visto personalmente, tutto passa attraverso la parola, gli occhi, il cuore e i gesti di quei due sconosciuti. Quel villaggio incontra Gesù, ma attraverso l’incontro con i suoi discepoli.

Ecco la ragione e il contenuto ultimo della missione della Chiesa. Ecco il perché  della presenza di noi cristiani nel mondo e nella storia: che diventi possibile l’incontro con Gesù Cristo. I cristiani nella storia esistono solo per questo. Tutto nella vita del cristiano è concepito e vissuto in funzione di Cristo: parole, opere, lavoro, affetti, pensieri, sofferenze, fatiche… tutto è perché il mondo conosca Gesù, perché in tutto quello che faccio e che sono si veda di più Gesù! Insomma il cristiano vive “per la gloria umana di Cristo”, cioè perché Cristo si veda e sia riconosciuto in questo mondo.

È chiaro che questa missione è “la vita”, non un’attività affianco alla vita stessa, come se fosse un’aggiunta o qualcosa di cui si può fare a meno o da organizzare con opere speciali. Per il cristiano tutta la vita è compito e missione. E come si può vivere  tale missione?  Come posso vivere tutta la mia vita dandola per la gloria di Cristo in questo mondo?

Attraverso “ogni gesto”, ogni istante “offerto” a Lui! L’offerta dell’istante che vivo, pur banale, duro o rozzo, è la grande opera, la grande missione. Non ci spiegheremmo come mai S. Teresa di Lisieux, monaca di clausura, è la patrona di tutti i missionari…che paradosso! Ma è perché ha capito il segreto della missione…l’offerta a Dio di ogni gesto, di ogni parola, di ogni sospiro, di ogni dolore.


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