Oggi pomeriggio, domenica 22 ottobre, Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si sono sentiti al telefono per 20 minuti, come riporta la Sala Stampa vaticana. Il colloquio «ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace».
In una nota diffusa dalla Casa Bianca si precisa che «oggi, il presidente Joseph R. Biden ha parlato con Sua Santità Papa Francesco per discutere gli ultimi sviluppi in Israele e Gaza». Significativo il comunicato statunitense che riporta come «il Presidente ha condannato il barbaro attacco di Hamas contro i civili israeliani e ha affermato la necessità di proteggere i civili a Gaza. Ha discusso della sua recente visita in Israele e dei suoi sforzi per garantire la consegna di cibo, medicine e altra assistenza umanitaria per contribuire ad alleviare la crisi umanitaria a Gaza».
Quindi, conclude la nota della Casa Bianca, il Papa e Biden «hanno inoltre discusso della necessità di prevenire un’escalation nella regione e di lavorare per una pace duratura in Medio Oriente». La posizione degli Stati Uniti sembra quindi collocarsi vicina a quella che in questi giorni ha sempre tenuto la diplomazia vaticana, non a caso una nota dell’Associeted press ha ricordato che «Biden si ritrova di nuovo ad affrontare il difficile equilibrio tra dimostrare pieno sostegno al più stretto alleato dell’America in Medio Oriente e allo stesso tempo cercare di spingere gli israeliani ad agire con sufficiente moderazione per evitare che la guerra si estenda in una conflagrazione più ampia». E non a caso un’opinionista di peso del New York Times, Thomas Friedman, ha scritto un editoriale giovedì molto prudente, dove ha rilevato «che se Israele si precipitasse a capofitto a Gaza per distruggere Hamas – e lo facesse senza esprimere un chiaro impegno a cercare una soluzione a due Stati insieme all’Autorità Palestinese e a porre fine agli insediamenti ebraici in Cisgiordania – commetterebbe un grave errore. Ciò risulterebbe devastante per gli interessi israeliani e americani».
All’Angelus di questa mattina papa Francesco ha ancora una volta espresso la sua preoccupazione per «quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi. Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi. La guerra, ogni guerra che c’è nel mondo – penso anche alla martoriata Ucraina – è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi! Fermatevi!».
(Immagine: screenshot canale Youtube Vaticanews)
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