Risparmiati miracolosamente, grazie al Santissimo Sacramento, da un attentato violentissimo contro una cattedrale. È quanto è accaduto nei giorni scorsi ad un vescovo e diversi sacerdoti cattolici del Sudan, Paese africano che, come noto, si trova questo periodo purtroppo al centro di scontri violentissimi – con migliaia tra morti e feriti – e che risulta messo letteralmente a ferro e fuoco da due opposte fazioni, l’esercito regolare e i paramilitari del cosiddetto “Rapid Support Forces”.
In tale violentissimo contesto, secondo quanto riporta l’agenzia Aciprensa, sarebbe avvenuto qualcosa di realmente prodigioso. A riferirlo apertamente, in una conferenza stampa tenutasi lo scorso 24 aprile, è stato padre Peter Suleiman, il Segretario generale della Conferenza episcopale sudanese (Scbc), che ha raccontato l’episodio avvenuto al vescovo di El-Obeid, monsignor Yunan Tombe Trille Kuku Andali, e a diversi suoi sacerdoti che, con lui, erano all’interno della cattedrale Maria Regina d’Africa della diocesi di El-Obeid, appunto.
La chiesta è stata colpita da almeno due razzi: il primo ha colpito una parte della canonica, mentre il secondo è esploso contro il cancello principale della cattedrale, distruggendo le vetrate. Questo violentissimo attacco è avvenuto quando il vescovo e gli altri sacerdoti stavano recitando la preghiera di adorazione di fronte al Santissimo Sacramento nella Chiesa. Ed è proprio questo particolare ad aver colpito sia gli interessati dai fatti, sia le fonti che li hanno riportati.
Potrebbe infatti essersi trattato di una semplice coincidenza oppure, molto più verosimilmente, di una Dio-incidenza; di cioè un piccolo grande segnale del Cielo. «Ringraziamo Dio che sono al sicuro, ma situazione in città è grave: gli abitanti mancano di cibo, acqua e di elettricità», ha spiegato sempre padre Peter Suleiman, a sottolineare che la situazione, da quelle parti, è tutt’altro che semplice. Anche perché, eccettuate le suore della Saint Francis School – evacuate in diverse località -, alcuni sacerdoti sono ancora in pericolo.
Il Segretario generale Conferenza episcopale del Sudan, nel corso della sua conferenza, ha inoltre segnalato come il conflitto in in corso stia distruggendo gli edifici storici della città. Per questo, padre Suleiman ha inteso rivolgere un appello ai sudanesi e ai sud sudanesi affinché, per la pace, preghino Dio. Un Dio che, come dimostra quanto è accaduto al vescovo di El-Obeid e agli altri sacerdoti che erano in sua compagnia, resta saldamente presente e vicino a chi crede in Lui. Basta aver coraggio e, soprattutto, avere fede dal momento che «nulla è impossibile a Dio». (Fonte foto: Pexels.com)
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