Germaine Greer, icona del movimento femminista, si è schierata apertamente con quella parte di femministe che vede l’ascesa del movimento trans come l’ennesima appropriazione maschile.
La scrittrice australiana ha alimentato la polemica in un'intervista al Newsnight della BBC2, affermando che "la misoginia ha giocato un ruolo importante" nella decisione della rivista Glamour di nominare Kyle Jenner “donna dell’anno”.
Jenner, nato Bruce, era sposato con Kris, la madre di Kim Kardashian, fino a quando non ha presentato istanza di divorzio all'inizio dello scorso anno e ha deciso di intraprendere il percorso per cambiare sesso.
La Greer ha anche rifiutato di fare marcia indietro dalla sua posizione che le transgender, che hanno iniziato la vita come uomini prima di subire un intervento chirurgico e il trattamento ormonale, “non sono donne, perché non ne hanno né l’aspetto, né la voce né il comportamento”.
Sul premio del magazine alla Jenner, la femminista ha rivelato: "Penso che la misoginia giochi davvero un ruolo importante in tutto questo. Il messaggio è che un uomo che si impegna così tanto per diventarlo, sarà una donna migliore di qualcuno che è nato donna".
Greer ha parlato in risposta a una petizione online lanciata per impedirle di dare una lezione all'università di Cardiff. La raccolta di firme su Change.org, che è stata lanciata da Rachael Melhuish, responsabile dei diritti delle donne al sindacato degli studenti della Cardiff University, afferma che Greer ha "dimostrato opinioni misogine verso le donne trans, chiamandole al maschile e negando l'esistenza della transfobia".
Per tutta risposta, la femminista ha mantenuto la sua posizione sulle donne transessuali: "Non sto dicendo che alla gente non dovrebbe essere consentito di sottoporsi a tale procedura. Quello che sto dicendo è che non questo non li rende donne. Si tratta del mio parere, non di un divieto".
Germaine Greer avrebbe dovuto parlare il 18 novembre a una conferenza intitolata “Donne e Potere: Le lezioni del XX secolo”, ma ha dichiarato che non farà il discorso se l'università non può garantire che “la gente non mi tirerà la roba addosso” durante il suo intervento. “Ho 76 anni, sono troppo vecchia per queste cose”.
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