Il “Cammino sinodale” deciso dalla Conferenza episcopale tedesca su grande pressione dell’ormai ex presidente cardinal Reinhard Marx, che pesa moltissimo sulle sorti future della Chiesa tedesca in primis ma anche sulla Chiesa cattolica nel suo complesso, aveva visto riunirsi nell’inverno scorso (da giovedì 30 gennaio a sabato 1 febbraio) la prima assemblea plenaria, alla presenza di 230 delegati (ne parlavamo qui). Quattro gli ambiti di discussione: i poteri nella Chiesa, il sacerdozio, le donne e la morale sessuale.
E se è pur vero che gli uomini di Chiesa “in cammino” non torneranno a riunirsi fino a settembre, i dati di realtà mostrano come alcune delle istanze di apertura presentate nei documenti preparatori, elaborati l’autunno e l’inverno scorsi in quattro pre-forum stanno già prendendo concretezza: neanche l’emergenza Covid-19, infatti, ha potuto nulla rispetto alla Giornata della Donna predicatrice, promossa per lo scorso fine settimana dall’Associazione delle Donne cattoliche: con una manifestazione dalla forte carica simbolica, che ha visto la predicazione in 12 diversi luoghi da parte di altrettante donne, si inizia a fare pressione per il conseguimento di una “parità” tra uomini e donne all’interno della Chiesa, il cui apice si sostanzia ovviamente nell’introduzione del sacerdozio femminile.
SPAEMANN JR SULLA SYNODALER WEG
E sulla Synodaler Weg, e in particolare sul documento preparatorio inerente le possibili aperture in materia di morale sessuale, si è recentemente espresso anche Christian Spaemann (foto a lato), con un saggio dal titolo Ideologia della diversità. Figlio del defunto filosofo e teologo cristiano Robert Speamann, di professione psicoterapeuta, è anch’egli apprezzato commentatore in ambito teologico (qui riportavamo un suo commento su Amoris Laetitia).
Nel suo scritto Spaemann rileva come, per il documento preparatorio, «il pluralismo sessuale sia all’ordine del giorno nella Chiesa, non come un fatto, ma normalmente, come una riconosciuta pluralità di forme di vita». In tal senso l’autodeterminazione sessuale equivale al diritto alla dignità di una persona. «Con l’attuazione», riporta il Tagespost, «di una “ideologia della diversità”, una “diversità” di identità, orientamenti e stili di vita sessuali verrà stabilita come alternativa equivalente al matrimonio naturale. Tuttavia, l’uguaglianza sociale, educativa e ideologica di vari modelli di vita trova le sue basi in una concezione neo-marxista, libertaria e neo-costruttivista dell’uomo, che contraddice il concetto cristiano di uomo».
Nessun “progresso” è dunque possibile in tale materia, secondo Speamann, dal momento che solamente l’unione sessuale tra un uomo e una donna che si concretizza all’interno dell’istituto matrimoniale rispetta integralmente la dignità degli esseri umani.
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