John Smith è un quattordicenne del Missouri. Lo scorso mese è stato protagonista insieme a due amici di un tragico incidente: è caduto nelle acque gelide di un lago, per la rottura del ghiaccio su cui stavano facendo una foto. I due amici sono riusciti a rimanere aggrappati ai bordi del buco, John dopo poco è sparito sott’acqua per 15 minuti, fino all’arrivo dei soccorritori. Recuperato e portato in ospedale, per 27 minuti è rimasto con il cuore “spento”, senza rispondere ai tentativi di rianimazione. Ad un certo punto il medico ha fatto entrare la madre che si è messa a pregare a voce alta, chiedendo a Dio di non prendersi suo figlio. E il cuore di John ha ricominciato a battere.
A un mese dall’accaduto, John è ancora sotto osservazione, ma in buone condizioni di salute. Secondo il medico protagonista della sua rianimazione, Kent Sutterer, il ragazzo « è stato sicuramente aiutato dal freddo». Ma, ha aggiunto, per dare l’idea dell’enormità di quanto accaduto, «è stato morto per 45 minuti». Per Jeremy Garrett, il neurologo che ha monitorato le condizioni di John, è stato un «miracolo».