Elon Musk all’attacco. Con una mossa che a molti è parsa a dir poco sorprendente, il patron di Tesla ha sferrato una offensiva pesantissima all’indirizzo dell’imprenditore, banchiere e filantropo ungherese naturalizzato statunitense George Soros. Lo ha fatto sulla piattaforma social da lui acquistata, Twitter, paragonando lo speculatore all’antieroe della Marvel: «Soros mi ricorda Magneto». Non è finita. Diversi, tra suoi quasi 140 milioni di follower, gli hanno richiesto un chiarimento rispetto a queste parole; e Musk ha rilanciato: «Tu presumi che lui abbia buone intenzioni, ma non è così. Vuole erodere il tessuto stesso della civiltà, Soros odia l’umanità».
Queste ultime parole, l’imprenditore le ha scritte in risposta ad una delle repliche più cliccate al suo accostamento sorosiano al cattivo della Marvel, quella firmata dal giornalista Brian Krassenstein, che ha posto l’accento sulle presunte contraddizioni di Musk: «Le esperienze di Magneto durante l’Olocausto come sopravvissuto hanno plasmato la sua prospettiva, nonché la sua profondità ed empatia. Soros, anch’egli sopravvissuto all’Olocausto, viene attaccato senza sosta per le sue buone intenzioni che alcuni americani ritengono cattive solo perché non sono d’accordo con le sue affiliazioni politiche». D’accordo, ma come ha avuto inizio questa accesa disputa? Apparentemente, la faccenda è…di soldi.
Infatti Musk ha sferrato il suo attacco tre giorni dopo la decisione del fondo di investimento di Soros di vendere tutte le sue azioni di Tesla. Sta di fatto che l’istrionico imprenditore sembra ben consapevole delle sue parole e intenzionato, a questo punto, ad andare fino in fondo. «Dirò quello che voglio, e se la conseguenza di ciò è la perdita di denaro, così sia», ha affermato il capo di Twitter parlando con David Faber della Cnbc. Nessuna retromarcia, dunque, nessun dietrofront, bensì scontro totale tra due titani. Questo è lo scenario che sembra delinearsi tra Soros e Musk, che non è comunque nuovo ad uscite controcorrente. Il miliardario libertario ha infatti recentemente scritto che viviamo in un’inquietante terra di mezzo tra 1984 di Orwell, Il Mondo Nuovo di Huxley e Fahrenheit 451 di Bradbury.
Come ha ricordato in un suo ritratto il giornalista Giulio Meotti, Elon Musk è una figura decisamente fuori dagli schemi. Stiamo infatti parlando di uno che evoca il diavolo, cita Tolkien e attacca la cancel culture, delineando apertamente quella che ritiene la nostra prima minaccia: «La civiltà occidentale sta crollando per la denatalità». Anche noi, come Timone, abbiamo fatto un lungo ritratto di questo personaggio atipico del panorama imprenditoriale mondiale. Un personaggio, che beninteso, non intendiamo incensare a tutto tondo – anzi, sulla nostra rivista dello scorso novembre lo abbiamo anche criticato (qui per abbonarsi). Certo però vedere Musk schierarsi contro una figura come Soros, che ha investito la sua fortuna appositamente in una lotta antropologica di note assonanze anticristiane, ecco, tutto ciò non può che rendercelo simpatico. E pure molto. (Foto: Imagoeconomica)
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