È in distribuzione il Timone n° 180, gennaio 2019. Potete leggere la rivista in formato cartaceo o digitale, grazie anche a una app personalizzata per iPhone, iPad o Android.
…E PER SOCIO IL PADRETERNO
La crisi del modello imprenditoriale italiano, fatto di piccole e medie imprese e distretti produttivi, ha certamente ragioni politiche, economiche e finanziarie, ma in fondo il motivo è quello di una crisi antropologica. I valori tradizionali che costituiscono il Dna dello spirito di intrapresa italiano sono stati liquefatti per rincorrere un modello diverso. La famiglia, la territorialità e il riconoscimento di un bene comune fondato nel Sommo Bene sono fattori di successo anche per le aziende. Nel dossier di gennaio Gianfranco Fabi e Stefano Fontana riflettono su questi temi, spiegando come la Dottrina sociale della chiesa abbia molto da insegnare. Gli esempi di Michele Ferrero, il papà della Nutella, di Vittorio Tadei, che da una boutique romagnola ha costruito un impero della moda, poi intervistiamo Cesare Ponti, l’uomo dell’aceto, Stefano Zanni, che con Holyart ha costruito l’Amazon del sacro, e infine, il miracoloso caso Faac, l’azienda di cancelli automatici in dote alla diocesi di Bologna.
UCRAINA, UNA CHIESA MARTIRE E DI CONFINE
La crisi ucraina nel Primo piano del Timone con un’intervista esclusiva all’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica Sviatoslav Shevchuk: «Abbiamo pagato un grande prezzo di sangue al regime sovietico». E poi facciamo il punto sullo scisma ortodosso con Stefano Caprio e sulla situazione geopolitica in Ucraina con Gianadrea Gaiani.
MIGRANTI VITTIME DEL MONDIALISMO
Riccardo Cascioli affronta il Global compact, il patto internazionale sui migranti che tanto ha fatto discutere politici e analisti. «Svela più ombre che luci. E non sembra rispondere al principio di sussidiarietà e resta fumoso sul tema della criminalità e sulla distinzione tra migrante e profugo».
LA STORIA DEL DIPINTO CHE SALVERA’ IL MONDO
David Murgia racconta una vicenda che si snoda tra bottiglie di vodka, soffitte e deportazioni. È la vera storia del quadro della Divina Misericordia, quello da cui nasce uno dei culti più praticati al mondo e che raggruppa milioni di fedeli. Ebbene è un “falso” storico. Un falso, ben inteso, nel miglior significato del termine: una copia. Eppure è così. «E i fatti di cui parlo», scrive Murgia, «sono stati tutti verificati».
UNGHERIA, PAESE NEL PALLONE
Viktor Orban, leader del paese magiaro, è stato calciatore ed è un appassionato di questo sport. È convinto che il calcio sia uno dei fattori che possano contribuire al rinnovamento della società.
FUORI DAL TUNNEL DELLA DIPENDENZA DA SESSO
Raffaella Frullone racconta di come Nicholas S., grazie a Sexaholic Anonimous, si è liberato dalla morsa della lussuria. Un calvario attraverso l’inferno della dipendenza sessuale che devasta la vita. Poi si è aperto alla fede per cercare salvezza
A SCUOLA DA BENEDETTO
Prosegue la ricognizione del Timone su quelli che hanno scelto l’Opzione, in questo numero guardiamo dentro alla Regola di san Benedetto con Luisella Scrosati a proposito di preghiera
Non mancano le consuete rubriche: “Il Kattolico” di Rino Cammilleri, “Don Camillo sul crinale” di Lorenzo Bertocchi, in cui il parroco questa volta è alle prese con la chiusura dell’emporio dell’Adalgisa. Poi Giacomo Samek Lodovici nel suo “Filosofando”, la “Matita blu” affidata a Roberto Manfredini; la “Parola proibita” di Andrea Zambrano è “tentazione”. Vittorio&friends vede Messori dialogare con Vincenzo Sansonetti sull’attualità. Poi c’è la novità di Rosanna Brichetti Messori che esordisce con “Sto alla porta e busso”.
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