A confermare le profanazioni è stato l'ex capo-villaggio di una frazione abitata contigua al monastero, che l'ha comunicata al sacerdote siro-cattolico Charbel Issa, che fino a tre anni fa era stato responsabile del Monastero. “Con i terroristi dello Stato Islamico c'è da aspettarsi di tutto. Distruggeranno tutto, se non vengono fermati”, sottolinea all'agenzia Fides il sacerdote siro cattolico Nizar Semaan.
Secondo quanto riportato dal sito lankawa.com, sulle mura del Monastero sono state tracciate scritte che lo segnalano come “proprietà dello Stato Islamico”.
I miliziani lo scorso 20 luglio avevano cacciato i tre monaci siro cattolici che lo avevano officiato fino al giorno prima, insieme anche ad alcune famiglie residenti presso il Monastero.
Fin da allora erano state espresse preoccupazioni per il destino del patrimonio custodito nell'antico Monastero, risalente al IV secolo e dedicato al principe martire assiro Behnam e a sua sorella Sarah, che costituisce uno dei luoghi di culto più antichi e venerati del cristianesimo siro.