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«Si vuole attaccare l’ordine naturale del Creato»
NEWS 31 Agosto 2023    di Giuliano Guzzo

«Si vuole attaccare l’ordine naturale del Creato»

Päivi Räsänen torna a processo. A brevissimo, l’ex ministro degli interni finlandese riapparirà in tribunale per la seconda volta, ancora accusata – più di un anno dopo che un tribunale distrettuale aveva rigettato le accuse contro di lei -di «incitamento all’odio» per un post sui social media che citava versetti della Bibbia. Sono previsti due giorni di udienza presso la Corte d’Appello di Helsinki: stamane e domani.

La Räsänen – della cui vicenda il Timone ha scritto più volte – però non sarà sola. Accanto a lei, ancora una volta, ci sarà pure il vescovo luterano Juhana Pohjola, finito sotto accusa per aver voluto pubblicare un pamphlet di Räsänen appunto, incentrato sul concetto di famiglia tradizionale. Di quelli che sono al momento i possibili scenari processuali, Pohjola ha parlato in un’intervista rilasciata a Christian Network Europe, dichiarando anzitutto che si aspetta «che si ripetano gli stessi argomenti» del primo processo.

Pohjola è inoltre convinto che questa vicenda difficilmente, sotto il profilo processuale, finirà neppure con il secondo round: «Se insoddisfatte, entrambe le parti possono ricorrere alla Corte Suprema finlandese. E se dovessimo perdere, potremo rivolgerci alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo». Insomma, per quanto sia importante seguire l’udienza che inizia oggi, meglio non farsi troppe illusioni sul fatto che essa possa essere risolutiva di una questione, come si è detto, destinata a durare a lungo.

Ma al di là dell’aspetto strettamente processuale, sono interessanti le parole che il vescovo luterano ha speso in favore della visione di famiglia ora sotto accusa anche in tribunale. «Dio», ha detto, «non è obsoleto, né lo è l’ordine della creazione. Il matrimonio rimane un’istituzione di un uomo e una donna. Anche per i bambini, avere una madre oltre che un padre non è affatto una cosa superata. Pertanto, a nostro avviso, questo caso riguarda anche cosa sono la donna e l’uomo, cos’è l’ordine creato e il suo disegno».

Questa consapevolezza non elimina le difficoltà che tuttavia Pohjola affronta con serenità, spiegando che il processo «mette a dura prova me e la mia famiglia. Ma so anche che migliaia, addirittura centinaia di migliaia di persone pregano per noi. Inoltre, non siamo soli nella nostra saggezza e forza. Preghiamo per poter dare una buona testimonianza e poter restare saldi nella nostra fede. E che questo processo può servire alla buona causa del nostro Paese e anche dell’Europa in generale».

Nella speranza che, almeno, ci sia un giudice alla Corte d’Appello di Helsinki, resta sempre valido il monito su cui su queste colonne ci si è più volte soffermati, ovvero quello di riflettere sul fatto che è meglio non farsi ingannare dalla mappa geografica, perché la Finlandia non è così lontana. E, se anziché affossato in Senato, come si ricorderà, il ddl Zan fosse stato invece approvato – ed ora fosse quindi legge – vicende come quelle che vedono oggi sotto processo Räsänen e Pohjola sarebbero, pure qui, all’ordine del giorno (Fonti foto: Youtube/Facebook)

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