Classe 1950, Ulf Ekman è una vera e propria vedette del mondo protestante scandinavo. Anzi, lo era. Fondatore a Uppsala, in Svezia, di una comunità protestante pentecostale, Livets Ord (Parola di vita), divenuta negli anni una fucina di attività evangelizzatrici e missionarie, Ekman ha annunciato l’intenzione di farsi cattolico il 3 marzo, di domenica, mentre presiedeva il culto della sua congregazione pentecostale sostituendo con questa notizia il sermone ai suoi fedeli. E lo ha fatto dicendo che sua moglie e lui hanno visto nella Chiesa Cattolica «un grande amore per Gesù e una teologia sana, fondata sulla Bibbia e sui dogmi classici», hanno sperimentato «la ricchezza della vita sacramentale», hanno constatato la logicità del mantenere «una solida struttura sacerdotale che conserva la fede della Chiesa e che la trasmette alle generazioni successive» e hanno incontrato «la forza etica e morale, una coerenza che è capace di confrontarsi con la mentalità del mondo, e una cura amorevole verso i poveri e i più deboli». Débâcle totale, insomma, di Martin Lutero e di tutto ciò che nei secoli da lui è nato, ricusato punto su punto e rifiutato per insipienza da uno dei suoi massimi e più convinti seguaci. La goccia che ha fatto traboccare il vaso nel verso giusto è stato un video, “fatto in casa”, che Papa Francesco ha inviato a una Convention pentecostale in Texas richiamando all’unità dei cristiani.