«Quando lunedì è arrivata sul red carpet per la prima di Unbroken, l’ultimo film di mamma Angelina, il suo look ha attirato l’attenzione di molti. Giacca e cravatta nera, camicia bianca, capelli biondi tagliati corti e tirati dietro le orecchie. Da qualche tempo Shiloh, figlia naturale di Brad Pitt e Angelina Jolie, ama vestirsi così. A soli 8 anni ha fatto sapere che d’ora in avanti vuole essere chiamata John. Una battaglia che ricorda quella della piccola Laure, protagonista del bellissimo film Tomboy (termine inglese che indica una donna che preferisce indossare panni maschili). Anche se lì la ragazzina amava vestirsi da ragazzo “ingannando” i genitori, nascondendo ad amici e insegnanti la sua vera identità. Shiloh-John, invece, rivendica con orgoglio la sua identità sotto i riflettori di Hollywood. Con mamma e papà al suo fianco». Lo scrive il Corriere della Sera —compreso l’aggettivo «bellissimo» per il film Tomboy…
E il Corriere della Sera poi prosegue: «Era il 2010, quando Angelina Jolie spiegò per la prima volta a Vanity Fair: “Mia figlia si sente un ragazzo. Per questo le abbiamo tagliato i capelli. Ama vestirsi da uomo, vuole essere come i suoi fratelli”. Aggiunge Pitt: “Finora l’avevo sempre chiamata ‘Shi’, ma lei continuava a interrompermi e a chiedermi di chiamarla John”. Rivendicazioni forti. Soprattutto per una ragazzina di appena otto anni. Che Pitt-Jolie – noti difensori dei diritti Glbt e genitori di altri 5 bambini – stanno affrontando alla luce del sole. A differenza di nonna Jane, attivista repubblicana e madre di Brad. Che nel 2012, durante la campagna elettorale per le presidenziali Usa, si schierò con forza a fianco di Mitt Romney. Prendendo posizione contro i matrimoni gay in una lettera pubblicata online. Quella volta i «Brangelina» si arrabbiarono non poco. Come del resto quando la donna – non contenta del look maschile di Shiloh – si ostinò per mesi a comprarle vestiti «da principessa», nel tentativo di farle «cambiare idea». Un atteggiamento bollato come «irrispettoso» da Angelina».
Due osservazioni:
1) è impossibile che la piccola Shiloh manifesti da sé, a 8 anni, tratti così aggressivi di omosesualità senza che non ci sia lo zampino di qualcuno. Dei genitori, per esempio? Dei genitori noti attivisti LGBT, con mamma Angelina che si è dichiarata «lei stessa bisessuale e confermando il legame con l’attrice Jenny Shimizu: “Mi innamorai la seconda volta che la vidi”, ha detto. “Probabilmente avrei sposata lei se non avessi sposato il mio primo marito”»?… E dunque, va tutto bene, nessuno osa dire nulla su genitori così di una bimba così?…
2) Noi facciamo il tifo per nonna Jane…