Il Senato degli Stati Uniti lunedì ha votato per confermare il giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema con 52 voti favorevoli contro 48; la Barret ha prestato giuramento in una cerimonia alla Casa Bianca. Sarà il sesto giudice cattolico praticante presso la Corte Suprema, unendosi al presidente della Corte, John Roberts, e ai giudici Thomas, Samuel Alito, Sonia Sotomayor e Brett Kavanaugh.
Nata a New Orleans, Barrett ha frequentato la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Notre Dame prima di lavorare per il giudice della DC Circuit Court Laurence Silberman e per il giudice della Corte Suprema Antonio Scalia. Successivamente è entrata in uno studio privato, per poi tornare alla Notre Dame Law School per insegnare, diventando professoressa nel 2010. Barrett è madre di sette figli, di cui due adottati da Haiti. È membro del gruppo carismatico People of Praise e la sua appartenenza al gruppo è stata oggetto di un morboso controllo della stampa durante il processo di conferma per la Corte Suprema.
Nel 2017, Barrett è stata nominata alla settima corte d’appello degli Stati Uniti e durante il percorso che l’ha portata a far parte della Corte Suprema ha affrontato domande ostili da parte dei senatori riguardo all’influenza che le sue convinzioni cattoliche potevano esercitare sul suo lavoro giudiziario.
Durante l’udienza di conferma, la senatrice Dianne Feinstein ha interrogato Barrett sulla sua fede e sui suoi valori personali, dicendo che «ascoltando i tuoi discorsi, la conclusione che ne traggo è che il dogma vive ad alta voce dentro di te. E questo è motivo di preoccupazione». Barrett nel 1998 è stata coautrice di un articolo con il professore di diritto John Garvey sulla possibilità che i giudici cattolici si ritirino nelle cause ove prevista la pena capitale, a causa dell’insegnamento della Chiesa sulla pena di morte. Nel 2017 e di nuovo nel 2020, i senatori democratici l’hanno interrogata circa il contenuto dell’articolo. Barrett ha dichiarato che «Non riesco a pensare a nessun caso o categoria di casi, compresi i casi capitali, in cui mi sentirei obbligata a ricusare per motivi di coscienza se venissi confermata come giudice del Settimo Circuito».
Barrett ha anche detto al presidente del comitato, la senatrice Lindsey Graham, RS.C., che la sua fede non avrebbe influenzato le sue decisioni come rappresentante della Corte suprema. Durante le udienze di conferma, la Commissione giudiziaria dei Democratici al Senato si è in gran parte tenuta lontana dai riferimenti alla sua fede, chiedendole invece di esprimersi sulle sentenze della Corte suprema esistenti, comprese quelle che legalizzavano la contraccezione e l’aborto.
Barrett ha preso in considerazione più casi di aborto quando era giudice di Corte d’appello. Si è unita alla maggioranza del tribunale nel sostenere la regola della “zona cuscinetto” di otto piedi che proibisce ai consulenti pro-vita di avvicinarsi a più di otto piedi a una struttura per aborti. Il gruppo Alliance Defending Freedom (ADF) ha presentato una petizione alla Corte Suprema per sfidare la regola della “zona cuscinetto”; la Corte deve ancora accettare o rifiutare il caso. Barrett, inoltre, si unirà alla Corte una settimana prima che vengano programmate discussioni in un caso chiave sulla libertà religiosa, Fulton v. Philadelphia; il caso potrebbe decidere l’esito di altre battaglie giudiziarie in quanto i governi locali hanno richiesto alle agenzie di adozione di stampo religioso di abbinare i bambini anche a coppie dello stesso sesso. I Servizi Sociali Cattolici (CSS) dell’Arcidiocesi di Filadelfia hanno visto sospendere le loro attività nel 2018 per la loro posizione sulla fede e il matrimonio.
A prescindere da quello che accadrà il prossimo 3 novembre con le elezioni presidenziali, la Corte suprema degli Stati Uniti disegnata in questi anni dal presidente Trump (ha nominato 3 giudici in quattro anni) rappresenta una grande novità per chi ha a cuore la difesa della vita e della libertà religiosa.
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