«Se il Natale è una bugia, tutto è una bugia». Sembra un aforisma di Nicolás Gómez Dávila, se non di Gilbert Keith Chesterton, invece si tratta del bellissimo slogan della nuova campagna dei militanti dell’ACdP – acronimo dell’Asociación Católica de Propagandistas, una sigla privata di cattolici impegnati fondata nel 1909 dal sacerdote gesuita Ángel Ayala. La nuova iniziativa di sensibilizzazione sull’importanza del Natale, ha visto questi messaggi allestiti alle fermate degli autobus e della metropolitana in più di 50 città di tutta la Spagna, da Madrid a Valencia.
L’intera campagna, è stato giustamente notato, ruota attorno ad un dubbio di pascaliana memoria tale per cui, se la celebrazione della nascita di Gesù Cristo non è vera, «si può continuare a vivere lo stesso» ma «se fosse vera?». Cambierebbe tutto, evidentemente. Ed è proprio su questo che gioca, per così dire, l’iniziativa, che ha dalla sua un elemento di forza indiscutibile, vale a dire il fatto che oggi la gente quasi mai rifiuta il cristianesimo perché ha ritenuto di confutarne l’essenza; molto più spesso semplicemente non si pone il problema su chi sia davvero Gesù Bambino.
Illuminanti, a questo proposito, le parole dell’arcivescovo Fulton John Sheen (1895-1979), il quale, parlando della situazione del popolo americano, sviluppava una considerazione che pare adeguata, oggi, alla gran parte del mondo occidentale: «Non ci sono più di cento persone negli Stati Uniti che odiano la Chiesa Cattolica. Tuttavia, ci sono milioni di persone che odiano ciò che credono erroneamente essere la Chiesa Cattolica – la quale, ovviamente, è una cosa completamente diversa». Ciò spiega come mai il rifiuto di Gesù Cristo, in realtà, sia spesso inerziale più che convinto e come mai quella frase – «Se il Natale è una bugia, tutto è una bugia» – abbia una presa indiscutibile.
D’altra parte, quelli dell’Asociación Católica de Propagandistas, come dire, ci sanno fare. Già nel 2020, infatti, avevano dato il via ad un’altra campagna molto efficace, il cui messaggio – presentato sotto forma di domanda – era: «Sapete qual è la bufala più ripetuta negli ultimi 2.000 anni? Dio non esiste». Nel 2021, come avevamo scritto anche qui sul Timone, era stata poi la volta di un altro messaggio provocatorio: «Solo una nascita ha cambiato il corso della storia. E non è tuo». E veniamo così alla campagna di quest’anno, per il lancio della quale esiste anche un bel video, che ricorda come la nascita di Gesù abbia cambiato letteralmente (e in bene) il corso della civiltà.
Ne consegue come davvero, «se il Natale è una bugia, tutto è una bugia», nel senso che se neppure un evento così cruciale per la storia – la nascita di Gesù Bambino, appunto – ha un fondamento, molto, anzi moltissimo viene a vacillare in ciò che siamo, dai diritti umani (che il mondo antico semplicemente ignorava) al concetto stesso di Stato di diritto. Insomma, conviene pensarci davvero molto bene prima di dire che «il Natale è una bugia». Perché se davvero lo fosse sarebbero dolori non tanto e non solo per i cattolici o i cristiani, ma per tutti. D’altra parte, se il Natale è vero – se davvero quel Bambino è il Figlio di Dio – non si può limitarsi a prendere anno. Occorre ripensare, verso di Lui, tutta la nostra esistenza (Fonte foto: Infocatolica, ACdP)
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