Dunque, Gesù avrebbe avuto una moglie perché così sta scritto su un brandello di papiro scritto nel dialetto copto sahidico, tipico del Basso Egitto, che qualche anno fa è stato ritrovato dagli archeologi e da allora sottoposto a studi severi da Karen King, docente all’Harvard Divinity School. Quel brandello, infatti, è autentico, come dimostrano una serie di test condotti dai laboratori della Columbia University, del famoso MIT e della stessa Harvard, e risale a un’epoca compresa fra i secoli IV e VIII d.C.
Dal canto proprio, a valle dei testi la professoressa King si affretta a dire: «Non è la dimostrazione che Gesù ha avuto una moglie o che tra i discepoli ci fossero donne. Ma adesso si può concludere con qualche certezza che tra i primi cristiani c'erano discussioni attive su celibato, sesso, matrimonio e discepolanza». La prima delle due sue affermazioni è granitica, la seconda invece non si capisce. Perché, qualcuno hai mai pensato che di quegli argomenti i primi cristiani non abbiano mai parlato? Da quel pezzettino di papiro si evincono sul serio tutte quelle cose? E soprattutto, embè?…
Sia come sia, non è sembrato vero a la Repubblica di poter cogliere un lancio della Reuters e titolarlo Il papiro della “moglie di Gesù”: test provano che non è falso moderno.
Del resto, la rete tivù d’intrattenimento ABC ci è nadata egualmente a nozze (è il caso di dirlo…) e , un po’ per riflesso pavloviano un po’ per cultura da edicola delle stazioni, già fa del gossip: la “moglie” di Gesù non può che essere Maria Maddalena, come ovviamente dice quel capolavoro di scientificità che si chiama Il Codice Da Vinci. Mentre da certi professoroni attendiamo allora di sapere adesso chi fosse la suocera di Gesù, sul tema rimandiamo ai ragionamenti che Andrea Tornielli mise per iscritto quando la scoperta venne resa pubblica.
Da allora, infatti, non è cambiato nulla.
Certo, adesso ci sono i test che dicono che il papiro è autentico: ma cosa significa “autentico”? Chiunque vede la differenza abissale inconciliabile che può esistere tra un’affermazione contenutisticamente vera che venga scritta su un supporto qualsiasi e un’affermazione invece contenutisticamente falsa scritta su un papiro vero che davvero risale a una certa epoca. Seconda questione, una certa un’affermazione scritta su un papiro vero che davvero risale a una certa epoca è autentica solo perché coerente con un altro testo, o perché da esso derivante, a fronte del fatto che nel primo testo detta affermazione è falsa? Ovviamente no.
E proprio questo è il caso della “moglie” di Gesù. Il papiro su cui quella frase è scritta può essere vero, cioè è sul serio un papiro antico risalente a una certa epoca. Ma la frase che esso riporta è contenutisticamente falsa e non diviene vera solamente perché assomiglia straordinariamente ad altre analoghe contenute in testi che non sono i Vangeli seppur conosciuti come il “vangelo di Tommaso” o “di Maria Maddalena”. Testi, cioè, gnostici, eretici, apocrifi, ricusati dalla Chiesa Cattolica poiché non contengono verità. Del resto, se qui testi dicono che Gesù aveva una “moglie”, ma di “moglie” non c’è traccia altrove, debbono anche darne la prova. Infatti, quei testi gnostici ed apocrifi. oltre a parlare della “moglie” di Gesù, dicono anche un mucchio di altre cose false, infondate; per questo la Chiesa Cattolica non li ritiene canonici e non a caso a caso sono la fonte immancabile di opere “altamente scientifiche” come i thiller di Dan Bown.
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