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Santa Sofia ha un imam. E’ una moschea, Curdi, armeni: il genocidio  nel 1915 comincià cosa
NEWS 8 Novembre 2016    

Santa Sofia ha un imam. E’ una moschea, Curdi, armeni: il genocidio nel 1915 comincià cosa

di Marco Tosatti

 

Il regime laico di Kemal Ataturk, che cercava di rendere la Turchia più europea e meno asiatica, 80 anni fa decise che Santa Sofia sarebbe stata un luogo neutrale da un punto di vista religiosa. La splendida basilica bizantina, trasformata in moschea dopo la conquista di Costantinopoli divenne un museo.

Nei giorni scorsi il governo turco dell’islamista Recep Tayip Erdogan ha stabilito che Santa Sofia avrà un imam permanente. Già all’inizio dell’anno il governo aveva annunciato che il richiamo alla preghiera sarebbe stato intonato due volte al giorno dal minareto che i turchi si affrettarono a costruire dopo la conquista, per fissare in maniera tangibile e visibile che l’islam è superiore al cristianesimo.

Adesso, con questa nuova misura, l’appello alla preghiera verrà lanciato cinque volte al giorno; e la presenza di un imam farà sì che Santa Sofia possa funzionare come qualsiasi altra moschea del Paese.

Non è un bel segnale, per la Turchia laica e democratica, e per le minoranze religiose. Mentre è un segnale agghiacciante la decapitazione della guida politica legale curda nel Paese. E’ un’operazione che ha fatto passare un brivido lungo la schiena di chi ricorda che cosa è successo dal 1915 in poi in Turchia: il genocidio armeno, il primo del secolo dei genocidi. Che ebbe inizio, il 24 aprile 1915, proprio con l’arresto degli esponenti politici e parlamentari armeni. E si chiuse con lo sterminio di un milione e mezzo di persone.

Non a caso il Consiglio per la comunità armena di Roma “Apprende con sgomento la notizia della retata notturna che ha azzerato la classe dirigente del partito curdo Hdp e portato all’arresto di deputati e dirigenti. Esprime preoccupazione per l’ennesima azione autoritaria del governo turco che sta portando la Turchia sull’orlo della dittatura”.

Ricorda il Consiglio che “La repressione nottetempo della leadership curda ricorda molto da vicino quella a danno della comunità armena di Costantinopoli che …il 24 aprile 1915 diede inizio alla campagna genocidaria del governo ottomano. Il Consiglio esprime solidarietà alla comunità curda in Italia e rinnova la sua vicinanza a quella componente democratica della società turca che non condivide quanto sta accadendo nel proprio Paese”. Per un’atroce ironia della storia, bisogna ricordare che nel 1915 i curdi furono usati dal governo turco per sterminare gli armeni, fatto di cui la comunità curda ha fatto ammenda in passato, riconoscendo quelle responsabilità storiche.