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Santa Brigida, vero modello di donna, sposa e madre
NEWS 23 Luglio 2024    di Paola Belletti

Santa Brigida, vero modello di donna, sposa e madre

Santa Brigida è patrona d’Europa e, in una speciale comunione di santi, condivide il compito insieme a san Benedetto da Norcia, santa Caterina da Siena, i santi Cirillo e Metodio e Santa Teresa Benedetta della Croce. Oggi, 23 luglio, è la sua festa. Fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore, patrona di Svezia e mamma di santa Caterina di Svezia. Fu papa san Giovanni Paolo II a concederle il titolo di compatrona del nostro continente nell’imminenza del grande giubileo, con un Motu proprio, il 1°ottobre del 1999. Il pontefice che vide con sguardo profetico perché illuminato dalla fede i mali che serpeggiavano nella terra che aveva diffuso nel mondo il bene più grande che l’umanità possa ricevere, Gesù Cristo e che ora lo stava rifiutando e respingendo da ogni ambito della vita, scegliendo, non sempre consapevolmente, una drammatica “apostasia silenziosa”.

Nel silenzio, invece, santa Brigida aveva dialogato a lungo, cuore a cuore, con l’Amato. A lei il Signore ha rivelato in visione dettagli della sua Passione e ha consegnato preghiere per la consolazione e la salvezza delle anime. In tanti conoscono e pregano con devozione le sue orazioni, che impegnano per la durata di un anno o addirittura di dodici. Il loro messaggio principale è la perseveranza della preghiera stessa e la certezza che solo in Cristo c’è salvezza e solo Lui è la fonte di ogni gioia, consolazione, beatitudine.

Questa santa, mistica e fondatrice, è un robusto e luminoso esempio di vita cristiana nella piena obbedienza alla Chiesa e un modello di ispirazione per la donna, nella sua piena dignità, non subalterna all’uomo ma ordinata secondo i carismi che appartengono, in modo specifico e per il bene di tutti, all’uomo e alla donna. Come riporta Aciprensa «papa Benedetto XVI affermava che la vita di Santa Brigida mostra il ruolo e la dignità della donna all’interno della Chiesa, evidenziata nel suo “atteggiamento di rispetto e di piena fedeltà al Magistero della Chiesa, in particolare al Successore dell’apostolo Pietro”». L’allora pontefice osservava come «In effetti, nella grande tradizione cristiana si riconosce alla donna una dignità propria, e – seguendo l’esempio di Maria, Regina degli Apostoli – un posto proprio nella Chiesa, che, senza coincidere con il sacerdozio ordinato, è altrettanto importante per la crescita spirituale della comunità»

LA VITA: IL MATRIMONIO E I FIGLI

Brigida Birgersdotter è nata a Norrtälje, Uppland, in Svezia, nel 1302. Pur sentendo la vocazione religiosa, accetta di sposare Ulf Gudmarsson, governante di un importante distretto del Regno di Svezia, a soli 15 anni. Insieme avranno otto figli che Brigida educherà con amore e dedizione. Il suo non è un matrimonio forzato, non nel senso che intende la frettolosa cultura contemporanea che affida al sentimento un potere svincolato da qualsiasi altra facoltà, compresa la libera volontà e quindi anche l’obbedienza all’autorità paterna, anche quando questa non sia immediatamente corrispondente alle proprie aspirazioni. Brigida vive in pienezza il proprio stato di moglie e madre cristiana, fino a quando rimane vedova. Il matrimonio tra la giovane aristocratica e Ulf, dunque, è felice e fecondo e dura oltre vent’anni: tra i loro figli una, Caterina, seguirà la madre a Roma e sarà anche lei canonizzata.

LA VOCAZIONE RELIGIOSA

Dopo la morte del marito, Brigida rinuncia alla possibilità di un secondo matrimonio per dedicarsi alla preghiera, alla penitenza e alle opere di carità. Vende i suoi beni, li consegna alla Chiesa, ed entra nel monastero cistercense di Alvastra, nel suo paese natale. «A quel periodo – leggiamo sulle pagine di Vatican news –  risalgono quelle esperienze mistiche che saranno riportate negli otto libri delle Rivelazioni, e da qui ha inizio anche la sua nuova missione. Nel 1349 va a Roma per ottenere il riconoscimento del suo Ordine intitolato al Santissimo Salvatore e che lei voleva fosse composto da monache e religiosi. Decide quindi di stabilirsi nella Città eterna, in una casa a Piazza Farnese che ancora oggi ospita la Curia generalizia delle Brigidine. Soffre però per il malcostume e il degrado diffuso che vive la città, nella quale si avvertiva fortemente la lontananza del Papa, in quel periodo residente ad Avignone. Cuore della sua missione – al pari della sua contemporanea Santa Caterina da Siena – sarà quindi chiedere al Papa di tornare presso la Tomba di Pietro». Già durante la sua esistenza terrena si è trovata dunque a condividere con la santa domenicana senese un onere importante, quello di invitare con insistenza e coraggio il pontefice a fare ritorno a Roma.

Lavorerà instancabilmente anche per la pace in Europa, scrivendo ai principi impegnati nella guerra dei cent’anni, quella tra Francia e Inghilterra, perché vi pongano fine. Fonda opere di carità, vive in povertà assoluta trovandosi, lei che era una nobile, a chiedere l’elemosina alle porte delle chiese.  «Sono gli anni dei pellegrinaggi in varie parti d’Italia, da Assisi al Gargano, e infine del pellegrinaggio dei pellegrinaggi, quello in Terra Santa: aveva quasi 70 anni, ma questo non la trattiene dal suo proposito. Muore il 23 luglio del 1373, a Roma. Affida l’Ordine alla figlia Caterina che, una volta rimasta vedova, l’aveva raggiunta quando Brigida si trovava a Farfa. Il suo unico rimpianto era che il Papa non fosse tornato definitivamente a Roma. Nel 1367 Papa Urbano V vi era infatti rientrato ma solo per un breve periodo. A stabilirvisi definitivamente sarà Gregorio XI, anche se alcuni anni dopo la morte di Brigida.»

LE RIVELAZIONI

«Il racconto delle grazie particolari concesse a Santa Brigida è contenuto nelle sue Rivelazioni, dettate ai suoi confessori e segretari, e che compongono una vasta opera in otto volumi. In questi testi sono contenute grandi promesse per la conversione e la salvezza delle anime», si legge ancora su Aciprensa. La santa svedese ebbe anche numeroso esperienze mistiche nelle quali fu la Vergine Maria a istruirla, in particolare nella contemplazione e meditazione dei dolori della Madre di Cristo, contenute nella devozione dei Sette Dolori. «La pratica di questa devozione implica pregare sette avemarias ogni giorno, meditando le lacrime e i dolori della Madre di Dio. A chi diventa devoto, la Vergine gli concederà la pace e tutto ciò che gli è stato richiesto, purché non vada contro la volontà di Dio. Inoltre, la Vergine lo difenderà nel combattimento spirituale, tra le altre grazie.

Da Cristo ricevette le rivelazioni sulla Passione e, mentre era in preghiera inginocchiata davanti al crocifisso miracoloso, scolpito da Pietro Cavallini, e custodito dalla basilica papale di San Paolo fuori le mura, il Signore stesso le rivelò le famose orazioni accompagnate da grandi promesse. Le stesse per le quali preghiamo la Madonna che ci renda degni. Brigida ha interpretato appieno il suo genio femminile, come moglie, madre e religiosa e lo ha fatto perché si è concentrata sul suo status più fondante e decisivo, quello di figlia. Come lei anche noi possiamo percorrere le strade di un’Europa diversamente ma più tragicamente impoverita e chiedere al Signore che ci aiuti a distinguere sempre la sua voce che parla al cuore di ognuno. (Foto: Screenshot Cristiana Video, YouTube)

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