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«Roma ha parlato» in uno striscione la risposta dei cattolici austriaci alla bandiera arcobaleno
NEWS 29 Aprile 2021    di Francesca Burattin

«Roma ha parlato» in uno striscione la risposta dei cattolici austriaci alla bandiera arcobaleno

Dei giovani cattolici hanno appeso uno striscione con la scritta «Roma locuta, il caso è chiuso» sotto una bandiera arcobaleno apparsa qualche tempo fa sulla chiesa più antica di Vienna. Un video pubblicato su YouTube il 26 aprile mostra i ragazzi che si arrampicano di notte sul lato della chiesa di San Ruperto e appendono uno striscione con la scritta: «Dio non può benedire il peccato. Roma locuta, causa finita». La decisione di agire in questo modo è arrivata dopo che una bandiera arcobaleno, quella del cosiddetto orgoglio LGBT, è stata appesa alla torre della chiesa per protestare contro il “no” della Congregazione per la Dottrina della Fede alle benedizioni dello coppie formate da persone dello stesso sesso.

«Da un lato, volevamo dimostrare che una tale provocazione non è tollerata a Vienna e, dall’altro, speriamo che questo possa innescare un ripensamento », hanno detto i rappresentanti del gruppo, noto come Christus Vincit. «Pensiamo anche che un’azione del genere possa dare ad altri cattolici coraggio e speranza. Ci auguriamo che non siano necessarie ulteriori azioni, ma se ce ne fossero, deriverebbero dallo stesso scopo, vale a dire difendere la fede cattolica».

La Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) aveva emesso un Responsum ad dubium il 15 marzo scorso in risposta alla domanda: «la Chiesa ha il potere di dare la benedizione alle unioni di persone dello stesso sesso?» La risposta era stata: «Negativo». Nella nota esplicativa, firmata dal cardinale gesuita Luis Ladaria e dal segretario Giacomo Morandi, si sottolineava che Dio non smette mai di benedire tutti i «suoi figli pellegrini. Ma non benedice e non può benedire il peccato». Per tutta risposta, gli attivisti cattolici di Austria e Germania hanno annunciato che organizzeranno “una giornata per le benedizioni per i partner dello stesso sesso” il 10 maggio, ignorando la dichiarazione del Vaticano rilasciata con l’approvazione di Papa Francesco.

Anche il Cardinale Pell critica la decisione dei membri della chiesa in Germania di pianificare una giornata di benedizioni per partner dello stesso sesso, in un’intervista andata in onda su EWTN il 27 aprile scorso afferma:

«Penso che ci sia una percentuale della Chiesa tedesca che sembra andare decisamente nella direzione sbagliata. Se si adottano gli stessi approcci del mondo e si fa in modo che vengano adottati e approvati, nessuno sarà interessato interessato al cristianesimo. Il dovere dei vescovi tedeschi è quello di sostenere quanto dice la Scrittura, di confermare gli insegnamenti della Chiesa. Noi stiamo sotto quegli insegnamenti. Non hanno loro il potere di cambiarli – nessuno di noi lo ha.
La questione veramente importante per la Chiesa è: affermiamo pubblicamente ciò che Cristo ha insegnato? Ora alcuni di questi insegnamenti sono abbastanza impopolari: il perdono, le persone senza diritti come i non nati, gli ultimi, e poi si può passare ai temi più dibattuti della famiglia e del matrimonio. Il mondo cerca di escluderci dalla piazza pubblica e dice che non dovremmo fare questo e quello. Bene, una delle cose che dico ora e a tutti: Dobbiamo solo continuare a parlare».


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