Lo scudo giallo su fondo blu. Con l’inconfondibile S rossa. Molto più di un logo, molto più di un simbolo, l’icona di un mito che ha attraversato quasi 90 anni di storia e fatturato miliardi di marketing. Il super eroe dei fumetti è “nato” nel 1938 con la pubblicazione da parte di Dc Comics, una delle più importanti case editrice di fumetti al mondo. In 83 anni di storia il kryptoniano dal mantello rosso, conosciuto sulla terra col nome di Clark Kent, ha acquisito poteri illimitati ed è stato protagonista di film, serie televisive, cartoni animati, libri, spot televisivi. La S di Superman è entrata a far parte dell’immaginario collettivo ed è stata venduta in tutte le salse sottoforma di merchandising più disparati: vestiti, magliette, cappellini, scarpe, giocattoli e chi più ne ha più ne metta. Una gallina dalle uova d’oro. Solo qualche mese fa una delle ultime copie del primo numero di Action Comics con la prima puntata del fumetto è stato ceduto all’asta per oltre tre milioni di dollari.
Superman è stato il sogno di ogni bambino che desiderava a tutti costi volare, rimanere sospeso tra terra e cielo, ergersi sopra tutto e tutti per raggiungere chiunque in qualunque momento. E poi saltare, arrampicarsi, avere la forza di spostare anche gli oggetti più grandi e più pesanti, affrontare e sconfiggere qualunque nemico. E’ stato il simbolo dei desideri di molti uomini, che hanno una vita normale, a volte monotona, qualcuno la definirebbe mediocre, come quella dell’impiegato Kent, che però sa trasformarsi nella sua versione migliore e quasi onnipotente salvando i deboli dai pericoli, proteggendo i fragili, liberando il mondo dalle situazioni più disastrose. Ovviamente anche esagerando, altrimenti che supereroe sarebbe?
Ebbene ora ci vengono a dire che nel cosiddetto coming out day, il nuovo Superman ovvero Joe Kant, figlio di Clark e Lois Lane – “diventa” bisessuale ed viene raffigurato nella nuova serie mentre bacia un suo amico, un giovane “giornalista” (quale categoria poteva meglio rappresentare il servizio al potere dominante?) di nome Jay Nakamura, e per giunta con i capelli rosa (dissero quelli contrari “agli stereotipi di genere”). Nel dare la notizia con giubilo i media mainstream hanno anche sottolineato come da quando la serie è stata inaugurata, nel luglio scorso, «Superman ha già combattuto gli incendi causati dai cambiamenti climatici» e «ha protestato contro il respingimento dei rifugiati». Come dire, non c’è due senza tre. Nel prossimo episodio forse lo troveremo impegnato ad abbattere la statua di Cristoforo Colombo, oppure magari si scoprirà di origini sudamericante, che se abbiamo superato il modello “etero” converrà superare anche questa cosa politicamente scorretta del “bianco”, o forse lo troveremo direttamente ospite da Fabio Fazio, magari dall’attico a New York vicino a Saviano.
Poveri ragazzini, a cui non resta nemmeno il mito del supereroe imbattibile, e povere donne, almeno quelle rimaste legate all’idea dell’uomo pronto a tutto per salvarti. Ora superman bacia un uomo, un ragazzino ad esser precisi, ma i supereroi si sa, tutto possono. Però non stupitevi se qualcuna preferisce i portuali di Trieste.
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