Dopo la “Brexit” la “Christexit”? La domanda potrà pure apparire provocatoria, ma un dato è certo: essere cristiani oggi, nel Regno Unito, non è cosa semplice. Anzi, si direbbe che è sempre più difficile considerando che il Paese di Sua Maestà è già classificato dall’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani (OIDAC) come uno dei cinque dove l’odio anticristiano risulta maggiormente diffuso. Certo, uno potrebbe sempre immaginare questo come un discorso esagerato. Il problema è che non lo è.
E la prova ci viene da The Costs of Keeping the Faith, un nuovo sconvolgente report che documenta proprio come essere inglesi e cristiani, purtroppo, stia diventando quasi un ossimoro. Il documento infatti contiene gli esiti di una nuova indagine che Voice for Justice Uk ha effettuato sondando oltre 1.500 cristiani (1562, per l’esattezza) di diversi gruppi, età e denominazioni ed orientamenti; il che è significativo perché vuol dire che non si è scelto un sottoinsieme, ma si è cercato di dare una fotografia più ampia del fenomeno.
Ebbene, facendo questo si è scoperto come cristiani che professano credenze tradizionali basate sulla Bibbia sono sempre più soggetti a emarginazione, molestie, svantaggio e totale discriminazione – sul lavoro, nella società, nell’istruzione e, forse la cosa più inquietante di tutte, perfino in alcune stesse chiese cristiane! Più di ogni considerazione, a fotografare con inquietante precisione la realtà sono, come sempre, i numeri. Numeri che dicono come: il 38% dei cristiani under 35 reputi la propria libertà limitata, come dal 56% al 61% degli interpellati abbia sperimentato ostilità e il 78% ritenga sottovalutata, rispetto ad altre discriminazioni, quella religiosa.
Per capire meglio quali idee e convinzioni abbiano generato questo clima di cristianofobia, Voice for Justice Uk ha rilevato come: il 93% degli intervistati creda che tutti nasciamo maschi o femmine, il 92% ritenga che il matrimonio sia tra un uomo e una donna (diversamente dal 78% della popolazione, che approva le nozze gay) e l’86% consideri da evitare i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio. Insomma, nessuna convinzione lunare ma semplice adesione neppure al Catechismo, a ben vedere, ma solo al caro vecchio senso comune.
Eppure simili convinzioni oggi per i fedeli inglesi comportano vere discriminazioni. Per la verità, però, non solo nel Regno unito. Infatti, come documentato da “Gli italiani e la fede” – indagine demoscopica esclusiva realizzata dal nostro mensile con Euromedia Research di Alessandra Ghislteri – anche nel Belpaese più di un fedele su quattro – il 20,7% – nell’Italia si è «discriminato in quanto cristiano», percentuale che arriva al 29% tra quanti hanno tra i 25 e i 44 anni. Insomma, a ben vedere il Regno Unito – dove ormai si perseguita anche chi prega davanti alle cliniche abortive – non è lontano. Neppure un po’. (Fonte foto: Pexels.com)
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