Pubblichiamo la parte principale dell’omelia pronunciata dal vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, nella Cattedrale della città il 6 marzo 2019, mercoledì delle ceneri
di Franco Lovignana*
(…) La misericordia del Signore non agisce però meccanicamente. Come aprire il cuore al rinnovamento spirituale che Dio ci vuole regalare? Il salmo che abbiamo appena pregato [Sal 50] ci aiuta in alcuni passaggi di consapevolezza e di operatività.
Sì, le mie iniquità io le riconosco … nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.
Il primo passo è riconoscere di avere peccato. Sembra scontato, ma non è proprio così. Certo, se ci limitiamo alla superficie, possiamo facilmente dire che siamo senza peccato oppure ammettere di essere peccatori, pensando a piccole e formali mancanze. La quaresima ci chiede di scendere in profondità per preparare una buona confessione che tocchi gli snodi fondamentali della nostra vita: fede e culto degli idoli, amore e ripiegamento su noi stessi, avarizia e generosa apertura del cuore e delle mani, menzogna e verità, rispetto dell’altro e prevaricazione, sessualità vissuta nell’amore e nel rispetto di sé e degli altri e ricerca del piacere fine a se stesso, onestà e arte dell’arrangiarsi fino alla corruzione … Proponiamoci dunque una buona confessione dei peccati, ma prepariamola con un tempo di esame di coscienza e un itinerario di penitenza (elemosina e digiuno), senza la fretta di risolvere tutto come si trattasse di un colpo di spugna…
Crea in me, o Dio, un cuore puro …
Non basta il perdono del Signore. Occorre che la sua grazia ricostruisca il cuore, la capacità di amare e di guardare la vita, se stessi, gli altri e le cose con sguardo puro. Alcuni giorni fa, mentre gli facevo visita, un malato appena uscito da una brutta polmonite, lamentava al medico di sentirsi debole, ricevendo questa risposta: «la malattia è superata, ma ora sono necessari almeno quindici giorni di riposo assoluto per recuperare le forze». Ecco – ho pensato – la quaresima: tempo in cui la grazia di Dio può, se noi lo vogliamo, lavorare per darci un cuore nuovo, purificato dai fermenti dell’egoismo e delle passioni sregolate.
Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza
L’invocazione dell’aiuto di Dio è allora un ulteriore e necessario passaggio. La quaresima è tempo di preghiera accresciuta nella quantità e nell’intensità. Più il cuore invoca e più grande è la gioia arrecata dalla risposta del Signore nel tempo che riterrà gusto ed opportuno. Apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. L’ultimo passaggio è la preghiera di lode che deve accompagnare tutto il percorso quaresimale. Dopo la richiesta di perdono e la supplica dobbiamo chiedere al Signore di aprirci alla lode che è la preghiera di chi ama, di chi contempla le meraviglie di Dio e si stupisce perché sa di non meritare tanto amore.
Ecco, cari fratelli e sorelle, un percorso verso la Liturgia battesimale della notte santa di Pasqua: riconoscimento e confessione del peccato, invocazione accorata perché il Signore ci renda puri e immacolati al suo cospetto, capaci di amare e di gioire per la sua salvezza, fatti lode della sua bontà misericordiosa! (fonte: diocesiaosta.it)
*Vescovo di Aosta
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