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Quando fare il massone è cool, social e ti garantisce un bel credito formativo valido per l’università
news
26 Ottobre 2015

Quando fare il massone è cool, social e ti garantisce un bel credito formativo valido per l’università

di Alberto Custodero

 

LA massoneria italiana esce dal segreto delle logge. E, organizzando un convegno sulla "sapienza", si accredita come ente formativo universitario. Non era mai accaduto prima, tanto che la notizia è stata accolta con sorpresa e stupore dal mondo politico e accademico. Il deputato Pippo Civati,  componente della commissione Cultura e Istruzione della Camera, ha annunciato una interrogazione parlamentare. "Sono di parere negativo – commenta il leader di "Possibile" – credo che la questione vada approfondita con una interrogazione. Sono curioso di sapere come vengano attribuite queste opportunità che fanno testo per il curriculum scolastico". "Sono abbastanza sconcertato", dichiara Matteo Orfini, presidente del Pd. "Incredibile", si limita a dire Giovanni Monchiero, capogruppo di Scelta civica a Montecitorio.

L'occasione che trasforma i "fratelli" da esoteristi in una sorta di docenti accademici è il convegno di studi sulla filosofia antica che si terrà sabato 24 ottobre all'Hotel Bristol Palace di Genova. "La partecipazione – si legge nella brochure – dà la possibiltà agli studenti delle Facoltà dell'Ateno genovese di acquisire un credito formativo". Gli studenti che ne beneficeranno saranno quelli del corso di laurea in Filosofia. I docenti quasi tutti non massoni, almeno per quel che si può sapere visto che gli elenchi sono segreti. Il gran maestro Binni ha deciso di sponsorizzare il convegno per scrollarsi di dosso un passato non del tutto decoroso della massoneria, alla cui immagine ha certamente nuociuto in Italia il caso Gelli.

"A me sembra almeno strano – commenta Francesco Profumo, ex ministro dell'Istruzione – i crediti formativi, in genere, sono individuati dai Dipartimenti nelle autonomie delle Facoltà. Tuttavia, i corsi di laurea non sono così liberali anche sui temi dei crediti perché devono avere una certa coerenza didattica. Va detto, però, l'autonomia universitaria è molto ampia. E quindi….". La locandina che annuncia il convegno sfrutta come logo il mito della biga alata (dal Fedro di Platone), che sta a simboleggiare la teoria platonica della reminiscenza dell'anima. E pubblica un frammento di Parmenide tratto dal "Poema sulla natura" nel quale il filosofo dell'antica grecia descrive il suo "viaggio" verso la sapienza. Il convegno – un incontro tra massoni e docenti "profani" – sarà presentato e concluso dal "sovrano gran commendatore gran maestro della gran Loggia d'Italia degli Alam", Antonio Binni.

Sono previsti numerosi interventi, tra questi quello su "Epicuro maestro di saggezza" di Luisella Battaglia, docente di filosofia morale, o quello su "Luciano e la Storia vera" di Sonia Barillari, professoressa di Filologia Romanza. I massoni del gran maestro Bini sono quelli che si rifanno all'Obbedienza francese, e sono chiamati in vari modi: "ghinazziani" (dal cognome di un gran maestro che ha governato molto a lungo, Giovanni Ghinazzi), "piazza del Gesù", dall'indirizzo della sede storica, oppure Centro sociologico italiano. Questa massoneria, che ha 520 "logge", 10mila iniziati (sia uomini che donne), da tempo ha deciso di uscire – in parte – allo scoperto, affacciandosi sui social con il sito www.granloggia.it. E con una omonima pagina Facebook. Ora, fa un passo in avanti, proponendosi, non senza polemiche, come partner del mondo accademico.   

 

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