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14.01.2025

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Pur non avendolo mai visto, tutti gli uomini cercano il Suo volto
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5 Gennaio 2025

Pur non avendolo mai visto, tutti gli uomini cercano il Suo volto

Dio nessuno lo ha mai visto, solo il Figlio che è nel seno del Padre lo ha rivelato.

Il prologo di San Giovanni termina con una affermazione duplice. La prima è che nessuno ha mai visto Dio.

Eppure, pur non avendolo visto, pur non avendo certezza della sua esistenza, tutti i popoli, tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni latitudine lo desiderano, lo cercano. Pur senza che nessuno persino abbia mai parlato loro di un Dio, ogni uomo ha invocato Dio come una certezza.

In questi giorni, mi trovo a Malta, in un pellegrinaggio sui luoghi di San Paolo, qui naufragato con la sua nave per ripartire dall’isola dopo tre mesi per l’Italia e per Roma. A Malta, c’è il secondo luogo archeologico più antico al mondo, antecedente persino all’età del ferro. Nel museo sono esposte alcune statuine in pietra, oggetti che si riferiscono al culto di alcune divinità e al ricordo dei morti. Poi, un tempio, all’aperto, con alcuni altari. Non c’è molto altro…ma c’è tutto.

Oltre 5000 anni fa, dunque, gli uomini avevano la necessità di rivolgersi a Dio, di compiere gesti, riti per stare dinanzi a Dio. Quale Dio se nessuno lo ha mai visto? Quale Dio, se nessun Dio ha rivelato di esserci? Da dove dunque, l’esigenza di invocare e pregare, di sacrificare se nemmeno si sa che Dio esista? Claudia, una delle pellegrine, a cena chiede: “Perché abbiamo questa esigenza di invocare qualcosa di più grande di noi?”.

San Paolo, ad Atene, si compiacque che i greci adorano tanto Dio da aver consacrato, tra gli altri, un altare al Dio ignoto, ossia al Dio di cui ancora non conoscono il nome. Pur non sapendo nemmeno chi sia, se li ascolti o no, se sia buono o cattivo, i greci agivano come se quel Dio ci fosse, udisse le loro invocazioni e accogliesse le loro offerte. Anzi, vivono certi che ci fosse, come se tutti lo avessero visto. Dio è una certezza e un’evidenza come l’acqua del mare, i pesci, le stelle del cielo, l’erba, i frutti degli alberi. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo…

La seconda affermazione di San Giovanni è il Figlio Unigenito che è nel seno del Padre, ce lo ha rivelato.

Gesù, il Figlio di Dio, il Verbo che si è fatto carne, nel grembo di Maria, nato a Betlemme, ha annunciato il Padre e il suo disegno di salvezza. Non appena con la Parola, ma con la vita. Sotto la croce, un soldato romano si lasciò sfuggire questa espressione: “Veramente questi è il Figlio di Dio”. C’era in Lui un fascino, una meraviglia, uno stupore che travolgeva chiunque lo incontrasse.

L’agire di Gesù è rivelazione del Padre. Uno dei suoi discepoli, Filippo, la sera prima della Passione gli domandò quasi esausto: “Mostraci Colui di cui parli in continuazione; mostraci Dio di cui sembri essere così familiare; mostraci il Padre di cui dici di compiere la sua volontà!”. Gesù gli rispose: “Da tanto tempo sei con me e ancora non mi conosci? Chi vede me, vede il Padre”. Nessuno conosce il Figlio se non il Padre – dice Gesù – e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio ha voluto rivelarlo. Filippo e i suoi amici, da Gesù, hanno ricevuto la rivelazione di Dio. Filippo ha visto Dio, in Gesù.

San Paolo, l’apostolo delle genti, che non ha visto Gesù, ha visto Dio, invece, in coloro a cui il Figlio ha voluto rivelarlo. Ha visto Dio nei suoi figli. Sì, perché – dice il Prologo di San Giovanni – venne fra i suoi e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: Figli come il Figlio Unigenito. Ciascuno dei credenti in Gesù Cristo, è un altro Cristo.

Come ogni figlio assomiglia al padre, così anche tu porti il Suo volto nel tuo. E nessuno, incontrandoti, può più dire di non aver mai visto Dio.

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