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Prevenire il wahhabismo: il Senegal musulmano vieta il velo integrale. E’ il 5° Paese africano a farlo
NEWS 19 Novembre 2015    

Prevenire il wahhabismo: il Senegal musulmano vieta il velo integrale. E’ il 5° Paese africano a farlo

(MISNA) “Il velo integrale non corrisponde né alla nostra cultura, né alle nostre tradizioni e neanche al nostro concetto di Islam. Dobbiamo avere il coraggio di combattere queste forme esasperate e non farci imporre modelli provenienti da non si sa dove”: lo ha detto ieri il presidente Maky Sall intervenendo al Forum per la pace e la sicurezza di Dakar. Il presidente ha quindi annunciato la prossima messa al bando del burqa, il velo integrale, in tutto il paese per ragioni di sicurezza.

Secondo la stampa locale, la decisione risponde ad una precisa richiesta dell’intelligence locale secondo cui la presenza di donne velate integralmente rende più complicati gli ordinari controlli di sicurezza.

“Il Senegal non è al riparo da attacchi terroristici” ha ribadito dal canto suo il ministro degli Interni Abdoulaye Daouda Diallo , al termine della riunione preparatoria per l’edizione 2015 del Magal de Touba, commemorazione dell’esilio nel 1894 di Cheikh Ahmadou Bamba, fondatore della confraternita mouride, deportato sull’isola di Mayombé in Gabon.

“Il Senegal è un paese musulmano e siamo tutti praticanti – ha aggiunto – non prenderemmo mai una decisione contraria all’Islam. Ma qui si tratta di sicurezza, non di religione”.

Una volta entrato in vigore, il bando al burqa farà del Senegal il quinto stato in Africa a limitare l’uso del velo integrale dopo Ciad, Gabon Repubblica del Congo e Camerun. Un’altra decisione presa dalle autorità di Dakar per contrastare la minaccia terroristica è di disattivare tutte le carte Sim non registrate entro la fine di novembre.