«L’Israel Antiquities Authority, l’Israel National Parks Authority e la City of David Foundation sono lieti di annunciare l’inizio dello scavo della storica Piscina di Siloe a Gerusalemme». È questo il succo essenziale di un annuncio storico e devozionale dalla portata internazionale: a breve, infatti, i milioni di pellegrini e turisti che ogni anno si recano in Israele potranno accedere al sito divenuto famoso soprattutto in virtù del miracolo cosiddetto “del cieco nato”.
L’episodio, il cui testo che viene annualmente viene letto nella liturgia pressoché al termine della Quaresima, è noto: «Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa “inviato”)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva (Gv 9,1-7).
Ebbene, a breve sarà possibile accedere all’intera piscina di questo importante episodio evangelico, «situata all’estremità meridionale della Città di Davide e all’interno del Parco Nazionale delle Mura di Gerusalemme», andando con questo ad arricchire ulteriormente il ventaglio di luoghi presso i quali i fedeli hanno modo di toccare con mano anche la verità storica di quanto narrato nella Sacra Scrittura, oltre che nutrire la propria devozione.
Di certo, il processo che ha condotto a questo nuovo annuncio non è stato breve, anche alla luce della complessità del sito in questione, che gli archeologi suppongono essere stato costruito in diverse fasi. Quel che è certo, è che la Piscina di Siloe è da decenni al centro delle mire di squadre di archeologi, con fasi di alterne fortune: da quel 1890, quando «un gruppo di archeologi britannico-americani guidati da F.J. Bliss e A.C. Dickey scoprì alcuni gradini della piscina», passando per il 1960, quando «l’archeologa britannica Kathleen Kenyon scavò il sito», fino ad arrivare all’importante scoperta del 2004, quando «durante i lavori infrastrutturali eseguiti dalla Jerusalem Gihon Water Company, sono stati scoperti alcuni gradini della piscina», di tempo ne è di certo passato.
Ma, a partire proprio dal 2004, i lavori di recupero si sono fatti più impegnati e sistematici, con il coinvolgimento dell’Autorità Israeliana per le Antichità, la quale «ha intrapreso uno scavo sistematico sotto la direzione degli archeologi Ronny Reich ed Eli Shukron, esponendo il lato settentrionale e parte del lato orientale della piscina. Il perimetro della vasca è stato calpestato, permettendo ai bagnanti di sedersi e immergersi nelle acque della vasca». Fino ad arrivare all’oggi, con l’annuncio degli inizi dello scavo che porterà alla luce l’intera piscina, che si stima occupare una superficie di circa 1.000 metri quadrati.
«La Piscina di Siloe […] è un sito di importanza storica, nazionale e internazionale. Dopo molti anni di attesa, inizieremo presto a scoprire questo importante sito e a renderlo accessibile ai milioni di visitatori e turisti che ogni anno visitano Gerusalemme», ha dichiarato in merito il sindaco di Gerusalemme, Moshe Lion. (Fonte foto: You Tube)
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