Caro sostenitore e amico
nelle ultime settimane la tragica vicenda di Charlie Gard ha assunto contraddizioni sconcertanti.
A seguito delle Sentenze dei Tribunali inglesi e della Corte Europea che confermavano la condanna a morte e dopo la mobilitazione internazionale di Capi di stato, leader religiosi, del Papa Francesco e di milioni di semplici cittadini, diversi teams di medici si sono fatti avanti per presentare protocolli di cure.
Il Congresso degli USA ha persino riconosciuto, la scorsa settimana, la cittadinanaza al piccolo Charlie pur di poterlo curare negli Stati Uniti.
La lentezza dell'apparato giudiziario, a causa della burocrazia e forse della scarsa volontà di rivalutare la sentenza, ha allungato i tempi…tutti sapevano però che ogni minuto di tempo poteva salvare o condannare Charlie.
Il rispetto dei tempi della giustizia inglese era chiaramente in contrasto con il principio della cura e della vita per Charlie.
Nemmeno il principio cardine della 'precauzione' (nel dubbio favorire sempre la soluzione migliore), ha avuto valore nel caso di Charlie e nel considerare il diritto e il dovere dei genitori:curare il proprio figlio, salvaguardare la sua vita.
Noi crediamo nei miracoli e proseguiamo nelle nostre preghiere, l'Onnipotente valuterà per il bene di tutti.
Sin da oggi possiamo affermare con certezza che Charlie, se e quando morirà, sarà un nuovo Beato, sarà il Beato Charlie Gard.
Forse il più piccolo tra i beati, certo il più grande per tutti noi.
Beati voi quando sarete perseguitati a causa della giustizia (terrena).
Non dimentichiamoci di Charlie Gard, nè dei suoi genitori, nè di tutti coloro che hanno tentato (con ogni mezzo) di salvarlo.
Far memoria di Charlie ci insegnerà a comprendere meglio la nostra natura, la nostra vocazione e il mondo in cui viviamo. Avremo al nostro fianco un nuovo beato, piccolo, silenzioso, inerme e malato.
Un beato da invocare, un beato potente nella malattia e nella ingiustizia.
Un beato, il Beato Charlie Gard non ci dimenticherà e con noi chiederà il perdono per questo ingiusto mondo.