La scorsa settimana la deputata indipendente Marlene Farrugia ha presentato al parlamento maltese un disegno di legge che chiede la depenalizzazione dell’aborto, una mossa lodata dagli attivisti pro-choice e condannata dalle organizzazioni pro-life. Il leader dell’opposizione Bernard Grech ha detto che il Partito Nazionalista non potrà mai sostenere la depenalizzazione dell’aborto, mentre anche il Partito Laburista si è schierato in opposizione al disegno di legge, dicendo che era aperto a discutere la questione ma che il disegno di legge di Farrugia ha “soffocato” il dibattito.
George Vella, attuale presidente, ha rilasciato un commento il 17 maggio. «Non firmerò mai un disegno di legge che preveda l’autorizzazione all’omicidio», ha affermato Vella. «Non posso impedire all’esecutivo di decidere, spetta al parlamento. Ma ho la libertà, se non sono d’accordo con un disegno di legge, di dimettermi e tornare a casa, non ho problemi a farlo». Il disegno di legge presentato da Marlene Farrugia propone la rimozione di tre articoli dal codice penale di Malta, in base al quale chiunque cerchi o aiuti con un aborto può essere condannato fino a tre anni di prigione, sebbene i procedimenti penali siano rari.
Vella, che è un medico di professione, si è spesso espresso contro l’aborto e ha parlato a un raduno anti-aborto l’anno scorso, suscitando critiche da parte della coalizione a favore della scelta di Voice for Choice. Alla domanda se pensasse che ci fossero casi in cui l’aborto dovrebbe essere permesso, il presidente 79enne ha detto che non ci sono mezze misure per un delitto: «Hai ucciso o non ucciso, non ci può essere “mezza morte”. Sono molto chiaro, non ci sono se e ma».
Più del 90% della popolazione di Malta è composto da cattolici battezzati. L’arcivescovo Charles Scicluna di Malta ha affermato il 13 maggio che la depenalizzazione dell’aborto sarebbe un passo indietro. «Il ventre di una madre è qualcosa di caro e santo, è lì che può crescere la vita umana. Preghiamo che l’utero rimanga un luogo di vita, non un luogo in cui avvengono le uccisioni». (Fonte)
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