Chi l’ha detto che, nell’era della comunicazione, i cattolici non possano giocare la loro partita? Ha senso chiederselo vedendo la nuova, brillante campagna dell’ACdP – acronimo dell’Asociación Católica de Propagandistas, una sigla privata di cattolici impegnati fondata nel 1909 dal sacerdote gesuita Ángel Ayala. Gli attivisti dell’ACdP hanno infatti pensato bene di allestire nelle fermate della metropolitana, dei bus e su altri spazi – coprendo oltre 80 città in tutta la Spagna – dei maxicartelli contenenti un messaggio decisamente forte e chiaro: «Povero. Odiato. Emarginato. È rinato».
Lo abbiamo fatto, recita una nota diffusa dall’associazione, «per ricordare ciò che ci insegna il Vangelo: “quello che avete fatto a uno di questi miei piccoli lo avete fatto anche a me“». Oltre al citato messaggio, la campagna natalizia dell’ACdP presenta quattro storie video di accoglienza concreta, volte a far sì che la gioia per la venuta di Gesù e il messaggio natalizio non si arenino – come spesso purtroppo capita – al piano comodo e inconcludente dei buoni propositi. Tra queste storie, troviamo quella di Lilian Reyes, la cui figlia ha subito da piccola una gravissima infezione che l’ha privata della capacità di camminare, parlare o mangiare.
«Ho detto a Dio che se fosse rimasta con me mi sarei preso cura di lei con tutto l’amore del mondo», spiega la donna nel video. Non meno significativa è poi anche la testimonianza di José Carlos Martínez, la cui vita è stata salvata prima della sua nascita. Sua madre stava infatti per abortire, ma un medico evidentemente consapevole di quale sia il mandato ippocratico della sua professione – il dottor Jesús Poveda – l’ha convinta ad andare avanti, e da allora non ha smesso di starle accanto:
La terza storia è quella di due fratelli adottivi, mentre nella quarta il professor Jordi approfondisce il significato profondo dell’accoglienza alla luce di quella che, su questo versante, è la sua esemplare testimonianza: quella di un padre di famiglia con otto figli – sei naturali e due in affido -, il quale condivide la sua vita con altre otto famiglie in una piccola città della Catalogna, ricevendo tutti coloro che ne hanno bisogno. ACdP, come si diceva, ha quindi avviato una campagna efficace perché gioca sia sulla forza dello slogan sia su quella, non meno incisiva, dell’esempio personale.
Il dato interessante è che non è la prima iniziativa di questo tipo. La stessa associazione spagnola, infatti, lo scorso anno ne aveva promossa una analoga, sempre con un messaggio assai efficace: «Solo una nascita ha cambiato il corso della storia. E non è la tua. Buon Natale». Il simpatico promemoria era in quel caso stato stampato a caratteri cubitali su 450 enormi cartelloni affissi nelle stazioni metropolitane di ben 64 città iberiche; nel 2020, invece, il messaggio era: «Sapete qual è la bufala più ripetuta negli ultimi 2000 anni? Dio non esiste».
Anche in quel caso, insomma, un’idea indovinata e capace di far riflettere, come il Timone aveva sottolineato. Dopotutto, di questi tempi il solo modo per risvegliare le coscienze da quella bolla in cui un po’ tutti siamo immersi – come un buon pubblicitario potrebbe senz’altro confermare – è proprio quello di ricorrere a iniziative forti, come quelle, appunto, dell’ACdP. A proposito, tornando a noi, chi l’ha detto che, nell’era della comunicazione, i cattolici non possano giocare la loro partita? (Fonte: Facebook)
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