di Ronald Knox*
Che cosa intendiamo per «gente mondana»? Non è una cosa molto facile da spiegare e definire. Ma, parlando alla buona, credo si possano chiamare «mondani» coloro che o non credono in una vita futura o non se ne preoccupano, cercando di rendere questo mondo il più comodo possibile per la maggior parte degli individui, essi compresi.
Desiderano che tutto funzioni a puntino, che i treni viaggino in perfetto orario; che vitto, bibite e svaghi siano a buon mercato; che i giornali siano di grande formato e pieni di chiacchiere, e che nulla arrechi disturbo alla vita della gente; il loro motto è «vivi e lascia vivere».
Naturalmente tutto questo era ciò che Ponzio Pilato rappresentava in quel momento. A lui non importava affatto che Nostro Signore fosse o non fosse il Figlio di Dio, che avesse infranto la legge del Sabato o rispettasse quella di Mosè. Egli voleva solamente che i Giudei fossero possibilmente contenti e tranquilli; non voleva folle di popolo urlanti: «Osanna al Figlio di Davide» o «Sia crocifisso», cose tutte nocive alla quiete pubblica. (…)
Pilato non aveva nulla contro di lui: era rimasto piuttosto scosso in sua presenza ed era convinto in modo certo della sua innocenza. Eppure fu Pilato a crocifiggerlo. Fu il «mondo» con la sua avversione alle scene, al chiasso, con la sua dottrina del «vivi e lascia vivere» che mandò a morte Gesù. (…)
La ragione per cui Pilato acconsentì alla crocifissione del Signore fu perché tutto il suo insegnamento era una sfida al mondo che trovava la terra come luogo comodo e desiderava andare avanti piacevolmente, senza pensare né a Dio, né all’inferno.
Ed ecco la vera ragione per cui la Chiesa Cattolica viene sempre perseguitata, un secolo dopo l’altro. Essa non abbandonerà mai gli uomini ricordando loro continuamente cose che al mondo sono sgradite.
Sapete cosa avviene quando sette persone stanno sedute in uno scompartimento del treno, in una giornata fredda, con tutti i finestrini chiusi e il riscaldamento in funzione: l’atmosfera è veramente accogliente. Ad un tratto in una stazione di passaggio, entra un ottavo viaggiatore che apre un finestrino per salutare la moglie e poi non lo richiude del tutto: così che un po’ di aria fredda riesce a penetrare all’interno.
Ecco quello che il mondo sente nei confronti della Chiesa Cattolica quando discorre di paradiso e inferno. E ciò riguarda anche voi e anche me, perché abbiamo sempre la tentazione di prendercela con calma, circa la nostra qualità di cristiani, per causa del rispetto umano, vivendo tra gente che non divide le nostre convinzioni; di parlare come se il peccato non avesse molta importanza e Dio contasse poco e non vi fosse né Paradiso né Inferno di cui darsi pensiero. (…)
Quando recitando il Credo ripetiamo le parole «patì sotto Ponzio Pilato» dobbiamo ricordarci che non è da buoni cristiani adulare e servire Ponzio Pilato, cioè il «mondo».
*1888-1957, figlio di un vescovo anglicano, fu ordinato sacerdote nella confessione anglicana. In età adulta, si convertì dall’anglicanesimo al cattolicesimo. Fu amico di Gilbert Keith Chesterton, con cui condivideva la passione per la scrittura di romanzi gialli, e da cui fu portato al cattolicesimo prima ancora della conversione dello stesso Chesterton. Il brano è tratto da «Il Credo», Ed. Paoline 1954, pag. 114-117
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