In Polonia dall’11 marzo attività commerciali chiuse la domenica. E’ il primo giorno in cui entra in vigore la legge firmata dal presidente polacco, Andrzej Duda e che limita l’esercizio del commercio la domenica e nei giorni festivi.
La legge è stata proposta dal sindacato Solidarnosc ed è stata ben accolta dal partito che guida il governo, Diritto e Giustizia, di orientamento cattolico. La chiesa polacca ha mostrato apprezzamento per il provvedimento che comunque si dispiegherà in modo progressivo: i grandi spazi commerciali e gli ipermercati dovranno rimanere chiusi al pubblico per 23 domeniche nel 2018, 37 nel 2019, e 45 nel 2020.
Ci sono alcune eccezioni al divieto. Ad esempio, le stazioni di servizio, i caffè, le gelaterie, le farmacie e alcune altre attività commerciali sono autorizzate a rimanere operative anche la domenica. Anche i negozi negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie saranno aperti, così come i piccoli negozi di famiglia, ma solo a condizione che lavorino solo i proprietari stessi.
Le varie catene di supermercati presenti sul territorio, riporta l’agenzia Sir, per sfuggire al divieto cercano espedienti aprendo per i potenziali acquirenti numerose panetterie (non soggette alla chiusura domenicale) o addirittura trasformando i propri spazi di vendita al dettaglio in mercati all’ingrosso o in show room, non vincolati dalla nuova normativa.
L’episcopato polacco, che sin dall’inizio ha dato il suo appoggio all’iniziativa, si dichiara particolarmente soddisfatto per quella parte della nuova legge che prevede la chiusura anticipata alle ore 14 di esercizi commerciali il Sabato Santo e la Vigilia di Natale. Secondo la normativa tutti i negozi possono però aprire la Domenica delle Palme, in quanto la legge autorizzi l’apertura dei negozi la domenica prima di Pasqua e le due domeniche precedenti il Natale.