Il suo nome è Robert Charles Douglas Flello. Classe 1966, inglese, è stato rappresentante alla Camera dei comuni del Parlamento britannico per il collegio elettorale di Stoke-on-Trent South dal 2005 al 2017, nelle fila del partito laburista, dal quale è in seguito stato espulso. La sua vita personale, e di riflesso anche la sua carriera politica, ha infatti subito una svolta determinante qualche anno fa.
«Per tutta la mia vita adulta», scrive Flello sul Catholic Herald, «sono stato un ateo. Sebbene da bambino fossi stato battezzato nella Chiesa d’Inghilterra, avevo rifiutato tutte le cose religiose. Ero critico nei confronti della fede di chiunque e avevo opinioni molto secolari su questioni di coscienza, per esempio». Nel 2007, tuttavia, in un momento complicato della sua vita, accettò la richiesta della sua migliore amica (poi diventata sua moglie) ad assistere a una Santa Messa in cambio della vicinanza che lei gli aveva mostrato. Robert accettò, mettendo però un paletto: se la cosa andava fatta, andava fatta bene, quindi avrebbero dovuto assistere alla celebrazione direttamente in Vaticano. In occasione quindi del viaggio in Italia, durante l’estate, si recarono anche a San Giovanni Rotondo, dato che la sua amica era molto devota di padre Pio.
Scrive ancora Flello: «Il giorno in cui siamo arrivati siamo andati a fare una passeggiata sul fianco della collina vicino alla chiesa originale e in cima c’era una zona pianeggiante e pavimentata con un altare e un crocifisso». Ebbene, in quel luogo lui – novello san Tommaso, che aveva sempre sostenuto di aver bisogno di prove tangibili della vita umana e divina di Cristo – ricevette la grazia di aprire i propri occhi e il proprio cuore: «Su quella collina», racconta, «ho guardato il crocifisso: Nostro Signore era lì con i buchi nelle mani e nei piedi e in quell’istante – non direi che credevo, non direi che ho deciso di iniziare a credere – in quell’istante, ho compreso. Ho compreso di aver cercato per tutti quegli anni senza vedere Cristo crocifisso. Era lì di fronte a me e allora ho capito che Dio e Gesù Cristo sono veri».
Ed è così che Flello, attraverso lo strumento dell’amore umano per (e di) una donna, è arrivato a conoscere l’amore totalizzante per Dio. Un incontro, quello con Cristo, che ha scombinato la sua vita privata, ma anche quella pubblica e politica. Infatti, da politico abortista, aperto al “progresso”, è diventato un conservatore: ha lasciato il partito laburista e nel 2019 ha provato a candidarsi nelle fila dei Liberal-democratici, che però hanno rigettato la sua richiesta, in quanto lo trovano portatore di valori troppo differenti da quelli del partito. Al che il politico ha ribattuto con molta semplicità: «Sono stato membro del parlamento per 12 anni, ho opinioni ben note e ben documentate su questioni come l’aborto, le questioni a favore della vita, lo stesso matrimonio sessuale. Questioni che mi appassionano molto e che vanno davvero al cuore di chi sono: come cristiano, prima di tutto e poi, in secondo luogo, come parlamentare».
Ad ogni modo, il tempo dirà se una carriera politica è ancora possibile per Flello oppure se la sua coerenza nel vivere la fede gli ha precluso ogni strada. Ma d’altronde, ne è consapevole e non è disposto a scendere a patti:«Non posso lasciare la mia fede sulla porta della Camera dei Comuni più di quanto non potrei fare con il mio nome, il mio sesso o le mie braccia e gambe», aveva affermato nel 2014. Ma d’altronde, poco forse gli importa: una vita vissuta in pienezza e Verità vale ben più di una poltrona in Parlamento. Una testimonianza rara, di questi tempi.
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